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Sulla crisi al vertice Volkswagen c’è l’ombra di Tesla

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CHE SCONTRO / La potente n.1 del sindacato Volkswagen, Daniele Cavallo, chiede la cacciata del presidente Diess.

Sulla crisi al vertice Volkswagen pesa l’ombra di Tesla. Il n.1 del gruppo tedesco, Herbert Diess, è sfiduciato dal potente sindacato interno e rischia la cacciata.

sulla crisi al vertice Volkswagen
Selfie di Herbert Diess con Elon Musk: un’amicizia contestata a Wolfsburg.

Sulla crisi al vertice Volkswagen pesa il fattore Musk

È una battaglia senza esclusione di colpi, giocata a carte scoperte dai due protagonisti: Diess e Daniela Cavallo, la sindacalista (di origine italiana) che guida il Consiglio di fabbrica. La Cavallo non usa giri di parole. Vuole che Diess se ne vada, dopo che il CEO ha detto che 30 mila posti di lavoro sono a a rischio se Volkswagen. Questo se non sarà abbastanza veloce nel convertirsi in un’azienda digitale focalizzata su elettrico e guida autonoma. Non c’è solo questo a creare mal di pancia nel sindacato e nei vertici dello Stato della Bassa Sassonia, grande azionista di VW. C’è l’orgoglio ferito da un top manager che continua a indicare Tesla e Elon Musk come l’esempio da seguire se non si vuole andare incontro a guai grossi. Un’ammirazione tale da portare Diess a invitare Musk come ospite d’onore alla recente Convention dei dirigenti del gruppo.

sulla crisi al vertice volkswagen
La Trinity, l’ammiraglia Volkswagen da costruire a Wolfsburg.

Lo scontro tra Diess e la sindacalista Daniela Cavallo

Diess gioca in campo aperto: sa che a ore verrà convocato un Comitato che deciderà il suo futuro. Ma non cerca mediazioni: scrive nel che pensa in un post pubblicato sul suo profilo LinkedIn: “La prossima Golf non deve essere una Tesla. La prossimo Golf non deve venire dalla Cina. La prossima icona deve nascere di nuovo a Wolfsburg: la Trinity!“. Il riferimento è al nuovo, rivoluzionario modello elettrico che sarà prodotto nella storica fabbrica VW. “Non vedo l’ora di affrontare questa importante competizione insieme ai dipendenti di Wolfsburg. I posti di lavoro che esistono oggi saranno sicuramente meno nei prossimi 10-15 anni. Soprattutto nell’amministrazione a livello di Gruppo, ma anche nella produzione e nello sviluppo. Verranno aggiunti nuovi e diversi lavori. Ma non sono Herbert Diess o Daniela Cavallo a decidere su questo. I clienti decidono acquistando un’auto dal Brandeburgo (dove ha sede la fabbrica Tesla n.d.r) o da Wolfsburg. Dipende da quanto saremo competitivi nel mondo NEW-AUTO. Cari dipendenti, voglio che i vostri figli e nipoti siano ancora in grado di avere un lavoro sicuro con noi a Wolfsburg nel 2030″.

sulla crisi al vertice volkswagenSulla crisi al vertice Volkswagen il timore di 30 mila licenziamenti

Difficile che la frattura si ricomponga, con il fantasma di Elon Musk che continua ad aleggiare: “Mi viene spesso chiesto perché continuo a confrontarci con Tesla. So che questo è fastidioso per alcuni“, si è sfogato Diess incontrando i lavoratori. “Ma se anche  non ne parlassi più, Elon Musk sarebbe ancora lì e rivoluzionerà il nostro settore. E  continuerà a diventare rapidamente più competitivo“. Ma Daniela Cavallo gli ha ribattuto a muso duro, insistendo che Diess non è all’altezza di guidare un gruppo da 675 mila dipendenti diretti: “Siamo stanchi di sentire più e più volte che il consiglio di fabbrica si preoccupa solo di preservare lo status quo”, ha detto. “Vediamo l’ammirazione che  prova per Musk e lo sforzo che sta facendo nel rimanere in contatto con lui. Saremmo lieti se mettesse lo stesso impegno per le enormi sfide che l’azienda deve attualmente affrontare“.

