Stellantis e Leapmotor: perché portarsi in casa un concorrente cinese spalancandogli le porte dell’Europa? Sandro ci scrive dalla Francia. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno invoate a info@vaielettrico.it
Stellantis e Leapmotor: perché spalancare le porte a concorrenti così insidiosi?
“Cari amici di Vaielettrico, vi leggo dalla Francia e seguo con curiosità il difficile decollo del mercato italiano dell’elettrico. Qui si è discusso molto dell’accordo che Stellantis ha concluso con Leapmotor, accordo che sta facendo sì che le auto elettriche del marchio cinese si vendano in Europa. Tra cui un’utilitaria dal prezzo molto competitivo, che mi sembra si chiami T03. Non si capisce bene il senso di questa intesa. O meglio: lo si capisce benissimo dal punto di vista dei cinesi, che trovano una rete di vendita capillare come quella dei tanti marchi di Stellantis. Ma perché i capi di Stellantis hanno deciso di portarsi in casa un concorrente? Qualche giornale qui ipotizza che il mancato rinnovo del contratto dell’amministratore delegato Carlos Tavares sia legato, tra gli altri motivi, anche a questo accordo. Accordo che molti qui considerano improvvido. E che, a quanto pare, non è stato per niente gradito dal governo francese. Che cosa se ne dice in Italia? E voi che cosa ne pensate? Grazie, complimenti per i vostri articoli, sempre molto interessanti“. Sandro Berti

Tutto fa brodo pur di schivare le multe della UE in arrivo dal 2025
Risposta. La spiegazione l’ha dato uno dei più stretti collaboratori di Tavares, Jean-Philippe Imparato, durante il recente Salone di Parigi. Si parla molto della scadenza del 2035 per il passaggio alle emissioni zero, ma c’è una data molto più vicina che terrorizza ancor di più i top manager delle Case auto. Già nel 2025 la quota delle elettriche sul totale venduto dovrà arrivare al 25%: chi non ce la fa dovrà pagare multe salate. Stellantis è a meno della metà di quel target e ha già fatto sapere che per centrare l’obbiettivo ridurrà la produzione di auto tradizionali. “Considerato che già adesso produciamo solo le auto effettivamente ordinate, costruiremo solo le termiche necessarie per mantenere la percentuale di elettriche al livello richiesto”, ha spiegato Imparato. E poi si lavorerà per vendere più elettriche. E le auto immatricolate da Leapmotor serviranno per aumentare le quote dell’EV, dato che vengono vendute da una joint-venture di cui Stellantis ha la maggioranza. Insomma, si cerca ogni mezzo per schivare le multe. Anche a costo di allearsi con i concorrenti più temuti: i cinesi.
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E con i dazi come la mettiamo?
Leapmotor, e quindi Stellantis, e quindi alla fine i consumatori pagheranno.
Quanto per una T03 già….. Daziata?
La T03 è assemblata in Polonia e pertanto non si applicano dazi.
Mi sa che in Polonia devono ancora attivarsi e quindi che le prime arrivino dalla Cina, ma forse mi sbaglio.
Questa è una vera e propria elusione della normativa europea, comprandosi i crediti con una casa Leapmotors, di sicuro non la più brava e di cui pensano di sbarazzarsi in fretta. A parte che la Leapmotors potrebbe anche non essere così stupida, ma nel breve termine, l’Europa vuole davvero lasciare che Stellantis eluda la norma così palesemente? È possibile che Tavares ci possa prendere in giro in modo così ovvio?
A spanne direi che le auto prodotte da Stellantis non le vuole nessuno. Quindi, da costruttore fallito, cerca di riciclarsi come commerciante. Sperando di tirare a campare quel po’ di anni che mancano alla pensione dei manager strapagati. Dopo di che: chi ha dato, ha dato. Chi ha preso, ha preso. E tanti saluti… 🙁
Nel maggio 2025 mi scadrà la maxi rata della Mokka-e. Per com’è la situazione oggi, la pago e mi tengo la macchina che va benissimo. Però sono proprio curioso di farmi una chiacchierata col concessionario Opel per vedere se avranno veramente intenzione di spingere le vendite di elettriche. Quando sono stato a provare la Astra-e mi hanno fatto un preventivo di 42k euro. Follia pura. Ora voglio vedere se cambierà qualcosa
Mi ricordo che l’Astra Edition era in vendita a 39.900€, e poi c’erano gli incentivi statali. Probabilmente avevi scelto la GS…. Ora in assenza di incentivi statali se vogliono cercare di venderla a qualcuno devono scendere dai prezzi di listino di almeno 7.000€. Per me comunque restono comunque prezzi folli. Da parte mia per una Astra elettrica Edition non spenderei mai più di 28.000€
Stanno facendo effettivamente politiche da harakiri, hanno l’ordine dai vertici assoluti di non far scendere i prezzi, e stiamo vedendo gli effetti, vendite irrilevanti. Ricavi in bilancio crollati del 27%.
