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Stazioni di ricarica, Enel batte 14 mila colpi

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TORNA A: Starace (Enel): “Siamo già nell’era dell’auto elettrica” 

 

Quattordicimila stazioni di ricarica, l’80% “veloci” in aree urbane (circa 2 ore per un pieno) e il rimanente “superveloci” sulle direttrici di traffico a lungo raggio (20 minuti) per avere un’Italia a misura di auto elettrica entro il 2022.

Sono gli obiettivi della sfida lanciata da Enel con il suo piano e-Mobility Revolution presentato all’Autodromo di Vallelunga _ dove la società sta realizzando un polo tecnologico per la ricerca sulla mobilità elettrica _ dall’amministratore delegato Francesco Starace, dal direttore della nuova divisione e-Solutions Francesco Venturelli e dal responsabile per la mobilità elettrica Alberto Piglia.

Una rete capillare

Partendo dalle attuali 930 stazioni, Enel ha intenzione di salire a quota 2.700 già entro l’anno prossimo, 5.000 nel 2019, 7.000 nel 2020, 10.500 nel 2021, 14.000, come dicevano, entro il 2021 di cui 3.000 Superfast a 43 e 50 kW e Ultrafast (150 kW e oltre). Parte del piano è anche il programma Eva+ già avviato in collaborazione con la multiutility austriaca Verbund, le case automobilistiche Renault, Nissan, BMW e Volkswagen Italia e cofinanziato dalla Commissione europea; prevede a regime 180 stazioni di ricarica Fast lungo le principali direttrici di attraversamento del Paese. Trenta di queste sono state attivate a fine settembre, altre dieci sono state attivate nei giorni scorsi (vedi tabella a fondo pagina). Il piano verrà implementato attraverso accordi con le amministrazioni locali, partendo dalle 200-250 città medie e medio grandi già pronte ad accogliere le stazioni urbane di Enel, e privilegiando le comunità locali che hanno già attuato propri piani di incentivazione della mobilità elettrica con agevolazioni nei parcheggi e negli accessi, avvio di servizi di car sharing elettrico, esclusione dai centri storici di veicoli commerciali a propulsione termica.

Il primo intervento in assoluto sarà a Lucca, dove entro l’anno saranno attivate 19 stazioni di ricarica consentendo una connessione full electric da Firenze (oggi la capitale italiana della mobilità elettrica anche grazie ai 70 e-taxi) alla Versilia. Il piano Enel sarà poi implementato anche attraverso la partecipazione a bandi finanziati con fondi pubblici, attraverso accordi con privati (centri commerciali, alberghi, impianti sportivi e per il tempo libero) ai quali Enel garantisce la copertura del 65% del costo di installazione (7-8 mila euro per ogni colonnina Quick a 22 kW).

Piano flessibile per seguire il mercato

Per completare l’intero piano Enel conta di investire da 100 a 300 milioni di euro, a seconda delle caratteristiche tecniche  delle future stazioni (le colonnine Fast e Ultrafast costano fino a dieci volte più di quelle Quick). L’attuazione sarà infatti dinamica e flessibile seguendo la prevista accelerazione del mercato dell’auto elettrica. Secondo l’attuale trend del mercato il parco auto elettrico salirà a quota 30-40 mila unità entro il 2020, ma Enel stima che le cifre reali saranno superiori, fino a 115-120 mila unità entro la stessa data.

“Se poi, come è possibile, l’accelerazione del mercato sarà ancora superiore _ ha detto Venturini _ noi saremo pronti a garantire un potenziamento del piano: Vogliamo dare alle case automobilistiche e agli utenti la piena garanzia che la rete avanzerà di pari passo con il fabbisogno di ricarica”. Non a caso Enel sta già lavorando in collaborazione con la joint venture Ionity appena lanciata dai grandi costruttori automobilistici tedeschi con l’obiettivo di dotare l’Europa di una infrastruttura di ricarica Ultrafast (fino a 350 kW) con 400 stazioni. La rete Enel sarà anche aperta, vale a dire attivabile attraverso App e interoperabile da ogni tipo di veicolo e dai clienti di altre multiutility.

