Sorpresa: il costo del kWh per la fornitura domesticà è tornato ai livelli pre crisi. L’ha scoperto Ivano che da buon analista, non si limita a monitorare i consumi ed escogitare strategia per ridurli, ma è attento anche ai costi. Ecco quindi la radiografia completa dei costi di rifornimento e ricarica per la sua Skoda Octavia iV plug-in hybrid in 28 mesi di utilizzo caratterizzati dalla fiammata dei prezzi energetici. La sorpresa? Il prezzo del kWh per la sua fornitura domesticà a tornato ai livelli pre crisi.
di Ivano Monici
Dopo le notizie uscite a fine marzo, anche su Vaielettrico, sulle decisioni dell’ARERA in relazione alla rimodulazione delle tariffe e dei costi dell’elettricità per il mercato tutelato, il primo aprile (speriamo che non sia il famoso pesce!) sono andato a “controllare” nell’apposita pagina internet del mio fornitore, ed ho trovato queste informazioni (indico solo le voci con un valore non quelle con valore a zero: alcune voci di dispacciamento e di oneri di sistema non sono infatti valorizzate):
Tariffa Bioraria Residente dal 1º Aprile 2023 al 30 Giugno 2023
- A) Spese per la materia energia:
-Costi per la quota fissa (al mese): 4,8666 €
-Costi per la quota energia per fascia: Energia F1 a 0,12402 €/kWh. Energia F23 a 0,11245 €/kWh;
- B) Servizi di rete (trasporto, gestione contatore, oneri di sistema):
-Costi per la quota fissa (mese): Trasporto: 1,72 €
-Quota potenza (€/kW potenza impegnata/mese): Trasporto: 1,71 €
-Costi per la quota variabile (€/kWh, per ogni mese): Trasporto: 0,00943 €. Oneri di sistema: 0,030263 €,
Iva del 10% per utenza domestica da aggiungere alle tariffe A e B.
Grandissima sorpresa! Perché, fatti tutti i conti (tolte le spese fisse che pagherei anche senza ricaricare l’auto) ed aggiunta l’IVA, vengo a pagare il kWh addirittura meno, seppure di pochissimo, di quanto pagavo quando ho acquistato l’auto.
Quanto mi sono costate le follie del mondo?
Ma, in questi 28 mesi, quanto mi sono costate le “follie del mondo”? L’analisi che segue è proprio relativa ai costi elettrici per caricare la batteria della mia Skoda Octavia Combi iV Plug-in Hybrid. E non solo!
Il grafico che segue mostra, per tutte le cariche e tutti i tipi di carica che ho fatto (a casa a tariffa ridotta, a casa a tariffa intera, in punti di ricarica pubblici gratuiti, in officine (gratis) ed in punti pubblici a pagamento), l’evoluzione dei prezzi (dove ho pagato, ovviamente). Il prezzo al kWh, come detto, comprende le spese per la materia energia, i relativi costi e l’IVA. Non comprende i costi fissi non legati al consumo di kWh:
Naturalmente, le curve da esaminare sono quelle delle tariffe unitarie di casa: in rosso a tariffa intera (F1) ed in verde a tariffa ridotta (F23). Nel rettangolo rosso tratteggiato posto in basso a sinistra sono racchiuse le ricariche gratuite, pubbliche o in officina: moltissime all’inizio poi, man mano che la curva delle tariffe sale, sempre più rare, fino a scomparire del tutto da poche settimane prima del folle aumento del 1° ottobre 2022.
Anche sei volte in più nel momento peggiore
A quel punto, a casa, la tariffa era di 0,66 €/kWh di giorno e di 0,63 € di notte e nei festivi, per cui sono diventate convenienti le tariffe che il Centro Commerciale aveva iniziato a praticare dopo il gennaio del 2022, e dal 2 ottobre ho iniziato a portare l’auto in quelle colonnine per la ricarica, pagando poco meno di 0,37 € con IVA (ellisse rossa tratteggiata). Ovviamente, in base alle necessità di ricarica (o di salute) ho anche continuato a ricaricare a casa, più spesso dopo il piccolo calo del primo gennaio di quest’anno.
