Stop ai diesel Euro 5? “Sacrosanto, la Val Padana soffoca”

copertina fuoco amico, stop diesel euro 5 essenziale in valpadana

Scatta fra poco più di tre mesi lo stop ai diesel Euro 5, primo drastico provvedimento per ridurre l’inquinamento nelle città italiane.  E subito scoppiano polemiche e proteste. Giusto? Sbagliato? “Fuoco amico” l’ha chiesto al climatologo Stefano Tibaldi. Che ovviamente approva, ricordando come le emissioni inquinanti dovute ai veicoli termici siano una delle due principali cause dei sistematici sforamenti dei limiti massimi di polveri sottili in quasi tutte le città della Val Padana.

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Tibaldi è Senior Scientist del Centro Euromediterraneo per i Cambiamenti Climatici e per un decennio ha diretto l’ARPAE Emilia-Romagna. Si è formato nel Regno Unito presso il Centro Meteorologico Europeo (ECMWF) di Reading. «Da climatologo – dice – è difficile non essere d’accordo con lo stop ai veicoli diesel euro 5 che emettono pericolose quantità di polveri sottili e altri inquinanti secondari. Nel catino della Val Padana, dove manca il ricambio d’aria nei mesi invernali, le concentrazioni raggiungono livelli tra i più alti d’Europa».

Ricordiamo che lo stop  alla circolazione dei veicoli diesel fino a Euro 5 nelle regioni della Val Padana riguarda i Comuni con oltre 30.000 abitanti di Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna. Il blocco sarà attivo nei giorni feriali dalle 8:30 alle 18:30 e durerà fino al 15 aprile 2026. E’ stato adottato per adeguarsi alle direttive europee sulla qualità dell’aria e si stima che possa interessare oltre 1 milione di veicoli immatricolati tra il 2009 e il 2014, molti dei quali sono ancora in circolazione.

Intanto è stato depositato un emendamento della Lega che vuole posticipare il blocco al 2026 dando più margine per adeguarsi. Tibaldi non si nasconde le possibile controindicazioni sociali di una norma così impattante sui cittadini, ma sottolinea anche l’urgenza di intervenire perchè gli sforamenti dei limiti di inquinamento sono sistematici ed è ancora più intollerabile il blocco della circolazione spot, di volta in volta.

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Le auto elettriche? Inquinano infinitamente meno

Le cause non dipendono solo dal traffico, ammette: «L’inquinamento dell’aria è una brutta bestia e concorrono numerosi fattori. Traffico e riscaldamento degli edifici, comunque, sono le due cause primarie. E spegnere i riscaldamenti sarebbe molto peggio». Tibaldi smentisce anche la favola metropolitana  secondo cui durante i mesi del Covid l’inquinamento non sarebbe diminuito. Tutti i dati registrati e analizzati confermano invece che la concentrazione di polveri sottili si è ridotta, «ma meno e per periodi più brevi del previsto».

Sono invece calate drasticamente le emissioni di ossidi di azoto, che con le reazioni chimiche nell’atmosfera stagnante si trasformano poi in “particolato secondario” e ricadono al suolo. Ossidi di azoto e polveri sottili – residui di carburante incombusto, il ben noto fumo nero che esce dai tubi di scarico – sono prerogativa ineliminabile dei motori termici e in particolare dei diesel. Viceversa, spiega Tibaldi, le polveri da usura dei freni e usura dei pneumatici hanno diametri maggiori (PM10 n.d.r.) e sono meno pericolose.

Quindi, conclude, «non c’è alcun dubbio che le auto elettriche siano enormemente meno inquinanti di quelle diesel». Questo dice la scienza, chiosa. «Ma oggi va di moda trattare gli scienziati come intellettuali radical chic, anche se poi ognuno accende la Tv o il microonde e se tutto funziona è per merito loro, degli scienziati».

La crisi climatica è vicina al punto di non ritorno

Fonte: Oregon State University https://scientistswarning.forestry.oregonstate.edu/climate_feedbacks

Anche la crisi climatica è bollata dai negazionisti come una bufala. Ma bufala non è: «Dal secolo scorso  sappiamo per certo che le temperature medie del Pianeta si stanno impennando a partire dai primi decenni della rivoluzione industriale basata sullo sfruttamento a fini energetici delle fonti fossili. Sia questo fenomeno sia le sue cause antropiche sono state dimostrate oltre ogni ragionevole dubbio. E sappiamo che in uno o due decenni il surriscaldamento climatico sarà fuori controllo, se continueremo a bruciare carbone, petrolio, e gas». 

