Stop alle auto termiche dal 2035, il giorno dopo: annunciano pugni sul tavolo i partiti di governo che a Strasburgo hanno votato contro la direttiva; rinnovano richieste di amortizzatori per chi perderà il lavoro i sindacati; chiedono sussidi alla transizione elettrica i costruttori; prefigurano catastrofi economiche (sia per l’industria sia per i consumatori) molti media generalisti.
Ma l’auto tricolore è in crisi da 30 anni
E tutti condividono un numero che fa paura 75.000 posti di lavoro in meno nel settore automotive, che oggi ne conta 280 mila. Nessuno però cita due dati.

Primo: l’industria italiana dell’auto è andata in crisi molti anni prima che si parlasse di veicoli a batteria. Fra il 1989 e il 2021 la produzione italiana è passata da 1 milione e 800 mila auto a poco più di 400 mila, le immatricolazioni si sono dimezzate, i posti di lavoro dell’intera filiera sono già diminuiti di oltre 50 mila unità.
Secondo: l’unico studio specifico sull’impatto economico del passaggio dal termico all’elettrico conclude che il settore allargato della mobilità potrà portare a termine la transizione con una saldo occupazionale positivo del +6% nel 2030. E’ stato realizzato da Motus-E e CAMI (il Center for Automotive and Mobility Innovation del Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia). Sostiene che «considerando le nuove sotto filiere della mobilità elettrica i posti di lavoro del settore auto possono aumentare del 6% entro il 2030. Un incremento subordinato alla lungimiranza della politica industriale dell’immediato futuro, a cui sommare altri 7.000 nuovi occupati solo nel segmento infrastrutture ed energia al servizio della eMobility».
Il report mappa oltre 2.400 aziende italiane fornitrici di componenti a livello nazionale e internazionale, con 280.000 addetti. L’analisi ha catalogato, per la prima volta, anche tutte le attività connesse alla produzione di veicoli elettrici.
Se fosse l’occasione per innovare e crescere?
Come i servizi, le reti di ricarica, i nuovi sistemi di mobilità abilitati dall’elettrificazione, la produzione delle batterie, l’enigineering e il design, i sistemi elettronici di gestione dei veicoli e il software ad essi connesso. Ha scandagliato il portafoglio prodotti delle singole aziende dell’ecosistema automotive italiano, definendo per ciascuna un indicatore che ne misuri le correlazioni tecniche con i mezzi a batteria. Quindi le potenzialità di conversione.
Per allargare il perimetro di esame alle nuove realtà legate all’elettrificazione, lo studio ha messo sotto la lente i19 macro moduli caratteristici della produzione auto italiana, a cui fanno riferimento 127 componenti elementari. In pratica, tutte le singole parti che compongono un veicolo, dalle valvole al tessuto dei sedili.
Occorre però «puntare subito sulle tecnologie in espansione, perdere tempo vorrebbe dire indebolire ulteriormente il settore e cedere ad altri Paesi la nostra leadership nella componentistica» ha commentato Massimo Nordio, ex amministratore delegato di Volkswagen Italia e attuale presidente di Motus-E. A suo giudizio «talento ed esperienza non mancano di certo alle aziende italiane, ma per rilanciare il settore e renderlo a prova di futuro adesso servono indirizzi di politica industriale pragmatici». «Piuttosto che giocare di retroguardia _ ha concluso _ l’Italia deve proporsi come punta di diamante per lanciare un nuovo piano europeo per l’automotive».
Il potenziale c’è, la politica faccia la sua parte
«La filiera italiana dell’auto ha il potenziale per rimanere protagonista nell’industria. Ciò a patto che gli investimenti in nuove competenze e l’azione di riposizionamento siano rapidi, mirati e sostenuti da opportune azioni di policy» il commento di Francesco Zirpoli, Direttore scientifico del CAMI. «La nostra ricerca _ ha aggiunto _ mostra che ci sono le condizioni affinché l’innovazione tecnologica porti benefici non solo di natura ambientale, ma anche economica e sociale».
