Record in Spagna: per la prima volta in assoluto la domanda di energia elettrica è stata coperta al 100 per cento da rinnovabili in giorni feriali. In precedenza, era accaduto soltanto durante i fine settimana o durante più giorni di vacanza consecutivi
Il 16 aprile 2025 sarà ricordato come una data storica nel sistema elettrico della Spagna e, in particolare, per la transizione energetica spagnola. Per la prima volta, l’intera domanda elettrica del paese iberico è stata soddisfatta esclusivamente da fonti rinnovabili. Lo ha confermato Red Eléctrica, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale.
Nel dettaglio, il mix energetico rinnovabile che ha permesso questo risultato storico è stato così composto. Eolico: 256 GWh (45,8% della produzione totale). Solare fotovoltaico: 151 GWh (27%). Idroelettrico: 129 GWh (23,1%). Solare termico: 11 GWh (2%). Rimangono al12 GWh, tra altre fonti e rifiuti rinnovabili.
Spagna, il nuovo primato delle rinnovabili è stato raggiunto il 45,8% di apporto dall’eolico, il 27% dal solare e il 23% dall’idroelettrico
L’energia eolica si conferma come colonna portante della generazione rinnovabile, con il fotovoltaico e l’idroelettrico che si contendono la seconda posizione su posizioni non molto distanti tra di loro, con una buona suddivisione delle fonti energetiche
Perché è importante sottolineare l’importanza dell’evento in un giorno feriale. Durante la settimana, i consumi industriali e commerciali sono più elevati rispetto ai fine settimana o alle festività. In questa situazione, sia la rete che il sistema elettrico sono sottoposti a una maggiore flessibilità operativa. Sia in termini di gestione degli accumuli sia di modulazione del carico.
Ma non è il solo record battuto negli ultimi giorni dalla Spagna. Il 21 aprile – alle 13:35 – il l’insieme degli impianti fotovoltaici hanno stabilito un nuovo record di potenza- Raggiungendo 20.120 MW, con un incremento dello 0,7% rispetto al precedente massimo registrato il 12 luglio 2024.
In quel momento, il fotovoltaico ha coperto il 61,5% del mix di generazione, nonché il 78,6% della domanda nazionale. Il dato è particolarmente rilevante se teniamo conto che è stato ottenuto ad aprile, con irraggiamento solare inferiore rispetto ai mesi estivi.
Produzione elettrica rinnovabile in Spagna (16 aprile)
Fonte | Energia prodotta (GWh) | Percentuale della produzione totale |
---|---|---|
Eolico | 256 | 45,8% |
Solare fotovoltaico | 151 | 27,0% |
Idroelettrico | 129 | 23,1% |
Solare termico | 11 | 2,0% |
Altre fonti rinnovabili | 11 | 1,9% |
Rifiuti rinnovabili | 1 | 0,2% |
Spagna, ruolo dell
e rinnovabili per la mobilità elettrica
Questi successi dimostrano che il sistema elettrico spagnolo sta raggiungendo livelli di integrazione delle rinnovabili sempre più avanzati. Con maggiori capacità di previsione meteorologica e sistemi di accumulo energetico sempre più diffusi (batterie e pompaggio idroelettrico). Grandi passi avanti sono stati fatti anche nella digitalizzazione della rete e nella risposta attiva della domanda.
Tutto ciò rappresenta una base fondamentale per l’espansione della mobilità elettrica. Veicoli elettrici e infrastrutture di ricarica intelligente (smart charging) potranno svolgere un ruolo attivo nel bilanciamento della rete, offrendo flessibilità addizionale.
Rimane da gestire un ultimo “inconveniente” che viene usato dai sostenitori dei combustibili fossili o del nucleare, per dimostrare che le rinnovabili da sole sono ancora un problema. In alcuni giorni di grande produzione da fanti rinnovabili i prezzi dell’elettricità scendono verso lo zero o anche al di sotto. Il che riduce i profitti degli operatori.
Ma questo non tiene conto dei benefici per il sistema Paese. Secondo la Banca di Spagna “un aumento della quota di energia verde nel mix elettrico dal 50% al 60% porterebbe a un calo di circa il 25% dei prezzi dell’energia elettrica“. Il problema si potrebbe risolvere con contratti “a due vie” in cui si fornisce un minimo garantito ai produttori anche in caso di prezzi negativi.
