Nonostante gli impegni internazionali per eliminare i sussidi ai combustibili fossili entro il 2025, l’Italia ha seguito una strada opposta. Secondo un rapporto di Greenpeace, basato su dati del Fondo Monetario, tra il 2016 e il 2023 il nostro Paese ha aumentato questi incentivi del 166%. La crescita più alta tra le nazioni del G7.
Per spiegare come mai in Italia la quota di rinnovabili nel mix energetico è ancora troppo bassa – nonostante i progressi degli ultimi due anni – per raggiungere gli obiettivi climatici, basterebbe leggere l’ultimo rapporto di Greenpeace. Il record di sussidi destinati a sostenere i combustibili fossili del nostro Paese la dice lunga.
Non si tratta solo di sussidi diretti alle imprese energivore, alle produzione di gas, agli autotrasportatori. Tra i sussidi ci sono anche gli aiuti alle famiglie nel periodo della crisi del gas dopo l’invasione dell’Ucraina. Ma è altrettanto vero che le bollette sono cresciute a livelli record perché l’Italia è il paese Ue che più dipende dal gas per il suo fabbisogno energetico.
Solo il Canada è riuscito a diminuire i sussidi ai fossili con un calo dell’11% dal 2016 al 2023
La Germania – seconda in questa classifica e quasi altrettanto dipendente dal gas – si è fermata a un incremento del 49%. Oltre tre volte inferiore. Solo il Canada ha fatto qualche progresso, riducendo i sussidi dell’11 per cento. Gli Stati Uniti restano comunque il paese che spende di più per sovvenzionare i combustibili fossili. In totale, 790 miliardi di dollari, più di metà del totale del G7.
Sono dati è in netto contrasto con gli impegni presi nel 2016. Quando i leader del G7 avevano promesso di eliminare progressivamente i sussidi ai combustibili fossili entro il 2025. Non solo la promessa non è stata mantenuta, ma l’andamento globale dei sussidi racconta una storia opposta: invece di diminuire, sono aumentati del 15%, raggiungendo 1.360 miliardi di dollari nel 2023.

“I sussidi ai fossili falsano il mercato e non consentono alle rinnovabili, i cui costi sono in discesa, di imporsi
Nel caso dell’Italia, la spesa per il sostegno ai combustibili fossili è salita fino a 46,1 miliardi di dollari. Una cifra enorme, che rappresenta un freno per la transizione energetica e un segnale ambientale preoccupante per le politiche del Paese. E per tutta risposta, il governo propone come soluzione il ritorno al nucleare. Per di più con una tecnologia che non avrà un prototipo su scala industriale prima del 2030.
I sussidi ai combustibili fossili, che prevedono agevolazioni fiscali, incentivi diretti e altre misure di sostegno economico, hanno un impatto negativo su più fronti. Secondo Greenpeace, rallentano la transizione energetica. L’energia rinnovabile è sempre più competitiva, con costi in continua discesa. Ma i sussidi ai fossili falsano il mercato, mantenendo artificialmente vantaggiose fonti ad alte emissioni di CO₂, che altrimenti sarebbero meno convenienti.
Come detto, alcuni sussidi sono stati introdotti come misure straordinarie con la guerra in Ucraina. Ma on tutti sono stati cancellati. I sussidi tendono a diventare strutturali. Non a caso, il ministro della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto pochi giorni fa ha annunciato aiuti alle famiglie se il prezzo del gas continuerà a salire.
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Un po’ di dati e contesto
== grafico progressione mondiale installazioni fonti di energia
https://www.pv-magazine.com/wp-content/uploads/2025/01/thumbnail_Picture1-1200×890.png
— Rinnovabili in progressioone rapida
2022: aggiunte +290 GW
2024: aggiunte +700 GW
2030: previste +1300 GW all’anno
— Nuculare in osbolescenza già da decenni
installati +2 +5 GW all’anno,
circa pari ai reattori che vanno in dismissione
== trend storico dei prezzi
– nuove filiere rinnovabili scendono di prezzo rapidamente ogni anno
– filiera vecchia e problematica nucleare aumenta di prezzo ogni decade, era già stata resa obsolete dalle centrali a metano a turbogas, che a loro volta ora verranno sostituite gradualmente dalle rinnovabili
Prezzi 2019 — analisi banca Lazard
ttps://singularityhub.com/wp-content/uploads/2020/12/our-world-in-data-price-solar-electricity-10-years.png
Prezzi 2024 specifici per Europa — politecnico Fraunhofer Institute
https://www.pv-magazine.com/wp-content/uploads/2024/10/Levelized-Cost-of-electricity-2024.png
Prezzi 2025 — aggiornamento BloombergNEF
https://assets.bbhub.io/professional/sites/24/LCOE_1_image.jpg
== dal 2018-2019
rinnovabili principali sono scese di prezzo sotto ai fossili; vale specie per i paesi come l’Europa che i fossili li paga di importazione; nel 2019 è partita la corsa a installarle
== dal 2024
sono scesi di costo gli accumuli, ora anche una combinazione (rinnovabili+accumuli) costa meno del fossile; nel 2025 parte la corsa ad installare anche gli accumuli
Vero quanto riportato in questo articolo. Proprio ieri ho letto un report dal portale GSE dai grafici si nota subito come gli incentivi per le biomasse siano di gran lunga i maggiori, mentre per i fotovoltaici sono ai minimi, e questo soprattutto per il 2023 e 2024.