Lo stop alla vendita di auto termiche dal 2035, approvato dal Parlamento Ue con il voto contrario di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, è addirittura «poco ambizioso» secondo Federico Spadini di Greenpeace. «Per essere leader nella lotta ai cambiamenti climatici l’Europa dovrebbe fermare la vendita di auto diesel e benzina entro il 2028» commenta. E il governo italiano che cerca di opporsi alla decisione compromette «le possibilità che il settore automotive ha di riconvertirsi e di restare competitivo».
La linea dell’esecutivo è stata anticipata dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. «L’Italia avanzerà una sua controproposta _ ha detto _: limitare la riduzione (delle emissioni di CO2 n.d.r.) al 90%, dando la possibilità alle industrie di adeguarsi». «La lotta al cambiamento climatico va fatta ma richiede obiettivi raggiungibili» ha concluso.
Otto miliardi per la conversione: dove sono finiti?
L’ex ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili nel governo Draghi Enrico Giovannini ha ricordato che dell’imminente stop alle auto termiche dal 2035 «si sa da due anni». Infatti «l’esecutivo di cui facevo parte aveva previsto 1 miliardo di sussidi all’anno sia per la domanda sia per l’offerta». Ha aggiunto poi che «è scorretto lanciare allarmi esagerati, quanto piuttosto serve mettersi a lavorare perché il rischio sia minimizzato».
Che fine hanno fatto i fondi stanziati dal precedente governo, chiedono i sindacati? Per Ferdinando Uliano di Fim-Cisl «la situazione è drammatica». E’ necessario quindi «mettere in atto politiche che consentono ad aziende che fanno motori e componenti che spariranno, di fare qualcosa di diverso, ad esempio componenti per costruire le macchine del futuro. Ci vogliono investimenti importanti in questo senso».
Lo ammetto… io ho festeggiato, con spumante rigorosamente BIO! Alla faccia dei petrolieri italiani “senza petrolio”…
Scusate, ma ci godo e me la rido di tutti quei “fenomeni” che pontificano sui motori endotermici. Dinosauri! E’ FINITA!!
Aggiungo anche una bella notizia trovata su qF Green: entro fine anno verranno allacciati ben 95 GW da fonte rinnovabile. L’articolo era del 7 dicembre 2022…
Tale quota ci permette di superare abbondantemente l’obiettivo legislativo UE “Fit-for-55” previsto per il 2030.
Le domande di connessione di impianti “green” nel frattempo ha raggiunto i 300 GW.
In tutta onestà dei posti di lavoro me ne importa fino ad un certo punto. Sono anni che abbiamo questo trend mondiale che è inarrestabile. Chi ci governa oggi è stato votato da chi sosteneva probabilmente di frenare l’adozione della auto termiche pur sapendo che quale fosse appunto il trend. Insomma se gli italiani vogliono le auto termiche a tutti i costi pagheranno in termini di posti di lavoro le conseguenze.
Alla domanda posta nel titolo rispondo: con questa classe politica ed imprenditoriale, no. Ma mi pare che sia anche il cittadino comune che ha perso di visione, basta vedere le critiche mosse più di frequente alla transizione. Ma la speranza è l’ultima a morire.
14 FEBBRAIO 2023 UN GIORNO MEMORABILE!
Gentilissimi Sigg.ri Degli Esposti e Tedeschini, dite la verità!
Quanto avete atteso questo momento? Non siete contenti della decisione dell’europarlamento?
Chissà quanto avete festeggiato.
Pensate un pò!
Aiutatemi ad immaginare!
Tra quattro o cinque anni le auto elettriche saranno cresciute di numero. Ma benzina e gasolio costeranno 3/4 euro al litro, ammesso che si possano ancora trovare. Le auto a benzina e gasolio ancora circolanti dovranno sottoporsi ogni anno ad una revisione del costo di 500 euro; in base ai km percorsi tra una revisione all’altra saranno soggetti ad una tassa sulle emissioni di CO2 pari a 50 centesimi per ogni km percorso.
