Una stazione di ricarica inglese: solo nel Regno Unito colonnine più care che in Italia.
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Solo a Londra ricariche più care che in Italia. In tutta Europa le colonnine sono molto meno costose, spesso la metà di quanto paghiamo nel nostro Paese.
Siamo al top in Europa per prezzi alla colonnina
Puoi cambiare la fonte della statistica, ma il risultato è sempre lo stesso: il prezzo al kWh in Italia è ai massimi nell’Europa Continentale. Ci supera solo il Regno Unito, dove peraltro il reddito pro-capite è decisamente più alto che da noi. L’ultima conferma arriva dal sitoChargeviz, che ha censito le tariffe per le colonnine da almeno 100 kW di potenza in 28 Paesi.
L’Italia è a 0,802, il Regno Unito a 0,895. All’altro estremo della classifica si trovano Turchia e Bulgaria, rispettivamente a 0,279 e 0,376. L’ennesima conferma del fatto che è il costo delle colonnine pubbliche una delle cause principali della limitata diffusione delle auto elettriche nel nostro Paese. Chi non ha la possibilità di ricaricare a casa finisce per pagare prezzi che avvicinano al costo per km di benzina e gasolio e la convenienza non c’è più.
La media dei prezzi delle ricariche in Europa si conferma anche in marzo poco sopra quota 0,60 euro/kWh, secondo le rilevazioni di Chargeviz.
In Francia un pieno da 50 kWh costa 12,5 euro in meno che qui
Più che con Paesi come Bulgaria o la Turchia, è interessante vedere il confronto con mercati vicini al nostro come Francia, Germania e Spagna. In Francia siamo a 0,549, con una differenza di oltre 25 centesimi al kWh. Il che significa che un rifornimento da 50 kWh costa in media 12 euro e mezzo in meno a Parigi rispetto a Roma. In Spagna siamo su valori abbastanza vicini a quelli francesi, con 0,565/kWh, mentre la Germania è la più cara della tre con 0,624. Prezzo comunque ben più conveniente dell’Italia in un Paese in cui stipendi e redditi medi sono decisamente superiori.
Tutte cifre che ci fanno ribadire che su questo fronte l’Italia dovrebbe fare un grande sforzo, cambiando le regole del gioco. E magari approfittando dei fondi che la UE metterà a disposizione con la rivisitazione dei piani per arrivare alle emissioni zero al 2035.
Allora diciamola tutta. Il costo al kW ad oggi fuori dalla confort zone privata fa davvero desistere dall’acquisto.
Se non fosse per il costo “basso” delle stazioni di ricarica Tesla nello scenario di utilizzo su lunga tratta..davvero l’autovettura elettrica non avrebbe proprio alcun senso.
Al di fuori di questo circuito ….tremila app per cercare di spuntare un prezzo migliore ed il prezzo migliore è sempre più alto di quello tesla ..sino al salasso del Free to x o delle Enel x . LADRI
Se non erro, il prezzo è affidato al libero mercato. Non credo che sia un problema del costo del singolo kwh, dato che a casa questo è molto meno costoso.
Probabilmente i diversi operatori hanno sbagliato i conti dei piani industriali e, di fronte a vendite e fatturati inferiori a quelli preventivati, cercano di rientrare dagli investimenti fatti nell’unico modo che a loro sembra possibile, aumentando cioè il margine sul singolo kwh.
Anche le ricariche nel box sono care se si ha la sfortuna di dover installare un contatore solo per il box (qualora sia in edificio diverso dall’abitazione) che a quel punto viene considerato come “altri usi” con costi fissi e tassazione molto più gravosi.
Adesso è davvero ora di affrontare il tema dei costi di ricarica, prendendo spunto da quanto fatto nella telefonia mobile per combattere le posizioni dominanti e predisporre regole che permettano la sana concorrenza fra gli operatori, nonché per rivedere i prezzi dell’energia per gli operatori per ridurre tasse e imposte varie che gravano sulle forniture in media tensione (vedi https://www.vaielettrico.it/tariffe-di-ricarica-ai-raggi-x-ecco-i-numeri-dellanomalia-italiana/).
Questo problema tutto italiano, da scandaloso che già era, è diventato del tutto osceno, e la guerra di certi ambienti contro la mobilità elettrica passa chiarissimamente anche attraverso fenomeni di distorsione delle logiche di mercato che avrebbero già dovuto far scattare da tempo l’intervento delle autorità garanti… che invece dormono sonni beati (ed è l’ipotesi migliore) oppure sono state addormentate ad arte (ed è l’ipotesi peggiore).
Allora diciamola tutta. Il costo al kW ad oggi fuori dalla confort zone privata fa davvero desistere dall’acquisto.
Se non fosse per il costo “basso” delle stazioni di ricarica Tesla nello scenario di utilizzo su lunga tratta..davvero l’autovettura elettrica non avrebbe proprio alcun senso.
Al di fuori di questo circuito ….tremila app per cercare di spuntare un prezzo migliore ed il prezzo migliore è sempre più alto di quello tesla ..sino al salasso del Free to x o delle Enel x . LADRI
Se non erro, il prezzo è affidato al libero mercato. Non credo che sia un problema del costo del singolo kwh, dato che a casa questo è molto meno costoso.
Probabilmente i diversi operatori hanno sbagliato i conti dei piani industriali e, di fronte a vendite e fatturati inferiori a quelli preventivati, cercano di rientrare dagli investimenti fatti nell’unico modo che a loro sembra possibile, aumentando cioè il margine sul singolo kwh.
Anche le ricariche nel box sono care se si ha la sfortuna di dover installare un contatore solo per il box (qualora sia in edificio diverso dall’abitazione) che a quel punto viene considerato come “altri usi” con costi fissi e tassazione molto più gravosi.
Adesso è davvero ora di affrontare il tema dei costi di ricarica, prendendo spunto da quanto fatto nella telefonia mobile per combattere le posizioni dominanti e predisporre regole che permettano la sana concorrenza fra gli operatori, nonché per rivedere i prezzi dell’energia per gli operatori per ridurre tasse e imposte varie che gravano sulle forniture in media tensione (vedi https://www.vaielettrico.it/tariffe-di-ricarica-ai-raggi-x-ecco-i-numeri-dellanomalia-italiana/).
Questo problema tutto italiano, da scandaloso che già era, è diventato del tutto osceno, e la guerra di certi ambienti contro la mobilità elettrica passa chiarissimamente anche attraverso fenomeni di distorsione delle logiche di mercato che avrebbero già dovuto far scattare da tempo l’intervento delle autorità garanti… che invece dormono sonni beati (ed è l’ipotesi migliore) oppure sono state addormentate ad arte (ed è l’ipotesi peggiore).
Notevoli nella mappa anche Danimarca a 0,52 e Norvegia a 0,47,
perchè sono pure paesi con redditi alti rispetto a noi
Se poi consideriamo le ricariche sutostradalj riusciamo a stracciare pure l’Inghilterra !!!