Non so se il tutto è dovuto anche al discorso degli inceneritori, chiamati ‘valorizzatori’, della raccolta differenziata che in qualche modo devono essere sostenuti. Certo è che su quel settore si è creato ovviamente un ‘bel’ business.
considera che fotovoltaico ed eolico utility vengono retribuiti a prezzi inferiori al nostro costo medio dell’elettricità, in questo casi personalmente non lo chiamo più “incentivo” o “sissidio”, ma “tariffa che ci fa risparmiare”,
..la differenza di significato la fa il prezzo (basso o alto)
un fotovoltaico che invece è “incentivato” sono gli ultimi vecchi “conti energia” del passato, in esaurimento, e in parte le istallazione domestiche (tramite i bonus fiscali vari; e forse (no ho controllato) biogas e inceneritori, ma sono energie in modica quantità
purtroppo Fratin e soci ora cianciano di creare un super-debito pubblico o in bolletta per finanziare in quantità non simboliche la tecnologia più obsoleta e costosa che esista, che da sola non sta in piedi, è un debito ambulante
“I sussidi ai fossili falsano il mercato e non consentono alle rinnovabili, i cui costi sono in discesa, di imporsi. Questa frase dimostra che l’autore dell’articolo non ha la piena competenza della produzione e “vendita” dell’energia. Non sono di per sè contrario alle rinnovabili ma bisogna dire che solo con esse non saranno mai in grado di soddisfare totalmente la richiesta di energia di una nazione come la nostra.
Sono un ingegnere energetico e ho fatto la tesi magistrale proprio sui pannelli fotovoltaici e so benissimo i vantaggi e gli svantaggi di tale fonte rinnovabile.
Il Canada ha diminuito l’utilizzo dei combustibili fossili, ma è pieno di reattori nucleari di tipo Candu ( Canandian Deuterium Uranium n.d.r.). La Germania, grazie alla politica dei verdi, ha dismesso le sue centrali nucleari ed è stata costretta a chiedere energia Elettrica dai paesi vicini che la producevano grazie alle loro centrali nucleari
La Germania ha scelto di non uccidere l’industria del carbone che cuba, da quello che ho letto, quasi 28mila lavoratori date le numerose miniere nella stessa Germania. E’ ovvio che tra energia nucleare e lignite abbiano scelto quella con le ricadute minori in termini occupazionali, a pagarne il prezzo sono stati tutti (gli altri) i tedeschi e soprattutto l’ambiente.
I pannelli solari non sono l’unica fonte di energia pulita a disposizione, l’Italia sta frenando in modo scellerato la diffusione dell’eolico offshore che ha CF molto più alti degli impianti a terra e soprattutto zero impatto sul territorio (a parte dei puntini visibili dalla costa). Abbiamo nel mix un 20-25% di energia idroelettrica, nuove tecniche di scavo potrebbero abbassare sensibilmente LCOE del geotermico per aumentare queste fonti.
Ovviamente un mix 100% rinnovabili è estremamente complesso, ma francamente non vedo il problema se acquistiamo il 10-15% di energia nucleare dai nostri vicini francesi. Quello che vedo nel futuro di breve termiche è che avremo una riduzione dei consumi nelle ore diurne ed causa della mancanza di eolico un forte gap notturno, la soluzione può essere solo la modifica del pricing per spingere i consumi dalla notte al giorno e la spinta per le aziende SMB verso l’installazione di pannelli solari con accumulo.
Il notte/giorno è gestibile con gli accumuli, la parte difficile del 100% sono gli accumuli stagionali.
Ma come hai correttamente indicato noi possiamo anche arrivare al 90% e importare energia nucleare dalla Francia (che di notte si acquista anche con contratti vantaggiosi) o tramite back-up anche termoelettrico o preferibilmente con combustibili bio o di sintesi.
