Sondaggio Enea sulla ricarica: si risponde on-line in 5 minuti. Obiettivo: indirizzare meglio il posizionamento delle colonnine, soprattutto in città.
Sondaggio Enea sulla ricarica: dove servono in città
L’indagine è svolta in collaborazione con SCRAT e l’Università di Salerno ed è destinato non solo a chi l’elettrica l’ha gà, ma anche a chi è interessato ad acquistarla.
Il questionario, disponibile fino al 30 ottobre, è rivolto a tutti i possessori di un qualsiasi tipo di patente di guida stradale di età compresa fra 18 e 65 anni. È strutturato in due diversi scenari, in funzione dello stato di carica della batteria e della necessità di autonomia per gli spostamenti del giorno successivo. Per ciascuno di tali scenari l’intervistato deve scegliere se ricaricare il giorno stesso oppure aspettare il giorno successivo. In caso di selezione della ricarica nel giorno stesso, all’intervistato verrà richiesto dove sceglierebbe di ricaricare fra due alternative, diverse per ubicazione, tempi e costi. Nonché per autonomia garantita per gli spostamenti previsti il giorno successivo.
In 5 minuti dai un contributo a calibrare localizzazione e gestione
“I risultati saranno utilizzati come contributo per la calibrazione di un modello di comportamento individuale. Che potrà fornire indicazioni utili per la localizzazione e la gestione ottimali delle colonnine di ricarica in ambito urbano“, spiega la coordinatrice dell’iniziativa, Maria Pia Valentini, ricercatrice Enea del Laboratorio Sistemi e Tecnologie per la Mobilità Sostenibile. “La partecipazione di quante più persone possibili – aggiunge – è fondamentale per il successo dell’iniziativa. E per dare un utile contributo alla ricerca e la transizione verso una mobilità sempre più smart e green“. L’attività rientra nell’ambito del Piano Triennale 2022-2024 dell’Accordo di Programma ENEA-MASE per la Ricerca di Sistema elettrico.
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Io ho risposto oggi, su invito della mia università (pare che sia online fino al 30 novembre).
Francamente trovo degli errori grossolani quando si parla di ricarica veloce in 2-3 ore (immagino si intenda 22Kw in ca) e non si citano le colonnine fast.
Fuorviante anche dire che è consigliabile non scendere sotto il 20% di autonomia residua, ma soprattutto, un grosso problema rilevare NON È CONSIDERATA LA RICARICA DOMESTICA: quando tra le alternative scelgo di “ricaricare a casa” mi viene presentata la possibilità di lasciare l’auto tutta la notte ad una colonnina a 10 minuti da casa…
Davvero ENEA e scarl srl pensano che guidare elettrico significhi scapicollarsi in strada prima delle 8.00 per spostare l’auto e non incorrere in costi aggiuntivi?
A mio parere con questa impostazione che pensa a benzina (colonnina=distributore) rischiamo di avere informazioni fuorvianti sul posizionamento delle colonnine pubbliche rispetto alle effettive necessità
Mi sembra un’assurdità com’è strutturato. Il 99% dei non-elettrici che arrivano alla seconda domanda e devono pensarci più di 2 secondi concluderanno che l’EV è una complicazione inutile e che loro non hanno tempo da perdere con mezzi del genere.
Perché limitarsi ai 65enni? Comunque anche in provincia spesso vengono piazzate senza un senso logico: x quello che vedo qui da me e anche, sarà un caso, dai miei parenti in Abruzzo.
Fatto… ma l’ho trovato strano.
Voglio dire, se lo scopo è dare un “contributo per la calibrazione di un modello di comportamento individuale. Che potrà fornire indicazioni utili per la localizzazione e la gestione ottimali delle colonnine di ricarica in ambito urbano”, il questionario dovrebbe essere riservato a chi già possiede un’auto elettrica, viste le scelte che si viene richiesti di effettuare.
Invece il questionario parte proprio dall’assunto che chi risponde NON abbia un’auto elettrica (c’è una domanda tipo “Hai mai pensato di acquistare un’auto elettrica?” con solo le tre risposte seguenti: “Mai”, “Ci sto pensando” e “La sto acquistando”: e chi ce l’ha già???)), ed è quindi surreale chiedere a chi ancora non usa colonnine di fornire un aiuto ad indirizzare dove installarle.
Avendo un’auto elettrica, ho risposto con un minimo di cognizione di causa e senza cadere nella “ansia da autonomia” che le domande solleticano.
Se le stesse domande mi fossero state poste PRIMA che iniziassi ad informarmi su VE (grazie!) e che poi acquistassi un’auto elettrica, credo proprio che sarei molto più facilmente caduto nell'”ansia da autonomia” perché mi sarebbero mancate le conoscenze pratiche per rispondere.
In realtà avere i dati anche di chi non ha ancora la bev è molto utile per calibrare il tutto, chi oggi ha già elettrica nella maggior parte dei casi è uno degli early adopters che per definizione si adattano molto più del minimo necessario per fruire di una nuova tecnologia rispetto a quello che è disposto (o può) fare l’utente medio….
Certo… Servirebbe un modo per discriminare chi la elettrica la sta usando e chi no, se le risposte son quelle che hai riportato e non c’è altro dove segnalarlo… Campa cavallo