In ogni caso, dalla prima tariffa, il costo si era nel tempo più che triplicato (e, considerando che le ricariche gratuite abbattevano inizialmente i costi, nel periodo peggiore, l’esborso è diventato anche di sei volte maggiore!).
Poi, questa “sorpresa”, inattesa in questa entità, del primo aprile 2023! Di colpo tornati al costo iniziale, “passando” nel frattempo dalla piccola riduzione operata dal primo gennaio di quest’anno e fino al 31 marzo!
Cronistoria delle mie 420 ricariche (gratuite comprese)
La prima considerazione che faccio si “aggancia” ancora al precedente grafico. Le 420 cariche fatte fino ad oggi (comprese le gratuite), mi sono costate in totale 612,69 € (cariche e pre-climatizzazioni, senza le quali il costo sarebbe stato di 551,01 €). Anche senza ricariche gratuite, se avessi potuto pagare tutte le cariche alla tariffa minore avuta in Fascia F23, la spesa sarebbe stata di 441,64 €. Questo vuol dire che, anche senza cariche gratis, la spesa sarebbe stata solo il 75% di quanto ho invece pagato (ma a quei prezzi ci sarebbero sicuramente anche oggi colonnine gratuite qui attorno, ed il risparmio sarebbe stato ancora superiore, ragionevolmente avrei pagato meno della metà di quanto ho effettivamente sborsato).
Le considerazioni successive, invece, derivano dalla seguente tabella, che mostra, anno per anno e mese per mese:
kWh caricati, Km percorsi, costi, numero di cariche a pagamento e gratuite. Con indicazione del consumo annuale (per il 2020 del solo mese di dicembre, avendola ritirata nuova il giorno 2/12/2020).
Una tabella articolata, che non descrivo in dettaglio, ma indico, per facilitarne la lettura, che nei riquadri superiori ci sono i dettagli di ciascun mese di ogni anno, mentre in basso ci sono i dati minimi, medi e massimi delle voci mensili nelle colonne.
A sinistra, posta tra i riquadri superiori e la zona dei dati minimi, medi e massimi, ci sono i totali globali di:
kWh totali caricati, Km totali percorsi (all’ultima carica), il costo totale senza pre-climatizzazioni, il costo medio in euro a kWh, il numero di cariche: totali e gratuite.
Il costo al km passato da 0,008 a 0,057 euro
Evidenzio solo i seguenti punti:
- il costo a kWh è passato dai 0,062 € del primo mese (grazie al 51,9% di cariche gratuite), ai 0,132 €/kWh del primo anno (38,5% di cariche gratuite), ai 0,274 €/kWh dello scorso anno (20,1% di cariche gratuite) e, in questi mesi iniziali del 2023, il costo medio a kWh è salito a 0,385 €, senza cariche gratuite e con molte cariche a 0,37 €/kWh fatte al Centro Commerciale. La prima carica notturna di aprile ha portato ai 0,177 €/kWh delle nuove, agognate, tariffe;
- per i dati sopra esposti il costo al Km è passato dagli 0,008 € del primo mese, ai 0,020 € del primo anno, ai 0,040 dello scorso anno ed agli attuali 0,056 €/Km (destinato a calare se le tariffe resteranno vicine alle attuali);
- oltre alla “sparizione” delle cariche gratuite dall’ottobre 2022 (in realtà sono sparite dalla seconda settimana di settembre), evidenzio che le cariche annuali sono in calo, merito dei miglioramenti gestionali nell’utilizzo dell’auto;
- nei dati medi, in basso nella tabella, si nota anche una contrazione nel totale dei kWh caricati mensilmente, come logico attendersi per il miglioramento di consumi ed autonomie, ma anche in conseguenza del fatto che stanno diminuendo anche i Km annuali percorsi. Mediamene carico tra 85 e 95 kWh al mese per fare circa 600 Km;
- infine, i consumi (riga verdognola): essendo calcolati sul totale dei Km, vuol dire che non sono solo relativi all’elettrico in E-Mode, ma anche all’elettrico in modalità ibrida (il termico nella mia PHEV non può “andare” senza elettrico). Come ho detto in alcuni commenti e analisi, il consumo elettrico migliora con l’aiuto del termico (e viceversa). Par tali ragioni, il primo mese è stato quello in cui ho fatto più Km in ibrido, ed il consumo elettrico è il migliore. Negli anni successivi, con una contrazione dei viaggi in ibrido, i consumi elettrici salgono rispetto al primo mese, ma sono globalmente in diminuzione (considerate che per il 2023 sono consumi per lo più relativi alla stagione invernale, mentre per gli altri due anni comprendono tutte le stagioni).
