The Jama Masjid mosque is seen among buildings shrouded in a thick blanket of haze amid smoggy conditions, a day after celebration of the Diwali festival in New Delhi, India on November 5, 2021. (Photo by Mayank Makhija/NurPhoto)NO USE FRANCE
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Lo stop alle auto termiche dal 2035 potrebbe non essere più una prerogativa della “miope” Europa: se ne parla anche in India secondo quanto scrive il quotidiano in lingua inglese India Times. Il titolo dell’articolo pubblicato il 2 aprile è: “In corso discussioni ad alto livello per eliminare gradualmente i veicoli a benzina e diesel“. Sarebbe una svolta clamorosa per un Paese che conta 1,467 miliardi di abitanti, pari al circa il 18% della popolazione mondiale.
Forse fra 10 anni metà del Pianeta senza ICE. E gli altri?
Aggiungendo i 447 milioni di cittadini dell’Unione Europea (6% degli esseri umani sul Pianeta) e 1,408 miliardi di cinesi (dove non è previsto alcun blocco, ma secondo le stime del Financial Times già quest’anno le auto elettriche a batteria supereranno le termiche, arrivando all’80% del mercato entro il 2034) oltre il 40% della popolazione mondiale potrebbe aver abbandonato i carburanti fossili entro una decina d’anni. Tre aree che messe assieme rappresentano anche quasi la metà mercato auto mondiale (circa 40 milioni di veicoli nuovi venduti su 88 milioni). E’ lecito immaginare che il resto dell’umanità possa non seguire?
L’India come l’Europa, ma segue le orme della Cina
La discussione in atto a Nuova Delhi, ricalca un pò quella che indusse alla svolta elettrica il governo cinese. Come Pechino e Shanghai nel 2011, anche la capitale e le altre metropoli indiane soffocano sotto una cappa di smog. Fra le 30 città più inquinate al mondo, ben 21 sono indiane.
Il crossover premium full electric Avinya X, ultimo modello presentato da Tata Motors
Come la Cina di quel tempo, anche l’India ha una propria industria automotive (Tata, Mahindra e Maruti Suzuki su tutte) che già padroneggia la tecnologia elettrica. Come i cinesi, anche gli indiani sono costretti ad importare gran parte del petrolio e del gas naturale che consumano, mentre autoproducono pannelli solari e generatori eolici e stanno installando impianti rinnovabili a ritmi record per affrancarsene.
Nuova Dehli, soffocata dallo smog, gioca d’anticipo
Tutti gli elementi, insomma, convergono verso l’obiettivo della decarbonizzazione del trasporto. La capitale Nuova Dehli ha rotto gli indugi la settimana scorsa vietando la vendita di carburante ai veicoli più inquinanti con oltre 15 anni di anzianità. In pratica, li ha già banditi dalle strade. Inoltre ha istituito “posti di blocco” per impedire l’ingresso in città di veicoli pesanti che non rispettano gli standard ambientali imposti dalla legge.
Il prossimo passo, già deliberato, sarà la conversione in elettrico di 5.000 del 7.500 autobus del servizio di trasporto urbano cittadino. Ma secondo India Times sarebbero in corso valutazioni sulla possibilità di imporre motorizzazioni elettriche o a basse emissioni (GNL e idrogeno) per tutti i futuri acquisti di veicoli per il trasporto pubblico e per il trasporto merci. Compresi gli onnipresenti veicoli a tre ruote (tuk-tuk) e i ciclomotori.
Sarebbe il preludio, conclude il quotidiano, a un analogo divieto per auto e moto di proprietà e gestite da privati, tra il 2030 e il 2035.
LEGGI anche e guarda il VIDEO: I rinvii di Bruxelles/ 800-900 mila auto elettriche in meno nel 2030
Europa ed India stanno trattando per rapporti bilaterali anche in campo automotive (con forte riduzione delle tasse di import auto europee sul loro mercato, con sola protezione totale per le BEV indiane).
notevole poi questa EV, adatta uso taxi,
larga 116 cm metri, ancora poco,
con guida centrale al posto anteriore comodo, e un posto comodo o due stretti nella seconda fila di sedili, la vedrei bene come taxi anche nei centri delle citta’europee
Ok se ne discute e l’India fa un miliardo e nezzo di persone, ma solo per restare coj piedi per terra direi di dare un occhio alle vendite di automobili in India nel 2024, queste sono state di 4.8 milioni dj autovetture meno dj 3 volte quelle vendute in Italia e circa il 5,4% del nercato globale. Per un discorso climatico più che la popolazione forse sarebbe più corretto considerare questi valori.