 

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25 COMMENTI

  1. La Autostadt di Wolfsburg, il più grande centro di produzione d’auto al mondo con oltre 50.000 dipendenti, attualmente non produce veicoli elettrici.

    Dovrebbe essere riconvertita per produrre la Scalable Systems Platform secondo quanto previsto “Project Trinity” con inizio nel 2026.

    Il problema da affrontare è sistemico, non è solo quello della riconversione e della Scalable Systems Platform e tutto parte dall’elemento fondamentale: dalla cella.

    Quale cella?

    L’anticipazione doveva essere Artemis, ma il team leader Alexander Hitzinger, avrebbe indirizzato la progettazione verso troppe novità difficilmente replicabili nella produzione.

    Ad oggi, quale cella e quale piattaforma integrata per affrontare la riconversione di Volkswagen?

  2. Diess? Il prossimo “direttore generale area europa” di Tesla? (A pensar male si fa peccato… eccetera. E la mia è solo una malvagità per ridacchiare)

  3. Mah! I sindacati confondono il conservare il posto di lavoro con il conservatorismo, non capiscono che le scelte vincenti guardano al futuro non al passato! Anche un elefante può cadere in un dirupo..

  4. C’erano un volta (negli anni 80) la Grundig ed altre gigantesche società tedesche/europee che sorridevano dei primi prodotti Giapponesi con tecnologia moderna, ai tempi le TV si illuminavano ancora dietro per via delle valvole. Anche noi sorridevamo di questi nomi esotici e prodotti che comunque per curiosità o per prezzo si cominciava a valutare. Il commesso di turno al negozio diceva “si però questa è roba tedesca, molto meglio delle paccottiglie asiatiche”. Probabilmente i più giovani non sanno neanche cos’era la Grundig, ma come solidità finanziaria e di produzione e penetrazione del mercato era sicuramente paragonabile alle attuali VW e compagnia. Spazzati via in 10 anni per pigrizia all’adeguamento tecnologico e/o inadeguatezza della classe dirigente. Bene fa l’attuale CEO VW ad inseguire per quanto gli è possibile il nuovo. Avrà studiato la storia

  5. Quando dicevo che le elettriche attuali so già tecnologicamente vecchie.
    MA GIA’ VECCHIE VECCHIE.
    E tutti a pompare questa prima era di BEV 1.0
    Tempo che Xiaomi e Huawei scendono in campo e non ci sarà più trippa per gatti.
    Questa corsa all’ elettrico per forza con la scusa dell’ambiente…!!!!
    Viva MSC…
    Lunga vita a COSTA….
    Lunga vita a tutta la categoria di influencer a spasso per i mari ad innaffiare di merda i nostri Mari D’estate.
    Ma che siano i consociati comuni…l’ impiegato medio a dove fare i calcoli sul rientro o meno dell’ investimento del capitale messo su Piazza e sull’altare sacrificale in nome dell ‘ AMBIENTE mentre fedez si butta dallo scivolone dello yatch di turno.
    Avevamo una tradizione almeno in Europa nel settore dell’Automotive
    Avevamo……gia’!!!

    • La scusa dell’ambiente, Fedez, yacht?. Il suo è un vaniloquio. Ha sentito piuttosto quel che stanno dicendo a Glasgow?

    • Vincenzo non puntare troppo su Xiaomi e Huawei. Xiaomi ha già fatto sapere che non rincorrerà il modello del ricarico del 5% applicato al mondo smartphone, quindi i prezzi saranno alti, forse anche più di Xiaopeng, l’azienda cinese molto competitiva di cui Xiaomi è socia. Huawei chissà se la faranno sbarcare in Occidente, visto il ban a cui è sottoposta.

