Sondaggio shock in UK: meglio a piedi che in moto elettrica

sondaggio moto

Sondaggio shock: meglio a piedi che in moto elettrica. Il 31% dei motociclisti del Regno Unito, infatti, appenderebbe il casco al chiodo se fosse obbligato a passare dalla moto termica a quella elettrica. Il sondaggio on line è stato promosso da Motorcycle Actio Group (MAG), una delle associazioni che rappresentano i motociclisti in Gran Bretagna. L’iniziativa ha coinvolto 4.805 appassionati, sia iscritti all’associazione sia indipendenti.

Tutti contro lo stop alle termiche nel 2030

Il sondaggio sul gradimento delle moto elettriche è stato lanciato  in seguito alla decisione del governo britannico di mettere al bando i motori termici dal 2030. Le motociclette non sono state esplicitamente incluse nel divieto, ma l’allarme si è immediatamente diffuso. E se si sono sollevate le proteste e le resistenze anche tra gli automobilisti (per non parlare dei costruttori), tra i motocliclisti l’opposizione pare essere molto più drastica.

Solo l’8,1% degli intervistati nel sondaggio vorrebbe che il Motorcycle Action Group (MAG) accettasse il divieto anche per le moto. Il 36,4% vorrebbe invece che MAG premesse per un rinvio e il 55,5% si dice assolutamente contrario. E alla domanda su cosa farebbero se scattasse il divieto assoluto, ben il il 31% ha risposto che avrebbe smesso di guidare del tutto piuttosto che passare all’elettrico.

Solo il 13% dà il benvenuto alle moto elettriche

Il 56% di chi ha risposto al sondaggio vorrebbe continuare a guidare moto a benzina il più a lungo  possibile e solo il 13% sarebbe disposto ad acquistare un veicolo alla spina quando ancora fossero disponibili modelli a benzina. Come si nota dalla riproduzione del testo del questionario, le domande sono grossolane e forse formulate in modo da “forzare” il risultati finali a favore del motore termico.
Alcuni di questi risultati possono essere attribuiti a una domanda del sondaggio formulata male

Tuttavia il sondaggio conferma un sentimento generale verso la moto elettrica  che emerge anche dai molti commenti al nostro ultimo articolo  “Maggio amaro per e-scooter e moto elettriche: cos’è che non va?”. Quindi vale la pena di continuare a discuterne.

Cosa manca alle moto elettriche

A NOSTRO PARERE – I motociclisti, in particolare gli appassionati, hanno motivi reali per resistere all’uso dell’elettrico. Quando si guida per divertimento, diventano discriminanti l’autonomia nelle lunghe tratte di “resistenza”, le prestazioni in piega, il piacere di sfoggiare tecnica e abilità nella gestione del cambio e della frizione e infine l’emozione del “rombo”. Sono valori strettamente legati alla tradizione del motociclismo e radicati nell’immaginario degli appsassionati. Peraltro le moto elettriche ad alte prestazioni come Energica, Zero, Harley Davidson LiveWire, Lightning, Tacita o Daemon che arriverà a breve, hanno molti altri pregi.

E cosa hanno in più

Senza il rumore del motore, le vibrazioni, la frizione o la leva del cambio, infatti, c’è una sensazione di contatto puro e immediato fra pilota e striscia d’asfalto, altettanto appagante. Purtroppo mancano le occasioni per sperimentarlo: i test dirve ormai diffusi nel mondo delle quattro ruote elettriche, stentano ad affermarsi in quello delle moto elettriche. E anche su questo, forse, i costruttori dovrebbero fare di più.

 

Visualizza commenti (17)
  1. Credo che bisognerebbe provarla la moto elettrica prima di dire tutto quello che di consueto si sente commentare, è innegabile il gusto di cambiare marcia, di sentire cantare il motore, ma proprio per questo si perdono tante altre sensazioni, sentire per esempio la strada scorrere sotto di te, nel vero senso della parola, soprattutto in montagna, sentire lo scorrere dei ruscelli mentre ci passi vicino, con una moto endotermica ti perdi tutte queste cose, e se non le hai provate, NON PUOI DAVVERO DIRE CHE NON SIA BELLO ANDARE SU UNA MOTO ELETTRICA. come si suol dire:PROVATE PER CREDERE!