Le strade saranno molto più libere, le code autostradali solo un ricordo. Raggiungere i luoghi di villeggiatura sarà più agevole per i residenti di Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna. Le moto saranno sparite (meno male, quei pazzi incoscienti) a causa dell’elevato prezzo dei carburanti. Resteranno solo gli scooter elettrici da città, unico mezzo che i (nuovi) poveri si potranno permettere. E chi se ne frega!
Giusto che chi ha inquinato resti a casa. Non hanno causato abbastanza danni?
Che vadano a lavorare di più, se vogliono comprarsi l’auto. Altrimenti restino al Parco del Valentino o all’idroscalo milanese. Giusto che alle terme in Toscana ci vada io con la mia auto elettrica. Eh, non vorremmo mica inquinare ulteriormente la campagna?
Ah, che bello, ritornare all’inizio degli anni 60, quando le auto circolanti in Italia erano 1.600.000.
Dite la verità, aspettate questo momento, vero?
Lei sta proiettando specularmente (quindi con immagine ribaltata) tutto il suo risentimento su Vaielettrico immaginandoli come sadici che godono di avere “vinto”.
Possibile che non si renda conto che in realtà abbiamo tutti “perso”? Che si è dovuti arrivare a questo punto, che nessuno (tranne Musk) ci guadagnerà davvero e stiamo ingessando la vita di tutti cercando di rimediare ad una frattura?
Le auto saranno un lusso? Lo sono, infatti. Lo sono sempre state. Il “diritto” alla mobilità individuale ha leso il “diritto” alla salute.
Sarà un lusso anche il riscaldamento. E l’aria condizionata. E il forno che cuoce il pane. E i vestiti instant fashion e lo sono le posate usa e getta e i cibi monoporzione, tutto è lusso, ora che rischiamo di perdere l’intera Pianura Padana, mangiata dall’Adriatico.
Pensare che qualcuno goda della disgrazia comune è sintomatico della propria natura e questo non è un giudizio su di lei, che non conosco e che, visti i suoi abituali commenti, non ambisco a conoscere, ma una mera constatazione dell’odio viscerale che trasuda da questo singolo commento.
La saluto con uno “stia bene”, che non è cordialità, piuttosto una speranzosa invocazione.
Gentilissimi Massimo Degli Esposti e Mauro Tedeschini, imparzialità esigerebbe che faceste qualche “appunto” al Sig. Baccarini, che premette di non dare giudizi sulla persona ma poi afferma indirettamente il contrario in una subordinata di poco successiva.
Se ci siete, battete un colpo.
Grazie.
Non parli di imparzialità, per favore, perchè potrei rammentarle due dozzine di suoi commenti certamente scorretti, anche nei nostri confronti.
Addirittura due dozzine?
Si, se vuole li elenco data per data
Invece di rispondere nel merito (“Le auto saranno un lusso? Lo sono, infatti. Lo sono sempre state.”) chiede di non essere attaccato dopo che ha più che alluso che i redattori, fondatori e moderatori di questo sito siano dei cinici sadici che godono delle imposizioni?
Se pretende coerenza, sia coerente.
Imparzialità pretenderebbe che io e lei abbiamo lo stesso identico diritto di esercitare il nostro pensiero, come infatti stiamo facendo: lei attaccando la piattaforma (non le idee: le persone!) che la ospita (e la tollera), io augurandole salute mentale più serena. Però il mio pensiero sarebbe lesa maestà (sua), il suo sarebbe diritto di critica? Consiglio la rilettura di “La fattoria degli animali” nel passaggio in cui si chiarisce che alcuni sono più uguali degli altri.
Io la finisco qui, agli altri non interessano (giustamente) le polemiche personali.
Guido,
Se dovesse avverarsi tutto quello che prospetti ti consiglio di cuore di procurarti fin da subito un Hatsan Defender a pompa, cal 12 con canna da 14″.
