Sul retrofit i cugini francesi arrivano dopo. Siamo più avanti noi, ma c’è poco da esaltarsi visti costi e tempi, si legge in un articolo del quotidiano economico Les Echos. Previsti 5.500 posti di lavoro.
Una dozzina di start-up francesi si sono unite in AIRe, l’associazione che chiede una norma per accelerare e rendere più economica la conversione in elettrico delle auto. In particolare quelle d’epoca. Il retrofit è considerato impossibile in Francia dove citano come più avanzata la legislazione dei paesi anglosassoni mentre nel quotidiano economico si legge: “inizia a svilupparsi in Italia”. In realtà il decreto è del 2015 e si procede con estrema lentezza.
Per ridurre i costi puntano sui kit
Come da noi, oltre alla semplificazione burocratica, i francesi puntano alla riduzione dei costi industrializzando il processo. A questo proposito servono i kit omologati. Una sfida per Retrofuture, Transition-One, Carwatt, Ian Motion, Brouzils Auto o OscarLab. Sono i nomi di alcune delle aziende del retrofit. “L’omologazione delle auto convertite è quasi impossibile in Francia“, denuncia Arnaud Pigounides, cofondatore di Retrofuture.
Aziende unite in un’associazione
L’ imprenditore Pigounides è il rappresentante delle start-up. Ha scoperto il motore elettrico in California dove ha fatto il retrofit ad una piccola Porsche mentre in Francia si è scontrato con la mancanza di una normativa. Si è dovuto, quindi, “buttare in politica” quando nel gennaio 2019 ha fondato AIRe, l’associazione con le altre imprese.
I francesi vanno veloci
I francesi arrivano dopo, ma azionano il turbo rispetto agli italiani: “Abbiamo lavorato con la DGEC (Direzione generale per l’Energia e il Clima) su un decreto, che ora è quasi pronto: speriamo che sia firmato entro la fine dell’anno“. Sono le parole cariche di ottimismo di Arnaud Pigounides.
Il retrofit vale 1 miliardo e 5500 posti di lavoro
Dalla Francia arrivano numeri interessanti. “Se 65.000 veicoli saranno trasformati nei prossimi cinque anni ci aspettiamo un fatturato da 1 miliardo di euro e 5.500 nuovi posti di lavoro“, sostiene Arnaud Pigounides.
I prezzi del retrofit francese (possibile solo come prototipo) sono alti: 30 mila euro per una piccola Porsche e 20 mila per una vecchia Fiat 500 o una Mini (link). Gli imprenditori sperano di dimezzarli.
In Italia prezzi alti e mancano i kit
In Italia nei numerosi articoli che abbiamo dedicato al retrofit il costo medio per veicolo supera abbondantemente i 10 mila euro. Può andare bene per le auto d’epoca (guarda). Per i modelli più popolari, a questi prezzi, conviene acquistare il nuovo. Il decreto è del 2015 ma per poter operare le aziende devono essere accreditate al Ministero (guarda). Un percorso lentissimo. Chi lavora _ gli ordini non mancano _ si basa sul modello unico.
Senza dimenticare le due ruote dove nonostante una richiesta elevata manca concretamente uno strumento legislativo(guarda).