per India si parla di tricicli, ciclomotori, quadricicli e auto forse per i taxi
se elettrici gli fanno risparmiare soldi rispetto a comprare quasi ogni giorno della benzina, e in piu’ le amministrazioni premieranno i veicoli che non fanno smog, penso certo che li cambieranno da qui al 2035
PS. India fabbrica amche batterie LFP economiche, buone per questi mezzi
Mi sembra molto sensato l’approccio graduale e per categorie: prima i mezzi trasporto persone in ambito urbano e poi il resto. Ho sempre pensato che anche in Italia le risorse andrebbero concentrate prima sull’ elettrificazione dei taxi per ridurre l’inquinamento urbano e mostrare ai clienti dei taxi che l’elettrico funziona.
la situazione dell’India è quasi l’opposto dell’Italia: noi siamo il paese con la più alta diffusione di auto in rapporto alla popolazione… gli indiani tra le più basse: è ovvio che da loro i mezzi ad uso collettivo (bus, taxi, tuktuk, auto condivise etc) siano quelle che per prime potranno passare all’elettrificazione (BEV & eREV) visto che l’automobile “privata” è un lusso inimmaginabile per una grandissima parte della popolazione del “continente” indiano.
Va ricordato che durante il lock-down COVID_19 persino in India hanno sperimentato la “magica” visione del panorama: fecero il giro del mondo le immagini “dimenticate” delle vette degli 8000 scomparse da decenni di onnipresente cappa di smog.
Tra l’altro per estensione delle coste e delle aree interne possono beneficiare dallo sviluppo delle F.E.R. per abbassare la dipendenza da energia importata (idrocarburi, carbone).
Il fatto di essere più di un Miliardo di persone non aiuta. Diciamo che comunque devono in India lavorare sodo su molti aspetti, il fiume sacro che solo a starne vicini si prendono malattie, è un esempio.
Il trasporto pubblico sta andando verso l’elettrificazione, ovviamente con i tempi di ammortamento dei mezzi attuali e compatibilmente con i vincoli attuali e futuri. A Roma tutti gli ultimi autobus acquistati sono elettrici, e prosegue a ritmo serrato l’elettrificazione delle rimesse. Il prossimo step mi aspetto l’elettrificazione dei capolinea, come avviene già in alcune città, in modo da evitare il rientro in rimessa per la ricarica.
Sostituire un treno diesel evidentemente non è semplice visto che bisognerebbe elettrificare la linea in questione, ma in percentuali quanti ne gireranno? Immagino pochi.
D’altra parte gli esperimenti con i treni a idrogeno si stanno rivelando un fallimento in termini di affidabilità e costi di gestione, vedremo in futuro cosa arriverà su questo tema.
Camillo, Ok certo ma quelli sono soldi “pubblici”, convincere un privato (sapendo i valori di stipendi e pensioni italiani alla data) la vedo “in attimino” più difficile non credi?
Esatto, di solito si comincia col pubblico, facendo investimenti e aumentando la sensibilizzazione della collettività.
Caricamento...
È sempre lo stesso discorso: continuo a vedere un mucchio di auto da più di 50.000 € in giro, per quelle il problema non sono gli stipendi.
Caricamento...
Come tutto bisogna vedere in che modo si vuole agire.
È chiaro che una vettura elettrica, localmente, ha zero emissioni, nessuno lo nega.
Mi chiedo solo se è più conveniente dal punto di vista ambientale se un proprietario di una euro 2 diesel passi a una euro 6 usata oppure se qualcuno già proprietario di una euro 6 passi all’elettrica.
Stesso discorso per i mezzi pubblici, l’esempio del treno che portavo, questo andava da Milano a Lecco, passando per il cuore della Brianza. Ne partiva uno ogni ora, secondo configurazione con 4 motori 10.000cc oppure 8 quando raddoppiato nelle ore di punta.
Da qualche anno è stato sostituito con altri mezzi più efficienti, trazione mista diesel/elettrico. Chiaramente più inquinanti delle locomotive elettriche ma sicuramente più efficienti e meno sporchi.
Quale Europa? Quella della Nuova Dacia Duster 4×4 DIESEL?
https://www.reuters.com/business/autos-transportation/after-trump-eu-seeks-zero-tariff-india-car-imports-sources-say-2025-04-07/
Europa ed India stanno trattando per rapporti bilaterali anche in campo automotive (con forte riduzione delle tasse di import auto europee sul loro mercato, con sola protezione totale per le BEV indiane).
Di mezzi tipici Indiani segnalo
scooter EV biposto, ma con 4 ruote e carrozzato,
largo 90 cm
lungo come una motocicletta,
per svicolare nel traffico
https://www.wingsev.com/robin/
notevole poi questa EV, adatta uso taxi,
larga 116 cm metri, ancora poco,
con guida centrale al posto anteriore comodo, e un posto comodo o due stretti nella seconda fila di sedili, la vedrei bene come taxi anche nei centri delle citta’europee
https://www.carwale.com/news/pmv-ease-launched-most-affordable-ev-in-india/
ho visto più volte un veicolo molto simile al WingsEv circolare dalle mie parti !
in India magari è quanto di meglio possono permettersi 4/5 dei 1480milioni di persone, ma anche da noi cominciano ad avere un certo “fascino” 😂
Ok se ne discute e l’India fa un miliardo e nezzo di persone, ma solo per restare coj piedi per terra direi di dare un occhio alle vendite di automobili in India nel 2024, queste sono state di 4.8 milioni dj autovetture meno dj 3 volte quelle vendute in Italia e circa il 5,4% del nercato globale. Per un discorso climatico più che la popolazione forse sarebbe più corretto considerare questi valori.