La parte termica? Meno peggio
Finito? Certo che no! Perché, avendo un’auto ibrida per necessità (mi serviva una Station Wagon) e per scelta (fedeltà al marchio ed al modello), per sapere “quanto mi costa” devo considerare anche le spese sostenute per il motore termico.
Il questi 28 mesi, a parte il primo pieno, indispensabile dovendo riportare l’auto a casa da Torino, dove l’ho acquistata per usufruire di forti sconti aggiuntivi, ho fatto in tutto altri tre pieni. Il grafico che segue mostra i dettagli dei quattro rifornimenti, indicando l’evoluzione dei consumi combinati equivalenti e dei Km percorsi (tanti, anzi tantissimi, grazie all’elettrico):
I dati presentati sono riferiti all’effettivo consumato, non al rifornito totale. Sono cioè i consumi (combinati equivalenti) fatti viaggiando (ad esempio, dell’ultimo pieno fatto, col quale ho percorso ad oggi 7.961 Km in 409 gg, mi restano ancora 8 litri nel serbatoio che, non essendo stati consumati, non entrano logicamente nel dato di consumo presentato nel grafico).
I litri consumati ad oggi sono stati 134, per un costo “bruciato” di 207,14 €. Consumo combinato medio vita auto: 45,47 Km/l.
Ora però arrivano il bollo e i tagliandi. Con una BEV…
Se invece considero tutto “l’acquistato”, i litri riforniti sono stati 136,8 (senza i 9,5 litri messi dalla concessionaria nel serbatoio alla consegna) ed il costo totale diventa di 214,02 €, con i dati dei singoli rifornimenti così articolati:
Anche il carburante è aumentato (un quarto in più dal primo pieno per ciò che ho pagato io), ma nulla a che vedere con l’elettricità. Tirando le somme dei dati di analisi, in questi 28 mesi, per viaggiare, l’auto, con i due motori, mi è costata:
Per fortuna, l’energia elettrica è tornata ai prezzi iniziali! Speriamo che ora si mantenga a questi livelli! Per il mio uso pressoché tutto elettrico (86,4% dei Km), è una vera manna! Come avevo ipotizzato nelle analisi antecedenti l’acquisto!
Spese, penso, assai minori di quelle di qualunque termica (costasse come una termica non ci sarebbero dubbi), non so quanto distanti da quelle di una BEV di pari stazza. Le spese per viaggiare, però, non sono le uniche, ahimè! Da quest’anno comincerò a pagare il bollo, i tagliandi, ogni due anni, ed il cambio olio, del tutto inutile, ogni anno, sono di importo molto elevato rispetto ai costi di una BEV. Ed anche l’assicurazione, almeno per ora, è più alta come spesa. Quanto “cubano”? Ad oggi altri 2.131,30 €. Con una BEV si può ipotizzare la metà?