Oggi siamo già a ridosso di 1,5 gradi di aumento medio delle temperature rispetto ai primi del 900, e alla fine di questo secolo potremmo arrivare a più 3-4 gradi. In fondo, cosa mai potrebbe cambiare si chiedono in molti? Tutti noi fra estate e inverno sopportiamo benissimo sbalzi di temperatura anche di venti o trenta volte più ampi…

Accelera la crisi del sistema clima: già oltre la soglia critica di 1,5 gradi

Un Pianeta appeso a due gradi. E la Groenlandia…

La temperatura media globale, sbotta Tibaldi, è calcolata sulla media del decennio ed è un parametro dal significato ben più drammatico. «Già la variazione di un grado, un grado e mezzo, ha innescato sconvolgimenti planetari che sono sotto gli occhi di tutti: fenomeni estremi, desertificazione, scioglimento dei ghiacci terrestri e marini, innalzamento del livello dei mari, temperature e umidità già letali in alcune aree dell’Asia. Un aumento di 3 o 4 gradi renderebbe invivibili interi continenti, costringendo gli abitanti a migrazioni ingestibili dal resto dell’umanità».

Lo scioglimento della calotta Antartica, spiega, provocherebbe 80 metri di aumento del livello degli oceani. Quello della Groenlandia, quasi auspicato dal Presidente americano che mira ad appropriarsene per sfruttarne le risorse minerarie «provocherebbe un aumento di alcuni metri, ed è l’incubo che sta assillando tutti i climatologi del mondo dopo la scoperta che è molto più rapido e consistente del previsto».  

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Visualizza commenti (49)
  1. Massimo Macucci

    Nonostante il problema della qualita` dell’aria sia reale, obbligare le persone a cambiare un’auto che hanno acquistato da poco piu` di 10 anni trovo che non sia un approccio ragionevole. Anzi, in parte, puo` portare a risultati opposti a quelli desiderati, perche’ chi e` costretto a cambiare un’auto ancora perfettamente funzionante potrebbe decidere di prenderne una usata con vantaggi minimi in termini di emissioni (tra Euro 5 Diesel e Euro 6 Diesel il particolato e` sostanzialmente uguale e cambiano solo gli ossidi di azoto, da 180 a 80 mg/km, e la massa combinata di idrocarburi e ossidi di azoto, da 230 a 170 mg/km), mentre lasciando liberta` nel cambiare auto ci potrebbe essere, un po’ piu` avanti, il passaggio a un’auto elettrica, con completo abbattimento delle emissioni nelle citta`. Considerando questi valori, la numerosita` relativa di tali veicoli e il fatto che comunque al di fuori delle fasce orarie di divieto i vecchi veicoli possono comunque circolare, i vantaggi in termini di riduzione dell’inquinamento da ossidi d’azoto sono piccoli e probabilmente del tutto secondari rispetto al disagio arrecato alle persone che si vedono impossibilitate a utilizzare i loro mezzi per buona parte del giorno. Sarebbe molto meglio anrticipare lo stop alle vendite dei veicoli a combustione e potrebbe anche essere utile impedire la vendita di veicoli Euro 5 Diesel e inferiori sul mercato dell’usato (non e` un grosso problema non poter vendere la propria auto, ma e` un problema enorme non poterla piu` usare), in modo da garantirne la rottamazione al momento in cui il proprietario desiderasse prenderne una nuova. Personalmente faccio durare le auto circa 20 anni, senza significativi costi di riparazione: in casa abbiamo un’auto elettrica acquistata per mia figlia quando ha preso la patente (va benissimo ed e` di gran lunga la piu` conveniente dal punto di vista dei consumi), un’auto full hybrid (RAV4, che dal punto di vista dei consumi non entusiasma per nulla, eccetto che su percorsi molto particolari e ha un costo di manutenzione a mio parere insensato, oltre a condizioni capestro sulla garanzia) acquistata 6 anni fa (quando ancora i modelli elettrici non coprivano tutte le esigenze e in particolare il light off-road) in sostituzione della precedente auto di mia moglie, che aveva raggiunto onerevolmente i 21 anni e una Diesel Euro 4 del 2007 (la mia), che ha fatto 300000 km, ma sembra nuova. La mia intenzione e` di sostituirla quando arrivera` a 20 anni con un’auto sicuramente elettrica, probabilmente una Model Y.
    Per quanto riguarda le sorgenti di inquinamento, bisognerebbe agire molto piu` decisamente sui riscaldamenti domestici, passando alle pompe di calore, che consentono risparmi notevoli sui costi di esercizio e eliminano il rischio esplosioni del metano (tutt’altro che trascurabile), purche’ si evitino quelle a R290 (propano) che e` una pessima idea (se proprio si vogliono sostituire gli HFC, che comunque, se l’impianto e` ben fatto, non si disperdono nell’ambiente, bisognerebbe passare alla CO2). Inoltre andrebbe impedito nel modo piu` severo possibile il dilagare, che si vede soltanto in Italia, degli insensati impianti ibridi che mantengono, accanto alla pompa di calore, una caldaia a gas, suggeriti da orde di termotecnici incompetenti (a casa ho una pompa di calore che lavora tranquillamente con radiatori tradizionali e ho appena finito il progetto per sostituire questa estate il riscaldamento a gas con una pompa di calore a casa di mia madre, che ha pessimo isolamento termico e radiatori, ma puo` comunque essere riscaldata con una pompa di calore). Anche le caldaie a pellet dovrebbero essere disincentivate il piu` possibile. E` assurdo che fino a poco fa le caldaie a condensazione venissere incentivate, quando il massimo incremento di rendimento reale che possono raggiungere e` dell’ordine del 10% (differenza tra il potere calorifico superiore e quello inferiore del metano) e non viene quasi mai raggiunto (se non con impianti che usano acqua a bassa temperatura), mentre dal punto di vista del particolato da studi dei Brookhaven National Labs parrebbe ne producessero il doppio delle caldaie tradizionali.