La Bigster? Non è ancora arrivata? Quando la consegnano?
Comunque magari conta anche il parco circolante che è pieno di mezzi ultra inquinanti, no?
Magari.
Certo … ma secondo te in India hanno redditi tali da permettersi di sostituire le “vecchie carrette” ?
per India si parla di tricicli, ciclomotori, quadricicli e auto forse per i taxi
se elettrici gli fanno risparmiare soldi rispetto a comprare quasi ogni giorno della benzina, e in piu’ le amministrazioni premieranno i veicoli che non fanno smog, penso certo che li cambieranno da qui al 2035
PS. India fabbrica amche batterie LFP economiche, buone per questi mezzi
Mi sembra molto sensato l’approccio graduale e per categorie: prima i mezzi trasporto persone in ambito urbano e poi il resto. Ho sempre pensato che anche in Italia le risorse andrebbero concentrate prima sull’ elettrificazione dei taxi per ridurre l’inquinamento urbano e mostrare ai clienti dei taxi che l’elettrico funziona.
la situazione dell’India è quasi l’opposto dell’Italia: noi siamo il paese con la più alta diffusione di auto in rapporto alla popolazione… gli indiani tra le più basse: è ovvio che da loro i mezzi ad uso collettivo (bus, taxi, tuktuk, auto condivise etc) siano quelle che per prime potranno passare all’elettrificazione (BEV & eREV) visto che l’automobile “privata” è un lusso inimmaginabile per una grandissima parte della popolazione del “continente” indiano.
Va ricordato che durante il lock-down COVID_19 persino in India hanno sperimentato la “magica” visione del panorama: fecero il giro del mondo le immagini “dimenticate” delle vette degli 8000 scomparse da decenni di onnipresente cappa di smog.
Tra l’altro per estensione delle coste e delle aree interne possono beneficiare dallo sviluppo delle F.E.R. per abbassare la dipendenza da energia importata (idrocarburi, carbone).
Il fatto di essere più di un Miliardo di persone non aiuta. Diciamo che comunque devono in India lavorare sodo su molti aspetti, il fiume sacro che solo a starne vicini si prendono malattie, è un esempio.
Senza dimenticare i bus e i treni. In alcuni luoghi girano ancora i mitici ALn668.
Quando ci spingono a dirigerci verso l’elettrico e poi magari fanno circolare mezzi pubblici antiquati.
Il trasporto pubblico sta andando verso l’elettrificazione, ovviamente con i tempi di ammortamento dei mezzi attuali e compatibilmente con i vincoli attuali e futuri. A Roma tutti gli ultimi autobus acquistati sono elettrici, e prosegue a ritmo serrato l’elettrificazione delle rimesse. Il prossimo step mi aspetto l’elettrificazione dei capolinea, come avviene già in alcune città, in modo da evitare il rientro in rimessa per la ricarica.
Sostituire un treno diesel evidentemente non è semplice visto che bisognerebbe elettrificare la linea in questione, ma in percentuali quanti ne gireranno? Immagino pochi.
D’altra parte gli esperimenti con i treni a idrogeno si stanno rivelando un fallimento in termini di affidabilità e costi di gestione, vedremo in futuro cosa arriverà su questo tema.
Camillo, Ok certo ma quelli sono soldi “pubblici”, convincere un privato (sapendo i valori di stipendi e pensioni italiani alla data) la vedo “in attimino” più difficile non credi?
Esatto, di solito si comincia col pubblico, facendo investimenti e aumentando la sensibilizzazione della collettività.
È sempre lo stesso discorso: continuo a vedere un mucchio di auto da più di 50.000 € in giro, per quelle il problema non sono gli stipendi.
Come tutto bisogna vedere in che modo si vuole agire.
È chiaro che una vettura elettrica, localmente, ha zero emissioni, nessuno lo nega.
Mi chiedo solo se è più conveniente dal punto di vista ambientale se un proprietario di una euro 2 diesel passi a una euro 6 usata oppure se qualcuno già proprietario di una euro 6 passi all’elettrica.
Stesso discorso per i mezzi pubblici, l’esempio del treno che portavo, questo andava da Milano a Lecco, passando per il cuore della Brianza. Ne partiva uno ogni ora, secondo configurazione con 4 motori 10.000cc oppure 8 quando raddoppiato nelle ore di punta.
Da qualche anno è stato sostituito con altri mezzi più efficienti, trazione mista diesel/elettrico. Chiaramente più inquinanti delle locomotive elettriche ma sicuramente più efficienti e meno sporchi.