Arriva dall’India la sfida alle due ruote elettriche Made in China. Ma se il prezzo “stracciato” evidenzia l’obiettivo di competere con una miriade di costruttori cinesi, le linee sportive e le elevate prestazioni, almeno sulla carta, dimostrano che in prospettiva gli indiani potrebbero tentare lo sbarco in forze sui mercati europei e americani.
Surge eMotion bada al sodo
Modelli come la Surge di eMotion Motor, la EP-1 di Mankame o la One di Emflux of India, visti per ora soltanto in versione prototipi in alcune fiere specializzate asiatiche, si presentano come concorrenti veri di Zero, Energica, Tacita, Harley Davidson LiveWire o Alta. Il progetto più avanzato è quello della Surge, già testata su strada per oltre 30 mila ore e quasi pronta per il debutto commerciale, previsto per la fine dell’anno prossimo. Assetto sportivo, linee spigolose e un design complessivamente un po’ scolastico, rivestono un veicolo con prestazioni da medio piccola: 120 km/h di velocità massima, con 200 km di autonomia dichiarata nella versione a doppia batteria amovibile.
La particolarità tecnica più rilevante, fra le 40 innovazioni promesse dai costruttori, riguarda la scelta di non rinunciare al cambio semiautomatico, proposto in quattro marce più retromarcia. Questo per consentire di sfruttare al meglio una potenza non sovrabbondante (coppia massima di 28 nm a 2.800 giri) che però moltiplicati dal cambio consentono un’accelerazione da 0 a 60 miglia orarie (96,5 km/h) in appena 4 secondi.
Merito anche del peso contenuto (110 chili), grazie soprattutto alle piccole batterie al litio da 40 Ah, ricaricabili in soli 30 minuti. E’ previsto anche un kit fotovoltaico per la ricarica lenta in assenza di collegamento alla rete. Surge, insomma, strizza l’occhio alla passione della moto sportiva, ma guardando alla sostanza di un utilizzo razionale e minimalista dell’energia. Depongono a suo favore il meticoloso sviluppo sul campo e l’esperienza dell’azienda costruttrice con sede a Coimbatore, già impegnata nella produzione di scooter e bici elettriche. Il prezzo non è stato ancora fissato, ma non dovrebbe superare i 5-6 mila euro, nonostante navigatore, interconnessione e Abs.
Mankame EP-1 promette l’incredibile
Molto più audace, quasi velleitario, il progetto della EP-1 proposta dalla stat up di Bangalore Mankame Automotive. Il prototipo è stato presentato in giugno, ma il suo futuro è quanto mai incerto visto che il primo tentativo di finanziarsi attraverso una piattaforma indiana di crowdfunding è appena andato a vuoto. Ora è previsto un secondo round al quale è condizionata la possibilità di sviluppare il progetto, per il momento sulla carta. I quattro ingegneri che l’hanno concepito, però, si sono dati obiettivi a dir poco ambiziosi: costo di 8.500 euro, 500 chilometri di autonomia, 250 km/h di velocità massima. Un bolide da gran premio; ovvero «la miglior superbike elettrica mai costruita al mondo, l’unica a sfidare le moto a benzina sul loro stesso terreno» secondo il fondatore Swapnil Mankame.
Anche il design in questo caso ha poco da invidiare a quello dei più apprezzati modelli Ev europei e americani. Nel dettaglio la EP-1 dispone di un pacco batterie e di un sistema di controllo che consentirebbero di percorrere fino a 480 km in autostrada a velocità costante di 120 km/h e fino a 550 in città, grazie alla frenata rigenerativa. Il pacco batterie raffreddato a liquido ha una capacità energetica di 18,4 kW/h ed è realizzato sulla base di celle Samsung; il motore da 40 kW garantisce una coppia alla ruota di 432 nm e può essere gestito in tre diverse modalità: economy con velocità limitata a 120 km/h, sport fino a 180 km/h e Racing che arriva a 251. La moto è dotata di freni Bremo con Abs, controllo di trazione, sospensioni regolabili Ohlins in optional, il tutto con un peso finale in assetto di marcia di sili 160 chilogrammi.
Si tratta di numeri strabilianti (prezzo, autonomia e peso soprattutto) che potranno essere presi sul serio solo quando la moto sarà in strada, se mai lo sarà.
E con Emflux One è già realtà
Promette invece di arrivarci già all’inizio dell’anno prossimo, ma solo sul mercato indiano, l’altrettanto bella e altrettanto prestazionale Emflux One, svelata in una recente esposizione nella capitale New Dehli.
L’azienda che la produce è più strutturata (25 i dipendenti) e il prototipo esibito è già marciante. La scheda di presentazione parla di 170 chili di peso, motore elettrico da 50kW, 84 nm di coppia, accelerazione da 0 a 100 in 3 secondi netti, velocità massima di 200 km/h.
Il pacco batterie con celle Samsung da 9,7 kWh consente un’autonomia massima di 200 km in città (150 nell’uso extraurbano a 80 km/h di media) ma si ricarica all’80% in 36 minuti. Anche Emflux si presenta con una dotazione di alto livello (freno Brembo, Abs, sospensioni opzionali Ohlins, carena in fibra di vetro o di carbonio in opzione, connettività a 360 gradi comprensiva di due videocamere integrate per la visione anche posteriore) e tuttavia, sul mercato indiano, sarà in vendita all’equivalente di 7.500 euro.
Sono previsti 199 esemplari in produzione, più altri 300 destinati all’esportazione, Ma qusto in un secondo momento, se il prodotto avrà successo. E ne avrà di sicuro se le promesse saranno rispettate.