  2. In ogni caso la colpa è solo nostra. Abbiamo riempito le città all’inverosimile di auto, grosse o piccole che siano. Che bruciano combustibile ed inquinano. Io per mia fortuna ( e mia scelta) non abito in val padana ma al mare e malgrado questo alcuni giorni specialmente d’estate l’aria in centro è irrespirabile. Per andare a lavorare a circa 20 km di distanza ho deciso di usare lo scooter, estate ed inverno, se piove o meno. Ci si attrezza, è una cosa fattibile. Invece al mattino come arrivo in centro trovo la solita coda di auto puzzolenti, che avanzano a passo d’uomo , auto che nel 90% dei casi ha un solo passeggero. Auto che poi deve essere parcheggiata da qualche parte. Non si può più andare avanti così, capisco bene che in certe realtà il trasporto pubblico è più difficile da realizzare , allora ben vengano le auto elettriche. Almeno se stanno in coda non impestano l’aria che tutti respiriamo.

  3. Quanto ci sono costate e costeranno le sanzioni europee in caso di mancato di rispetto delle direttive?
    Non sarebbe opportuno indirizzarne parte per incentivare il rinnovo del parco auto anzichè andare avanti con auto inquinanti con danni alla salute e con soldi buttati (o non ricevuti) dopo che versiamo le dovute contribuzioni?
    Becchi e bastonati… tipicamente da co.glioni italiani che fanno l’interesse di 4 ricconi che preferiscono mantenere lo status quo.

  4. Sembra che la legge sia stata approvata da qualche giorno.
    Questi finti tonti sanno benissimo che il divieto di circolazione degli euro5 è stato stabilito addirittura nel 2017. Ben 8 anni quindi di preavviso. E lo approvarono anche giunte regionali di destra (vedi Lombardia e Veneto) che adesso guarda caso vorrebbero fare retromarcia… in vista ovviamente delle elezioni regionali. Viva la coerenza!

    1. roberto guidetti

      Quanto afferma mi sembra inesatto, almeno con riferimento alla normativa nazionale. Chiarito che il blocco dei veicoli diesel Euro 5 sarebbe effettivamente utile per ridurre le emissioni di NOx, è importante comprendere da dove arriva il provvedimento. Il Governo italiano si è mosso quasi due anni fa, imponendo alle Regioni del Nord l’obbligo di adottare “misure urgenti in materia di pianificazione della qualità dell’aria e limitazioni della circolazione stradale”, tramite il Decreto Legge 121/2023.

      Palazzo Chigi ha agito per evitare nuove sanzioni da parte dell’Unione Europea e, in particolare, della Corte di giustizia, che con le sentenze C-644/18 del 2020 e C-573/19 del 2022 ha già condannato l’Italia per il sistematico superamento dei limiti previsti dalle direttive europee sulla qualità dell’aria. In particolare, l’Italia è chiamata a intervenire nelle aree più critiche per ridurre sia le concentrazioni di PM10, sia i valori medi annuali di biossido di azoto (NOx). Di conseguenza non vedo riferimenti al 2017 da lei citato

  5. Stiamo parlando di auto relativamente giovani, ancora in buono stato di funzionamento..buttarle non mi sembra una scelta molto ecologica..non stiamo parlando di buttare un tostapane..
    Comunque le auto non sono eterne,un po’ alla volta verrebbero comunque rimpiazzate.

    1. ma penso che macchine che valgano anche solo 2000-3000e difficilmente fiscono rottamate (se non per scelta del proprietario se vuole prendere qualche incentivo speciale per auto nuova+rottamazione)

      dietro congrua transazione economica troveranno un altro proprietario, fuori dalla valle padana, nelle regioni dove le restrizioni in gran parte del territorio non ci sono

      rottameresti un ‘auto sapendo che alla peggio anche se vendi di fetta puoi ricavarne dei soldi?

