Si vendono più ibride plug in che elettriche in Europa

Si vendono più ibride plug-in che elettriche pure in Europa. L’ansia da ricarica colpisce ancora, secondi i dati sul secondo trimestre 2021 diffusi dall’ACEA.

Si vendono più ibride plug in, soprattutto in Italia

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La quota di mercato delle auto nel 2° trimestre 2021 in Europa. Le sigle: Petrol sta per  benzina, NGV per metano,  BEV per elettriche, PHEV per ibride plug-in  e HEV per ibride. Fonte: ACEA.

Le immatricolazioni di auto “ricaricabili” hanno continuano a crescere nell’Unione Europea, segnala l’Associazione dei Costruttori. La quota di mercato dei veicoli elettrici a batteria è più che raddoppiata, dal 3,5% nel secondo trimestre del 2020 al 7,5% di quest’anno. Sono state vendute 210.298 auto, con un aumento del 231,6%, con punte ancora più alte in Germania e Spagna. Ma le ibride plug-in, con il “rassicurante” doppio motore, hanno fatto ancora meglio, arrivando all’8,4% di tutte le nuove auto vendute, con 235.730 immatricolazioni.  Qui l’aumento è del 255,8%. E l’Italia è stata di nuovo tra i mercati in più forte crescita, con 21.647 plug-in immatricolate da aprile a giugno e un aumento del 659,3%. Anche la domanda di ibride è fortemente aumentata durante questi tre mesi, salendo al 19,3% delle immatricolazioni di auto nell’UE.

Diesel e benzina in caduta, tengono GPL e metano

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Vendite e quote di mercato delle auto con alimentazioni alternative nel 2° trimestre in Europa. Le sigle: Petrol sta per  benzina, NGV per metano,  BEV per elettriche, PHEV per ibride plug-in  e HEV per ibride. Fonte: ACEA.

Si riduce ancora la quota di mercato dei carburanti tradizionali (benzina e gasolio), che insieme scendono al 62,2% delle auto nuove vendute. Il diesel vale ormai il 20,4%, in calo dal 29,4%, mentre la benzina è al 41,8%, con un calo più contenuto, il 10%. Quanto al metano, la vendita di auto a gas nell’Unione Europea è aumentata del 41,8% a 13.497 unità nel secondo trimestre. Una crescita sostenuta principalmente dall’Italia (+94,0%), che da sola rappresenta il 75% di tutte le vendite dell’UE in questo segmento. Infine le immatricolazioni di auto a GPL sono più che raddoppiate (+134,1%) per un totale di 59.363 unità. Una performance sostenuta ancora una volta dall’Italia (+89,5%) e Francia (+266,0%), i due maggiori mercati europei per il GPL.

Visualizza commenti (5)
  1. Mirko Tebaldi

    Per questioni puramente economiche, io sono ancora a metano. Vi osservo e vi invidio le vostre BEV. E continuo a leggere per rimanere informato. Sognando quando e se toccherà anche a me una elettrica.

  2. Demonizzato il diesel per vendere auto di fatto a benzina, perché quello sono le ibride. Bravi, bel lavoro, il carburante meno impattante per l’ambiente sostituito da uno peggiore.
    Che tanto con i nuovi motori pure le benzina fanno le PM10, infatti hanno il fap

    1. La demonizzazione del diesel è anche figlia della necessità di dare una mano alla raffinazione in quanto da un barile di petrolio si ottengono 72 litri di benzina e 38 di gasolio.

      L’eccesso di vetture diesel nel parco auto mette in difficoltà i petrolieri in quanto gli rimane della benzina che non sanno dove mettere.

  3. Il problema è che vendono le ibride “non plug in” che sono a tutti gli effetti delle auto a benzina/gasolio con una piccola batteria che permette di fare in elettrico poco e niente (qualcuno solo le manovre in garage).

    Che senso ha dire che calano benzina e gasolio quando vengono sostituite da “finte” ibride che al 99% e forse più usano combustibili fossili?

    1. Perfettamente d’accordo, bisognebbe smetterla di presentare i dati così. Le le ibride non plug-in utilizzano il 100% di energia fossile (non il 99%!), quindi sono auto a benzina, punto. Essendo più efficienti però consumano e quindi inquinano un po’ meno (le mild in verità molto poco in meno).

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