La Spagna ha un costo della bolletta elettrica che la metà di quello dell’Italia. Perché dipende meno dal gas e perché ha deciso di chiudere le centrali nucleari per evitare extra costi in bollette. Mentre in Italia si pensa di riaprirle.
Questo dimostra che troppe fonti energetiche intermittenti creano problemi di bilanciamento. “Tutto rinnovabile” è una chimera, serve il nucleare a fare il carico base.
premesso che bisogna aspettare le conclusioni dell’indagine, dalle prime dichiarazioni – come riportato – Sanchez ha risposto sul nucleare. In molto, invece, pensano che il bilanciamento sia più utile e meno costoso farlo con le batterie
Se fosse stato un attacco hacker, sarebbe stato un grosso problema, quello che è successo e stato grave ma il sistema può essere migliorato e perfezionato , non importa dove prendi l’energia ma il sistema deve essere all’altezza, sono nuove tecnologie è successo anche nel passato che nuove tecnologie all’ inizio abbiano creato qualche problema, ma la Spagna mi sembra sulla strada buona per perfezionare il sistema elettrico e trovare soluzioni tecnologiche.
AGGIORNAMENTO AL POST PRECEDENTE
Il direttore dei servizi operativi di Red Electrica, la società che gestisce il servizio elettrico in Spagna, Eduardo Prieto ha fornito una ricostruzione degli eventi:
1) Alle 12.33 la rete ha evidenziato una perdita di potenza
2) Quasi immediatamente dopo la rete si è autostabilizzata e ha recuperato funzionalità.
3) Circa 1,5 secondi dopo la rete ha presentato una seconda perdita di potenza.
4) Circa 3,5 secondi dopo, si è interrotta la connessione Spagna-Francia, per instabilità della rete.
5) La rete è stata colpita da una massiccia perdita di potenza da fonti rinnovabili.
6) La rete è collassata.
Da quanto si evince solo dopo i primi due guasti vi è stata una perdita di potenza da fonti rinnovabili. Sembrerebbe che la causa di perdita di potenza sia dovuta a guasti. Due guasti in successione hanno invalidato il principio di sicurezza N-1?
Sempre secondo Prieto: “Al momento dell’incidente circa il 78% dell’elettricità immessa nella rete proveniva da fonti «green» (fotovoltaico, eolico, nucleare)”.
Fonte: https://demanda.ree.es/visiona/peninsula/nacionalau/total/2025-04-28
Preziosissime le sue informazioni, Andrea. Grazie da tutti noi dello staff di Vaielettrico
Grazie ad Andrea per le informazioni esaurienti. In effetti la gestione della rete è molto complessa specialmente ora che il sistema è cambiato. Una volta c’erano le centrali che producevano energia e tutte le utenze che la consumavano, il flusso era unidirezionale, programmabile ed ampiamente gestibile. Adesso ci sono decine di migliaia di produttori che non sono per nulla programmabili perché fonti rinnovabili quindi la gestione è diventata estremamente complessa anche se la moderna tecnologia informatica aiuta parecchio. Parlando con il responsabile di una centrale idroelettrica di Tirreno Power che ho visitato un paio di settimane fa diceva che le nostre idroelettriche sono mantenute sempre al regione di massima potenza disponibile mentre per i picchi di richiesta ( previsti con statistiche) si usano le centrali turbogas. In Francia che invece hanno uno zoccolo permanente di energia nucleare usano le idroelettriche per i picchi. C’è poi il fatto che i francesi non amano condividere con nessuno il loro lavoro quindi per esempio nelle centrali che noi abbiamo nella valle del Roya, che sono quelle più vicine al mare non si sa mai quanta acqua sia disponibile perché loro più a monte aprono e chiudono a loro necessità senza comunicare nulla. Se fanno così anche con la Spagna potrebbe essere che un guasto partito in Francia si sia propagato poi anche di là. Oltre alla frequenza e alla tensione che devono essere uguali la cosa più importante e difficile da gestire è l’angolo di fase infatti i grandi alternatori delle centrali sono tutti macchine sincrone. Per il riavvio della rete nazionale italiana si usa una turbina dedicata che sta nella centrale di Entracque, dove ci sono 9 gruppi dei quali 8 funzionano da accumulo perché scambiano il flusso d’acqua fra i 3 laghi artificiali a monte e a valle ( di giorno producono, di notte pompano a monte l’acqua usando la corrente a basso prezzo delle centrali nucleari francesi) mentre la nona viene usata solo come sincronismo in caso di necessità di riavvio forzato della rete. Il rinnovabile è bello e utile ma estremamente complesso da gestire
Nessuno conosce le cause del blackout di ieri in Spagna e Portogallo. Ricordo che ci sono voluti mesi per capire il motivo di quanto successe nel 2003 in Italia, quando il mondo era molto più analogico. Inoltre, il completo ripristino della funzionalità della rete elettrica nazionale necessitò di circa 24 ore.