    2. E’ molto molto ecologico invece, visto l’inquinamento che fanno per le strade e la puzza stagnante e permanente che lasciano dove circolano. Auto con 15 anni sarebbero adesso pure ‘relativamente giovani’???? Mi sembra che tu ed altri state cercando di arrampicarvi sui vetri…. Già un’auto diesel dopo 2 anni inizia a inquinare di brutto, figuriamoci dopo 15 anni. Vorrei sapere inoltre quanti di questi che circolano hanno ancora la marmitta catalitica su, perchè una volta riempita è da buttare via, e nessuno poi si sogna di rimpiazzarla con un’altra nuova per via dei costi. Quindi se vogliamo dire la verità fino in fondo questi diesel euro 5 sono sono già fuorilegge, e sono davvero un’ indecenza.
      Poi certamente bisogna intervenire anche sui camion, perchè davvero si vedono e si sentono in aria di quelle cose davvero da criminali. E possibilmente vietare loro la circolazione in città quando esistono già strade alternative, per quanto più lunghe e a pedaggio.

      1. Alessandro D.

        -Auto con 15 anni sarebbero adesso pure ‘relativamente giovani’????-

        Direi di sì.
        Ovviamente se sono state tenute bene.
        Soprattutto se consideriamo le veture prodotte dal 2000 in poi.
        Un’auto del 2010 a parte “l’elettronica imbarcata” (lì sì, la differenza è spesso abissale) a livello di “ferro” non è poi tanto differente da una vettura nuova.
        Certo: non deve essere tenuta come un pattume, su questo siamo d’accordo credo tutti quanti.
        E come ho ripetuto diverse volte, se un’auto prodotta dopo il 2000 (circa), di 10 o anche 15 anni viene ritenuta ipso facto una carretta da demolire, allora possiamo serenamente smettere di parlare di ecologia e quant’altro. 😉

        1. Ma mi faccia il piacere…
          Auto di 15 anni sono vecchie e sono una spesa considerevole per le continue riparazioni.
          Tutto l’acciaio di cui è fatta la carrozzeria viene riciclato e le parti ancora buone smontare e rigenerate prima della demolizione.

      2. non vedo particolari problemi in Veneto, il grosso dei comuni non ha aderito e comunque chiamando sia Padova che Venezia-Mestre il dievieto viene confermato dalle 8,30-18,30 quindi io per la voro posso passare perchè sono in strada già alle 6.00 , e difficilmente stacco prima delle 18,00 ed i mie genitori che sono in possesso del tagliando disabili sono esclusi dal blocco traffico e possono circolare liberamente

  6. Certe risposte che leggo mi fanno venire voglia di governi autoritari che facciano rispettare le norme senza se e senza ma cosi come avviene in Cina dove stanno passando in massa all’elettrico senza tante storie. Dovrebbero fare delle normative stringenti anche per i riscaldamenti e i mezzi pesanti si, concordo, ma da qualche parte bisogna pure iniziare. Detto questo dubito fortemente che questa norma venga fatta rispettare come si deve ergo i soliti furbetti continueranno il comodo loro.

    1. Sì, però in Cina usano tanto di quel carbone per produrre energia elettrica che rende inutile l’utilizzo di macchine elettriche.

      1. Allora, con buona volontà, scriviamo in modo corretto questa considerazione da bar: in Cina allo stato attuale l’utilizzo di fonti fossili in termini assoluti è ancora alto. Quello che però va visto ed è interessante non è il termine assoluto, ma la tendenza, facilmente verificabile dai grafici. La tendenza dice che siamo in grossa trasformazione, ovvero che il mix energetico sta rapidamente convertendo verso un aumento massiccio delle fonti rinnovabili. Ciò non rende affatto inutile l’utilizzo di auto elettriche il cui trend tra l’altro è in continua crescita.

    2. Piero Della LIbera

      i furbetti sono un’altra cosa, ho un’euro 5 che uso per andare a lavorare per far girare questo paese e pago le tasse e quando l’ho acquistata non mi era stato detto che avrei dovuto buttarla

      1. Una domanda (da possessore di euro 3 diesel). Ti sei mai chiesto perché con cadenza +/- regolare c’era una normativa euro sempre più restrittiva e che regolarmente veniva usata come riferimento per adeguare i blocchi alla circolazione attuati nelle grandi città? Io, quando ho comprato la mia euro 3 diesel ne avevo intuito lo scopo, quindi mi aspettavo che prima o poi mi sarei trovato nell’impossibilità di usarla nei grandi centri abitati. Questo ben prima del green deal.

