Sui prati svizzeri il robot falciatrice Amea

Svizzera come il Giappone: dimezzata in vent’anni la quota di agricoltori (leggi). E come tanti Paesi occidentali in deficit di manodopera agricola punta sui robot. In questo caso un portaattrezzi multifunzionale che opera anche da falciatrice autonoma ed elettrica. Pensata per prati alti e in terreni scoscesi. 

Positivi i primi test con Amea, nel 2026 la prima serie

La storia di Amea inizia negli alti prati svizzeri, dalle necessità dell’agricoltore, ma anche meccanico, Thomas Buchli che ha chiesto aiuto a Romano Hauser, ricercatore universitario in ingegneria con specializzazione in automazione e robotica,  e all’esperto in elettronica e meccanica Peter Modalek.

Il trio anima della startup Altatek . Nel 2021 inizia la collaborazione con l’Università di Scienze Applicate OST nell’ambito dell’Innovation Check CTI (Programma Federale per l’Innovazione).  Seguono altri progetti di ricerca e sviluppo come Innosuisse della Confederazione Svizzera. E un focus dello studio si è concentrato nello sviluppo di un dispositivo per il rilevamento di ostacoli, persone e animali. Alla fine del 2024 il modello è stato testato nei campi, il prossimo anno via alla serie pilota con  con cinque prototipi mentre il lancio nel mercato è previsto per il 2027.

Amea
Una presentazione del robot falciatrice Amea

Questo il percorso di un robot che vuole offrire agli agricoltori la possibilità di delegare alla macchina alcune funzioni ripetitive come la falciatura per poter impiegare il tempo in altre occupazioni. Soprattutto quando in azienda manca la manodopera.

Lavoro più sicuro nei prati più scoscesi

L’adozione dei robot ha l’obiettivo di permettere la conduzione dell’azienda anche con meno forza lavoro e di far svolgere le occupazioni più pericolose alle macchine. La falciatrice è capace di lavorare sui pendii più scoscesi in tutta sicurezza, grazie anche alla possibilità di identificare gli ostacoli sul suo percorso e evitarli autonomamente. Su questo punto si è espresso Thomas Roffler, presidente dell’associazione degli agricoltori grigionesi, che ha sottolineato i vantaggi «soprattutto la sicurezza sui terreni ripidi e la possibilità di evitare incidenti». Senza dimenticare l’inquinamento acustico che ha una forte ricaduta negativa per chi lavora quotidianamente con le macchine.

robot agricoli
Una visione dall’alto del robot falciatrice Amea

Oltre questi due dati molto importanti la propulsione elettrica  permette di decarbonizzare le attività abbattendo così le emissioni locali e di CO2 e riducendo gli sversamenti di idrocarburi sul terreno. Sul fronte economico a un forte investimento iniziale corrispondono i bassi costi di manutenzione

La startup oltre il cronoprogramma ha stimato un possibile prezzo di vendita tra  5o e 100mila franchi  (sui 50/100mialeuro) per macchina. Si parte dalla montagna grigionese per poter offrire il prodotto in tutta la regione alpina.

LEGGI ANCHE: Robot solare e drone: in Emilia nei campi lavora l’hi tech E GUARDA IL VIDEO

 

 

 

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