      Concordo con te che il BEV 2.0 sarà di gran lunga migliore del BEV 1.0 ma, grazie a Tesla, siamo già ad un BEV 1.5, non credi? Le Tesla sono già gran belle auto (dal punto di vista dei contenuti, sull’estetica lasciam perdere), a differenza delle lumachine della VW …

  6. In questa vicenda sto con l’ attuale CEO. Il paradigma dell’ auto sta cambiando radicalmente. E indipendentemente dagli incentivi e leggi l’ elettrico è il futuro. Ma un auto elettrica non è solo elettrica. È anche aggiornamento OTA ( la Opel Corsa elettrica necessita della chiavetta usb) è nuove funzionalità, servizi e cose tipo il frunk! Chi non lo capisce farà la fine di Nokua quando venne presentato il primo smartphone (iphone). L ‘ auto come la conosciamo sta cambiando!

      • No, credo VW si salverà, perché almeno hanno capito da che parte andare. Temo di più per realtà come Toyota. Poi magari sostituiscono Diess con un manager senza visione e falliscono in 5 anni.
        Diess è stato scelto per traghettare VW fuori dalle secche del diesel gate. Silurarlo adesso sarebbe un suicidio

      • Tesla l’avrebbe già fatto se ne avesse bisogno ma non gli serve, anzi considerano un vantaggio non doversi portare dietro la pesante eredità di un sistema produttivo pensato per il motore a combustione interna, oggi obsoleto e difficilmente riconciliabile con il nuovo. Ciò che serve oggi a Tesla sono batterie. Fabbriche di batterie, miniere di materie prime e centri di riciclo materiali usati..tutte cose che non trovi in VW né in altri vecchi costruttori. Per questo non li compra anche se potrebbe farlo in un attimo ormai con la capitalizzazione che ha

  7. Se cedono alla tentazione di tornare indietro verso il termico, licenziando Diess, altro che 30.000 posti. La gente non ama sentirsi dire le verità scomode. Infatti ama quei politici che gli raccontano balle.

    • In realtà il sindacato e il board hanno concordato che il futuro è elettrico. Il sindacato vorrebbe un’accelerazione sul progetto trinity.
      Diess ha solo parlato chiaro: più automazione e meno parti in un EV significano meno dipendenti.
      Purtroppo parlare di tagli implica sempre grosse critiche dai sindacati e 30k posti in bilico sono davvero tanto.
      Diess ha detto che si deve accelerare, che Tesla è I cinesi non aspetteranno.
      Significa molti meno operai sulle linee, recuperando magari un tot di posti in ingegneria e software developers.
      È dura

    • Condivido in pieno le considerazioni di Gio. Aggiungo nel fare notare che il monte ore lavoro in futuro sarà sempre meno a parità di bene prodotto. Sparate come quelle della Cavallo sono un rischio mortale per l’azienda VW. Il problema dei posti lavoro mancanti non può essere tutto a carico di Diess o chi per lui.

  8. Mi secca parecchio ammetterlo ma sono con Diess. E’ normale che VW punti ad essere maggiormente competitiva e che punti a farlo riducendo la forza lavoro non essenziale: non è quella la forza lavoro che si occupa di ricerca e sviluppo, non è quella la forza lavoro che farà fare un salto di qualità. L’economia di scala che Diess cerca di introdurre la abbiamo vista ad esempio con la riproposizione di un unico modello tra più brand con banalissimi facelifting, qualcosa d’una “poraccitudine” che dimostra come l’azienda è “alla canna del gas” per cercare di fare revenue pure su un prodotto che si vende da solo e come il pane, incentivato presso tutti gli stati.
    Diess sa che i numeri comunque importanti delle vendite fin qui ottenute non potranno restare tali davanti alle contromosse della concorrenza: e sa già che la partita si giocherà sul rapporto prezzo/prestazioni, dove i grandi brand sono tutti indietro.
    Dopo un anno dal lancio il suo reparto tecnico non è riuscito ancora ad attivare i comandi vocali sul climatizzatore; Tesla sta per lanciare la Model Q e le batterie 4680; VW non ha neanche cominciato a lavorare su guida autonomia e infotainment. In pratica, l’azienda oggi non produce nulla di ciò che il mercato vorrà domani e lo sforzo di conversione da “old biz” a “new biz” è superiore allo sforzo di dover creare tutto da capo. La ID.Life – tanto per essere franchi – non potrà MAI avere la dotazione dichiarata al prezzo dichiarato SE NON procedendo a marcia forzata verso una gigantesca ristrutturazione.