  7. Carlo Petrucci

    Buongiorno, vorrei analizzare con voi l’ottimo articolo. Iniziamo con “Tibaldi non si nasconde le possibile controindicazioni sociali di una norma così impattante sui cittadini, ma sottolinea anche l’urgenza di intervenire perchè gli sforamenti dei limiti di inquinamento sono sistematici ed è ancora più intollerabile il blocco della circolazione spot, di volta in volta”. Ergo è più tollerabile bloccare sistematicamente tutti i veicoli diesel euro 5 mettendo in croce centinaia di migliaia di famiglie del ceto medi/basso piuttosto che intervenire spot ad ogni sforamento!!?mah è uno strano concetto di tolleranza.
    Continuiamo :”L’inquinamento dell’aria è una brutta bestia e concorrono numerosi fattori. Traffico e riscaldamento degli edifici, comunque, sono le due cause primarie. E spegnere i riscaldamenti sarebbe molto peggio” Perchè sarebbe molto peggio ? non si capisce come mai sarebbe peggio sostituire una caldaia del valore medio di 1000/1500 euro piuttosto che “il meglio” ,ossia far spendere almeno 10000 euro per un cambio macchina da parte di famiglie che in buona parte questa disponibilità finanziaria non ce l’hanno!!

    Il particolato che viene misurato dalle centraline si trova a ridosso del manto stradale, manto stradale che non viene mai pulito come succede nei paesi civili , per cui il particolato che viene misurato non è quello prodotto ma quello accumulato ai lati della strada che viene sollevato ad ogni transito veicolare e per inciso contribuiscono in maniera determinante polveri di dischi freno e usura dei pneumatici, che se non m’inganno sono superiori nelle auto elettriche visto il peso che devono spostare. Questo anche per rispondere a tutti quelli che dicono che chi è contrario a questo eccellente provvedimento non hanno pensiero critico

    1. mario milanesio

      “…per cui il particolato che viene misurato non è quello prodotto ma quello accumulato ai lati della strada che viene sollevato ad ogni transito veicolare …”
      se lo sollevano è perché si è accumulato, esiste …

      “…dischi freno e usura dei pneumatici, che se non m’inganno sono superiori nelle auto elettriche visto il peso che devono spostare…”
      ti inganni: sarebbe così se i freni di una elettrica fossero utilizzati come quelli di una ICE, ma con la frenata rigenerativa l’usura dei dischi su una elettrica è sostanzialmente irrisoria, ho una Zoe con 105mila km e te lo posso confermare.

      circa il riscaldamento degli edifici: guarda che il particolato non deriva dalle caldaie a gasolio, che non usa quasi più nessuno, ma dall’osannato pellet, almeno qui in Piemonte,
      e guarda che l’unica soluzione è la pompa di calore…

      circa il blocco della circolazione a spot: ma tu davvero immagini che si possa decidere giorno per giorno la chiusura della circolazione di una città come Torino, bloccando scuole uffici ospedali dalla sera alla mattina, in maniera sistematica? ma sei serio?

      1. Carlo Petrucci

        ma tu davvero immagini che si possa decidere giorno per giorno la chiusura della circolazione di una città come Torino, bloccando scuole uffici ospedali dalla sera alla mattina, in maniera sistematica? ma sei serio?
        Si sono serio. Quando si tratta di mettere in croce i poveracci va bene vero? Eh no, vi dovete fermare tutti immolandovi sull’altare dell’ecologia, è sacrosanto come dice il titolo dell’articolo. È un problema!? E allora blocchiamo tutto non solo i poveri.

  8. Se invece di guadagnare 1650 euro al mese ne prendessi, 2000 sicuramente avrei già cambiato auto questo è purtroppo

    1. mario milanesio

      concordo.

      e siccome la forbice ricchi-poveri si è allargata,
      siccome gli stipendi sono sostanzialmente fermi da 30 anni al netto dell’inflazione, anzi in leggero calo,
      e siccome investiamo fior di miliardi in ponti inutili

      ecco, forse è ora di guardare la Luna e non il dito,
      smetterla di prendercela con i governanti che sono da NOI eletti
      e riconoscere che la situazione è grave e si avvita di sé stessa, e serve preparazione e non apprendisti stregoni

  9. ringrazio il Dottor Tibaldi per la sintesi e chiarezza professionale su entrambi i temi, cioe’
    – inquinamento in val padana da ossidi di azono e particolato PM 2,5 e inferiori, nel caso delle auto diesel
    – riscaldamento globale

    Il tema del riscaldamento globale e’ ostico, le conseguenze sono spostate nel futuro con responsabilita’ di tutti cioe’ di nessuno, specie di fronte alle notizie di guerre… allora conviene parlare invece dei risparmi monetari a breve e della indipendenza energetica ottenibili installando rinnovabili, a cui segue la elettrificazione dei servizi

    pero’ si puo’ provare a tenere a mente le coordinate di base della questione, io mi aiuto con questa formuletta mnemonica