Oggi costa una stupidata (250€), fatto proprio bene (made in turchia, seriamente: roba buona)
Canna liscia, spara di tutto, a munizioni spezzate non devi nemmeno essere preciso nel puntamento. Fa tutto lui. 🤭
Nel mondo del futuro con quello sei un signore ☝️
(Mi raccomando, per riderci sopra. 😇)
Buonasera, mi permetto di rispondere a quanto scritto non per difendere i signori da lei citati ma per discutere su una questione cosi’ importante e delicata quale e’ il mondo attorno all’ autovettura.
Le anticipo che sono un venditore plurimarche sia di nuovo che usato quindi anche io nel calderone di questo cambiamento, quello che vedo e sento quotidianamente da parte dei potenziali acquirenti e’ soprattutto una grande indecisione sul da farsi : ” spendo soldi per aggiustare la mia auto con molti km alle spalle ? ” ” mi compro un’ auto vecchia ma che stia ancora bene ? ” ” il nuovo con motore termico….. se poi non mi ci fanno piu’ camminare ? ” ” l’ ibrido ( full ) costa troppo ” ” l’ elettrico mi piacerebbe ma ha i prezzi alti e non ho molti modi di ricarica ” insomma la confusione piu’ totale !
Adesso le chiedo : chi causa tutta questa confusione ?
Non i signori da lei citati i quali fanno divulgazione su di un settore preso spesso di mira dai piu’ per i propri motivi ( e’ facile immaginare quali ).
Io desidererei che finiscano le tifoserie ” calcistiche ” anche nel settore della mobilita’, non perche’ io sia PRO elettrico al 100%, ho avuto modo di utilizzarne una per 12 mesi vivendo sulla mia pelle pregi e difetti ma perche’ rimango un amante delle autovetture in particolar modo di quelle d’ epoca ( non solamente quelle di un certo valore anzi ) ma rimane il fatto che una soluzione alle emissioni bisognava pur trovarla e adesso che ci SAREBBE bisognerebbe approfittarne, certo travando di pari passo anche una soluzione alla forza lavoro dell’ indotto stesso e questo purtroppo dipende e dipendeva solo dalla decisione strategica da parte dei governi, assieme ad una politica da parte del gruppo ” nazionale ” ( Fiat ). Purtroppo noi “clienti finali ” dipendiamo solo da essi e ci troviamo ora in questa situazione per le scelte errate o miopi di chi poteva e doveva fare molto, molto di piu’ come nel campo medico……. non ci sono abbastanza dottori e dobbiamo farli arrivare dalle altre nazioni, colpa dei giovani italiani che non vogliono studiare medicina ?
Tornando a quanto da lei scritto, in parte anche condivisibile, non se la prenda con chi fa informazione ma se la prenda con chi ci ha portato a questo enorme ritardo nei confronti di una mobilita’ che sta cominciando a cambiare sapendo da tempo che sarebbe arrivato questo momento prima o poi.
Non c’e stato un governo, chi di dovere per informarli che abbiano detto o fatto qualcosa di concreto affinche’ l’ Italia, nazione dalla storia motoristica eccelsa, potesse dire la sua in merito, avere un minimo di coltello dalla parte del manico. Cosa sta rimanendo dell’ industria automobilistica nazionale ? Per lei e’ solo causa dell’ elettrico ? Sono anni ed anni che si e’ tirata troppo la cinghia.
Io personalmente vedo il mio futuro lavorativo molto nebbioso ma non posso prendermela con una tecnologia alternativa della mobilita’ perche’ se penso che la 500 elettrica ha un buon successo commerciale nonostante il prezzo non di certo popolare questo mi fa credere che forse una vettura costruita in Italia al prezzo di una termica mild hybrid sia possibile…….. se la si volesse fare !!
Le auguro una buona serata e la invito ad aggiungersi alle persone che sperano e credono in una riconversione industriale nazionale non solo nel campo dell’ elettrico ma anche negli altri settori.
in italia ci sono quindi solo 280000 lavoratori per il comparto automotive?
tutti gli altri agricoli..
se hai dati più significativi ce li fai conoscere, citando la fonte?
perchè solo a instillare il dubbio un po’ complottista son capaci tutti
lo dice mde, non io..
per me può dirlo il Papa o MdE o chi le pare,
se non cita una fonte attendibile vale come fuffa
Le BEV sono un’occasione per l’Italia.
