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Stop incentivi nel paradiso dell’auto elettrica, la Norvegia? Se ne fa un gran parlare, per insinuare che la “moda dell’EV” sta già tramontando anche là dove ha avuto più successo. È proprio così? Vediamo come stanno le cose nel report di un amico di Vaielettrico.it che nel Paese scandinavo ci vive, Sandro Gannau.
di Sandro Gannau
Sandro Gannau
Per oltre 20 anni, la strategia della politica Norvegese è stata quella di rendere l’acquisto di un’auto elettrica competitivo con quello di un’auto termica. Per renderlo possibile è stato varato un provvedimento che rende l’acquisto di una BEV esente IVA (25% in Norvegia). Mentre l’acquisto di un’auto con motore endotermico, oltre all’IVA, è gravato anche da una tassa sulle emissioni.
Stop incentivi? Vediamo qual è la proposta…
Il modello norvegese si è dimostrato vincente, in quanto nell’ultimo trimestre oltre l’80% delle vendite di auto nuove è composto da auto full electric. È stato quasi raggiunto con 2 anni di anticipo l’obiettivo, rispetto alla scadenza 2025 (anche se tuttora più dell’80% del parco circolante è costituito da auto endotermiche). E, visto che il divario di prezzo tra BEV ed ICE si sta pian piano riducendo, il governo norvegese sta pensando di cominciare a ridurre i vantaggi fiscali dell’acquisto di una BEV. Per quanto riguarda il possesso, invece, il bollo è stato reintrodotto da qualche anno. La proposta attuale (non è stato approvato ancora nessun provvedimento) consiste nel reintrodurre l’IVA del 25% su tutte le BEV. Ma di fatto “neutralizzarla” con un incentivo di 125.000 corone norvegesi (NOK, circa 12.300 €) per tutte le auto sino a 500.000 NOK (circa 49.000 €). L’effetto finale è che l’IVA si pagherà per la parte eccedente le 500.000 NOK.
La Tesla Model Y, l’auto più venduta in Norvegia.
Più l’auto è di lusso meno incassi di bonus
Vediamo un esempio per capire cosa comporterebbe in pratica il provvedimento se venisse approvato. L’auto più venduta in Norvegia ora è la Tesla Model Y Long Range.
Prezzo medio (inclusivo del set di ruote invernali): 574.232 NOK
IVA al 25%: 143.558 NOK
Prezzo incl. IVA: 717.790 NOK
Incentivo: 125.000 NOK
Prezzo finale: 592.790 (+18.558) NOK
In pratica i 18.558 NOK in più (circa 1.840 €) coincidono con il 25% delle 74.232 NOK eccedenti le 500.000 NOK. Con questa norma si inizia a rendere l’incentivazione eticamente più accettabile. Chi si può permettere auto di lusso avrà un vantaggio fiscale sempre più ridotto, inversamente proporzionale al prezzo. Sino ad ora chi acquistava una Taycan da 200.000 € si trovava con un risparmio IVA di 50.000 €. Secondo la proposta dovrebbe versarne 37.500 all’erario.
Stop incentivi? No, ecco che cosa succederebbe
Nella tabella qui sopra mostriamo alcuni esempi di come influirebbe sul prezzo finale la proposta del governo, se verrà adottata, sulle auto più vendute nel primo trimestre.
Sottolineiamo che i prezzi sono in NOK e che sono basati su specifici allestimenti, ma potrebbero esserci variazioni significative in funzione di versione, equipaggiamento, etc. Ovviamente le resistenze qui in Norvegia sono molte. In primis si oppone l’Associazione degli “automobilisti elettrici”. Che, pur concordando che i tempi per una parziale riduzione degli incentivi alle elettriche siano maturi, non è d’accordo sul metodo. E teme che un provvedimento del genere farebbe rallentare la transizione.
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Non capisco perchè quando si parla di elettrico si pensa sempre di avere diritto ad incentivi, colonnine gratis, niente bollo assicurazione ridotta e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.
Niente è dovuto alle BEV, e niente dovrebbe essergli concesso in piu’ degli altri. drogare il mercato non è mai stata la soluzione.
Bene fa la Norvegia che ha deciso di distribuire gli incentivi a tutto il settore, forse hanno capito che piuttosto che avere una Euro 0 che circola, sia meglio permettere alla fascia medio-bassa della popoloazione di passare a una Euro 6 incentivando anche le termiche.
E’ inutile girarci intorno, per le famiglie che possiedono una sola vettura e la usano anche per fare qualche viaggio e per chi fa pochi chilometri , l’elettrica non è la soluzione e probabilmente mai lo sarà.
“Bene fa la Norvegia…”. Certo: in Norvegia l’85% delle auto immatricolate sono elettriche. Dal 2025 non saranno più vendurte auto a benzina. E lei continua con questa lagna de “l’elettrica non è la soluzione e probabilmente mai lo sarà”. Si rende conto di quel che scrive?
Si si, continuate a raccontarvela così tra voi piston-heads, invece di analizzare seriamente ciò che vi sta succedendo intorno. Ma siete davvero convinti che il fenomeno Norvegia sia semplicemente una questione di reddito? Perché se così fosse, dimostrate la stessa capacità di analisi disarmante! Non vorrei essere al viostro posto quando, tra non molto, vi troverete circondati da auto elettriche anche in Italia…
Forse non ha letto bene quanto scritto nel servizio: le auto termiche in Norvegia sono soggette ad una tassazione sulle emissioni che in genere va ben oltre il 25% di Iva (che comunque le BEV sino a 50K continueranno a non pagare). Il risultato finale e’ che da ormai parecchio tempo una termica in Norvegia costa almeno il 50% in piu’ di una BEV che parte dallo stesso prezzo di listino al netto di Iva. E’ inutile girarci intorno: le auto termiche in Norvegia non sono piu’ un’opzione… e mai piu’ lo saranno.
E io non capisco perché devono esserci incentivi per le termiche, bollo gratis per 5 anni c’era, incentivi c’erano e ci sono, sconti sui prezzi dei carburanti tuttora attivi, e poi vieni a sindacare, allora facciamo così togliamo gli incentivi sui carburanti non paghiamo le lobby del petrolio mettiamo in contatto al litro le multe per inquinamento idem per la sanità, ovviamente tenendo conto di tutti i disastri ambientali, delle emissioni di tutta la trafila al pozzo alla pompa, e facciamo due conticini e vediamo a cosa potrebbe attivare il costo del carburante, e se hai ancora da discutere su chi ha avuto più incentivi.
Poi potremmo anche discutere se sì o no incentivi.
Vi rendete conto che sono più di vent’anni di incentivi, e da noi dopo il secondo siamo già allo sbando 🤦
Da noi sarebbe il 22% non male su un auto da 42’700€ sarebbero 35’000€ quasi 8000€ più eventuali sconti concessionaria e agevolazioni regionali.
Poi per le classi di reddito più basse (isee) avrei adottato un ulteriore sconto.
Ma si sa qui è utopia.