Quanto mi è costata in totale: 2.958,01 €; una media di 105,64 € al mese; 3,48 € euro al giorno! Oppure 0,168 €/Km!
Ma quanto mi costa(va)!
-Iscriviti alla Newsletter e al canale YouTube di Vaielettrico.it-
Anche il gas ha raggiunto le quotazioni di maggio 2021, aspettando (non certo ansiosi) il ritorno dell’IVA al 22%.
Riguardo il costo dell’energia elettrica, qualcuno avverte Salvatore Bianco?
Grazie per la bella notizia Ivano. Ci voleva …
Complimenti Furio, ehm Ivano, per la bella analisi dettagliatissima!
Un saluto a Magda! 🤣
A parte la battutaccia ce ne vorrebbero di più di utilizzatori di plugin come lei.
In effetti, a ben pensarci… pedante, logorroico, pignolo, precisino, pianificatore e calcolatore nei minimi dettagli. E c’entra anche Torino (ma io sono nato ed ho vissuto, fino a 7 anni fa, a Torino, Furio no). Non molto sparagnino, però!
E credo che anche mia moglie, talvolta, pensi: “non ce la faccio più!”.
Probabilmente nell’analisi non sono riuscito a far emergere il vero punto della questione in una PHEV, la vera differenza con una BEV.
Che non è nel motore elettrico: certo è più facile ottenere buoni risultati con una BEV, ottimizzata per quel tipo di trazione, ma io ho consumi medi vicini ai 7 Km/kWh (e molto migliori di così ora che so usarla bene) ed ho speso 551 € in due anni e mezzo circa. A cui aggiungere il costo (necessario, come visto) per pre-climatizzare, per un totale di 613 € scarsi di “carburante” elettrico.
E non è nemmeno tanto nel motore termico, col mio utilizzo: quasi 46 Km/l di consumo combinato equivalente vita auto, quasi 60 Km/l di combinato eq. nell’ultimo rifornimento (il WLTP a 262 Km/l), oggi 17,8 g/Km emessi, che sono diventati 9 g/Km nell’ultimo rifornimento. Tutto in ulteriore miglioramento. Ed ho speso 214 € “lordi” di benzina “vera”.
Sempre in due anni e mezzo. Per un totale, viaggiando, di 827 €. Meno di 350 € all’anno di “carburanti”.
La differenza grossa con una BEV non mi sembra essere qui.
La differenza vera tra PHEV e BEV sono i costi “a corredo”.
Per Assicurazione, Tagliandi e Cambi olio ho speso 2.131 € in questi 28 mesi e mezzo. Quasi tre volte di più rispetto alla spesa sostenuta per viaggiare. E da quest’anno comincerò ad aggiungere circa 300 € di tassa di proprietà (o bollo se vi piace di più). Ovvero, col “bollo”, quasi 1.200 € all’anno.
350 € per viaggiare vs 1.200 € per poter viaggiare, ma anche restando fermi. Non ho idea di quanto spenda una BEV all’anno per tasse e balzelli vari, ma credo di meno, molto meno, di 1.200 €.
Questo era il “contributo informativo” di questa analisi.
grande Ivano: per riassumere, siccome anch’io aggiorno i miei “prezzi marginali” segnalo che noi di Maggior Tutela ad oggi, per ricaricare l’auto in F23 spendiamo (ogni valore sono €/kWh)
Energia 0,11245
Trasporto/contatore, quota energia 0,00943
accisa 0,0227
oneri di sistema ASOS +ARIM 0,030263
IVA al 10%
totale 0,1923273 €/kWh
e per completare il quadro
ott-dic 2021 0,251977
gen-mar 2022 0,408804
apr-giu 2022 0,368841
lug-ago 2022 0,367499
ott-dic 2022 0,611897
gen-mar 2023 0,485353
Commento finale: non pensavo reintroducessero gli oneri di sistema (erano 0,041776€/kWh in unica voce e non in 2 voci distinte ASOS 0,025635 e ARIM 0,004628) per l’eliminazione dei quali ricordo di aver firmato petizione 4-5 anni fa e anche considerando tutto quello che era stato detto in campagna elettorale e prima, sull’abbattimento di tutti gli oneri…
Ciao Daniele.