    – emettiamo 50 Giga (miliardi) di Tonnellate all anno
    ( 38 GigaT. in Co2 e 12 GigaT. in metano e altri gas serra)

    – ogni 200 Giga Tonnellate Co2 equivalenti di gas serra emessi in atmosfera, in pratica ogni 4 anni, la temperatura sale di circa 0,1 gradi

    – raggiunti 1,5 gradi di aumento temperatura media globale (ma nel mediterraneo sono di piu’), circa tra 12 anni se non abbassiamo l eemissioni, la formuletta non sara’ piu’ valida, a parita’ di immissione in atmosfera gli aumenti di temperatura corrispondenti potrebbero inziare a diventare maggiori, per gli effetti di rinforzo positivo (albedo che varia per scioglimenti ghicchi, metano dal permafost, oceani caldi che assorbono meno co2, etc)

    – con le misure messe in atto, forse possiamo puntare a limitare il danno a 2,5 gradi totali di aumento ( circa 4 gradi nel mediterraneo), mentre se le rinnovabili esploderanno come velocita’ di installazioni annue ulteriormente, forse qualcosa meno

    – ai fini del conteggio, conta la SOMMA di tutti gli anni delle Gtonnellate immese in atmosfera, allora per limitare il riscaldamento sarebbe pi\ importante scendere velocemente da 50 a 15 Gtonn annue, piuttosto che scendere lentamente e perdere tempo in discussioni su come poi scenderemo da 15 a 5 Gtonn annue

  10. Antonio Nagliati

    Se hai tre auto (2 euro 4 e una euro 5) in famiglia di cui hai pagato IVA e Bollo e ass.ne tutti gli anni che ancora servono e che sono costate il giusto mi dispiace per voi ma sono altri i provvedimenti che la nostra amata europa dovrebbe prendere, partendo dai riscaldamenti delle abitazioni al traffico pesante e a quello medio (tutti diesel). Usiamo le nostre vetture prevalentemente per andare al lavoro, prima delle 8:30 tornando per le 17:00 e lasciando l’auto inutilizzata per 8-9 ore tutti i giorni feriali in cui vengono mosse; allo stesso tempo aziende chimiche emettono sostanze nocive che ci fanno salire la graduatoria del numero di tumori per abitante fino ad arrivare ai primi posti nazionali e nessuno ha mai fatto nulla. Voi pretendete di limitare la libertà e il diritto di chi è sempre stato alle regole con norme anticostituzionali senza fare nulla per permettere e agevolare il turn-over di questi veicoli e di chi non vive in auto ma l’auto la usa per andare al lavoro e ci fa giusti quei Km che servono. Pur essendo a favore di auto elettriche e pensando che il clima rispetto a 10 o 15 anni fa è effettivamente cambiato non penso che dare la colpa alle Euro4/5 serva a migliorare la situazione, mi sembra molto di più una marchetta ai poveri industriali dell’automotive che piangono piangono e poi staccano assegni a 6 zeri per pagare CEO dalle duebbie capacità o derogano su Euro7 e crediti verdi. Bravi bravi continuate così, questa è l’europa del non avrai nulla e sarai felice.

    1. Mi dispiace per te, l’Europa non ha detto ne di fermare le auto, ne quale tipo di auto.
      Ha stabilito ( e noi ne facciamo parte tramite i nostri rappresentanti ) che non si deve superare una certa soglia di inquinanti.
      Come raggiungere questo obiettivo è compito di ogni singolo paese.
      Ma è inutile piangere ora, questo provvedimento lo ha firmato Salvini nel 2023.

  11. Piero Della LIbera

    sono un terza media, non sono uno scienziato e non mi permetto di contestare gli scienziati. Però qualche dubbio mi viene e sono pronto a sentire chiarimenti. Ho letto quel che dice la Gabbanelli ed ho ascoltato report quando diceva che non eravamo pronti per l’elettrico. Sicuramente l’elettrico inquina molto meno dei motori termici, ma, analizzando la situazione nel suo complesso mi chiedo: la produzione di batterie è green? sono sole le auto che causano questi problemi ? le stufe i camion gli aerei. poi l’eliminazione delle piante che, credo, compensano almeno in parte questi problemi. Voi di vaielettrico avete risposto al fatto che gli euro 5 non valevano più niente, dicendo che si potevano vendere a quei paesi che hanno le leggi meno restrittive. ma scherziamo, l’aria e l’inquinamento non stanno fermi sul posto. un’altra cosa. tutta questa operazione, ammettiamo di eliminare tutte le auto inquinanti da quei paesi che aderiscono a questa “imposizione” di quanto si ridurrebbe l’inquinamento mondiale? grazie