È vero però che solo con l’arrivo della prima Leaf è poi Tesla, eGolf e Zoe che si è cominciato a parlare di numeri “seri”. Quindi diciamo da poco più di una decina di anni. Il numero di BEV in circolazione è raddoppiato negli ultimi 2 anni (siamo ora a circa 500.000, meno del 20% del parco circolante).
Trovo il metodo che han usato per rendere progressivo l’incentivo in base al costo dell’auto sia molto elegante e corretto, Iva zero anche no, ad esempio chi acquista con allestimento disabile (sempre se si possa) o cmq con agevolazioni particolari si troverebbe annullato qualsiasi beneficio preesistente.
Se uno ha i soldi difficilmente prenderà una Twingo elettrica solo per sfruttare di più l’incentivo
Ad isee al massimo si può associare un vero sconto su Iva oltre incentivi
Il problema è… Cia sono due modelli che sono veramente economici 😅 e sono veramente la base della base della base, già la 500 di listino a 30k è già di lusso per lo stipendio medio italiano
Beh si tratta di una realtà differente in molti aspetti, rispetto all’Italia. Le categorie “speciali” qui in Norvegia hanno agevolazioni diverse (ed aggiuntive) rispetto alla riduzione Iva che si ha in Italia. Non solo i disabili, ma persino le famiglie numerose hanno degli incentivi ulteriori per l’acquisto dell’auto.
Chiaro che in Italia sarebbe difficile copiarne il modello per tanti motivi. L’articolo l’ho scritto con il solo intento di chiarire in cosa consiste la proposta di riduzione degli incentivi da parte del governo norvegese, visto che si sta leggendo di tutto e di più in giro per la rete.
Io ho acquistato con Iva al 4% , ma se fosse stato a zero sarei rimasto felice, bene per gli altri, io guardo il prezzo finale d’acquisto, poi se tutti gli altri avessero avuto le stesse agevolazioni bene per tutti visto che a parte la CO2 si sarebbe comunque risparmiato tutto l’inquinamento che fa male a noi essere umani e tutti gli esseri viventi.
In verità da altre parti ho letto altre interpretazioni. Sembrerebbe, infatti, che il governo norvegese pensi adesso che l’auto elettrica non è abbastanza ecologica: meglio puntare su passeggiate a piedi, biciclette e mezzi di trasporto pubblico, fortemente penalizzati anche dagli anni di pandemia.
Il ministro dei trasporti Jon-Ivar Nygard avrebbe dichiarato: “Electric cars give us greener transport, but they also have a clear intermodal competition with public transport in urban areas. We must make it more attractive to travel by public transport, cycle, and walk.” e ancora “It’s great that people use electric cars. But it’s not good if people get into their cars and drive to busy urban areas instead of walking, cycling or using public transport”.
Non è un caso che le associazioni pro auto elettrica siano tutte sul piede di guerra. E, secondo me, non ce l’hanno tanto con questa manovra qui quanto con una certa aria che si respira in Norvegia che sembra mirare a ridurre i benefit dei possessori delle auto elettriche.
C’è sempre qualcuno che è più green di te. Anche i vegani hanno i respiriani che gli danno il tormento …
Le citazioni vanno sempre inquadrate nel giusto contesto: nelle principali città si è sempre cercato di non far entrare troppe auto, a prescindere dalla motorizzazione. Oslo che ha il centro quasi completamente vietato alle auto da tempo ne è il principale esempio. Nonostante il sistema dei trasporti pubblici sia efficientissimo, però, le distanze tra le varie città sono importanti (vista la bassissima densità abitativa), e dell’auto non se ne può fare a meno. Città come Bergen, dove vivo, ad esempio, non esistono agevolazioni per le BEV in centro: i parcheggi non si trovano (se non per i residenti) e quando si trovano costano un occhio. Ma ci sono dei parcheggi (il principale presso la stazione) a pochi metri dalla tangenziale, che le BEV pagano il 50%, dove puoi lasciare l’auto e spostarti per il centro con i bus, la metro di superficie, i monopattini o le bici a noleggio.
Quello che mi fa un po’ strano è che tu da laggiù riesca a sentire “l’aria che si respira in Norvegia”, quando io che ci vivo ne respiro una totalmente diversa…
I norvegesi non mi danno l’idea di essere degli esagitati o degli ultrà. Potrei sbagliare, magari ogni giorno si svegliano e lanciano frasi esagerate o senza senso. Ora, stando a quanto riporti, sembrerebbe solo una piccola modifica all’attuale largo pacchetto di incentivi verso l’auto elettrica, nulla di particolarmente drastico, qualcosa che colpirebbe, tra l’altro in modo limitato, solo i segmenti più costosi. In Italia nessuno uscirebbe esclamando “È in gioco l’intera politica delle auto elettriche. È un’idea incomprensibilmente cattiva.”, sarebbe un’esagerazione anche per noi italiani che siamo esagerati.
Eppure, sembrerebbe che questa sia la posizione delle associazioni pro auto-elettrica norvegese, la Norwegian EV Association (con oltre 110000 affiliati), che tramite la voce del suo segretario Christine Bu avrebbe proprio detto questo: “The entire electric car policy is at stake. It’s an incomprehensibly bad idea.”
Questa Christine Bu vive in Norvegia o è anche lei una che scrive su VaiElettrico dall’Italia?
Mi son chiesto come mai questa reazione forte ad una proposta del governo, tutto sommato, ragionevole. E allora, andando un po’ indietro nel tempo, ho visto come la Norvegia è già da qualche anno che sta riducendo i benefit verso l’auto elettrica. Penso ad esempio alle ricariche pubbliche gratuite che poi sono diventate a pagamento, ai vantaggi sui pedaggi autostradali che si sono ridotti o a quelli per i traghetti o a quelli dei parcheggi, ora si parla di reintrodurre il bollo e l’IVA sopra una certa soglia, non dimentichiamoci la “fiammata” mica da poco dell’aumento dell’elettricità di qualche mese fa (nonostante la Norvegia abbia il 100% dell’energia prodotta da rinnovabili, ma quando non piove e non c’è vento …), ah, già, c’è anche una fee sull’assicurazione auto delle auto elettriche che fino a poco fa non c’era e che adesso è la stessa delle auto a benzina. E mi pare di aver capito che dalla fine di quest’anno saranno anche riapplicati i dazi alla dogana. E poi penso che c’è anche un’aria strana che inizia a respirarsi su certi veicoli elettrici … ad esempio i monopattini: il 50% dei norvegesi vorrebbe che fosse loro vietato di usare i marciapiedi mentre, secondo un altro sondaggio, il 25% dei norvegesi vorrebbe bandirli del tutto.
Io, dall’Italia, ho “respirato” quest’aria qua e magari avrai inserito questo provvedimento all’interno di questa cornicetta qua, vedo una serie di punti che se unisco con un tratto di matita esce fuori una curva che ha un andamento chiaro.
I prossimi step? Beh, prima o poi la Norvegia dovrà recuperare i soldi che sta perdendo con tutte le tasse sulle auto a benzina e diesel, o no? E mi pare di capire che il vostro partito conservatore non sia proprio un fan sfegato delle elettriche, no?