L’aitomotive ce la siamo giocata, avevamo diversi marchi italiani i tedeschi ci inseguivano.
Oggi loro hanno Mercedes, BMW, VW noi che mi risulti nessun produttore con sede legale in Italia.
Forse DR, non sò.
Questo sarebbe il giro per poter ripartire, creare una Tesla in Italia partendo da zero.
Se invece l’unica idea é fermare il vento con le mani, mi spiace ma ci saranno TANTE DELUSIONI.
Fate vobis
Condannano il reddito di cittadinanza e poi sono i primi a chiedere sussidi.
Invece di tirarsi su le maniche cercano di raccattare ancora qualche annetto d’aria per fare i loro comodi in santa pace.
Mestiere duro il politico
Chiagnefottismo dicesi.
No, non possiamo farcela.
Sono almeno 30 anni che la nostra imprenditoria non vuole investire perchè, per loro, l’utile è per sempre, ancor più di un diamante.
E campano predando le risorse dei sempre meno lavoratori, agevolati in tutti modi dalla politica tanto di destra che di sinistra.
Entro 100 anni questo paese sarà popolato prevalentemente da persone che arrivano da altre parti del mondo e, non è detto che sarà un male.
leggo commenti qui, al largo dei bastioni di vaielettrico, che gli umani normali non possono neanche immaginare.. saranno i raggi B alle porte di tannhauser
Articolo perfetto anzi fin troppo politicamente corretto
12 anni al giorno d’oggi sono un’era geologica….
Musk da solo in 10 anni ha rivoluzionato il mercato auto mondiale…
Pensate cosa potrebbero fare aziende GIÀ strutturate dell’automotive
Il resto sono solo panzane
Le imposizioni le hanno sempre fatte le dittature. Lo sviluppo della scienza invece fa scegliere il nuovo che conviene a discapito del vecchio …
Non c’è nulla di vero in quello che scrive. La differenza fra dittatura e democrazia sta nel processo decisionale.
Non ho scelto di non utilizzare le whs per esempio, è semplicemente diventato impossibile.
Anche i CD sono praticamente spariti
Qualcuno li costruiva qualcuno ci viveva.
Le cose cambiano sta a noi decidere se sfruttarle nel modo migliore o farci travolgere.
Non c’è alcuna imposizione, puoi andare a piedi liberamente.
Sono solidale, in linea generale, sia verso i lavoratori che nei confronti degli imprenditori eventualmente colpiti da questo cambiamento. Tuttavia la poetica sull’indotto e sui piccoli imprenditori “nerbo” dell’italica economia non fa molta presa su di me.
Lasciamo stare le eccellenze, perché quelle non sono impresine, e concentriamoci sull’indotto. Vuole il caso che, nel 2008, mi sia recato presso un’impresa della cintura torinese presso la quale operava una cooperativa mia cliente che era indietro col pagamento dei contributi. Ebbene, appresi che il gruppo Fiat aveva appaltato ad una società straniera (paese europeo non dell’est) una certa lavorazione, che questa società l’aveva subappaltata all’impresa torinese (gente di seconda generazione con formazione manageriale, non scappati di casa) e che quest’ultima aveva “girato” il lavoro alla cooperativa mia cliente.
E poi, ça va sans dire, venne fuori che il corrispettivo iniziale pagato dal gruppo Fiat era sceso ad un quarto col passaggio finale alla cooperativa. Mi dissero che era una prassi assai diffusa. Ecco, ehm… Siamo proprio sicuri che i guai del settore dipendano solo dalle auto a batteria? Non è che i problemi partano un pochetto più da lontano?
Non voglio trarre una statistica da un caso singolo, però qualche dubbio ce l’ho.
Hai colto il problema, Luca. Piccolo è bello, ma si va a finire così.