Da ingegnere elettronico, prestato all’elettrotecnica, ho provato ad ipotizzare (ripeto, ad ipotizzare) che la causa del blackout sia collegato all’eccesso di rinnovabili nel mix di produzione della penisola Iberica, oppure ad un guasto. Dai pochi dati che sono riuscito a trovare, ieri alle 12,30 la produzione da rinnovabili contribuiva per oltre il 70% del totale, ed in pochi secondi la produzione è crollata di oltre il 50%.
Ricordo che le reti elettriche sono certamente considerate attività molto difficili da gestire e tra i sistemi più complessi inventati e gestiti dall’uomo. Inoltre, tutte le reti sono gestite utilizzando il principio di sicurezza N-1: il guasto ad una linea, trasformatore o generatore, non deve sovraccaricare un altro elemento, ed almeno un sistema di riserva, di potenza equivalente, deve intervenire in tempi rapidi, in modo che il principio N-1 sia sempre soddisfatto.
Inoltre, ho ipotizzato che i sistemi di controllo della tensione e frequenza di rete siano equivalenti a quanto previsto in Italia.
La rete elettrica, per funzionare correttamente, prevede che tutte le unità di produzione funzionino alla stessa frequenza e tensione (entro limiti predefiniti) e le fluttuazioni di questi parametri devono essere costantemente ed accuratamente, controllati, in modo che produzione e consumo siano sempre equivalenti.
I generatori eolici e fotovoltaici (intrinsecamente non programmabili), per funzionare, hanno bisogno che la frequenza e la tensione di rete sia entro i limiti di funzionamento, (il grande idroelettrico si comporta in modo diverso) ed adeguano i parametri fisici in modo automatico per “sostenere la rete”.
Tutti gli impianti di potenza superiore ad 1MW, se connessi alle reti in media tensione (e che utilizzano inverter di potenza unitaria superiore a 170 kW ) sono controllabili dal gestore di rete (E-Distribuzione, Ireti ecc, su ordine di Terna). Il dispositivo si chiama CCI (Controllore Centrale di Impianto) ed è obbligatorio da alcuni anni, su tutti gli impianti (anche se installati in passato).
Invece, gli impianti di potenza superiore a 10 MW, collegati direttamente in Alta Tensione, utilizzano un sistema simile al CCI, molto più affidabile e resiliente , chiamato PPC (Power Plant Controller), controllato direttamente da Terna. Per questo reputo poco probabile un errore di un funzionamento di questi sistemi.
In caso di blackout totale, il riavvio avviene utilizzando della “riserva rotante” programmabile (generatori a gas, a carbone, e/o con grandi centrali Idroelettriche) di potenza sufficiente. Anche i sistemi di accumulo elettrochimici possono essere utilizzati, se di potenza sufficiente. Il Piano di difesa, preparato da Terna, descrive queste procedure.
Non credo alle fazioni pro/contro le rinnovabili. Ormai le rinnovabili sono un modo per preservare l’ambiente ma anche il solo modo per ridurre velocemente il prezzo dell’energia. Se poi dobbiamo pagare alcune grandi centrali (o accumuli) programmabili, per garantire la stabilità della rete elettrica, credo che sia un dazio accettabile, visti i grandi vantaggi delle rinnovabili.
