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Stop esenzione fiscale per le elettriche in Svizzera

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Stop esenzione fiscale per le auto elettriche in Svizzera, dopo 26 anni, a partire dal 2024. L’ha deciso il Consiglio federale della Confederazione elvetica.

Stop esenzione fiscale Stop esenzione fiscale dopo 26 anni, ora una tassa del 4% uguale per tutti

Lo ha annunciato il Governo con una nota stampa. Sottolineando l’obiettivo di “combattere le perdite fiscali e garantire i contributi al fondo per le strade nazionali e i trasporti d’agglomerato“. L’esecutivo sottolinea che la tassazione delle auto elettriche “fa parte del programma di consolidamento delle finanze dello Stato che il Consiglio ha adottato” all’inizio del 2023. In base alla legge sulla tassazione dei veicoli a motore, la Confederazione riscuote una tassa del 4% sui mezzi utilizzati per il trasporto di persone o merci. Le elettriche sono esenti da questa tassa dal 1997, quando il Consiglio federale voleva incoraggiare lo sviluppo della mobilità a emissioni zero. “Tra il 2018 e il 2022, il numero di auto elettriche importate ogni anno è quasi sestuplicato, passando da circa 8.000 a più di 45.000“, sottolinea il Consiglio. Nel primo semestre del 2023 sono stati importati circa 30.400 veicoli elettrici, un incremento annuo del 66%.

Stop esenzione fiscale L’auto a batterie considerata un prodotto ormai maturo

Questi dati hanno portato a un calo delle entrate derivanti dalla tassa sui veicoli a motore pari a circa 78 milioni di franchi per il 2022. Cifra che “per il 2023 dovrebbe essere compresa tra 100 e 150 milioni di franchi“, spiega il Consiglio federale. Se questa esenzione dovesse essere mantenuta, ‘le perdite fiscali cumulative potrebbero raggiungere una stima di 2-3 miliardi di franchi per il periodo 2024-2030“. Il governo sottolinea che l’industria prevede che il costo di produzione delle EV, in costante diminuzione, sarà in linea con i veicoli a combustibile fossile entro il 2025. “Di conseguenza, dovrebbe essere possibile generare un margine di profitto anche in futuro, senza alcun aumento di prezzo per il consumatore e senza sussidi statali”.

  • Per passare all’elettrica devi avere il fotovoltaico e almeno 10 kW di fornitura? Senti Paolo Mariano… VIDEO

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25 COMMENTI

  1. Devo approfondire questa notizia, perché in realtà la tassa di circolazione è materia Cantonale e non federale, non saprei qual è in realtà la tassa del 4% che graverebbe sulle auto termiche.

    Comunque se fosse vera non ci sarebbe da stupirsi: uno dei 7 consiglieri federali, quello eletto da un anno, Albert Rösti, è stato (o è ancora, non so) presidente di swissoil, che sia contro l’elettrica non è una sorpresa.
    Purtroppo nelle ultime elezioni il suo partito (nazionalista e in odore di xenofobia) ha avuto un grande successo, a scapito dei verdi.

    • Confermiamo, si tratta di 4% sul valore dell’auto (quindi sul prezzo che dichiara l’importatore quando porta un’auto in Svizzera). Per un auto pagata 35’000 significa una tassa di 1.400 franchi.

  2. “Dovremmo avere il coraggio di dire che le tasse sono una cosa bellissima, è un modo civilissimo di contribuire insieme al pagamento di beni indispensabili come la sicurezza, come la tutela dell’ambiente, l’insegnamento, la salute e le stesse pensioni, in parte”.

    Tommaso Padoa Schioppa, Ministro alle Finanze, governo Prodi II

  3. Un po’ per ridere e un po’ per celia, la situazione in generale mi ricorda un po’ quello che succedeva nel film “La marcia su Roma”, che ovviamente ben pochi di voi avranno visto, considerato che per molti è un “vecchiume” oramai… e le cose vecchie oggidì son da archiviare per principio.

    In ogni caso, via via che i “nostri” (Gassman e Tognazzi) si avvicinano alla Capitale, nel susseguirsi di avventure e disavventure Tognazzi depenna dal programma tutte le voci più “rivoluzionarie” del primigenio programma dei fasci, accorgendosi alla fine che della c.d. rivoluzione in realtà rimarrà ben poco.