La BEV è la causa della perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro, per una imposizione che di green non ha nulla. Un suicidio annunciato anni fa. Vergogna.
–Centinaia di migliaia di posti di lavoro: dare numeri certi, per favore
–di green non ha nulla: citare un autorevole studio in proposito, per favore
–suicidio annunciato anni fa: spiegare perchè, avendo avuto anni di tempo, i costruttori europei si sono fatti superare da quelli cinesi, per favore
Che cosa rimarrebbe della politica se i giornalisti inchiodassero in questo modo i ministri…?
Consoliamoci, almeno su Vaielettrico un po’ di richiamo alla verità si può chiedere!
Posso ribattere? I costruttori nostrani sanno benissimo da anni che la strada sarebbe stata quella. Cosa hanno fatto? Nulla. Si sono inventati lo start and stop, poi le mild Hybrid, per tirare a campare più a lungo possibile senza cambiare nulla, continuando a vendere a carissimo prezzo auto con tecnologie vecchie e già ampiamente ammortizzate. Il debuttante invece, la Cina, che ha una storia automobilistica pari a zero ha capito subito dove si sarebbe andati a finire ed ha investito tantissimo nel campo diventando la prima al mondo. Poi che lo abbiano fatto i privati ( in Cina è un po’ difficile) o lo stato poco importa se i risultati arrivano. E visto che loro ci sono arrivati noi furbamente mettiamo i dazi per prolungare l’agonia , è come volere svuotare il mare con un colapasta. Magari i governi europei avessero dato soldi da investire in ricerca, sviluppo e produzione di nuove tecnologie green, batterie evolute, infrastrutture di produzione,carica e accumulo. No, qualche mancetta ai costruttori come incentivo per farli continuare a fare il grosso del business col termico e vendendo le poche, scarse ed inefficienti bev prodotte da loro al doppio del loro valore reale
Quindi lei sta scrivendo da un Nokia, giusto? O forse usa una Olivetti M40?
Ciò che lei, miope, non riesce a comprendere si chiama innovazione: batterie – inizialmente NMC e poi, in ordine cronologico, LFP – e motori sempre più efficienti e miniaturizzati hanno consentito a chi aveva una ‘Vision’ di realizzare un piano industriale a lungo termine, supportato da investimenti finanziari iniziali e successivamente culturali (come la formazione di figure tecniche e la ricerca universitaria), con il supporto dei governi seri. Questa scommessa, inizialmente azzardata e poi sempre più concreta, è stata vinta dagli innovatori (Tesla e la miriade di aziende cinesi che producono telai, motori e batterie). Questi hanno avuto successo investendo su accumulatori sempre meno voluminosi, motori efficienti e avanzati, e software di gestione sofisticati con funzioni tipiche del paradigma software-defined – vedi il repository GitHub di Tesla, accessibile a tutti gli automaker.
L’Europa, invece, è rimasta indietro proponendo modelli obsoleti (BEV, a benzina e diesel) con software lontano anni luce dal concetto di user-friendly, con interfacce di gestione macchinose, complesse e mal progettate (come CARIAD), proprio per la mancanza di una massa critica di ingegneri e tecnici adeguati. Il sistema educativo europeo, insieme all’assenza di investimenti significativi in ambito culturale e tecnico, non riesce a ‘sfornare’ i professionisti necessari. Tuttavia, questa perdita potrebbe essere compensata da opportunità in settori emergenti e avanzati come la produzione di batterie, infrastrutture di ricarica e sviluppo software. Queste nuove competenze e industrie possono ridurre l’impatto complessivo, permettendo una crescita occupazionale in aree di alta innovazione.