  2. Daniele Sacilotto

    Guido un auto elettrica con estrema soddisfazione e sono motociclista nell’animo. Mi unisco al 31% che afferma di preferire la rinuncia alla moto piuttosto della variante elettrica. La moto è passione, adrenalina, brivido, abilità, rombo, scarichi fumanti, velocità etc…
    Se non è più sostenibile meglio rinunciare, ma l’elettrico non è una alternativa, è tutta un’altra cosa

  3. Ho controllato, mancano all’appello 2 commenti:
    – quello che è fissato con le strade che ricaricano le batterie in modalità wireless
    – quello che è convinto che lo swap delle batterie è la panacea a tutti i mali

    Questo è il vostro momento, sfogatevi, ogni volto che vi leggo mi vien da sorridere e mi mettete di buon umore.

    Comunque, raga, sia l’elettrico che l’idrogeno sono superati, ma anche auto e moto. Infatti a fine mese gli USA finalmente mostreranno i video sugli UFO: sono veloci, ecologici, non inquinano, vanno con la materia oscura e l’antigravità, vanno pure sott’acqua, ma che vuoi di più? Addio Tesla, addio VW, addio Toyota, il mio prossimo mezzo sarà un disco volante, l’Alien Turbo S Mak 10.

    1. Sei riuscito a mettere la parola Turbo anche nel modello del disco volante. Non ce la fai proprio a schiodarti dagli anni 80. Ricordati di aggiungere lo spoiler posteriore così distingui il davanti dal dietro

    2. Volevo dire 2 cose:
      1. sono fissato con le strade che ricaricano le batterie in modalità wireless
      2. sono convinto che lo swap delle batterie è la panacea a tutti i mali

      Cordiali saluti.

    1. Valter Mura

      Si spera. E meno inquinamento acustico e ambientale. Il problema è che tutte le moto di questo mondo non giustificano il fatto che si debba restare legati al passato dei motori termici. Sono anacronistici, ormai fuori dal tempo. Inefficienti, inquinanti, rumorosi, puzzolenti. Chi li sostiene è legato al passato e non ha capito molto del futuro.

  4. Io da quando ho acquistato uno scooter elettrico non voglio più sentire parlare di scooter o moto termici..

  5. La moto è una passione. Nessuno compera la moto per necessità come puo’ essere per l’auto o lo scooter. La passione andrà scemando con gli anni anche per esaurimento anagrafico degli appassionati, un po come sta succedendo per la caccia.

  6. Bernardo+Panizzo

    Eh va bene dai, non sono le moto a fossile il problema, è giusto lasciar vivere chi ha una passione per qualcosa
    Invece un problema dei motociclisti è il mancato rispetto del codice della strada su alcune strade di montagna, almeno suscitano spavento agli automobilisti tagliando le curve dei tornanti in modo troppo stretto.
    Che poi in caso di incidenti solo loro ad avere la peggio.

    1. Anche in città… cinque minuti di riscaldamento del motore sotto la finestra della camera da letto alle sei di mattina o la sgasata in cortile alla sera tardi. La passione è una cosa, il rispetto del prossimo un’altra. Aggiungiamo anche che spesso non rispettano il codice e in particolare i limiti di velocità.
      Magari a piedi sono meno pericolosi.

    2. Caro Bernardo, il problema climatico (come tutti i problemi) è una torta con vari ingredienti, e se ogni ingrediente sostiene che non è lui il problema principale resteremo sempre con il problema.

      L’assurdo è che la gente mette le proprie passioni e le proprie comodità davanti a un problema gigante come il surriscaldamento climatico che probabilmente non hanno ancora compreso a pieno.

      1. Bernardo+Panizzo

        Eh qui tiri in ballo anche dell’altro, ome il consumismo, per esempio fare un viaggio in aereo per andare in una località di mare estera, piuttosto che andare al fiume.Mi ricordo quando era bambino che i miei mi portavano al Piave, era un festa, l’importante era stare insieme e comunque ci si divertiva, altro che Maldive a 5000€ a notte.
        E lo scii? Con il prendere gli impianti di risalita, va bene qualche volta, ma non è più salutare il fondo? Oppure salire a piedi con gli scii, quanti impianti di risalita ci sarebbero in meno.
        Oppure acquistare un auto più contenuta che svolga comunque lo stesso servizio.
        Sarebbe la teoria della decrescita felice portata avanti da un filosofo francese Latouche
        Ci sarebbe molta meno emissione di CO2 e c i sarebbe anche spazio per un ‘equa ripartizione delle risorse, ma parliamo di fantasie, la realtà è che il modo funziona sfruttando l’avidità dell’ uomo, temo che finirà come nel film Rapa Nui

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