Penso si tratti di un attacco hacker , la probabilità è molto alta così dicono, se fosse dovuto a motivi di natura di sovraccarico come alcuni hanno scritto può anche considerarsi “normale” le nuove tecnologie anche le migliori all’inizio devono essere studiate e perfezionate , una volta fatto questo il problema non si ripeterà
Rettifico mio commento, non sembra sia un attacco hacker, ne qualcosa che riguarda sovraccarico da fotovoltaico, perché il sistema è in grado di regolare il flusso di energia, si parla di un evento atmosferico sconosciuto, ma non è ancora chiaro cosa sia successo.
penso anche io, perchè gli impianti FTV di grande taglia hanno inverter comandabili a distanza in tempo reale dal gestore di rete, in caso di necessità possono regolare la potenza immessa in rete
e gli inverter più recenti abbinati agli accumuli di rete, che sono in crescita, stanno introducendo funzioni più evolute di stabilizzazione e anche aiuto al riavvio della rete, funzioni che non c’erano nelle reti di una volta, probabilmente saranno reti più stabili di quelle di una volta.. miracoli della digitalizzazione
per chi va a caccia di coincidenze da tirare per la giacchetta 🙂
una rete che nell’ultimo mese è sotto sforzo da sovraccarico tecnico ed economico è quella francese, qui accenna perchè
https://en.thebigwhale.io/article-en/france-pays-millions-to-get-rid-of-its-surplus-electricity
in pratica il nuclerare non è comprimibile a comando più di tanto nell’erogazione, per problemi tecnici e di costo, e allora per funzionare richiede nel mix una robusta dose di centrali a metano con funzione di regolazione tra produzione e carichi di rete, o una dose di accumuli e centrali a metano
man mano che le rinnovabili sostituiscono le quote energia prima fornite dal metano, le centrali nucleari diventano sempre più un problema tecnico e di costi nella rete
Ma supponiamo anche che il blackout sia stato cauato dal record di rinnovabili…e quindi? Secondo quale ragionamento questo sarebbe la dimostrazione che il sistema non può reggersi con il 100% di rinnovabili?
Sarebbe come dire che il bambino che sta imparando ad andare in bici e cade perchè è andato troppo forte è la dimostrazione che in bici dovrà sempre andarci piano
Ben vengano questi eventi per guadagnare esperienza e capire come migliorare il sistema e renderlo resiliente e pronto per un futuro 100% rinnovabili, che è l’unico sensato.
Sarebbe anche una spinta a rivedere il modo in cui viene gestito il dispacciamento dell’energia elettrica, dato che ad oggi il mantra è che la produzione debba inseguire continuamente e pedissequamente la domanda.
Perchè non invertire questo paradigma? La domanda ha tante possibilità di rendersi flessibile, sia a livello industriale che civile. Si sta dando troppo per scontato che accumulo=batterie ma ci sono mille altri modi di accumulare energia: un serbatoio di aria compressa è un accumulo, una cella frigorifera è un accumulo, un appartamento ben coibentato è un accumulo, un autoclave è un accumulo
Se tutti i sistemi di controllo di queste utenze elettriche fossero collegati in rete e ricevessero un segnale di prezzo istantaneo, si avrebbe un equlibrio praticamente automatico tra domanda e offerta
Picco di solare? Partono tutte le celle frigorifere al massimo, pompe di sollevamento acqua, boilerdell’acqua calda, e così via. Arriva un nuvolone e tutto si ferma
Alla base ci sono i prezzi dinamici dell’energia fino a livello di utenze civili. Ci sta provando Octopus in UK con una tariffa beta
https://octopus.energy/smart/agile/
si spera la porti anche in Italia nonostante i vincoli burocratici.
Sarebbe anche un buon modo per educarci tutti a come gira il mercato dell’energia elettrica: + sole il prezzo scendo, meno sole il prezzo sale
Octopus sta già facendo, in Italia e da qualche settimana, la ricarica agile al 50% di prezzo, io ne sto usufruendo.
Certo è una strana coincidenza che il blocco sia avvenuto proprio in concomitanza con la produzione massima da Fotovoltaico alle ore 12.30..
Forse, presi dall’entusiasmo, non avevano previsto tutto il prevedibile.
In nessuna parte del mondo le linee eletriche esposte al sole creano problemi, ma stiamo scherzando?
Mi suona tanto di bufala per non ammettere errori di progettazione, di carichi non previsti…
Problemi simili di sovraccarico da Fotovoltaico si sono verificati anche in Australia e Cina, anche senza blocchi gravi…
Si stanno infatti modificando i piani di sviluppo per evitare problemi seri.
In attesa di trovare metodi di accumulo in grado di gestire l’eccesso…a costi compatibili…
invece si , le reti elettriche ad alta tensione sono sensibili gli sbalzi di temperatura
dirò di più sono anche sensibili alle onde elettromagnetiche in generale
a cominciare dalle tempeste solari , sono cicliche ogni 11 12 anni
e di diversa intensità
una ne dovrebbe arrivare proprio entro maggio- luglio di quest’anno
quella del 1989 mise in ginocchio la rete elettrica del Quebec ,Canada per 10 ore
Carletto, sai cosa mi porterà a fare nel più breve tempo possibile?