Rete aperta, per non lasciare nessuno “scarico”

Quelle convenzionate in una sorta di roaming potranno applicare le tariffe previste dai rispettivi contratti, mentre per i clienti di tutte le altre, a partire dalle straniere, sarà applicata la tariffa base di Enel: 0,025 euro a kWh per la ricarica  lenta, 1,5 euro all’ora per la  Quick e 22 euro all’ora per Fast e Superfast.

“Con questo piano _ ha detto l’ad Starace _ Enel vuole riempire il buco che ancora causa apprensione negli automobilisti che hanno scelto o sceglieranno la mobilità elettrica  e che devono avere la garanzia di non restare a piedi. Non vogliamo vedere mai più copertine come quella del settimanale tedesco che mostrava un’auto elettrica in panne in Italia per mancanza di ricarica, invitando i turisti a stare alla larga dal nostro Paese”. Il “buco” di cui parla Starace, ha poi spigato Venturini, riguarda circa il 25% dell’alimentazione che non viene normalmente garantita dai wallbox domestici, che da soli soddisfano circa il 50% del fabbisogno, e dai punti di ricarica sui luoghi di lavoro che rappresenta il restante 25%.

Le stazioni Enel saranno in gran parte dotate delle nuove colonnine intelligenti progettate da Marco Susani e Defne Koz, tutte dotate di connettività wireless, bluetooth, WiFi e Nfc e abilitate a fornire nuovi servizi informativi ai clienti.

La rivoluzione è digitale

Saranno tutte collegate tra loro nella piattaforma cluod Electro Mobility Management System che consente di monitorare funzionalità e disponibilità su tutta la rete. Un ulteriore passo avanti è la possibilità, per i wallbox forniti da Enel, di dialogare con la rete, modulando la richiesta di energia sulla base delle esigenze complessive e della compatibilità della microgrid domestica e in base alle tariffe orarie più convenienti. Infine, con l’acquisizione della società californiana eMotorWerks, Enel potrà offrire soluzioni di Vehicle to grido (V2G) che metteranno in comunicazione le batterie delle auto collegate con la rete elettrica nazionale, consentendo anche il prelievo nei momenti di massima richiesta. Questo, ha spiegato Venturini, contribuirà a stabilizzare il sistema ottimizzando il contributo delle fonti rinnovabili discontinue e consentirà agli utenti privati di ricavare anche un reddito dalla fornitura di energia alla rete.

Il Ceo di Enel Francesco Starace e, alla sua sinistra, il direttore della divisione e-Solutions Francesco Venturini

Per ora le stazioni del piano e-mobility Enel non entreranno nella rete autostradale. Il protocollo di intesa firmato in passato con la società Autostrade, infatti, è momentaneamente in stand by. Le tratte a lunga percorrenza, quindi, saranno servite da stazioni collocate in prossimità dei caselli autostradali per consentire un rapido accesso a chi percorre le autostrade, ma anche la fruizione da parte della clientela residente.

Ecco di seguito le 10 nuove stazioni di ricarica del programma Eva+

Sito Luogo Finanziamento
Firenze Piazza Puliti uscita autostrada A1- Firenze Sud EVA+
Fiumicino Via Mantegna davanti al centro commerciale “Parco Leonardo”, Roma EVA+
Civitavecchia Via Gaspare Pecorelli, in prossimità del porto e a 2km dall’uscita della Roma-Civitavecchia EVA+
Orte Via Lazio, 500 metri dall’uscita A1 EVA+
Chivasso A pochi km dall’uscita dell’uscita autostradale A4 EVA+
Novi Ligure Piazza Veterani dello sport, uscita A7 EVA+
Giardini Naxos Via Nixa, uscita Giardini Naxos A18 Messina-Catania EVA+
Augusta Piazza America uscita autostrada Catania Siracusa, e nelle prossimità del porto EVA+
Lucca Via Giosuè Carducci, uscita Lucca autostrada A11-Firenze Pisa EVA+
Ceprano Via Caragno, presso Hotel Spa Villa Ida, uscita autostrada A1 Ceprano EVA+
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