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#monopattiniliberi in piazza a Roma: basta multe

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#Monopattiniliberi
Il manifesto della manifestazione di Roma, che chiama a raccolta i monopattini.
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#monopattiniliberi. Con questo hashtag Legambiente chiede uno stop alle multe per chi viaggia con i monopattini elettrici. E porta tutti in piazza il 28 novembre per un sit-in davanti al Ministero  dei Trasporti.

La richiesta? Tutti i mezzi della micro-mobilità siano equiparati alle bici e alle e-bike. Usare un monopattino elettrico in certe città italiane può costare molto più che bruciare un rosso al semaforo. Parlano le sanzioni: poche centinaia di euro per il rosso contro i 6 mila e 400 euro chiesti ad un giovane di 24 anni a Torino (in un secondo momento ridotta). A questo punto viene facile sposare il termine “criminalizzazione” lanciato da Legambiente. Contro la pioggia di multe che ha investito i viaggiatori a bordo dei monopattini.

#Monopattiniliberi: il  28 il sit-in davanti al Ministero dei Trasporti 

#monopattiniliberi
Stop alle multe e libera circolazione per i monopattini. La lotta di Legambiente

L’associazione ambientalantista chiede ai cittadini di partecipare al sit-in di giovedì 28 novembre (appuntamento alle 11 davanti al Ministero dei Trasporti). E di firmare l’appello caricato sulla piattaforma Change.org (qui il link) dal titolo molto chiaro: Micro-mobilità libera, come le bici. Stop alle multe e ai sequestri. Tantissimi i casi segnalati a Torino, Brescia, Milano, Roma, Bari, ma il fenomeno è nazionale.

#Monopattiniliberi / Le legge c’è, ma è uno stop alla micromobilità

monopattini in centro
Il monopattino per spostarsi in centro

Si sprecano i sermoni ascoltati in questi ultimi anni contro l’inquinamento atmosferico. Ma quando, finalmente, inizia la svolta e decolla la mobilità a emissioni zero la burocrazia mette lo stop.  Legambiente punta l’indice contro “l’incertezza normativa che ancora rimane in Italia nelle regole di circolazione” La legge c’è, eppure “malgrado l’approvazione di un Decreto sperimentale sulla micromobilità elettrica ancora non sono risolti i nodi aperti. E  le conseguenze sono multe e sequestri”.

Mancano i regolamenti comunali e quando ci sono non risolvono 

Poggio
Andrea Poggio di Legambiente

Il problema è il recepimento della norma da parte dei Comuni. Sono poche le città che hanno approvato il regolamento e quando succede arriva la beffa dei limiti alla circolazione. Un esempio? “Chi abita in periferia e magari percorre un tratto di strada fino a una stazione dove prendere il treno”.

Esperimento con troppi limiti 

Un monopattino di Lime, uno dei brand di maggior successo nello sharing (qui a Parigi).

Spiega meglio il fenomeno Andrea Poggio, responsabile mobilità dell’associazione, che si chiede: “Siamo al paradosso di un decreto approvato per la sperimentazione dei monopattini. Ma che in realtà non si può fare perché la loro circolazione è impedita”. Arduo sperimentare  senza oggetto. Un errore del decreto evidenziato da Poggi è la cartellonistica: “Il Comune deve chiedere la consulenza di un professionista e poi hanno una durata limitata”. Troppe rogne.

Che fare? Stesse regole delle bici/e-bike

La soluzione è semplice per Poggio: seguire le stesse regole delle bici ovvero evitare di limitare l’uso alle zone pedonali. Oggi si assiste all’assurdità di un decreto che dovrebbe normare un mezzo non riconosciuto dal codice della strada: “Per questo vengono sequestrati. In quanto non omologati ed omologabili”.

Copiare Berlino, Barcellona…

pubblicità per la micro mobilità
A Malaga in Spagna si promuove la micro mobilità

Per far circolare i monopattini basta copiare gli altri: “Fare come a Berlino, Barcellona, Bruxelles, Parigi. I monopattini elettrici avranno dei riferimenti normativi nel codice della strada. E le città potranno fissare regole specifiche per vietare la circolazione nelle strade con più rilevante traffico o in quelle pedonali più frequentate, per ragioni di sicurezza”.

Stop alle multe, la vera sfida è l’intermodalità

#monopattiniliberi
paesaggio abituale nelle città europee

Il problema è culturale: “Si deve capire che la sperimentazione è funzionale all’intermodalità del trasporto urbano – sottolinea Poggio-. Più che  sul funzionamento dei mezzi della micromobilità ma come questi si integrano con il trasporto pubblico e privato. Tutti oggi viaggiano con più mezzi”. La parola d’ordine è #monopattiniliberi, passate parola.

LEGGI ANCHE: Da dicembre tornano a Milano i monopattini elettrici in sharing

 

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7 COMMENTI

  1. I veicoli elettrici a due ruote vanno equiparati. Inoltre a questi veicoli vanno aperti i centri storici ad eccezione delle isole solo pedonali dove possono transitare se spinti a mano. Tutto qui. Non mi sembra che ci vogliono scienziati per un provvedimento di questo genere.

    • Negli altri paesi europei ad ogni passo ho visto monopattini, va bene che abbiamo centri storici medioevali e con strade strette, ma questa stretta sulla micro mobilità è più che diabolica Roberto

  2. Sinceramente manifestare a roma contro le multe non ha senso, il comune di roma non ha ancora aderito alla sperimentazione tante’ che di multe non se ne sono mai sentite, invece di reclamare cercate di sapere a che punto sono, conosco persone che stanno a stretto contatto con chi di dovere e so per certo che l’argomento ad equiparare i monopattini alle bici e’ in pentola quindi i reclami potrebbero essere controproducenti

    • Gentile Luca grazie per l’intervento ma a Roma manifestano tutti: ortolani, barbieri, metalmeccanici, operai, contadini. Il problema è nazionale non di questo o di un altro Comune specifico. Non entriamo neanche in merito alla questione Roma. Pensiamo a chiare, semplici e precise norme valide per tutti.
      Infine visto che siamo giornalisti in una democrazia l’espressione di un pensiero è sempre da rispettare. Non si tratta di reclami, ma di proposte concrete. Detto questo speriamo che il suo “bolle in pentola” corrisponde ad una intenzione si traduca in norma. Ne saremo felici tutti.

  3. Dovrebbero essere equiparati come le biciclette/e-Bike. Perché applicando ugualmente la normativa così come è, il suo utilizzo sarebbe troppo limitato nella mobilità. Oramai i monopattini di ultima generazione possono compiere tragitti di svariati chilometri (l’esempio è il segway NineBot G30 Max che ha un autonomia di circa 60 km) e potrebbero essere la vera alternativa alle auto per andare al lavoro.
    Quindi sono più che d’accordo che dovrebbero estendere la normativa anche nelle strade cittadine e non solo nelle aree pedonali o ciclabili.
    Se dovessero cambiare la normativa sarò il primo ad acquistarne uno senza il rischio però di prendere multe.

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