Home Nautica Sul Po torinese torneranno i battelli, ma elettrici

Sul Po torinese torneranno i battelli, ma elettrici

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Sul Po torinese si annuncia il ritorno dei battelli per l’estate, ma questa volta si navigherà con il motore elettrico. Promessa fatta in una commissione comunale. 

Abbiamo già saltato due stagioni, per la prossima contiamo di essere nuovamente operativi“. Non c’è più tempo da perdere ha detto Claudio De Consoli, portavoce dell’azienda per il trasporto pubblico torinese Gtt, per il varo dei due battelli che devono di nuovo solcare il fiume cittadino.

Un’opportunità di sviluppo turistico concreto: i numeri degli anni scorsi parlano di oltre 40 mila  passeggeri che hanno pagato il biglietto per la gita in barca. Un’ attrattiva che si è dovuta fermare nel novembre del 2016 per il naufragio di Valentino e Valentina (ne abbiamo parlato qui), le due barche che assicuravano i tour turistici lungo il Po metropolitano. 

In arrivo due battelli con motore elettrico

I battelli assicuravano la valorizzazione turistica e culturale del fiume

Ora si vogliono di nuovo mollare gli ormeggi, ma con due battelli elettrici. Quindi a zero emissioni, silenziosi, senza perdita di carburante e zero puzza.

Secondo quanto riportano i giornali locali, la GTT sta lavorando ai bandi – con la consulenza di un ingegnere navale – per un’imbarcazione più grande da utilizzare durante i fine settimana – quando c’è maggior afflusso – e una più piccola per i giorni feriali. Si tratta di imbarcazioni più leggere: 10 tonnellate contro le 52 delle precedenti.

Ricarica? A Iren o bando pubblico

Sul fronte delle colonnine elettriche o di altri sistemi per la ricarica si parla di due opzioni: gestione diretta affidata alla multiutility Iren oppure un bando pubblico. L’anno scorso vi era anche l’ipotesi – ne abbiamo scritto qui – di mettere in acqua altre barche elettriche da affidare a dei privati. Ma si è levata subito la voce contraria dei canoisti che ritengono pericoloso il traffico dei natanti, anche se a batteria. 

Un discorso simile al ramo trentino del Lago di Garda (guarda). Dove l’attività sportiva di barche a vela e surf si scontra contro chi chiede la navigazione delle barche elettriche, anche solo nelle ore serali e notturne. Contrasti ancora senza soluzione. 

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