Sul lago Balaton, in Ungheria, i motori delle barche elettriche parlano italiano. Sono quelli di Franco Moro, titolare della Huracan Power, e “vecchia” conoscenza di Vaielettrico per i suoi motori marini, ma pure per le e-bike.
Sul lago Balaton navigano le barche elettriche
Noi italiani dobbiamo guardare con interesse all’Ungheria dove ci sono leggi e norme che promuovono la nautica elettrica nelle acque interne. L’esempio più famoso è il Lago Balaton, una meraviglia naturalistica carica di storia, dove è chiaro il contributo italiano alla transizione elettrica.
Huracan Power ha fornito gli Argon Speed da 30 kW
Franco Moro ha fornito sei motori per tre barche che navigano sul Balaton: “Sono fuoribordo Argon Speed (qui il link con la scheda tecnica Ndr) da 30 kW ciascuno – spiega il costruttore italiano – alimentati da un pacco batterie da 22 kWh“.

Questo il sistema di propulsione che spinge una barca da tre tonnellate. “La velocità media utilizzata nel Balaton è di cinque nodi, può andare a nove. Non è fatta per planare, ma per un dislocamento veloce“.
La collaborazione di Moro è con la filiale ungherese del cantiere polacco Parker che mette a disposizione le barche che poi vengono dotate dei motori elettirci idonei alla navigazione sul Balaton. C’è movimento: “Gli ungheresi hanno il polso della situazione e mi dicono che il mercato cerca e vuole motori elettrici – spiega Moro -. Ci sono molte opportunità di sviluppo“.
Due motori per barca per avere la massima sicurezza
La barca elettrificata da Huracan Power è il Parker 850 e-Voyager, ma come si legge nel sito dei produttori ungheresi sono disponibili anche il Parker 630 Day Cruiser e il Parker 690 Day Cruiser. Ogni Parker 850 e-Voyager è dotato di due motori per una questione di sicurezza.
“Portano dieci passeggeri più il pilota e sono molto richiesti anche dagli hotel che offrono il servizio di trasporto ai clienti che scelgono questa località turistica – ci racconta Franco Moro – che viene valorizzata anche attraverso la scelta di questa mobilità ad emissioni zero“. Che speriamo si intensifichi anche nelle acque interne italiane.
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