    Io non escludo (è una mia speculazione!) che Diess abbia anche provato (o voglia provare) la mossa di una “fusione” tra i 2 brand (un po’ quello accaduto con Stellantis) ma escluderei che la cosa possa interessare a Musk: Musk ha il controllo delle sue aziende, conosce il gruppo dirigente e ha il vento in poppa, non gli conviene mettersi a litigare con i sindacati e i poteri forti di un gruppo “vecchio” e problematico come VW. A meno che Musk non decida di dedicarsi ad altro (Neurolink?), passare all’incasso e iniziare a giocare con un nuovo giocattolo.

    • Volkswagen non ha bisogno di Tesla.
      Se e quando vorrà correre nell’innovazione si comprerà una delle tante start-up che sperimentano….come fanno tutte le grandi aziende (ultimi casi nel mondo EV sono Total e Eni per fare qualche nome).
      La Cavallo straparla su cose che non la riguardano.
      Ne ora ne mai.
      Diess sta facendo bene e i numeri record di H1 2021 del gruppo lo testimoniano

      • Vero… Pero ricordiamoci che tesla ha cominciato quasi 20 anni fa… Gli altri pur correndo sono parecchi indietro… Anni… A me piace essere molto informato su questioni “tecnico tecnologiche” e purtroppo tesla ha ancora un divario sugli altri di lmeno almeno un paio di anni… E non oso pensare dalla fine del prossimo anno quando comincerà a produrre le nuove batterie accreditate di una densità superiore del 30% circa ad un costo più basso… Gli altri.. Che stanno anche loro studiando e investendo su ricerca e sviluppo forse… Ma forse riusciranno ad avere batterie con performance uguali o.. Spero per loro.. Anche superiori tra 4 o 5 anni… E intanto tesla ha già messo le mani sulle nuove batterie a forma di lama più economiche più resistenti e più longeve per i modelli entry level… Diess ha ragione.. Ma penso che se non spingono ancora di più sull acceleratore potrebbero avere grossi problemi entro un paio di anni

      • Se e quando? Matteo di che parli … se è sì e quando è oggi. Secondo te le case oggi se avessero sotto mano una startup che eguaglia Tesla non la comprerebbero subito?

        Il problema grosso di Diess, come ben spiegato da @Simofly, è che il divario continua ad aumentare. VW è entrato nell’elettrico, ha scommesso sull’elettrico e, per carità, sta facendo anche qualche numeretto interessante: ma non solo non sta raggiungendo Tesla sul fronte dell’innovazione ma il divario continua ad aumentare. Con le LFP Tesla si è garantita auto con batterie ricaricabili al 100% tutti i giorni dell’anno (quindi +20% di autonomia) e tra poco con le celle 4680 e con le blade guadagneranno ulteriormente in efficienza (che significa consumi ancora più ridotti): VW non ha niente in cantiere, ha investito il minimo sindacale in batterie allo stato solido, bisognerà anche vedere alla fine quanto gli costeranno e che durata di vita garantiranno (sono entrambi punti deboli, ad oggi, di questo tipo di batterie). Ti ricordo inoltre che sempre Tesla ha fatto un ordine pazzesco da CATL garantendosi così da eventuali shortage futuri e sempre Tesla si è attrezzata per superare la crisi dei chip molto meglio di qualunque altro brand, adattando velocemente il software per chip diversi.