Ma quanta Italia c’è già oggi in un aluto elettrica ? Questo non lo si dice mai .
Iniziamo da ST che con il suo carburo di silicio prodotto a Catania produce i componenti per inverter delle auto elettriche .
Idra produce le gigapress e non fa atempo a produrle
Abb di Terranuova Bracciolini produce le Colonnine insieme ad una decina di altre aziende
Comau produce Robot per produrre auto
CPC materiali compositi fornisce Aptera
Mirafiori produce la 500 e e non riesce a produrne abbastanza
Ed altre decine di aziende che stanno crescendo e non trovano maestranze
Andiamo dalla altra parte
Termini Imerese chiusa da 11 anni in cassa integrazione
Bosh pompe bari in cassa
Tutte le nuove Fiat , ops Stellantis saranno prodotte in Polonia
I terzisti italiani auto hanno fabbriche in Cekia ,Polonia ecc
Dobbiamo spingere al massimo sull innovazione dove possiamo essere leader ,non cercare di salvare un passato finito
Sghiingo MetaSystem, di Reggio Emilia che produce i caricatori on-board.
Anche Alpitronic, colonnine super affidabili, progettate e costruite a Bolzano.
Un elenco piuttosto completo di “nomi elettrici” si trova nell’articolo https://www.vaielettrico.it/la-nazionale-dellelettrico-in-100-storie/
Organizziamo una manifestazione contro le elettriche! Mi immagino una Via del Corso piena di patrioti che sgasano con diesel e benzina dritto nella faccia degli elettro-fan!!!
Per i patrioti interessati, stiamo organizzando una gara di sniffate di diesel in montagna.
Pensavamo il posteggio di Cervinia o quello di Sestriere. Vanno bene tutte le auto termiche, a chi porterà una euro zero sarà data in omaggio una borraccia piena di petrolio, ottenuto rigorosamente da fracking.
Funziona così: ogni patriota a turno fa una sgasata in direzione delle piste e dice: “cari gretini, beccatevi questa” e poi tutti in coro “PRRRRRR alla faccia delle vostre elettriche!!”
Anche io adoro il diesel, la mattina lo lascio accesso in garage per pre-riscaldare la macchina e quando torno e sento quell’aroma che pervade il mio corpo… mi sento italiana, mujer, hermosa, madre!
“A me invece piace l’odore del due tempi di mattina. Una volta il circuito di Cartagena lo “bombardammo” per ore con le Yamaha RD350 e, finita la gara andai a bordo pista. Non ci trovammo più nessuno, neanche un lurido cadavere di Yamaha R6. Ma quell’odore… si sentiva quell’odore di benzina mista a olio. Tutta la pista odorava di… di gioventù”
(nota: a parte la “romanzata”, la gara degli RD350 a Cartagena è una storia vera. Io correvo in un’altra categoria però)
Signor Andrea, lei non è abbastanza radicale. A mali estremi, estremi rimedi. E armi di distruzione di massa se mi è concesso.
Se le cose van fatte, bisogna farle fino in fondo.
E’ giunta l’ora di tirar fuori dalle cantine le vecchie moto a due tempi, vespe, lambrette ma anche il Laverda-Zundapp dei paninari, la Cagiva Mito che risale all’epoca dei miei capelli e il Benelli 250 bicilindrico. Quello che faceva nuvole di fumo azzurro anche al minimo.
Il Signor Astuto ha già promesso che ci presta la Yamaha RD500.
Roba seria. Altro che Uno Fire 1000.
E che diamine. 😉
Guarda che ti prendo sul serio… non provocare il mio lato oscuro Euro 0.
Non sapevo che il Signor Astuto possiede una Yamaha RD500, complimenti, soprattutto perchè è ancora vivo
E se vuoi ti trovo anche un RGΓ 500. 😉
….e vegeto!!!!!!
😂😉
Scherzavo, non si butti il sale alle spalle.
Gran mezzo, ricco di storia e peculiarità tecniche.