Vedo che ci sono leggere differenze di decimali: può esserci una differenza esistente in qualche “voce” tra i gestori anche se in regime di maggior tutela?
A me sembrano coincidere perfettamente, a parte la quota ACCISE da 0,0227 che è inalterata dai tempi del mumù e non vedo riportata da te (almeno nell’elenco in introduzione). Nel mio conto “marginale” considero solo la quota variabile, non le quote fisse che pagherei ugualmente e l’energia per la sola F23. 👍
Ho preso, copia e incolla, cosa c’è nel loro sito.
Vedevo solo alcune differenze sul costo finale al kWh. Ad esempio, tu indichi:
Gennaio Marzo 2023: 0,485353
Per il mio calcolo (ma non ne capisco nulla e posso sbagliare), io indico:
Gennaio Marzo 2023: 0,50 (0,49 e rotti). Poco, ma c’è differenza!
Cosa conto in più io? Boh?
Per genn-marzo 2023 i costi erano, ricavati dalla bolletta perchè dal sito ARERA non riesco a rintracciare le accise e il trasporto/contatore.quota energia
– F23 0,4091 €/kWh (F1 = 0,42841)
– Trasporto/contatore, quota energia 0,00943€/kWh inalterato dal trimestre precedente, prima era 0,00873
– accisa 0,0227
– oneri sistema 0
– IVA
ripeto, solo F23, se prendi la media della quota energia F1 F23 viene un totale di 0,4959735 €/kWh
Tutto ultra preciso. Ma il fornitore è in mercato tutelato? I costi col mercato libero sarebbero stati molto inferiori (io non ho mai superato i 0,23 euro/kWh negli ultimi 2 anni). Poi mi viene da riflettere sulla questione plug-in: data tutta la stragrande maggioranza di percorsi fatti in elettrico con batteria piccola, una BEV avrebbe saputo soddisfare meglio tutte queste situazioni. Quante volte è stato veramente “necessario” il motore a benzina a parte il viaggio iniziale? Che poi sappiamo che le BEV possono anche essere ricaricate nel percorso 🙂 ma mi pare di capire che la prossima auto sarà molto probabilmente una BEV
Lasciaci stare Ivano 😉, dovresti aver letto tutti i suoi commenti fino a ora. A suo tempo aveva bisogno di una SW e BEV SW non ce ne erano…poi il prezzo…
Sul prezzo libero/tutelato lo seguo da ormai 10 anni e sul libero se non controllavi di rivedere l’abbonamento alla scadenza ogni 24 mesi (adesso 12) rischiavi di perderci un botto. La convenienza per consumi da 2.700kWh/anno (qualche decina di €) erano, a mio avviso, non sufficienti a coprirmi il rischio alla futura scadenza. Poi, in questi ultimi 2 anni, chi aveva fatto un contratto a prezzo fisso (non credo a quelli col variabile) sono andati alla grande, avevano visto CALARE il proprio costo essendo stati annullati gli oneri di sistema da 0,041776 €/kWh.
Conosco pochissimi (anzi, credo uno solo, il mio ex assistente di laboratorio) che negli ultimi 10 anni, cambiando fornitore ogni 2 anni (e cambiando 2 mesi prima perchè i tempi di passaggio erano e sono 45-60 giorni) riusciva a risparmiare rispetto al maggior tutela.
In questi ultimi tempi ho fatto confronti tra le mie bollette e quelle dei miei amici/conoscenti del mercato libero, dal 2017 quando venne abolito il costo “progressivo”, beh…anche mettendoci l’ultimo anno che per noi maggior tutela è stato disastroso, mi sono rincuorato e spero che l’annullamento del Maggior Tutela avvenga il più tardi possibile.