Tranquillo, io vivo qui in Italia, che vuoi che ne sappia di ciò che succede in Norvegia, non ne avrò azzeccata nessuna …
Eh si, ne hai azzeccate poche: quello che tu vedi come un “vento che cambia” non e’ altro che la naturale evoluzione della situazione. ma andiamo per punti: la critica delle associazioni pro elettrico non e’ sulla sostanza ma sul metodo. Dovresti leggerle tutte le interviste e non estrapolare alcune frasi dal contesto. E’ ovvio che prima o poi il regime degli incentivi avrebbe dovuto essere rivisto: con oltre l’80% di nuove immatricolazioni full electric, fino a quando vorresti mantenerlo? Sugli eventuali “benefit” ti posso dire che il bollo e’ gia’ stato reintrodotto da 2 anni (e gli ultimi due anni sono quelli che hanno sancito la crescita maggiore delle BEV), e si paga insieme all’assicurazione (quel fee di cui parli). Di ricariche gratuite io non ne ho mai viste, e di parcheggi “agevolati” in tutta Bergen ne esiste solo uno. I pedaggi stradali sono ancora esattamente come prima, stessa cosa per i traghetti.
Sul discorso politico entrambe le parti (sia i conservatori che i progressisti) hanno portato avanti la politica sulla transizione elettrica per 20 anni di pari passo. Chi vorrebbe “ammorbidire” la linea in realta’ non sono i conservatori, ma i progressisti ora al governo. Lascia poi stare i monopattini, perche’ le lamentele non hanno nulla a che vedere con il fatto che siano “elettrici”, ma piuttosto sono relative all’eccessivo proliferare del numero di quegli aggeggi che trovi in mezzo ai piedi ovunque.
Sulla “fiammata” del costo dell’energia elettrica, il tutto e’ legato all’aumento della domanda “europea” a causa della crisi del gas, non certo alla mancanza di pioggia o di vento (l’eolico in realta’ contibuisce per pochi punti percentuali al mix energetico), anche perche’ ti assicuto che quest’inverno e’ stato copiosamente piovoso.
Riguardo i soldi da “recuperare”, il provvedimento ha esattamente quello scopo. Per il resto ci pensano le accise sui carburanti fossili, visto che la benzina e’ salita sino a 25 NOK (quasi 2.5 €) e non sembra che abbia intenzione di scendere, contando anche il fatto che di auto a benzina/diesel ce ne sono parecchie. Prossimi step chiedi? Io credo che cominceranno a tassare il “possesso” delle auto termiche (e non solo l’acquisto come ora) in modo da accelerare la conversione del parco circolante… ma vivendo qui io non ho il polso della situazione come te che guardi tutto dalla tua posizione privilegiata.
Il problema e’ che se davvero analizzassi la situazione senza preconcetti, i punti della tua curva coinciderebbero con quelli dell’impennata delle vendite di BEV degli ultimi 2 anni, proprio quando il tuo “venticello” avrebbe dovuto spazzare tutto.
La realta’ e’ che, piaccia o meno ai detrattori, i norvegesi (e non solo chi li governa) hanno definitivamente “svoltato” verso la mobilita’ elettrica senza se e senza ma. E se in un provvedimento che non solo non elimina gli incentivi, ma ne limita l’importo solo oltre i 50k, tu ci vedi una inversione a U… non ci hai davvero capito nulla.
Quello che mi fa piu’ ridere e’ vedere chi e’ contro l’elettrico rifiutarsi di considerarlo un modello applicabile in modo generale, ma prenderlo ad esempio quando, fisiologicamente, viene rivisto qualche “vantaggio”…
E niente Sandro, evito di postare i link ai siti norvegesi con queste notizie, probabilmente sono tutte frasi fuori dal contesto e comunque finiremmo totalmente off-topic.
Su una cosa sono certamente d’accordo con te e mai ho scritto il contrario se rileggi i miei commenti: che i norvegesi abbiano svoltato senza se e senza ma sulla mobilità elettrica (anche alla luce dei loro stipendi, doppi rispetto a quelli italiani – https://costodellavita.com/stipendi-oslo/ ) e che è per questo che il governo abbia deciso di ridurre gradualmente le agevolazione inizialmente previste perché quasi non ce n’è più bisogno. Io lo chiamo “vento che cambia”, tu lo chiami “naturale evoluzione della situazione”, stiamo davvero dicendo cose diverse? Facciamo così, userò anche io l’espressione “naturale evoluzione della situazione”, tanto quello che conta è la sostanza dei provvedimenti. La curva a cui mi riferivo, infatti, non è quella legata all’adozione dell’auto elettrica (che palesemente si mantiene su livelli alti) ma è quella delle agevolazioni concesse agli acquirenti.
Nella “naturale evoluzione della situazione”, considero l’obiettivo raggiunto dell’alto numero di vendite, queste agevolazioni si stanno riducendo, su questo credo possiamo concordare.
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@Enzo. Scusa eh, ma io non capisco cosa tu voglia dire quando evidenzi che le agevolazioni “sono quasi scomparse”. Innanzi tutto, quella piu’ importante, se dai un’occhiata alle tabelle che ho pubblicato, e’ ancora li quasi intonsa per la grande maggioranza degli automobilisti. I circa 1.800 € in piu’ per acquistare una Model Y ti assicuro che non porteranno NESSUNO a preferire una termica, quindi qual’e’ il punto? Vuoi forse mandare un messaggio agli italiani consigliando di non comprare una BEV perche’ tanto poi i “vantaggi” te li tolgono “come succede in Norvegia”? Magari in Italia ci fossero i soli vantaggi che ancora rimarranno in Norvegia persino se passasse la proposta del governo! Ma il punto e’ un altro: all’inizio gli incentivi servivano per “bilanciare” il costo di una BEV a quello di una termica equivalente, ora non piu’, anche in considerazione del fatto che le termiche qui sono gravate dalla tassa sulle emissioni ed il punto di pareggio e’ stato raggiunto gia’ tempo fa. Non sono mai serviti per “farti risparmiare” ma per non farti spendere di piu’. In realta’ fino ad ora si e’ anche risparmiato (e parecchio!), ma se pure dovesse avvicinarsi al costo di una termica (difficile che accada gia’ solo per la maggiore efficienza e la quasi totale assenza di manutenzioni… ma vabbeh…) pensi che la gente tornebbe ad una termica?
Facciamo cosi’: aspettiamo che entri in vigore la proposta e vediamo di quanto si sposta il trend. Ma lo vuoi capire che nelle concessionarie ormai di termiche non ne trovi nemmeno piu’? Del resto se quasi 9 auto acquistate su 10 sono BEv, dove vuoi andare?