    1. I motori a combustione interna emettono gas inquinanti allo scarico come polveri sottili e ossidi di azoto che sono nocivi, ma solo in ambiti ristretti come i centri urbani. Ma emettono anche gas cosiddetti clima alteranti, come l’anidride carbonica (CO2), a causa della combustione di carburante fossile. La CO2 non è nociva in sè, ma si accumula nell’atmosfera dove rimane per centinaia di anni, cambiandone la composizione chimica. All’aumentare della concentrazione nell’atmosfera terrestre aumenta il cosiddetto effetto serra che impedisce al calore radiante del Sole sulla superficie terrestre di disperdersi nello spazio. L’atmosfera, in altre parole, diventa una “coperta” sempre più spessa, sotto la quale il Pianeta progressivamente si riscalda. Nei veicoli elettrici non c’è combustione, quindi le emissioni inquinanti sono limitate alle polveri prodotte dall’usura dei pneumatici e dei freni (che peraltro non si usano quasi mai grazie al freno motore elettrico molto più potente). Le emissioni di gas clima alteranti dipendono da come viene generata l’energia elettrica per produrle e per alimentarle. Se tutta l’elettricità fosse generata da fonti rinnovabili o nucleare, le emissioni di CO2 sarebbero pari a zero. Diversamente, le emissioni sono proporzionali alla quota di generazione da fonti fossili (centrali a turbogas o a carbone) di ciascun Paese. In Italia siamo circa al 50%. Il settore dei trasporti su strada, compresi i camion, è responsabile in Europa di oltre un terzo delle emissioni inquinanti. E tutto il trasporto, compresi aerei e navi, di circa il 25% di quelle clima alteranti.

      1. Piero Della LIbera

        non ha risposto ai miei dubbi, premetto che non sono un negazionista e che condivido ciò che ha scritto. nell’articola si sta parlando del fermo degli euro 5. lei mi risponde citando i motori a combustione, quindi anche benzina, poi cita la co2 e mi “sembra” che i diesel ne siano meno responsabili, non mi dice che forse le batterie vengono prodotte in modo poco green. mi sembra che con questa imposizione mi chiedano di di andare in bicicletta, quando tutti (il resto del mondo) continua ad andare in macchina e aereo.

          1. Alessandro D.

            Fai copia e incolla della tua risposta e salvala da qualche parte.
            Così almeno la prossima volta che devi scrivere qualcosa di simile non perdi 15 minuti. 😉

          2. Poi a ritrovarla ce ne metterei 20. Sai quante risposte ho pubblicato (esclusa questa)? 11.660 dall’inizio.
            Però anche tu te la cavi benino:6.038 commenti a partire dal 2021

          3. Alessandro D.

            Pensa: è dal 2021 che dispenso ottimi consigli e vi genero traffico a gogo sul sito, tutto gratis. Poi magari dici che non vi voglio bene.

    2. Grazie alla produzione delle batterie, le elettriche hanno un impatto ambientale maggiore di circa il25% rispetto alle termiche, ma quel maggiore impatto alla PRODUZIONE lo assorbono molto rapidamente con l’impatto molto minore nell’USO, si parla di 30000 km per compensare quel maggiore impatto iniziale, con l’attuale mix energetico europeo per la produzione dell’energia elettrica. Il vantaggio per l’ambiente è enorme, visto che in media le auto (tra primo proprietario e riacquisto come usato) viaggia sui 150000 km minimo

      1. Esatto, ma aggiungerei la cosa più importante, le batterie, una volta costruite,e utilizzate fino al loro esaurimento, saranno la fonte per generare la successiva generazione di batterie, dopo anni e anni. Inizialmente si pensava dopo poco, ora si sta sperimentando che il loro utilizzo può essere perpetrato anche ben oltre i 10 anni…come stoccaggi su veicolo, dopodiché inizia la possibilità di usarle nello stoccaggio di rete, e solo dopo, si può pensare al loro riciclo…

        1. Piero Della LIbera

          ok, daccordo su tutto ma se anche tutta l’europa convertisse i diesel in elettrico, ho letto che la riduzione in termini di inquinamento e co2 sia al massimo sìdel 2/3% se anche fosse il 5% sarebbe una goccia

          1. Ciao Piero, globalmente i trasporti cubano ca il 25% delle emissioni globali… Cina è partita riducendo drasticamente, Europa più piano… tutte le nazioni hanno firmato i protocolli per azzerare le emissioni al 2050. La cosa è più globale di come ce la ricordiamo ogni sera discutendo con il vicino di casa. Si è partiti con cosa si poteva partire. Le industrie Automotive e non solo, stanno lavorando per de-carbonizzare le filiere, gli approvvigionamenti energetici…
            L’Italia è partita nel settore edilizio entusiasticamente con un 110% un po’ alla carlona… ma dietro c’è l’obiettivo 2050.
            il mare è fatto di gocce…
            Spero che alla fine l’essere umano riesca a svogliarsi… ma sono sempre più dubbioso…(tra guerre e devastazione globale, il 2050 è sempre più lontano…)