Te lo dico in breve, mi organizzerò per installare a casa un impianto fotovoltaico con accumulo e funzione backup che mette in offgrid l’impianto in caso del blackout da parte della rete.
Sai cosa significa? Che se ci riuscirò in caso di blackout io a casa avrò l’elettricità e i miei vicini no.
Dovresti mettere una batteria da almeno 20kWh, meglio 30, per avere 2 giorni di autonomia.
Questo perché un blackout che perdura 2 giorni ti richiede molta energia, se il secondo il tempo è nuvoloso sei a piedi.
Io in accoppiata all’impianto fotovoltaico ho un gruppo elettrogeno, molto meno costoso al momento sopratutto perché i blackout ci capitano d’inverno.
Già fatto. Ho la mia piccola batteria da 10,4 kWh ed ho impostato l’inverter per fare in modo che non scenda mai sotto il 30%, al limite di sera si ricarica attraverso la rete se il sole del giorno non è bastato. Giusto per avere quei 2 kWh di tampone, non sarà moltissimo ma ci tengo le luci e il frigo accesi. È già successo che mancasse la corrente per un’ora lo scorso inverno a causa di temporali, i vicini mi chiamavano per sapere come mai a casa mia c’erano le luci accese mentre il resto del paese era al buio 😁
Però poi succede che quando tiri troppo la corda per metterti a fare record, la rete va KO. Tanto maggiori sono le fonti di generazione di tipo aleatorio, quanto minore è il margine di stabilità della rete stessa. 16 Aprile: record. 21 Aprile: altro record. 28 Aprile: KO totale di tutta la rete spagnola. Basterà ciò come esempio per spiegare agli idealisti green che una percentuale troppo alta di rinnovabili è tecnicamente non fattibile con le tecnologie attuali? Certo, mi rendo conto che non è un concetto semplice da comprendere…Ma, ahimè, è così. Il funzionamento di una rete elettrica è un equilibrio instabile per sua stessa natura. Tanto maggiore è la quota di produzione da fonti aleatorie, tanto più probabile è che si inneschi un effetto domino.
Certo, se la rete elettrica va in crisi è colpa degli idealisti green, esattamente come se un giovane di 20 anni sano muore di infarto è perchè si è vaccinato contro il Covid, rapporto causa-effetto diretto. Mai che si pensi che sia esattamente il contrario, magari (amica di mia figlia che è diventata cardiopatica – a vita – come conseguenza del Covid – non era vaccinata).
Secondo REN (gestore rete Portoghese) il blackout è dovuto alle eccezionali fluttuazioni di temperatura in Spagna che hanno mandato in crisi le linee da 400kV per anomalie termiche nei cavi, cioè al cambiamento climatico, cioè indirettamente alla produzione di energia elettrica con fonti NON rinnovabili.
Gli elettroni sono molto democratici, a differenza delle persone. Si comportano allo stesso modo sia che siano stati eccitati da carbone che da fotovoltaico.
Le reti sono delicate e bisogna investirci, soprattutto nell’accumulo.
Ma perchè ci tenete così tanto a mostrare a tutti la vostra ignoranza?
Ricordate i vari maghi che leggono i tarocchi. Così inclini a ridicolizzarsi.
Il blackout non è stato per fluttuazioni.
La tecnologia delle reti elettriche si è evoluta dall’800, sai ? 🙂
Eppure guarda quanti outage ci sono negli USA nonostante abbiano fonti “non aleatorie”.
I motivi sono altri, come ha fatto notare Guido.
L’Italia ha avuto il suo blackout totale il 28/9/2003 quando le rinnovabili erano solo uno zero virgola e tutto era alimentato da prodigiose centrali termiche, eppure…
Invece il 28 aprile sarà ricordato come una data storica: un blackout colossale grazie alle oscillazioni nella rete elettrica spagnola.
E’ arrivato obladì obladà… sa niente ma ha la soluzione del problema.