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Sì, Sandro, certamente è così, una delle morali che tiro fuori da questa storia è che i vantaggi riservati alla BEV poco a poco diminuiranno nel tempo. In Norvegia questa cosa è già iniziata, in Italia pure (vedi gli incentivi per l’acquisto così come il freno a mano dei comuni nell’aprire le ZTL o offrire la sosta gratis). Gli incentivi sono tutti scomparsi? No, né in Norvegia né in Italia. Però il trend è una diminuzione perché più persone acquistano l’auto elettrica più il governo può eliminare gli incentivi. Per me è la “naturale evoluzione della situazione” (ma l’hai scritto anche tu e diciamo la stessa cosa).
Da ciò deriva un freno all’acquisto dell’auto elettrica? Noooooo. Sono 10 post che lo ripeto: nooooo. Non l’ho mai scritto, non l’ho mai pensato. 9 su 10 delle auto vendute in Norvegia sono elettriche? Io pensavo 10 su 10. Chiaro che non ha effetti, abbiamo prenotazioni per le elettriche che generano tempi di attesa di un anno, ma di che parliamo? La domanda resta fortissima.
E allora dove sono gli effetti? Solo su una minore convenienza nel tempo per chi acquista oggi pensando che certi privilegi siano tenuti a perdurare. Chi oggi compra un’elettrica perché il suo comune è fra i pochi che concede l’accesso gratuito alla ZTL e la sosta gratuita o perché paga poco o nulla di bollo, potrà contare su questo benefit finché non rottama l’auto? Io ne dubito perché, per una “naturale evoluzione della situazione” il governo non avrà più necessità di offrire questo genere di incentivo e primo o poi lo toglierà. Previsione sbagliata o convieni con me?
Anticipo l’obiezione: non ho detto e scritto nulla sull’auto termica e su un possibile aumento della tassazione per quest’ultima, anche perché questo aspetto varia da paese a paese, ma sull’elettrico il ritiro dei vari benefit oggi generosamente distribuiti dai vari stati mi sembra la “naturale evoluzione della situazione”. Tutto qui.
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Il film che ti sei fatto secondo cui chi acquista un’auto elettrica lo faccia perché pensa di poter godere di chissà quali “vantaggi” vita natural durante, non sta né in cielo né in terra. E men che meno qui. E nemmeno la scadenza del 2025, spesso annunciata ma mai ufficialmente sancita, è stata vista come una imposizione forzata. Tant’è che ci si sta arrivando con 2 anni di anticipo in modo del tutto naturale. Il fatto è che tu concepisci il passaggio all’elettrico come un passo indietro, una scomodità, mentre i norvegesi la vedono in modo diametralmente opposto. E così sarà per il resto d’Europa anche se con tempi diversi,in funzione del livello di reddito, delle politiche dei vari governi etc. Di sicuro l’Italia sarà uno degli ultimi, proprio per i primi due motivi citati (più il secondo, ad essere sinceri). È giusto? Probabilmente no, ma che ci vuoi fare? È una transizione necessaria, piaccia o non piaccia.
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Lo è per voi che potete permettervi le Tesla (e per questo tutti comprano elettrico). Non lo è per chi ha meno di 20000 euro da spendere.
Sono sicuro che la tua elettrica non è la Dacia Spring … Ma tanto a te cosa importa di quei morti di fame che non hanno neanche 40000 euro per acquistare una elettrica decente? Vadano a piedi o con la Spring, non è affar tuo, tu i soldi ce li hai …
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Si @Enzo, ma non finiamo sempre sul solito discorso. Si parlava di Norvegia, e qui ormai anche senza incentivi una BEV non costerebbe molto di più di una termica (per il discorso di tassazione sulle emissioni di cui ti ho già detto). Figurati se mantengono l’esenzione IVA sotto i 50k…
Poi bisogna chiarirsi sul concetto di “elettrica decente”. Come già ti dissi in altre occasioni, per 10 anni qui le auto più acquistate sono state: Nissan Leaf, VW eUp, VW eGolf e Renault Zoe, non certo dei campioni di autonomia, che andavano bene per i più (anzi la Leaf vecchio modello è incredibilmente una delle auto più ricercate nel mercato dell’usato!). E persino le prime Tesla non è che avessero chissà quale range, tre al fatto che la rete di ricarica a quei tempi era forse messa peggio di quella italiana attuale.
Semplicemente le persone hanno realizzato che di avere 800 km nel serbatoio da portarti dietro quando mediamente ne fai 40 era una cosa inutile… e lo hanno capito provando, non facendosi le seghe mentali facendo benzina al distributore.
È vero quando dici che la mia auto non è una Dacia Spring, perché pur essendo più che sufficiente per 48 settimane l’anno, non mi sarebbe sufficiente per scendere in Sardegna (con moglie e figli) a trovare i miei. Ma per acquistare la mia Model 3 LR ho speso esattamente la stessa cifra che spesi per la Nissan Qashqai che avevo prima (sempre a causa della tassazione sulle emissioni). Mia moglie ha una Zoe che sta sostituendo con una e208, pur potendosi permettere un’auto di segmento superiore, semplicemente perché le è più che sufficiente.
In ogni caso, con le economie di scala (e si spera senza I continui shock dal lato dell’offerta a cui stiamo assistendo sui mercati delle materie prime), i prezzi scenderanno ed anche le economie meno “fortunate”, come quella italiana, potranno avere accesso a BEV “decenti” come le definisci tu. Non sono processi che avvengono da un giorno all’altro…
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“… la Norvegia dovrà recuperare i soldi che sta perdendo con tutte le tasse sulle auto a benzina e diesel…”
o le sta già recuperando con i mancati danni ambientali e sanitari che le auto benzina e diesel non generano?
o le sta già recuperando attraverso la vendita di queste auto elettriche, che innescano, come qualunque innovazione, nuovi mercati e nuovi indotti? il mercato dei cellulari ha generato il mercato delle cover, dei ricambi, dei riparatori, del riciclo, delle batterie per smartphone, per dirne una semplice e anche banale.
curioso come tu, sempre attento ad analizzare, finga di non vedere questi aspetti:
la butti là, credibile ma non verificata, e con modi gentili fai credere quel che non è probabilmente vero.
si chiamano “troll gentili” quelli che fanno così.
(ovviamente, caro Enzo, ora ti inalbererai dicendo “io non ho detto niente di male”: certo certo certo, chi frequenta Vaielettrico ormai conosce bene i tuoi commenti, e ormai in tanti dubitiamo della tua sincerità che sa tanto di stipendio)
Mi viene in mente l’elenco dei giornalisti putiniani stilato da Riotta … il “troll gentile” è un bell’eufemismo che rivolgi verso chi ha una posizione critica verso i pro e contro dell’elettrico diversa dalla tua. Ma no, forse il paragone migliore è quello con la vignetta di Natangelo su Voltaire, “non sono d’accordo con quello che dici ma darei la vita perché tu stessi zitto”.
Vedo che comunque a certi argomenti si risponde col benaltrismo. Non mi pare di aver chiesto la cessazione della vendite delle auto elettriche, mi sono limitato a riportare che alcuni dei vantaggi iniziali presenti in Norvegia (il “Gatto a nove code”, la frusta usata come metafora dallo stesso ministero norvegese per agevolare l’auto elettrica, facendo riferimento ai 9 diversi tipi di agevolazione dell’auto elettrica) sia quasi scomparsa, riducendo o eliminando alcuni benefit ai quali i norvegesi erano abituati.