Insomma si tratta di un cambio di paradigma non da poco, ma tutt’altro che impossibile da raggiungere e con importanti vantaggi ecologici e strategici.
Il fatto che si cerchino di frenare le rinnovabili la dice lunga sulla loro bontà, non è mai necessario frenare qualcosa che non funziona o costa troppo, al contrario si usa la politica per ostacolare ciò che minaccia lo status quo.
per l’Italia nelle simulazioni 100% rinnovabili vedo che la parte non coperta direttamente o tramite accumuli giornalieri, può essere portata entro 3%
su 500 TW-h annui di consumi elettrici finali della nazione, il back-up stagionale dovrebbe fornire 15 TW-h
è così “poca” come energia, che è abbastanza marginale come la facciamo, derivati da idrogeno verde derivato da idrolisi (idrogeno, ammoniaca, metanolo, metano verde), anche un poco di biogas; fosse anche metano fossile nei primi anni, sono dosi quasi omeopatiche
poca energia, ma al back-up è richiesta invece alta potenza di picco a circa 30 GW e modulazione rapida; vanno bene le centrali turbogas giù esistenti
non risolvono, non vanno bene, invece i costosi reattori nuc. di Fratin;
con 160-230 miliardi di euri di spesa solo per l’installazione ne hai 10 GW, agli ammanchi rapidi citati sopra gli farebbero il solletico, anzi creano problemi perché non puoi abbassare la potenza quando non serve
a me sembra un trollone/pubblicitario nuculare (stile arrogante finto espertone), e testo con “stranitudini” da Chat-GPT (..Alexander?..)
== gli studi recenti, persino la conservativa IEA ha dovuto cambiare posizione, prevedono che andiamo verso “banali” mix 100% rinnovabili
== per l’italia, una bella esposizione divulgativa dei mix 100% rinnovabili si trova nei seminari on-line (o nel libro) dell’ Ing. Marco Giusti “L’urgenza di agire”
=== non esite che un “ingegnere energetico” non sappia che le rinnovabili lavorano insieme, non un pannello FTV da solo, e anche con una quota di accumuli; ma nemmeno un bambino; se è questo il livello degli argomenti dei nuculari.. non gli farei consegnare le pizze.. già troppa responsabilità
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Germania
qui si vede la crescita rapida delle sue rinnovabili:
https://www.energy-charts.info/charts/renewable_share/chart.htm?l=it&c=DE&interval=year
lo spegnimento delle sue ultime centrali nuculari è stato un ammanco limitato;
anno su anno le rinnovabili tedesche crescono così rapidamente da aver rimpiazzato la quota ex-nuculare e aver cominciato ad espellere anche la loro quota di carbone.. la bufala sta nel non quantificare i fattori
la crisi dei prezzi europea del 2022 e la riapertura in europa per 18 mesi delle centrali a carbone è stata causata invece dalla Francia, quando metà delle sue 56 centrali nuculari sono andate a quaglie quasi tutte insieme (!) per vari motivi;
quella della Francia è stata una “internittenza”, un ammanco, di dimensioni notevoli, e pure abbastanza improvviso e prolungato, su quasi un anno; solo nel 2022 gli sono venuti meno 96 TeraWatt-h; la Francia ha dovuto limitare le attività industriali energivore e intanto comprava alla disperata energia da importare dai vicini a ogni prezzo pur di non avere i black-out, facendo impennare i prezzi a circa il triplo di quanto non avessero fatto le sole tensioni sul gas russo
i numeri si trovano sul sito “Ember Energy”, nel report Europa 2023 (relativo all’anno 2022)
Non sono un troll e al contrario di te ho una laurea in ingegneria meccanica con specializzazione in energia ecco perchè mi sono definito un ingegnere energetico.
Le fonti energetiche in particolare quella di derivazione solare ed eolica ( entrambe dipendenti dal sole ) sono fonti energetiche stocastiche per cui la produzione non è mai certa,ma questo non vuol dire che non bisogna sfruttarle.
MI puoi citare le fonti dell IEA in cui dicono che andiamo verso le banali 100%? Perchè è tecnicamente impossibile produrre l’energia al 100% da fonti rinnovabili!
Ho letto il libro da te segnalato e ti assicuro che è una bella favoletta ma tecnicamnete non fattibile. Marco Giusti è un professore Universitario ma completamente scollegato dalla realtà tecnica al contrario del sottoscritto che in quell’ambiente ci “lavora”
Per quanto riguarda la germania e il nucleare, leggi questo articolo:
https://scenarieconomici.it/germania-le-importazioni-record-di-energia-nucleare-rivelano-la-truffa-verde/
Non mi sembra che in germania con lo spegnimento delle centrali sia stato un “ammanco” come sostieni tu! Anzi a causa dello spegnimento delle sue centrali, persino il suo vicino la Svezia ne ha pagato le sue conseguenze!
