La sperimentazione Arera, l’agevolazione che permette di ricaricare la propria auto elettrica con una potenza di circa 6 kW di notte, la domenica e negli altri giorni festivi valida fino al 30 giugno 2027, vede l’aggiornamento delle wallbox idonee.

Non tutte le wallbox sono valide per la sperimentazione Arera
Il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) ha aggiornato l‘elenco dei dispositivi di ricarica idonei alla ricarica in luoghi non aperti al pubblico.
Nella sua comunicazione il GSE sottolinea come i misuratori elettronici, oltre a rispettare i requisiti tecnici previsti dalla delibera Arera (clicca qui), sono utili perché permettono di «sfruttare al meglio la maggiore disponibilità di potenza prelevabile nelle fasce orarie notturne e festive».
L’elenco è suddiviso in due parti: uno dedicato a dispositivi provvisti di Gestione Dinamica del Carico (GDC) che permettono di regolare la potenza di ricarica sulla base di quella disponibile, e residua, al punto di prelievo; l’altro con l’elenco dei dispositivi che ne sono privi (NO GDC).
L’elenco è composto da decine di pagine dove si cita il modello e si danno i dati su alimentazione, potenza nominale in kW, connessione, possibilità di programmazione oraria e link all’azienda.
Tra i requisiti per partecipare alla sperimentazione Arera: l’utenza deve avere una potenza impegnata tra i 2 e i 4,5 kW e dotata di un contatore elettronico e di un sistema di ricarica intelligente tra quelli indicati dal GSE.
L’iniziativa, avviata nel 2021 e poi successivamente prorogata (leggi qui), dà la possibilità ai clienti che aderiscono di aumentare la potenza disponibile del proprio contatore fino a 6 kW senza cambiare il proprio contratto e senza pagare i costi associati all’operazione.
L’obiettivo è spostare i consumi per la ricarica domestica dei veicoli elettrici nelle ore notturne e/o festive, quando si riduce la domanda di energia e la rete è più scarica. Per saperne di più sulla tipologia dei beneficiari, le modalità e i tempi di partecipazione alla sperimentazione basta cliccare sul link della pagina del GSE.

Bando wallbox per chi non è riuscito a presentare domanda nel 2024: c’è tempo fino al 27 maggio 2025
Attenzione non esiste un nuovo bando (leggi qui) ma a chi ha acquistato e installato la wallbox dal 1 gennaio al 31 dicembre 2024 e non ha potuto presentare la domanda viene concessa un’altra possibilità. C’è tempo fino al 27 maggio 2025 per trasmettere tutti i documenti a Invitalia, il gestore del bando. Al link normativa, guida, faq, modulistica.
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Piccola domanda/polemica/suggerimento: se, come dice Enel distribuzione, che durante le ore diurne c’è sovrapproduzione da rinnovabili tale da fare arrivare il PUN a zero perché non incentivare la ricarica in quelle ore?
Due domande provocatorie:
1. Se va avanti da 4 anni, che razza di “sperimentazione” è? Cos’ altro hanno ancora da capire?
2. Se l’intestatario di un’ elettrica combacia con quello del POD, perché non concedere l’adeguamento di potenza anche a chi carica da shuko, industriale o wb non negli elenchi?
Non è che semplicemente ad arera interessi solo raccogliere praticamente aggratis un bel gruzzolo di dati personali?
Non è un’azienda che miri a fare business, è L’Autorità pubblica di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, qui è spiegato che cosa deve fare: https://www.arera.it/chi-siamo
Ad Arera interessa raccogliere i dati sugli andamenti delle ricariche indispensabili per pianificare le fasi successive dell’intergazione fra rete e auto elettriche, ciò V1G e V2G Ricarica V2G: Arera fa il punto e getta acqua sul fuoco. E per fortuna che lo fa, dobbiamo solo ringraziare.
Sono anche più di quanto si possa immaginare. Con tutte le difficoltà (non risolte) che comportano.