Ha già risposto perfettamente Daniele, sia sul tipo di contratto, sia sul motivo di una plug-in pur avendo io tutte le caratteristiche di utilizzo per una BEV.
Aggiungo che con una BEV farei “meno fatica psicologicamente” (non volendo inquinare) che con la mia.
In compenso, nei quattro viaggi in cui “… è stato veramente “necessario” il motore a benzina”, tre dei quali, per altro, fatti in situazioni “emergenziali”, sono stato contento di disporre anche del termico per la grandissima serenità nello spostamento: 600 km fatti ed al ritorno a casa alla sera ancora altri 300 disponibili. Certo! Inquinando! Meno di una termica ma più di una BEV (per definizione).
Ma nella mia quotidianità con una BEV (station wagon, non esistente nel 2020) andrei alla grande. Ma non mi sembra di andare male neppure con una PHEV! (sempre perché ho queste caratteristiche, e le ho da oltre 10 anni, ed è il motivo per cui, nelle analisi iniziali fatte prima dell’acquisto (come puoi immaginare molto particolareggiate), ho considerato questa plug-in una quasi perfetta succedanea di una BEV, oltretutto, per fatti irripetibili, acquistabile alla metà del prezzo).
Buon pomeriggio, perdonate la provocazione ma di questo passo non andiamo tanto lontano, visto che l’elettrificazione del parco auto circolante è solo all’inizio e già dopo la bolla del metano anche per corrispondenza quella dell’elettricità, a causa della schifosa situazione politica/economica internazionale degli ultimi anni, si, ma la storia insegna che superato un problema arriva comunque poi una sciagura (nel lungo periodo difficilmente ho visto la situazione economica italiana migliorare progressivamente). L’Italia sta compiendo passi in avanti nelle rinnovabili ma per fare il vero salto nel futuro per un’autonomia energetica che ci permetta a tutti di impiegare l’elettricità al prezzo necessario per fare arrivare a fine mese soprattutto la popolazione meno abbiente, che se non sarà il 2035 entro i successivi quindici anni si dovranno obbligatoriamente dotare di auto elettriche, occorre una classe politica, che attualmente destra o sinistra non esiste, per fare quelle scelte a spese dello Stato, certo, per incentivare fotovoltaico capillare o nucleare. Quel giorno vedremo il crollo dei consumi di carburanti fossili. Almeno per me, prima non credo.
Ottimo articolo, sarebbe interessante sapere il fornitore e il nome dell’offerta sottoscritta da Ivano. Così da aiutare altri utenti.
nell’articolo: …Dopo le notizie uscite a fine marzo, anche su Vaielettrico, sulle decisioni dell’ARERA in relazione alla rimodulazione delle tariffe e dei costi dell’elettricità per il mercato tutelato, il primo aprile (speriamo che non sia il famoso pesce!) sono andato a “controllare”…
Mercato Tutelato
Non avevo fatto caso. Grazie
Mercato Tutelato come ha fatto notare Daniele, in particolare “Servizio Elettrico Nazionale”.
Sono vecchio e, per di più, pigro, ed odio leggere i contratti.
Per me, quando lo aboliranno, il tutelato, sarà “tragico”.
“Sbattersi” ogni anno per cercarsi un fornitore non fa per me. E poi, non vorrei che finisse come per la telefonia: ad un certo punto il fornitore ti scrive che deve aumentare, ecc… e se non ti va bene puoi andartene senza costi (ma i vincoli contrattuali valgono solo in un senso?).
Pagavi 100, ti dice che diventa 150, cerchi “in giro” e trovi a 105: o gioia, o gaudio! Si, però è aumentato!
Ed il rischio di oligopoli è enorme: 10 telefonate tra CEO e sei nella pania. Meglio, a quel punto, un monopolio statale. Pensieri da vecchio!