        Tesla ha al momento una domanda talmente alta che deve scoraggiare gli ordini: in Cina siccome i tempi di attesa si stavano allungando a causa di un piano di leasing/rateizzazione quinquennale con 0 anticipo (boom di acquisti), Tesla ha deciso dopo appena 3 giorni di sospendere il piano perché non riesce a stare dietro agli ordini tanta è la domanda. Sempre Tesla negli ultimi anni ha introdotto aumenti di prezzo (su Model S e Model X) di ben 5000 euro mentre VW ha dovuto drammaticamente tagliare i prezzi delle sue ID per riuscire a venderne qualcuna (confronta i listini delle ID 1st edition e quelli attuali, guarda di quanto sono calati!).

        E siamo solo all’inizio perché quando uscirà la Model Q ci sarà il “panico”, arriveranno ordini da ogni dove (sono tentatissimo anche io che pure resto molto critico verso le elettriche economiche), vorranno tutti una Tesla e solo quella. Quello sarà l’apocalypse day per i produttori tradizionali e Diess giustamente ci vuole arrivare con una ID Life a 20000 euro ma per realizzarla deve fare ancora 400 capriole.

        • Hai centrato il punto: il primo che arriva con una macchina da 20-25k e 400km di autonomia, sbanca.
          Segnalo che i cinesi ci sono già, ma hanno un mercato interno enorme. Inoltre da noi pagano i dazi.
          Insomma, VW e soci hanno ancora pochi anni, prima di rischiare davvero grosso. Tesla con la fabbrica di Berlino rischia comunque di mangiarsi un 20-30% del mercato EV, quello però del 2022-2024. Gli ev in Europa sono al 15% in Germania, Francia, UK. Nel 2024 probabilmente avranno il 30% del mercato, o più.

          • Concordo suo discorsi che fate, ma c’è un problema, state confrontando Tesla con VW e basta, come se fossero gli unici due marchi a produrre e vendere auto.
            Se va male a VW che si è data una smossa, come andrà allora per tutti gli altri marchi a tendere?

      • Semmai mi pare sia Tesla a non aver bisogno di VW, vista la quotazione. Tesla viaggia verso una produttività di 1M di auto l’anno, in pratica raddoppiando i propri numeri dell’anno passato, prima ancora di aver aperto le 2 nuove fabbriche. Questo spaventa Diess : che i nuovi entranti gli mangino tutto il mercato, prima che VW abbia fatto in tempo a convertirsi.
        I cinesi hanno iniziato a vendere nei paesi nordici e Olanda. Se per sbaglio arriva Byd, addio case auto europee.
        Anche la Ora Cat, se arriva, li farà piangere. O la wuling mini

        • La Ora Cat è già arrivata qualche giorno fa in Inghilterra ma fuori dalla Cina il prezzo è alto. In Inghilterra parte da 25.000 sterline, pari a 29.179. A 30.000 euro c’è già la MG5, la Corsa E parte da 29.650 e la Ora Cat non è che poi mi convinca così tanto a quel prezzo. Anche in Tailandia, altro paese dove Ora Cat esporta, il prezzo è stato molto alto. Al momento solo Nio quando è venuta nel nostro continente non ha applicato rialzi, tutti gli altri invece l’hanno fatto. Ma Nio, ahimè, è un brand premium …

  9. Inizio a preparare la traccia numero 2 dell’album “Greatest Hits” dei Queen che ha titolo: “Another one Bites the Dust”.
    Se va avanti così, mi sa che bisognerà schiacciare il tasto play per far partire tale traccia.

  10. Se cacciono Diess wolkswagen ritornera alla goffacine costosissima del Dielselgate dove i tecnici pensavo con soli truchetti eludere il mercato e gli organismo di controlo
    Questa volta sarra il tentativo dei sindacati a volare dettare al mercato le regole del economia di produzione su quella del mercato sulla scia dei sindacati americani che hanno dettato a Biden un comportamento completamente partigiano

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