Guarda qua!
https://scenarieconomici.it/se-avessero-mantenuto-il-nucleare-la-svezia-inizia-ad-essere-furiosa-con-la-germania-green-e-parassita/
Se vogliamo decarbonizzarci ( per scelta ideologica ), per sopperire l’energia elettrica mancante dobbiamo ricorre purtroppo al nucleare. Il problema non è solo la produzione ma anche la potenza necessaria da immettere in Rete.
Infatti la IEA in questo paper non parla di 100% di rinnovabile ma piuttosto di una nuova era del nucleare:
https://www.iea.org/news/a-new-era-for-nuclear-energy-beckons-as-projects-policies-and-investments-increase
La stessa Cina, India e altri paesi energivori stanno costruendo centrali nucleari a fissione che potranno essere anntivi tra il 2030 e il 2040.
Concludo dicendo che il sito che hai messo nel link, se lo analizzi in toto si vede chiaramante che la percentuale di utilizzo dei combustibili fossili è alta.
Prima di fornire i dati per supportare la tua tesi , è opportuno saperli leggere bene perchè altrimenti si possono traformare in un pericoloso boomerang…
scenarieconomici
ah, beh
Misa che sei tu che non sai leggere i link che posti:
“The report highlights how the introduction of SMRs could lead to lower financing costs. With the right support, SMR installations could reach 80 GW by 2040, accounting for 10% of overall nuclear capacity globally. However, the success of the technology and speed of adoption will hinge on the industry’s ability to bring down costs by 2040 to a similar level to those of large-scale hydropower and offshore wind projects.”
E ancora:
“A new era for nuclear energy will require a lot of investment. In a rapid growth scenario for nuclear, annual investment would need to double to USD 120 billion already by 2030. Given the scale of the infrastructure investment required, the rollout of new nuclear projects cannot rely exclusively on public finances.”
Si tratta di enormi SE, altro che nuova era nucleare. EDF era sull’orlo del fallimento ed è stata rinazionalizzata, considerato che in Europa solo la Francia investe su questa tecnologia vuol dire che non riusciranno mai a mettere sul piatto queste cifre considerando il fallimento su tutta la linea (tempi, costi, prezzo dell’energia) delle centrali Gen 3+ di EDF.
Quindi cosa proponi? Un rinascimento nucleare italiano con tecnologia Russa, Cinese o Coreana?
Detto questo anche io ritengo che la Germania abbia fatto un errore enorme a spegnere le centrali, tuttavia hanno protetto la filiera del carbone e i suoi 28mila addetti. Il carbone andrà comunque dismesso, ma si sono presi 5-10 anni per assorbire gradualmente il colpo.
Ma l’inconfutabile verità è questa:
“La quota di elettricità da nucleare a livello mondiale è scesa dal 17,2% nel 1996 al 9,2% nel 2024, ha premesso il ricercatore, e le tecnologie su cui vuole puntare l’Italia“ ancora non esistono”.” Cit Prof. Armaroli
Enel stessa non ha ancora nessuna idea di quanto potrà costa il “nuovo nucleare” ed infatti cosa dice:
https://www.qualenergia.it/wp-content/uploads/2025/02/Enel-nucleare.pdf
“E’ necessario che le istituzioni pongano le condizioni perché, una volta verificata la fattibilità tecnicoeconomica, si possa investire nelle nuove tecnologie nucleari, abilitando economie di serie; ciò richiederà azioni di risk-sharing e de-risking degli investimenti ed interventi tesi a garantire omogeneità e semplificazione
regolatoria a livello europeo e stabilità nel tempo.”
Tradotto, lo stato ci deve mettere i soldi così ENEL = Zero rischio ma tutti i guadagni
Riguarda un altro caso ma alla fine capisci che è la linea che stanno seguendo in tutto quello che fanno. https://www.msn.com/it-it/notizie/politica/botta-e-risposta-renzi-sallusti-meloni-non-%C3%A8-la-thatcher/ar-AA1yA8Rv
Per chi avesse dubbi sulla trollaggine di alcuni commenti:
– Ministra Svedese Emma Busch (estrema destra) fa dichiarazioni stile Salvino contro le rinnovabili, sono articoli di stampa bufaleschi pompati su portali di propaganda nuke, ne avevamo già parlato
– Difendo invece l’ Ing Giusti, che leggo essere un vero ingegnere energetico, ha lavorato per decenni su impianti di tanti tipi, esperto anche di reti, e docente universitario
– Simulazioni 100% rinnovabili ce ne sono a centinaia per chi sa cercare con gogle e leggere documenti un po’ tecnici, solo per l’italia me ne vengono in mente una decina; mostrano che i mix 100% rinnovabili abbassano poco o tanto il prezzo dell’energia
Ho bannato scenari economici dai feed di google da un pezzo, dopo avere letto un paio di stupidate clamorose sull’automotive, settore nel quale lavoro da 24 anni.