Capisco che per un giovane vada meglio l’idea di cambiare.
Io, però, lo detesto!
L’unico rammarico è che sul mercato libero puoi scegliere una fornitura tutta da rinnovabili, sul tutelato prendi ciò che c’è!
Va vecchino condivido tutto 👏👏👏
e per quanto riguarda le rinnovabili nel maggior tutela
2013 30,24%
2014 34,03%
2015 26,67%
2016 16,37%
2017 2,17%
2018 3,99%
2019 3,24%
2020 8,49%
2021 8,36%
a fronte di un mix nazionale attorno al 40% (dal 36,42% del 2017 al 45,04% del 2020)
siamo inquinatori folli, io mi consolo che col FV, nel totale dei 10 anni, il 43,3% è in autoconsumo.
Eh si quello cambia un po’ da come uno preferisce fare con i contratti. Io infatti sono sul libero e scelgo sempre offerte da fonti rinnovabili.
Credo sia più redditizio “sbattersi” nel trovare una fornitura vantaggiosa che fare tutti quei grafici però 😀 nello specifico, nel 2022 grazie al mercato libero ho avuto una tariffa fissa a 0,15 euro/kWh (0,234 compreso tutti i costi proporzionali ai consumi e iva). Per i primi 4 mesi addirittura avevo 0,04, ma non li contiamo… Ho fatto un paragone se avessi avuto il tutelato con i miei 4400 kWh consumati avrei speso 2197 euro contro i miei 1049, e scusa se è poco 1150 euro di differenza! Per il gas altra “botta” di posteriore feci un contratto a 0,26 bloccato per 2 anni appena prima dei rialzi, c’è gente che ha visto oltre 2 euro al mc! Quindi un po’ di tempo, qualche ora una volta l’anno, mi permetterei di perdercelo. Oltretutto in realtà per l’energia elettrica sono 3 anni che non cambio fornitore, nonostante qualche leggero rialzo mi è sempre convenuto rimanere com’ero. Da maggio mi parte nuova tariffa a prezzo variabile questa volta, ma per fortuna il pun è basso e se scende ancora mi beccherò subito i vantaggi.. 🙂
Quel che dici non fa “una grinza”.
Però non tutti i gusti sono alla menta.
C’è chi ama i social… io non li sopporto…
C’è chi ama la caccia… io la detesto…
C’è chi ama passare un’ora sui contratti per risparmiare (e fa bene! Anche se, come indichi, la componente “sederino” è sempre presente), io preferirei una martellata sul pollice…
C’è chi detesta i grafici… io mi ci diverto un mondo.
Capire cosa c’è nascosto dietro i numeri e nelle loro correlazioni è stato il mio lavoro e mi intriga, da sempre!
Capire cosa nascondono dentro i contratti apparentemente in italiano, invece, mi produce una violenta orticaria.
Infatti, all’università, le materie in cui andavo peggio erano i “diritti” (per me dei “rovesci”). Non li capisco, con i loro periodi senza virgole e punteggiature lunghi una pagina.
E’ proprio una repulsione! Male per me e bene per te.
Ma io, per qualunque cosa, non voglio più tornare su un problema. Lo affronto, scelgo, e poi non ne voglio più sapere a vita.
Sarà per quello che mi piaceva fare il mio lavoro: raccolti ed analizzati i dati, capito il problema, scritta la procedura e fatto l’addestramento al personale operativo, si cambia: altro settore, altra procedura, altra gente. Altri dati da interpretare.
No, sul serio: ogni anno a rivedere sempre la stessa cosa non fa per me! Mal me ne incolga!
Grazie a Massimo ed alla Redazione per la “sistemazione” per la pubblicazione.
Segnalo che in fondo all’analisi è “saltata” un’indicazione intermedia di costo:
” Quanto “cubano”? Ad oggi altri 2.131,30 €.”
Giusto: ho corretto
Grazie di nuovo! 🙂