          2. Hai letto dove??? Sulla Padania di Salvini forse, su Quattroruote dove la redazione da sempre ha snobbato l’elettrico.
            Ma poi un conto è parlare dell’inquinamento complessivo, un conto è l’aria inquinata che una persona respira quotidianamente per le strade, e nelle abitazioni presenti nelle città. E’ il diesel, il maledettissimo diesel che inquina da paura dalla mattina alla sera l’aria, pure le auto a benzina ovviamente.
            Non servono esperti in materia per capire quanto inquinano le auto endotermiche quotidianamente. Prova uscire di casa dalle 8 fino all 19 di sera e senti un’aria fetente, fai fatica a respirare. Prova uscire dopo le 22 o meglio ancora a mezzanotte, e la qualità d’aria che respire è già tutta un’altra cosa. E questo perché??? Perchè le auto praticamente che circolano a quelle ore sono decisamente molto poche.

        2. Credo proprio di sì. Mia esperienza con batterie da trazione : la Niro ibrida ha 7 anni, riesco esattamente a fare le stesse cose che facevo quando la ho comprata, nel senso che non mi pare proprio che siano aumentati i consumi del termico: anche la batteria servizi è al litio e non ha mai manifestato problemi. Twingo elettrica, 5 anni, l’autonomia e le prestazioni sono rimaste all’apparenza le stesse nell’uso quotidiano, nessun calo visibile. Scooter niu, 4 anni,420 cicli di ricarica in 28300 km , ho fatto il test soh in officina e pare sia al 95%, anche qui stesse prestazioni e stessa autonomia che da nuovo. Quindi direi che se i costruttori danno tutti almeno 8 anni di garanzia ( 1000 cicli sullo scooter) sanno il fatto loro, a meno che non si incappi nella sfortuna e si tratti bene la batteria ( come tutte le cose) questa durerà quanto l’auto

    1. io @Enrico preferirei che in ogni situazione specifica si sentissero prevalentemente gli esperti, ossia gli scienziati che studiano le materie oggetto di analisi e processi di intervento:

      scienziati del clima se si devono prendere provvedimenti su processi clima-alteranti
      scienziati geologi se si devono prendere provvedimenti su piani regolatori e costruzione di infrastrutture o sviluppi aree urbane…

      Se ti devi far operare @Enrico… cerchi il miglior medico laureato nella specializzazione necessaria… non un’ottima giornalista che indaga e riporta quanto appreso.

      Purtroppo le decisioni in Italia in particolare sono in mano a politic-politicanti che prendono provvedimenti in base al “gradimento ” della base elettorale di riferimento piuttosto che sulla veridicità delle cause-effetto, in particolare quelle a medio lungo termine (che generalmente hanno un reale impatto nel bene e nel male su quanto si fa e si subisce).

  12. Spero che non prevalga l’ignoranza. Sono un abitante della Pianura Padana, lo ammetto, sono di parte e parziale. Non dovrei meritare la parola. Sono uno di quelli che ha sempre apprezzato le cose efficienti e semplici. Non mi è mai piaciuto rendere più difficili cose che non lo sono. Almeno con le cose intorno a me. Ma purtroppo qui abbiamo a che fare con persone e la semplicità è più difficile. Meno si conosce più si ha paura, meno si sa e più ci si vergogna di esserlo e si reagisce con la violenza verbale . Ci si affianca a chi condivide il nostro destino di chiusura mentale e si fa gruppo, tutti insieme ci si sente forti. Guidare queste persone è semplice , non possono avere reale pensiero critico, vogliono solo essere rassicurate che tutto andrà bene come è sempre andato (ma siamo stati “davvero” bene?). Concludo dicendo che se questo blocco venisse sospeso sarà l’ennesimo esempio che ci aspettano anni sempre più bui, di cui l’aspetto ecologico sarà solo il secondo piano ma che ci darà il colpo di grazia.

  13. Scommetto che sarà rinviato il provvedimento con grande gioia del popolo dei negazionisti & Co., nel caso dovesse attuarsi sono scettico sul fatto che qualcuno sarà sanzionato.Mai sentito di una contravvenzione data a chi circola in barba ai divieti già operativi da tempo riguardo agli euro0/1 …

    1. Infatti, a meno di dotare le città di telecamere che leggono la targa, come a Milano.
      Per le altre città finirà come coi monopattini: sono state messe delle regole ma fanno ancora tutti il c… che vogliono e nessuno controlla.

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