Questo dovrebbe far scattare un pensiero: il famoso calcolo con cui si sceglie un’auto oggi (poter parcheggiare gratis, entrare nelle ztl, non pagare accise sulle ricariche, le ricariche pubbliche e private gratis, etc. etc.) potrebbe ridursi negli anni. Invece cosa viene in mente? Eh, ma vuoi mettere i benefici sull’inquinamento … (come se l’inquinamento della Norvegia fosse mai stato paragonabile a quello della pianura padana …)
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Enzo 19 Maggio 2022 at 11:25
Il parcheggiare gratis e le ZTL in Italia sono una presa per i fondelli quindi non tutti non pagano il parcheggio non tutti entrano nelle zone ZTL per avere questo servizio e non è detto che lo ottieni, devi essere residente o luogo di lavoro devi fare domanda in comune, se il comune lo approva hai accesso se il comune lo approva hai parcheggio gratuito ma non è detto, idem per i disabili devi fare domanda e attendere la risposta, siamo in Italia ogni comune fa quello che vuole.
Quindi di cosa stiamo parlando, è la pubblicità che è ingannevole, io appena presa ho rischiato la multa ZTL per fortuna al valico c’erano i vigili urbani e ho chiesto.
Per il resto o sei del posto o non puoi capire i passaggi, siamo intrigati noi qui che tra le fake news dei giornali tra i cambiarelli continui del governo non capisci nulla fino che non vedono dati in Gazzetta ufficiale, figurati andar a vedere un altro stato.
Caricamento...
Io a Oslo respiro aria totalmente diversa dalla tua che sei di Bergen… Mah
Non capisco perchè quando si parla di elettrico si pensa sempre di avere diritto ad incentivi, colonnine gratis, niente bollo assicurazione ridotta e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.
Niente è dovuto alle BEV, e niente dovrebbe essergli concesso in piu’ degli altri. drogare il mercato non è mai stata la soluzione.
Bene fa la Norvegia che ha deciso di distribuire gli incentivi a tutto il settore, forse hanno capito che piuttosto che avere una Euro 0 che circola, sia meglio permettere alla fascia medio-bassa della popoloazione di passare a una Euro 6 incentivando anche le termiche.
E’ inutile girarci intorno, per le famiglie che possiedono una sola vettura e la usano anche per fare qualche viaggio e per chi fa pochi chilometri , l’elettrica non è la soluzione e probabilmente mai lo sarà.
“Bene fa la Norvegia…”. Certo: in Norvegia l’85% delle auto immatricolate sono elettriche. Dal 2025 non saranno più vendurte auto a benzina. E lei continua con questa lagna de “l’elettrica non è la soluzione e probabilmente mai lo sarà”. Si rende conto di quel che scrive?
Sara che in norvegia vendono le elettriche perche” hanno un pil procapite quasi triplo di quello italiano?
Si si, continuate a raccontarvela così tra voi piston-heads, invece di analizzare seriamente ciò che vi sta succedendo intorno. Ma siete davvero convinti che il fenomeno Norvegia sia semplicemente una questione di reddito? Perché se così fosse, dimostrate la stessa capacità di analisi disarmante! Non vorrei essere al viostro posto quando, tra non molto, vi troverete circondati da auto elettriche anche in Italia…
Forse non ha letto bene quanto scritto nel servizio: le auto termiche in Norvegia sono soggette ad una tassazione sulle emissioni che in genere va ben oltre il 25% di Iva (che comunque le BEV sino a 50K continueranno a non pagare). Il risultato finale e’ che da ormai parecchio tempo una termica in Norvegia costa almeno il 50% in piu’ di una BEV che parte dallo stesso prezzo di listino al netto di Iva. E’ inutile girarci intorno: le auto termiche in Norvegia non sono piu’ un’opzione… e mai piu’ lo saranno.
E io non capisco perché devono esserci incentivi per le termiche, bollo gratis per 5 anni c’era, incentivi c’erano e ci sono, sconti sui prezzi dei carburanti tuttora attivi, e poi vieni a sindacare, allora facciamo così togliamo gli incentivi sui carburanti non paghiamo le lobby del petrolio mettiamo in contatto al litro le multe per inquinamento idem per la sanità, ovviamente tenendo conto di tutti i disastri ambientali, delle emissioni di tutta la trafila al pozzo alla pompa, e facciamo due conticini e vediamo a cosa potrebbe attivare il costo del carburante, e se hai ancora da discutere su chi ha avuto più incentivi.
Poi potremmo anche discutere se sì o no incentivi.
Vi rendete conto che sono più di vent’anni di incentivi, e da noi dopo il secondo siamo già allo sbando 🤦
Da noi sarebbe il 22% non male su un auto da 42’700€ sarebbero 35’000€ quasi 8000€ più eventuali sconti concessionaria e agevolazioni regionali.
Poi per le classi di reddito più basse (isee) avrei adottato un ulteriore sconto.
Ma si sa qui è utopia.
È vero però che solo con l’arrivo della prima Leaf è poi Tesla, eGolf e Zoe che si è cominciato a parlare di numeri “seri”. Quindi diciamo da poco più di una decina di anni. Il numero di BEV in circolazione è raddoppiato negli ultimi 2 anni (siamo ora a circa 500.000, meno del 20% del parco circolante).
Trovo il metodo che han usato per rendere progressivo l’incentivo in base al costo dell’auto sia molto elegante e corretto, Iva zero anche no, ad esempio chi acquista con allestimento disabile (sempre se si possa) o cmq con agevolazioni particolari si troverebbe annullato qualsiasi beneficio preesistente.
Se uno ha i soldi difficilmente prenderà una Twingo elettrica solo per sfruttare di più l’incentivo
Ad isee al massimo si può associare un vero sconto su Iva oltre incentivi
Il problema è… Cia sono due modelli che sono veramente economici 😅 e sono veramente la base della base della base, già la 500 di listino a 30k è già di lusso per lo stipendio medio italiano
Beh si tratta di una realtà differente in molti aspetti, rispetto all’Italia. Le categorie “speciali” qui in Norvegia hanno agevolazioni diverse (ed aggiuntive) rispetto alla riduzione Iva che si ha in Italia. Non solo i disabili, ma persino le famiglie numerose hanno degli incentivi ulteriori per l’acquisto dell’auto.
Chiaro che in Italia sarebbe difficile copiarne il modello per tanti motivi. L’articolo l’ho scritto con il solo intento di chiarire in cosa consiste la proposta di riduzione degli incentivi da parte del governo norvegese, visto che si sta leggendo di tutto e di più in giro per la rete.
Io ho acquistato con Iva al 4% , ma se fosse stato a zero sarei rimasto felice, bene per gli altri, io guardo il prezzo finale d’acquisto, poi se tutti gli altri avessero avuto le stesse agevolazioni bene per tutti visto che a parte la CO2 si sarebbe comunque risparmiato tutto l’inquinamento che fa male a noi essere umani e tutti gli esseri viventi.