Ma che cosa dice, siamo nel 2025 ormai…
Visto che ne sa la domanda è questa : quanta energia è stata importata in Germania e quanta è stata esportata ? Bisognerebbe mettere tutti i dati
Ne sa (così dicono gli indizi trovati dai miei investigatori).
Ma non abbastanza, o meglio ho la forte sensazione che utilizzi nozioni obsolete, come quegli esperti che dicevano che far rientrare un razzo sulla terra avrebbe richiesto una quantità di combustibile tale da azzerare la capacità di lancio, il che è stato vero fino a quando la tecnologia non ha permesso di rendere non più vera tale affermazione.
Perché non mandi il curriculum a Zelig?
— sussidi ai fossili è un primo inghippo
— poi In Italia c’è anche un altro inghippo:
con la recente tornata di decreti governativi sono state rese ancora più difficili da ottenere le autorizzazioni per nuove installazioni proprio delle rinnovabili del tipo più economico in assoluto e potenzialmente molto veloci nella crescita delle installazioni (secondo Elettricità futura e altri, ci sarebbero investitori già pronti anche subito per +60 e più GW rinnovabili); sono state rallentate queste:
– ftv utility a terra
– agri-ftv a terra (pannelli su sostegni bassi)
– eolico a terra
in pratica si è impedito per decreto di avere un calo rapido in 12-24 mesi dei prezzi energia, questo va a favore di far rimanere ancora qualche anno sul mercato e a prezzi alti il metano e petrolio ENI (e in parte ENEL, con le centrali a metano, e SNAM)
— personalmente sostengo che c’è anche un terzo inghippo:
alle aste pubbliche le tariffe per le rinnovabili pur convenienti in senso assoluto, sono state rese più care del necessario, gonfiate al rialzo, invece di seguire la discesa anno su anno dei prezzi di installazione delle rinnovabilli;
questo droga il mercato, rallenta il calo dei prezzi del mix risultante di energie, se una energia rinnovabile che potrebbe essere aquistata a 4-5-6 cents a kwh (tariffe contratti mercato privato), nelle aste pubbliche non rese abbastanza competitive può ottenere contratti a 7-8 cents a Kwh… se ne fanno installare poche e poi le si sovraprezza pure
Prima devono rifilare le azioni e obbligazioni ENI, SNAM, ecc. ai dipendenti, come “premi”.
Anzi forse lo stanno già facendo.
stavo guardando le previsioni delle installazioni di rinnovabili in Italia
– nel 2024 abbiamo fatto +7 GW, ma senza i ritocchi peggiorativi ai decreti avrebbe potuto essere un boom da oltre +15 GW dato dalle condizioni favorevoli
– nel 2025 potrebbero (?) essere +6 +7 GW, e di nuovo potevano essere molti più, e i prezzi energia li avremmo iniziati a stroncare già a fine anno
il DL Agricoltura ha stroncato progetti rapidi da realizzare (senza incentivi, che non passano dalla gare pubbliche, e non soggetti a contestazioni sulla paesaggistica) e/o che erano già in fase di progetto
gli altri Decreti sempre del 2024 (aree idonee, testo unico) invece ostacolano le installazioni future, l’effetto negativo si vedrà negli anni a seguire, ad esempio un poco’ nel 2025, e di più nel 2026-2027
a fine 2023 ricordo che ingenuamente si chiedeva di far uscire i decreti aggiornati, che erano in ritardo di anni, pensando che sarebbe stato utile a semplificare le procedure; e invece era meglio se non li facevano, ora i tribunali Tar devono ricominciare daccapo a creare la giurisprudenza che chiarisca i vari casini scritti nei nuovi decreti, altri anni persi tra avvocati
Aiuti a chi? E per quanto? Un aiutino ai deboli che verrebbe “gonfiato” pubblicizzato in modo che tutti gli altri aumentino i consumi in modo da far guadagnare di più. chi? Ad alcuni son arrivate bollette del gas 2 mesi da 800€ e non san come pagarle, si faranno scaltri ed al fresco rimarranno con conseguente calo del consumo di gas. Forse siamo arrivati alla fine di questo governo ancora qualche scossone e cadrà.