    (una clip)
    https://youtu.be/oGhtFCXAGf4?si=VKlYmNsDOyNmsL2T

    Lo so, paragone irriverente e sicuramente un po’ sui generis, più che altro per strappare il sorriso.

    Sta di fatto che piano piano…

    Striscie blu gratis? finite!
    ZTL? Raus!
    Assicurazine ridotta? via!
    Bollo esente? Via via!
    Costi di rifornimento più bassi? Anche no…

    Vabbè, ripeto: per sorridere.

      • Ma infatti erano tutte cose previste da te, da me e da tanti di noi. E ancora non ci sono le accise sull’energia che finora pesano solo sui carburanti fossili …

        • Io ho una gran paura che il “bonus wallbox” sia in realtà un cavallo di troia!
          Ti do il bonus per montarti la wallbox in garage ma poi so perfettamente quanti kw hai impiegato per caricare la tua automobile e ti mazzolo per benino con le accise su quei kw….
          Spero di sbagliarmi.

      • E’ normale che le agevolazioni vengano diminuite mam mano che i prezzi di listino calano e i numeri di immatricolazione aumentano 🙂

        solo che in alcuni paesi europei son più avanti di noi come adozione delle BEV e hanno già iniziato a rimodulare gli incentivi, in altri come il nostro resteranno più a lungo perchè siamo più indietro

        se calerano gli incentivi, vuol dire che sarà sceso il prezzo dell’auto

        • Lo so, ma mi fa sorridere lo stesso perchè il mirabolante calcolo del TCO si è sempre fatto dando per scontate queste voci quasi a tempo indeterminato (mentre io ed altri abbiamo sempre sostenuto che nel computo valessero quanto l’aria fritta) e ad essere gentili ci è stato detto che eravamo noi a sbagliarci.
          Invece il pettine sta iniziando a grattare il nodo già molto prima del previsto.

          Nel mentre

          1) i prezzi dei veicoli più “popolari” sono scesi un po’, ma nemmeno di troppo (dato a cui noi “mattacchioni” abbiam sempre dato cruciale importanza, ora corroborati anche dall’ultima comunicazione di T&E)

          2) i prezzi della corrente, che son saliti, specie ricaricando alla colonnina portano di fatto i costi di rifornimento a livelli di preoccupante prossimità con i veicoli a benzina, andando ad allungare a dismisura la prospettiva di raggiungere un reale punto i pareggio (il costo al Kw, altro dato fondamentale visto il differenziale di acquisto fra una BEV di segmento a/b e la sua equivalente a pistoni.

          L’unico parametro oggettivo e irremovibile a vantaggio di una bev è che per quanto riguarda la manutenzione ORDINARIA, questa è effettivamente meno onerosa rispetto ad un veicolo a pistoni.

          Tutti gli altri dati (costi di rifornimento, agevolazioni fiscali e assicurative etc) sono semplicemente in balia del vento tanto quanto per tutti gli altri veicoli.

          Ergo, stringi stringi, la cosa più urgente è che diminuisca il prezzo di acquisto.
          Tutto il resto è una scommessa. (e le scommesse, ripeto per l’ennesima volta, a questo mondo si possono anche vincere, eh? sono anche ottimista 😉 )

          • Aggiungo un altro parametro oggettivo: il petrolio è un bene (o un male?) finito che scarseggerà già a partire dal 2050

          • E anche il metano (con cui i motori a pistoni volendo vanno benissimo) non è messo molto meglio.
            Ma sai anche perfettamente che su questa cosa siamo assolutamente d’accorodo. 😉

  4. Le auto elettriche si avviano a dominare il mercato in Svizzera e quindi non ha effettivamente più senso l’esenzione fiscale.

  5. E presto toccherà all’Italia che “ahimè” ha molto più bisogno di denaro rispetto alla danarosa Svizzera.

    PS sistemate sto sito che ogni 3×2 diventa grigio e si blocca su pc fisso ma da stamattina anche da telefono mobile.