In verità da altre parti ho letto altre interpretazioni. Sembrerebbe, infatti, che il governo norvegese pensi adesso che l’auto elettrica non è abbastanza ecologica: meglio puntare su passeggiate a piedi, biciclette e mezzi di trasporto pubblico, fortemente penalizzati anche dagli anni di pandemia.
Il ministro dei trasporti Jon-Ivar Nygard avrebbe dichiarato: “Electric cars give us greener transport, but they also have a clear intermodal competition with public transport in urban areas. We must make it more attractive to travel by public transport, cycle, and walk.” e ancora “It’s great that people use electric cars. But it’s not good if people get into their cars and drive to busy urban areas instead of walking, cycling or using public transport”.
Non è un caso che le associazioni pro auto elettrica siano tutte sul piede di guerra. E, secondo me, non ce l’hanno tanto con questa manovra qui quanto con una certa aria che si respira in Norvegia che sembra mirare a ridurre i benefit dei possessori delle auto elettriche.
C’è sempre qualcuno che è più green di te. Anche i vegani hanno i respiriani che gli danno il tormento …
perché usi i condizionali?
Le citazioni vanno sempre inquadrate nel giusto contesto: nelle principali città si è sempre cercato di non far entrare troppe auto, a prescindere dalla motorizzazione. Oslo che ha il centro quasi completamente vietato alle auto da tempo ne è il principale esempio. Nonostante il sistema dei trasporti pubblici sia efficientissimo, però, le distanze tra le varie città sono importanti (vista la bassissima densità abitativa), e dell’auto non se ne può fare a meno. Città come Bergen, dove vivo, ad esempio, non esistono agevolazioni per le BEV in centro: i parcheggi non si trovano (se non per i residenti) e quando si trovano costano un occhio. Ma ci sono dei parcheggi (il principale presso la stazione) a pochi metri dalla tangenziale, che le BEV pagano il 50%, dove puoi lasciare l’auto e spostarti per il centro con i bus, la metro di superficie, i monopattini o le bici a noleggio.
Quello che mi fa un po’ strano è che tu da laggiù riesca a sentire “l’aria che si respira in Norvegia”, quando io che ci vivo ne respiro una totalmente diversa…
I norvegesi non mi danno l’idea di essere degli esagitati o degli ultrà. Potrei sbagliare, magari ogni giorno si svegliano e lanciano frasi esagerate o senza senso. Ora, stando a quanto riporti, sembrerebbe solo una piccola modifica all’attuale largo pacchetto di incentivi verso l’auto elettrica, nulla di particolarmente drastico, qualcosa che colpirebbe, tra l’altro in modo limitato, solo i segmenti più costosi. In Italia nessuno uscirebbe esclamando “È in gioco l’intera politica delle auto elettriche. È un’idea incomprensibilmente cattiva.”, sarebbe un’esagerazione anche per noi italiani che siamo esagerati.
Eppure, sembrerebbe che questa sia la posizione delle associazioni pro auto-elettrica norvegese, la Norwegian EV Association (con oltre 110000 affiliati), che tramite la voce del suo segretario Christine Bu avrebbe proprio detto questo: “The entire electric car policy is at stake. It’s an incomprehensibly bad idea.”
Questa Christine Bu vive in Norvegia o è anche lei una che scrive su VaiElettrico dall’Italia?
Mi son chiesto come mai questa reazione forte ad una proposta del governo, tutto sommato, ragionevole. E allora, andando un po’ indietro nel tempo, ho visto come la Norvegia è già da qualche anno che sta riducendo i benefit verso l’auto elettrica. Penso ad esempio alle ricariche pubbliche gratuite che poi sono diventate a pagamento, ai vantaggi sui pedaggi autostradali che si sono ridotti o a quelli per i traghetti o a quelli dei parcheggi, ora si parla di reintrodurre il bollo e l’IVA sopra una certa soglia, non dimentichiamoci la “fiammata” mica da poco dell’aumento dell’elettricità di qualche mese fa (nonostante la Norvegia abbia il 100% dell’energia prodotta da rinnovabili, ma quando non piove e non c’è vento …), ah, già, c’è anche una fee sull’assicurazione auto delle auto elettriche che fino a poco fa non c’era e che adesso è la stessa delle auto a benzina. E mi pare di aver capito che dalla fine di quest’anno saranno anche riapplicati i dazi alla dogana. E poi penso che c’è anche un’aria strana che inizia a respirarsi su certi veicoli elettrici … ad esempio i monopattini: il 50% dei norvegesi vorrebbe che fosse loro vietato di usare i marciapiedi mentre, secondo un altro sondaggio, il 25% dei norvegesi vorrebbe bandirli del tutto.
Io, dall’Italia, ho “respirato” quest’aria qua e magari avrai inserito questo provvedimento all’interno di questa cornicetta qua, vedo una serie di punti che se unisco con un tratto di matita esce fuori una curva che ha un andamento chiaro.
I prossimi step? Beh, prima o poi la Norvegia dovrà recuperare i soldi che sta perdendo con tutte le tasse sulle auto a benzina e diesel, o no? E mi pare di capire che il vostro partito conservatore non sia proprio un fan sfegato delle elettriche, no?
Tranquillo, io vivo qui in Italia, che vuoi che ne sappia di ciò che succede in Norvegia, non ne avrò azzeccata nessuna …
Eh si, ne hai azzeccate poche: quello che tu vedi come un “vento che cambia” non e’ altro che la naturale evoluzione della situazione. ma andiamo per punti: la critica delle associazioni pro elettrico non e’ sulla sostanza ma sul metodo. Dovresti leggerle tutte le interviste e non estrapolare alcune frasi dal contesto. E’ ovvio che prima o poi il regime degli incentivi avrebbe dovuto essere rivisto: con oltre l’80% di nuove immatricolazioni full electric, fino a quando vorresti mantenerlo? Sugli eventuali “benefit” ti posso dire che il bollo e’ gia’ stato reintrodotto da 2 anni (e gli ultimi due anni sono quelli che hanno sancito la crescita maggiore delle BEV), e si paga insieme all’assicurazione (quel fee di cui parli). Di ricariche gratuite io non ne ho mai viste, e di parcheggi “agevolati” in tutta Bergen ne esiste solo uno. I pedaggi stradali sono ancora esattamente come prima, stessa cosa per i traghetti.
Sul discorso politico entrambe le parti (sia i conservatori che i progressisti) hanno portato avanti la politica sulla transizione elettrica per 20 anni di pari passo. Chi vorrebbe “ammorbidire” la linea in realta’ non sono i conservatori, ma i progressisti ora al governo. Lascia poi stare i monopattini, perche’ le lamentele non hanno nulla a che vedere con il fatto che siano “elettrici”, ma piuttosto sono relative all’eccessivo proliferare del numero di quegli aggeggi che trovi in mezzo ai piedi ovunque.