Assicurarsi che l’Europa possa competere e investire in questi nuovi settori per non restare indietro e garantire che questa transizione sia inclusiva e sostenibile è la nuova scommessa. Da italiano, sono stufo di vedere persone che aspirano a partecipare al Grande Fratello o a diventare youtuber o influencer, invece di contribuire alla crescita tecnologica e innovativa del Paese.
vergogna a te, oh trollino,
che usi i licenziamenti, attribuendoli a cause sbagliate, per fartene finto scudo morale nella tua polemica ideologica, palesando che non te ne frega una cippa di niente, ti importa solo ripetere gli slogan senza senso dei partitini sovranisti
@Carlo
conosco almeno un paio di aziende che dal Green Deal ci guadagnano un bel po’,
e non aziende di servizi
ma hardware, meccanica classica.
quindi?
va bene a qualcuno e va male a qualcun altro,
sono 2 decenni che ci sentiamo dire dagli industriali che bisognerà adattarsi a cambiare lavoro,
ora che tocca a loro non va più bene?
Sono d’accordo con la risposta della redazione, almeno per il breve periodo. Ma c’è anche una seconda risposta, ovvero avere una piattaforma BEV nativa ed evoluta già pronta da usare come punto di partenza per i prossimi modelli del gruppo. Ovvero fare noi i cinesi/giapponesi della situazione, ovvero copiare senza spendere troppo in R&S cercando di recuperare il gap tecnologico. Solo per questi due punti si può dire che Stellantis (piaccia o no) ha fatto la scelta più sensata a livello di risorse da sborsare. La contropartita è che nel breve produrranno meno auto e quindi più persone a casa senza lavoro.
Il senso di avere Leapmotor per Stellantis è molto chiaro. Ora che chi può permettersi una BEV e la vuole se l’è presa, si può sperare di vendere solo nel segmento inferiore che è tristemente vuoto. E’ quello con più numeri ma anche minori margini.
Stellantis non ce la fa ad avere modelli in questo segmento e quindi è commercialmente una gran mossa “mettersi in mezzo”. Il consumatore può pensare che sia comunque Stellantis (e ne sento tantissimi che stanno guardando a Leap perchè “almeno è Stellantis”) e Leap ne guadagna perchè viene vista “meno cinese” e acquisisce clientela.
Certo in queste situazioni il rischio del colpo di coda di Leap c’è tutto. Ad un certo punto potrà dire “io ballo da sola”. 🙂
Esatto, d’accordo col tuo discorso.
Il riassunto dei riassunti è che Stellantis, ora, adesso, subito, in questo preciso momento, le auto elettriche “native” non le ha.
Ora, adesso, subito, in questo preciso momento, non fra sei mesi, un anno o due.
Il resto è come dici tu.
L’alternativa è poter pensare di farcela da soli in sei mesi, e “far la fine” di Volkswagen.
La Nativa di per sè c’è… ed è la 500E.
Ma come sappiamo è prezzata ad un livello che la rende inavvicinabile per quel che offre a livello di dimensioni/posti a sedere/bagagliaio…
Se costruiranno le Leapmotor in Europa… come si è detto per la t03, potrebbe essere una buona cosa, e la si potrà sfruttare per poi offrire nuovi prodotti partendo da quello… mancano ovunque le vere citycar dal prezzo sotto i 20K
E forse, a mio parere c’è troppa offerta… ha senso realizzare n veicoli sulla stessa piatttaforma, per tenere vivi marchi solo sulla carta?
i costi di sviluppo forse non vengono nemmeno ripagati…
Tutto è cambiato e sta cambiando… forse, una visione con meno modelli, prodotti in larga scala è l’unica soluzione per vincere…
// la 500E […] è prezzata ad un livello che la rende inavvicinabile \\
Bisogna dire che per anni ha venduto bene tenendo conto del prezzo (evidentemente compensato, almeno in parte, da qualitá e iconicitá) ; avrebbero potuto sfruttare l’esperienza acquisita per sviluppare una versione elettrica della Panda ma non l’hanno fatto, pazienza, al suo posto venderanno la T03..
Esattamente…
Elettrificare la Panda forse era praticamente impossibile….l’ industrializzazione di un nuovo top hat su base 500E penso sia stato valutato… e si sarà deciso dì non proseguire per difficile realizzazione di margine operativo….
E quindi ecco la T03… in arrivo
@Endymar non ti preoccupare… Leapmotors verrà distribuita tramite la rete Stellantis…. che sarà comunque fondamentale per avere una “fidelizzazione” del cliente tramite l’assistenza post-vendita… sempre che riescano a giocarsi bene questa possibilità.
BYD sta facendo “razzia” di esperti top manager italiani ex Stellantis… proprio perché, da casa #1 in Cina (a breve nel mondo) sa che dovrà essere ben rappresentata sul terriotorio se verrà far breccia nel continente europeo..