  6. Anche secondo uno studio di BloombergNEF di inizio 2023,
    commissionato dall’organizzazione europeaT&E:

    tra il 2025 e il 2027
    tutte le auto elettriche sul mercato (city-car, maxi-Suv o veicoli commerciali leggeri) avranno un prezzo inferiore rispetto a quelle con motore a combustibili fossili.

    tra l’altro come punto condizione necessaria segnalavano che il costo batteria avrebbe dovuto scendere sotti i 100e al kwh, ma questo è già avvenuto durante il 2023 per le LPF, forse siamo anche in leggero anticipo sulla previsione 2025-2027, magari sarà più 2025-2026

    al solito, vanno distinti i segmenti alti, D ed E, dove la parità, anzi spesso il costo inferiore, già si può trovare oggi

      • Dire di si, è anche il mio parere da ignorante diciamo

        basta vedere i costi delle utilitarie giapponesi ( 12.000e full optional e con 40 KWh),
        ma anche della Twingo elettrica, già ottima a parte il taglio minimale delle batteria, o della e-C3 elettrica in arrivo a 24.000e

        e immaginare altri 2 anni (calo dei listini di ingresso nelle auto compatte B-C è circa 3000 all’anno)

        il prezzo delle batterie LPF, più economiche delle NMC cui si riferiscono gli studi citati, è già ora intorno ai 75e al Kwh, e scenderà a 60

        ormai secondo me è già oggi più un problema di concorrenza / proibizionismo / logiche commerciali, che tecnico

  7. Mi sembra giusto. L’incentivo deve sostenere un mercato in fase emergente dopodiché esso deve autosostenersi. Poi viste le ottime condizioni in cui versano le strade in Svizzera credo che nessuno si lamenterà della tassa. Perché alla fine il problema di ogni tassa non è il fatto stesso di pagarla, quanto di non veder utilizzati bene quei soldi da chi ci amministra

  8. Il problema delle entrate fiscali è reale e riguarda ogni paese. Ad esempio, in un Paese con un sistema fiscale ipertrofico come l’Italia, le imposte su benzina e gasolio hanno assicurato nel 2019, ultimo anno “normale” 40 miliardi di euro , poi 32 nel 2020 e 36 nel 2021, poco meno del budget per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca. Tutto questo, in un momento in cui i governi hanno disperato bisogno di soldi da investire per far ripartire l’economia, dopo il Covid e persistendo la guerra in Ucraina. Non vedo quindi come sia sostenibile su larga scala un sistema di incentivi per l’auto elettrica. Del resto, la buona politica dovrebbe essere in grado di individuare ciò che è possibile tra tutto ciò che sarebbe desiderabile

    • Provo a fare una ipotesi con qualche conto a spanne:

      dalla cifra delle accise togliendo un 40% relativo ad almeno 15-20 miliardi di sussidi che tornano indietro alla filiera fossile

      trovo una tassa di circa 3 centesimi a km

      tradotti in elettrico sono 16-17 centesimi a km, penso che a regime potranno essere incorporati senza grossi problemi in un tariffa delle colonnine Fast di circa 0,5 euro, che sarebbe ancora interessante come valore:

      Costo ipotetico colonnina Fast a regime di 0,50 al kwh:

      – 15 cent. costo produzione e dispacciamento in media tensione energia
      – 12 cent. costi e guadagni del gestore colonnine
      – 23 cent. accisa

      23 cents, cioè più dei calcolati 16 cents, perché in realtà buona parte ricaricaricheranno a casa, dove il kwh a circ a 0,30-0,35, è tassato/prezzato solo “normalemente”, cioè meno, ma pure li un pò è tassato

      • Guardi che che se buona parte degli utenti ricaricheranno a casa, il “recupero” sulle accise perse dai carburanti fossili viene meno; poi già oggi molte colonnine fast prezzano oltre 50 centesimi/kwh

  9. “Il governo sottolinea che l’industria prevede che il costo di produzione delle EV, in costante diminuzione, sarà in linea con i veicoli a combustibile fossile entro il 2025”. Secondo altri studi, in Europa il punto di pareggio sarà nel 2030. Ma le previsioni non sono in contrasto. In Svizzera acquistano da sempre auto premium, quindi abituati a spendere tanto per le auto sono già vicini al punto di pareggio. In Europa invece si spende anche meno per un’auto nuova e quindi il punto di pareggio è atteso molto più avanti, nel 2030.

    Lo stop agli incentivi non ferma gli acquisti delle auto elettriche, la Germania dove gli incentivi sono stati estremamente ridotti da settembre scorso a ottobre ha venduto più elettriche di ottobre 2022.

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