Sulla “fiammata” del costo dell’energia elettrica, il tutto e’ legato all’aumento della domanda “europea” a causa della crisi del gas, non certo alla mancanza di pioggia o di vento (l’eolico in realta’ contibuisce per pochi punti percentuali al mix energetico), anche perche’ ti assicuto che quest’inverno e’ stato copiosamente piovoso.
Riguardo i soldi da “recuperare”, il provvedimento ha esattamente quello scopo. Per il resto ci pensano le accise sui carburanti fossili, visto che la benzina e’ salita sino a 25 NOK (quasi 2.5 €) e non sembra che abbia intenzione di scendere, contando anche il fatto che di auto a benzina/diesel ce ne sono parecchie. Prossimi step chiedi? Io credo che cominceranno a tassare il “possesso” delle auto termiche (e non solo l’acquisto come ora) in modo da accelerare la conversione del parco circolante… ma vivendo qui io non ho il polso della situazione come te che guardi tutto dalla tua posizione privilegiata.
Il problema e’ che se davvero analizzassi la situazione senza preconcetti, i punti della tua curva coinciderebbero con quelli dell’impennata delle vendite di BEV degli ultimi 2 anni, proprio quando il tuo “venticello” avrebbe dovuto spazzare tutto.
La realta’ e’ che, piaccia o meno ai detrattori, i norvegesi (e non solo chi li governa) hanno definitivamente “svoltato” verso la mobilita’ elettrica senza se e senza ma. E se in un provvedimento che non solo non elimina gli incentivi, ma ne limita l’importo solo oltre i 50k, tu ci vedi una inversione a U… non ci hai davvero capito nulla.
Quello che mi fa piu’ ridere e’ vedere chi e’ contro l’elettrico rifiutarsi di considerarlo un modello applicabile in modo generale, ma prenderlo ad esempio quando, fisiologicamente, viene rivisto qualche “vantaggio”…
E niente Sandro, evito di postare i link ai siti norvegesi con queste notizie, probabilmente sono tutte frasi fuori dal contesto e comunque finiremmo totalmente off-topic.
Su una cosa sono certamente d’accordo con te e mai ho scritto il contrario se rileggi i miei commenti: che i norvegesi abbiano svoltato senza se e senza ma sulla mobilità elettrica (anche alla luce dei loro stipendi, doppi rispetto a quelli italiani – https://costodellavita.com/stipendi-oslo/ ) e che è per questo che il governo abbia deciso di ridurre gradualmente le agevolazione inizialmente previste perché quasi non ce n’è più bisogno. Io lo chiamo “vento che cambia”, tu lo chiami “naturale evoluzione della situazione”, stiamo davvero dicendo cose diverse? Facciamo così, userò anche io l’espressione “naturale evoluzione della situazione”, tanto quello che conta è la sostanza dei provvedimenti. La curva a cui mi riferivo, infatti, non è quella legata all’adozione dell’auto elettrica (che palesemente si mantiene su livelli alti) ma è quella delle agevolazioni concesse agli acquirenti.
Nella “naturale evoluzione della situazione”, considero l’obiettivo raggiunto dell’alto numero di vendite, queste agevolazioni si stanno riducendo, su questo credo possiamo concordare.
@Enzo. Scusa eh, ma io non capisco cosa tu voglia dire quando evidenzi che le agevolazioni “sono quasi scomparse”. Innanzi tutto, quella piu’ importante, se dai un’occhiata alle tabelle che ho pubblicato, e’ ancora li quasi intonsa per la grande maggioranza degli automobilisti. I circa 1.800 € in piu’ per acquistare una Model Y ti assicuro che non porteranno NESSUNO a preferire una termica, quindi qual’e’ il punto? Vuoi forse mandare un messaggio agli italiani consigliando di non comprare una BEV perche’ tanto poi i “vantaggi” te li tolgono “come succede in Norvegia”? Magari in Italia ci fossero i soli vantaggi che ancora rimarranno in Norvegia persino se passasse la proposta del governo! Ma il punto e’ un altro: all’inizio gli incentivi servivano per “bilanciare” il costo di una BEV a quello di una termica equivalente, ora non piu’, anche in considerazione del fatto che le termiche qui sono gravate dalla tassa sulle emissioni ed il punto di pareggio e’ stato raggiunto gia’ tempo fa. Non sono mai serviti per “farti risparmiare” ma per non farti spendere di piu’. In realta’ fino ad ora si e’ anche risparmiato (e parecchio!), ma se pure dovesse avvicinarsi al costo di una termica (difficile che accada gia’ solo per la maggiore efficienza e la quasi totale assenza di manutenzioni… ma vabbeh…) pensi che la gente tornebbe ad una termica?
Facciamo cosi’: aspettiamo che entri in vigore la proposta e vediamo di quanto si sposta il trend. Ma lo vuoi capire che nelle concessionarie ormai di termiche non ne trovi nemmeno piu’? Del resto se quasi 9 auto acquistate su 10 sono BEv, dove vuoi andare?
Sì, Sandro, certamente è così, una delle morali che tiro fuori da questa storia è che i vantaggi riservati alla BEV poco a poco diminuiranno nel tempo. In Norvegia questa cosa è già iniziata, in Italia pure (vedi gli incentivi per l’acquisto così come il freno a mano dei comuni nell’aprire le ZTL o offrire la sosta gratis). Gli incentivi sono tutti scomparsi? No, né in Norvegia né in Italia. Però il trend è una diminuzione perché più persone acquistano l’auto elettrica più il governo può eliminare gli incentivi. Per me è la “naturale evoluzione della situazione” (ma l’hai scritto anche tu e diciamo la stessa cosa).
Da ciò deriva un freno all’acquisto dell’auto elettrica? Noooooo. Sono 10 post che lo ripeto: nooooo. Non l’ho mai scritto, non l’ho mai pensato. 9 su 10 delle auto vendute in Norvegia sono elettriche? Io pensavo 10 su 10. Chiaro che non ha effetti, abbiamo prenotazioni per le elettriche che generano tempi di attesa di un anno, ma di che parliamo? La domanda resta fortissima.
E allora dove sono gli effetti? Solo su una minore convenienza nel tempo per chi acquista oggi pensando che certi privilegi siano tenuti a perdurare. Chi oggi compra un’elettrica perché il suo comune è fra i pochi che concede l’accesso gratuito alla ZTL e la sosta gratuita o perché paga poco o nulla di bollo, potrà contare su questo benefit finché non rottama l’auto? Io ne dubito perché, per una “naturale evoluzione della situazione” il governo non avrà più necessità di offrire questo genere di incentivo e primo o poi lo toglierà. Previsione sbagliata o convieni con me?
Anticipo l’obiezione: non ho detto e scritto nulla sull’auto termica e su un possibile aumento della tassazione per quest’ultima, anche perché questo aspetto varia da paese a paese, ma sull’elettrico il ritiro dei vari benefit oggi generosamente distribuiti dai vari stati mi sembra la “naturale evoluzione della situazione”. Tutto qui.
