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Svelata la nuova Mini: che ne dite?

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Svelata la nuova Mini a 3 porte, in arrivo nel 2024: sono comparse on line le prime foto, con uno stile decisamente rinnovato, che fa giù discutere.

svelata la nuova MiniSvelata la nuova Mini, in arrivo l’anno prossimo

Mancano ancora le immagini degli interni, ma le foto del look esterno già bastano a dimostrare questa sarà una Mini completamente nuova. “Non ci sono più fessure ai lati dello scudo, non ci sono più inserti nei parafanghi, non sono più evidenziate le maniglie delle porte“, fa notare per esempio il sito francese Automobile Propre. E soprattutto colpiscono nel posteriore le luci “a forma di freccia“. L’impatto generale è comunque buono, dà l’idea di un design più fresco, che mantiene intatto il DNA della Mini, ma con linee più semplici e moderne. Per quel che riguarda motorizzazioni e pacchi-batterie, le notizie che circolano (non confermate da BMW) parlano di due diverse opzioni su entrambi i fronti. La Cooper S avrebbe un propulsore da 184 CV, la Cooper SE da 218 CV. E soprattutto nelle batterie la scelta sarebbe tra una dotazione da 40 o 54 kWh. Con quest’ultima l’autonomia sarebbe ben più estesa rispetto ai 233 km assicurati dalla versione attuale, con 33 kWh.

svelata la nuova miniNei primi 3 mesi 2023 vendite di EV Mini a -10%svelata la nuova mini

La settimana scorsa erano invece uscite le prime immagini dell’altro modello elettrico Mini in arrivo, un veicolo con le ruote alte, che strizza l’occhio agli amanti dei Suv. Si chiamerà Countryman, nome familiare per gli amanti della piccola inglese, e andrà in produzione a Lipsia da novembre, con prime consegne da marzo-aprile 2024. Nei giorni scorsi il Gruppo BMW ha comunicato i risultati di vendita del primo trimestre 2023. Le vendite di auto elettriche, comprendendo il marchio Mini, sono arrivate a quota  64.647, con un aumento  dell’83,2% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno. Il solo marchio Mini, però, ha visto le immatricolazioni di sole EV calare del 10%, a poco meno di 9.700 unità. Troppo poco per un marchio che intende avere una gamma solo-elettrica al più tardi nel 2030.

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12 COMMENTI

  1. Devo essere sincero, non riesce a dispiacermi fino in fondo da un punto di vista puramente estetico.
    Concordo in linea di massima con chi lamenta il “male asiatico” del design odierno. D’altronde ormai è evidente che comandano loro.
    Ma non riesce a farmi così schifo.
    Però finisce tutto lì.
    Perché per quanto mi riguarda se parliamo di “emozioni suscitate” questa Mini Coroner se la gioca ad armi pari con la 500 Aborth.
    Tra l’altro suscitandomi la solita stizza di chi vede le cose fatte male e sa perfettamente che potrebbero essere molto diverse.
    Con ciò, sono anche Prontissimo a scommettere che il suo lavoro di mezzo di trasporto lo farà assolutamente a meraviglia.

  2. Design cinese a rivestire una “meccanica” cinese in un assemblaggio cinese.
    La nuova Mini elettrica sarà costruita interamente in Cina (essendo peraltro su base Great Wall Motor) mentre a Lipsia si assembleranno le versioni ICE, fin quando durerà.
    Ho gradito molto le linee della prima e seconda serie (quelle moderne intendo), dalla terza serie in avanti per me non ci siamo e questa non inverte la rotta.

    • condivido al 100%. Il design cinese è davvero indietro rispetto a quello europeo. Il problema è che purtroppo loro hanno proprio gusti diversi, ad esempio lì vanno fortissimo le auto con enormi griglie anteriori (basta vedere i modelli Denza), le auto tendono a farle sempre più larghe e lunghe di quello che servono a noi europei e tendono molto a copiarsi tra di loro: se un modello ha successo i competitor ne creano uno similissimo. Rischiano davvero poco e quando lo fanno tendono a essere troppo conservativi nelle scelte. Hanno un senso delle proporzioni sbagliato, non hanno creato modelli iconici (si saranno chiesti perché?) e sono troppo contenti di ciò che hanno. Secondo me c’è anche un discorso di costi: sanno che magari forme o soluzioni più innovative porterebbe ad un aumento del costo finale e, siccome lì sono attenti anche ai centesimi e, almeno per il momento, vendono sottocosto, non c’è modo di vedere qualcosa di nuovo. L’ossessione della riduzione dei costi ha impatti anche negli interni (sempre esageratamente spartani e minimalisti, oltre che poveri nei materiali usati).

      In questo caso si nota come la parte inferiore del veicolo, con la sua striscia nera di plastica orrenda, faccia sembrare il veicolo cheap: mancando i passaruota dello stesso materiale, non si capisce che è una crossover e sembra più che altro una di quelle soluzioni economiche (estremamente in voga alla fine degli anni 80) che si usavano per evitare che il fondo del veicolo si arrugginisse. Il perché di questa scelta probabilmente è frutto di una razionalizzazione della produzione: anziché avere 2 versioni, una Mini normale e una crossover, questa versione potrebbe “fonderle” insieme, dando “la striscia nera” a chi vuole un crossover e i passaruota standard a chi vuole la mini normale. Orrore!

  3. Tanto valeva farla completamente diversa.
    Voler ricordare a tutti i costi la linea originaria e dire allo stesso tempo qualcosa di nuovo, è arduo, almeno qui che siamo alla 4′ serie

  4. anteriore passabile
    posteriore decisamente no.

    dna mini non pervenuto.
    50kwh o giù di li mi sembrano il minimo sindacabile visto anche l’efficienza non proprio alta.

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