Sommare l’energia di rete e quella di un impianto fotovoltaico per accelerare la ricarica domestica. E’ la soluzione proposta dalla multinazionale SolarEdge con l’inverter intelligente integrato a un caricatore per auto elettriche. Il dispositivo sarà disponibile anche in Italia da questo mese. Consente di ottenere fino a quasi 10 kW di potenza, quindi più che dimezzare la velocità di ricarica dal garage di casa. E’ un sistema annunciato circa un anno fa a seguito dei primi rumors e che sarà effettivamente consegnabile sui nuovi inverter della serie SEXXXH da luglio 2019.
L’inverter HD-Wave di SolarEdge, grazie all’integrazione con il caricabatterie per veicoli elettrici, non solo consentirà la gestione ed il monitoraggio della produzione fotovoltaica, dell’accumulo in batteria e della gestione dell’energia domestica, ma sarà anche in grado di ricaricare il veicolo elettrico e di utilizzare per questa funzionalità la medesima piattaforma di monitoraggio.
Un risparmio sull’hardware
Questa soluzione integrata, dice l’azienda, genera un risparmio nei costi di hardware e di manodopera necessaria rispetto ad una installazione separata delle due componenti. E’utilizzabile fin da subito o già pronta per un futuro acquisto di un veicolo elettrico, ed è compatibile con diversi connettori EV.
Alfred Karlstetter, General Manager di SolarEdge Europe dichiara: “Il nostro inverter monofase con caricabatterie per veicoli elettrici rende più semplice per le famiglie la massimizzazione dell’autoconsumo e l’aumento dell’indipendenza energetica”.
Basato su una tecnologia in attesa di brevetto, il caricabatterie per veicoli elettrici è integrato all’inverter HD-Wave di SolarEdge fa leva sulla modalità di ricarica solar boost. Quest’ultima utilizza la rete e il fotovoltaico per una potenza di ricarica fino a 9.2kW (32 Amp), con ricarica Modo 3, e dunque con una velocità fino a 2,5 volte superiore rispetto ai caricabatterie tradizionali.
La modalità solar boost permette di superare i limiti di fornitura elettrica domestica e di evitare modifiche all’impianto elettrico mantenendo inalterate le protezioni esistenti. Se il fotovoltaico non è disponibile, l’inverter monofase con caricabatterie per veicoli elettrici potrà utilizzare anche solo la rete elettrica. In questo caso la potenza di ricarica arriva fino a 7.4kW (32Amp) in Modo 3, che è due volte più veloce rispetto ad una ricarica tradizionale.
I modelli disponibili sono quattro da 3,68kW a 6kW, (3,6kW, 4,0kW, 5,0kW, 6,0kW), e quattro sono i cavi di collegamento di tipo 1 e tipo.
Lo sbarco in Italia con il gruppo Smre
SolarEdge, lo scorso gennaio, ha anche annunciato l’acquisizione della maggioranza del gruppo italiano Smre. Quotata sull’indice AIM della Borsa italiana, l’azienda di Umbertide, in Umbria, è specializzata in macchinari industriali per la produzione automatizzata, software telematici e soluzioni per l’elettro-mobilità destinate ai veicoli alimentati dalle batterie (moto, camion, automobili).
Così SolarEdge, evidenzia una nota della società californiana, intende aprirsi al mercato in forte espansione dei trasporti 100% elettrici.
L’accordo siglato con Smre prevede che SolarEdge investirà in totale circa 77 milioni di dollari per acquisire inizialmente il 51% del pacchetto del gruppo italiano dal fondatore e da altri due azionisti, corrispondendo metà dell’importo in contanti e l’altra metà in azioni ordinarie di SolarEdge.
Il passo successivo sarà un’offerta d’acquisto in contanti delle restanti azioni ordinarie in circolazione di Smre, trasformandola in una società consociata interamente controllata da SolarEdge.
Il costo dell’elettronica specializzata per controllare una presa di ricarica IEC 62196 è ormai sceso ampiamente (per chi ha competenze meccatroniche, si trovano in rete kit DIY che costano meno di 100 euro) e verosimilmente queste soluzioni diventeranno comuni su tutti gli inverter che vorranno restare sul mercato, di pari passo con la progressiva diffusione dei veicoli elettrici.
Fate meno giochi di finanza e meno furbate commerciali. Queste cose portano solo ad aumentare i prezzi e magari anche con qualche peggioramento speculativo sul prodotto. Cercate di costruire qualcosa di veramente valido ed utile pensando seriamente affinché il marchio, oltre alla linea produttiva e le maestranze rimangano in Italia creando sviluppo e lavoro intelligente.