Il film che ti sei fatto secondo cui chi acquista un’auto elettrica lo faccia perché pensa di poter godere di chissà quali “vantaggi” vita natural durante, non sta né in cielo né in terra. E men che meno qui. E nemmeno la scadenza del 2025, spesso annunciata ma mai ufficialmente sancita, è stata vista come una imposizione forzata. Tant’è che ci si sta arrivando con 2 anni di anticipo in modo del tutto naturale. Il fatto è che tu concepisci il passaggio all’elettrico come un passo indietro, una scomodità, mentre i norvegesi la vedono in modo diametralmente opposto. E così sarà per il resto d’Europa anche se con tempi diversi,in funzione del livello di reddito, delle politiche dei vari governi etc. Di sicuro l’Italia sarà uno degli ultimi, proprio per i primi due motivi citati (più il secondo, ad essere sinceri). È giusto? Probabilmente no, ma che ci vuoi fare? È una transizione necessaria, piaccia o non piaccia.
Lo è per voi che potete permettervi le Tesla (e per questo tutti comprano elettrico). Non lo è per chi ha meno di 20000 euro da spendere.
Sono sicuro che la tua elettrica non è la Dacia Spring … Ma tanto a te cosa importa di quei morti di fame che non hanno neanche 40000 euro per acquistare una elettrica decente? Vadano a piedi o con la Spring, non è affar tuo, tu i soldi ce li hai …
Si @Enzo, ma non finiamo sempre sul solito discorso. Si parlava di Norvegia, e qui ormai anche senza incentivi una BEV non costerebbe molto di più di una termica (per il discorso di tassazione sulle emissioni di cui ti ho già detto). Figurati se mantengono l’esenzione IVA sotto i 50k…
Poi bisogna chiarirsi sul concetto di “elettrica decente”. Come già ti dissi in altre occasioni, per 10 anni qui le auto più acquistate sono state: Nissan Leaf, VW eUp, VW eGolf e Renault Zoe, non certo dei campioni di autonomia, che andavano bene per i più (anzi la Leaf vecchio modello è incredibilmente una delle auto più ricercate nel mercato dell’usato!). E persino le prime Tesla non è che avessero chissà quale range, tre al fatto che la rete di ricarica a quei tempi era forse messa peggio di quella italiana attuale.
Semplicemente le persone hanno realizzato che di avere 800 km nel serbatoio da portarti dietro quando mediamente ne fai 40 era una cosa inutile… e lo hanno capito provando, non facendosi le seghe mentali facendo benzina al distributore.
È vero quando dici che la mia auto non è una Dacia Spring, perché pur essendo più che sufficiente per 48 settimane l’anno, non mi sarebbe sufficiente per scendere in Sardegna (con moglie e figli) a trovare i miei. Ma per acquistare la mia Model 3 LR ho speso esattamente la stessa cifra che spesi per la Nissan Qashqai che avevo prima (sempre a causa della tassazione sulle emissioni). Mia moglie ha una Zoe che sta sostituendo con una e208, pur potendosi permettere un’auto di segmento superiore, semplicemente perché le è più che sufficiente.
In ogni caso, con le economie di scala (e si spera senza I continui shock dal lato dell’offerta a cui stiamo assistendo sui mercati delle materie prime), i prezzi scenderanno ed anche le economie meno “fortunate”, come quella italiana, potranno avere accesso a BEV “decenti” come le definisci tu. Non sono processi che avvengono da un giorno all’altro…
“… la Norvegia dovrà recuperare i soldi che sta perdendo con tutte le tasse sulle auto a benzina e diesel…”
o le sta già recuperando con i mancati danni ambientali e sanitari che le auto benzina e diesel non generano?
o le sta già recuperando attraverso la vendita di queste auto elettriche, che innescano, come qualunque innovazione, nuovi mercati e nuovi indotti? il mercato dei cellulari ha generato il mercato delle cover, dei ricambi, dei riparatori, del riciclo, delle batterie per smartphone, per dirne una semplice e anche banale.
curioso come tu, sempre attento ad analizzare, finga di non vedere questi aspetti:
la butti là, credibile ma non verificata, e con modi gentili fai credere quel che non è probabilmente vero.
si chiamano “troll gentili” quelli che fanno così.
(ovviamente, caro Enzo, ora ti inalbererai dicendo “io non ho detto niente di male”: certo certo certo, chi frequenta Vaielettrico ormai conosce bene i tuoi commenti, e ormai in tanti dubitiamo della tua sincerità che sa tanto di stipendio)
Mi viene in mente l’elenco dei giornalisti putiniani stilato da Riotta … il “troll gentile” è un bell’eufemismo che rivolgi verso chi ha una posizione critica verso i pro e contro dell’elettrico diversa dalla tua. Ma no, forse il paragone migliore è quello con la vignetta di Natangelo su Voltaire, “non sono d’accordo con quello che dici ma darei la vita perché tu stessi zitto”.
Vedo che comunque a certi argomenti si risponde col benaltrismo. Non mi pare di aver chiesto la cessazione della vendite delle auto elettriche, mi sono limitato a riportare che alcuni dei vantaggi iniziali presenti in Norvegia (il “Gatto a nove code”, la frusta usata come metafora dallo stesso ministero norvegese per agevolare l’auto elettrica, facendo riferimento ai 9 diversi tipi di agevolazione dell’auto elettrica) sia quasi scomparsa, riducendo o eliminando alcuni benefit ai quali i norvegesi erano abituati.
Questo dovrebbe far scattare un pensiero: il famoso calcolo con cui si sceglie un’auto oggi (poter parcheggiare gratis, entrare nelle ztl, non pagare accise sulle ricariche, le ricariche pubbliche e private gratis, etc. etc.) potrebbe ridursi negli anni. Invece cosa viene in mente? Eh, ma vuoi mettere i benefici sull’inquinamento … (come se l’inquinamento della Norvegia fosse mai stato paragonabile a quello della pianura padana …)
Enzo 19 Maggio 2022 at 11:25
Il parcheggiare gratis e le ZTL in Italia sono una presa per i fondelli quindi non tutti non pagano il parcheggio non tutti entrano nelle zone ZTL per avere questo servizio e non è detto che lo ottieni, devi essere residente o luogo di lavoro devi fare domanda in comune, se il comune lo approva hai accesso se il comune lo approva hai parcheggio gratuito ma non è detto, idem per i disabili devi fare domanda e attendere la risposta, siamo in Italia ogni comune fa quello che vuole.
Quindi di cosa stiamo parlando, è la pubblicità che è ingannevole, io appena presa ho rischiato la multa ZTL per fortuna al valico c’erano i vigili urbani e ho chiesto.
Per il resto o sei del posto o non puoi capire i passaggi, siamo intrigati noi qui che tra le fake news dei giornali tra i cambiarelli continui del governo non capisci nulla fino che non vedono dati in Gazzetta ufficiale, figurati andar a vedere un altro stato.
Io a Oslo respiro aria totalmente diversa dalla tua che sei di Bergen… Mah