Sarà la sensibilità delle capre corse.
i consumi nazionali del giorno 16 erano i circa 560 GW-h sommati nella tabella dell’articolo
qui c’è un grafico dei contributi al mix, il giorno 16 è la terza “gobba” da sinistra; il grafico va preso con le pinze perché energy-charts a volte sottostima dei contributi per difetto, es. il contributo FTV se il sito non riceve i dati da tutte le reti/operatori possibili, però è utile a dare un’idea
https://energy-charts.info/charts/power/chart.htm?l=it&c=ES&week=16
dal grafico pare che le centrali nuculari in quei giorni le hanno smorzate il più possibile, forse i gestori temevano l’arrivo di prezzi negativi (avrebbero dovuto pagare in proporzione alla produzione), oppure sono stati obbligati a smorzare dal gestore di rete (altre volte invece si rifiutano tocca smorzare le rinnovabili)
hanno avuto lo stesso molte eccedenze, per tenere stabile la rete, pare le hanno dirottate a caricare accumuli per 40 GW-h e ad esportazione per 105 GW-h, probabilmente a prezzo quasi zero
in Spagna sono i gestori stessi delle centrali nuculari che, in assenza di massicci sussidi che il governo non ha offerto (ma li aiuterà nello smantellamento e gestione scorie), hanno chiesto per primi di chiuderle progressivamente, una è stata già chiusa gli anni scorsi, e le altre 5 le chiudono dal 2027 al 2035, perchè prevedono che andranno in perdita in periodi dell’anno sempre più estesi ogni annata che passa, al crescere delle rinnovabili.. insomma le centrali andranno in bancarotta se devono vendere energia in un mercato con prezzi sempre più bassi dovuti a molte rinnovabili
E’ così, negli ultimi giorni in Spagna sono alle prese con prezzi vicini a zero o negativi
qui c’è un tracciato dei prezzi (linea rossa) del kw-h di Aprile del Portogallo (analogo a Spagna), i prezzi a primavera sono spesso vicini a zero, durante la giornata il prezzo orario sale un po’ giusto alle ore 21:00 e leggermente anche alle ore 7:00
https://energy-charts.info/charts/price_spot_market/chart.htm?week=16&l=it&c=PT
se prendiamo il prezzo MEDIO di Aprile, Spagna e Portogallo stanno facendo 2,7 centesimi a kw-h
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settimana scorsa si leggeva che le centrali nuculari stanno avendo problemi di interazione con le rinnovabili anche in Francia, in Aprile anche lì hanno avuto sovraproduzione e prezzi energia bassi, sia come prezzi medi (anche se non ai livelli di Spagna), che come momenti di prezzi negativi
sottointeso è un problema per le centrali, mentre le rinnovabili restano in attivo anche con prezzi medi di aquisto del kw-h bassi
e in pratica, per togliere il metano dal mix (metano che modulando la potenza fa da ammortizzatore tra produzione istantanea delle altrre fonti e i consumi applicati alla rete) servono gli accumuli, vale anche il costoso nuculare di Francia
Chissà i cinesi per le loro fabbriche in Europa che nazione sceglieranno
Un gran bel segnale…
X sapere ; che fine hanno fatto le centrali nucleari? Sono state tutte dismesse?
no, erano ferme
Uhm, la vedo dura che siano state ferme. Al massimo stavano producendo elettricità e il surplus di queste giornate sarà stato venduto ai paesi confinanti (con ogni probabilità la Francia o il Portogallo). Ad una centrale nucleare non puoi premere un acceleratore o mettere un freno per variare la sua produzione, essa è più o meno costante nel tempo.
Comunque il fatto che già in quest’aprile 2025 la Spagna sia riuscita a coprire (anche solo per un giorno per lo più lavorativo) il fabbisogno di tutto il paese da FER fa ben sperare sulla fattibilità di questa transizione energetica. Speriamo che ai nostri politici inizino a fischiare le orecchie.
ferme, nel senso che non hanno contribuito a soddisfare la domanda di elettricità. l’energia in surplus l’avranno “svenduta”…:)))
Il piano di dimissione delle oramai troppo costose centrali nuculari esiste ..
la prima centrale sarà chiusa tra due anni 2027
un’altra nel 2028
le ultime 3 saranno chiuse da maggio 2035
parallelamente è partito il piano per gli accumuli è arrivato a potenze erogabili di 9GW per il 2030
da quest’anno puntano a 1800MWh di energia aiutata da finanziamenti pubblici fino all’85%..
probabilmente dopo i risultati evidenti di eolico e fotovoltaico puntano a ottimizzare la rete
700 milioni di euro spesi bene imho