Io conservo con orgoglio un vj22 in una splendida italiana…
Caro Alessandro, io partecipo volentieri con la mia RD, quanto a prestarla….ecco, diciamo che su quello avrei delle riserve!!!!!:-)
Davo per scontata assieme alla moto anche la tua presenza. Davo anche però per scontato che si capisse che tutto il discorso è basato su presupposti ironici😉
arrivo anche io con la norton a motore wankel di mio padre
e mio nipote a ruota con la zundap quella vera la ks750 afrika korps
🙂
Patriota Adolfo Carta presente,
“Immotus nec Iners” parteciperò alla riunione patriota per la difesa del gasolio in Via del Corso!
Eia! Eia! Eia! Alalà!
-Eia! Eia! Eia! Alalà!-
Molto meglio Eia Eia Baccalà.
(chi coglie la citazione senza guardare su google, vince un weekend con un’elettrica in prova a spese della redazione)
Cavoli, Jacovitti! Ci andavo matto da bambino, me lo aveva fatto scoprire mio papà. Avevo persino il diario con le sue storie in quinta elementare.
Però ho dovuto cercare su google perché non ricordavo.
-ho dovuto cercare su google perché non ricordavo-
Allora ha vinto solo un giro sul trattore del Signor Iorio. 😇
Purtroppo ho solo il trattore che consentirebbe sniffate molto intense ma mi ci vorrebbe troppo tempo a venire… però c’è la vecchia motosega a scoppio…anche con due passate di sapone profumato mi impregnava la pelle dell’odore di miscela ricordandomi la gioventù in motorino e con il vento nei capelli…comunque è stata venduta, in zona, un’altra motosega elettrica ( batteria)…eppure qualcosa si muove…
-ho solo il trattore-
Accettiamo solo i Landini Testacalda. 😀
per il trattore vengo io, con due modifiche ti faccio viaggiare in tangenziale in corsia di sorpasso
Tralasciando gli aspetti di posizione politica e di religione motoristica…. alla fine sarà il mercato a scegliere. Di certo condivido molto l’idea che qui si stia solo perdendo tempo: la politica dovrebbe sostenere e guidare il futuro! L’italia sta perdendo anche quello che ancora non aveva perso nel settore automotive anche per la mancanza di lungimiranza di alcuni che, al posto di cavalcare l’onda, cercano di fermarla
Il mercato è pilotato e sceglierà solo alla fine, anzi dopo la fine.
Non fosse così ogni italiano che necessità di un auto dovrebbe entrare in concessionaria, chiedere una elettrica di buon livello a prezzo equo e poi uscire dicendo: chiamatemi quando sarete in grado di fornirla.
Un industria in crisi e spaventata dal futuro non ha nessuna possibilità di farcela, se non cambia registro e non si butta subito a raccogliere la sfida e puntare decisamente sulle emissioni zero. 500e è un buon punto di partenza, ma da sola non basta.
E’ spaventata perchè non sono industriali ma profittatori.
Non credo che la perdita di posti di lavoro nell’industria auto sarà grave…tanto in Italia di auto non se ne fabbricano più molte. Forse nelle officine e nei distributori carburante ? Non nei gommisti e carrozzieri… certo bisognerà riconvertire le mansioni…ci saranno 20 MILIONI di abitazioni da migliorare nella classe energetica, più le attività e le strutture pubbliche.Chi lo farà se le imprese edili già non hanno tempo? ( Per i soldi…che problema c’è con 2.700 miliardi di debito pubblico? Basta farne 3.500…) Ma questa è una battuta eh…
Premesso che sono contrario a mettere certi paletti…ma creare le condizioni x realizzare la transizione il prima possibile e che ho cambiato auto ( anzi mi sono fatto un bel regalo) solo dopo aver visto la rata pensionistica sul conto corrente faccio notare come NESSUN servizio televisivo ( almeno quelli che ho visto) ha evidenziato il successo della 500e che dovrebbe far pensare e far fischiare le orecchie a certi politici…che ci sia anche un pochino di malafede?
La RAI non è la BBC… quanto alle reti fininvest beh…. che ve lo dico a fare