
Soffriamo di pregiudizi? Il capo di SAIC-MG non ci sta e contrattacca
Bartolomeo è sbottato in risposta a un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore a firma di Mario Cianflone, intitolato “Nelle flotte è arrivata la sindrome cinese“. Sul suo profilo Linkedin il manager usa toni molto critici: “In un mondo pieno di tensioni e crescente escalation dei conflitti ritengo che bisognerebbe abbassare i toni” scrive. “Prendo spunto da questo interessante articolo che parla di ‘sindrome cinese’, o ‘brand inglese di nome ma cinese di fatto’. Non mi è chiaro che cosa si intenda esattamente e se l’accezione sia negativa o positiva. Cosa è importante per un brand: le sue radici, dove vengono disegnate le vetture, il paese di produzione, il suo posizionamento? Sono domande a cui non è semplice dare una risposta definitiva. Il vocabolario Treccani definisce sindrome il complesso di sintomi espressione di una determinata malattia”.

L’arrivo dei cinesi? “Non una malattia o un rischio, ma un’opportunità”
Bartolomeo non è neppure d’accordo con chi teme che la Cina con l’elettrico ci porterà via posti di lavoro nell’automotive. Un rischio che è invece condiviso dalla UE, che paventa rischi di concorrenza sleale sui prezzi e si appresta ad aprire un’indagine. “Ecco, io ritengo che ciò che è nuovo non dovrebbe essere percepito come una malattia o un rischio, ma un’opportunità di cambiamento, in meglio“, scrive ancora il manager di SAIC-MG. “Pensiamo solo a due esempi straordinari come Apple e Tesla. Tornando alla Cina, è indiscutibile che sia avanti sulle vetture elettriche. Non ha senso demonizzarla, a mio parere andrebbe invece capito come velocizzare un processo avviato e non più arrestabile. Inoltre, anche dal punto di vista di posti di lavoro ne porterà sempre di più, soprattutto con l’apertura di stabilimenti produttivi. Ne abbiamo di strada da fare…“.
- Parliamo di citycar elettriche: hanno davvero i difetti di cui tanto si parla? Sentiamo Paolo Mariano: VIDEO
Personalmente penso di non avere pregiudizi, ma quando i costruttori europei ed americani hanno cercato di entrare nel mercato cinese non sono stati liberi di esportare lì i loro prodotti, ma si sono dovuti per forza associare ad imprenditori locali e impiantare lì le fabbriche. Ora vorrei che lo stesso valesse per i produttori cinesi che vogliono esportare in Europa, altrimenti il mercato europeo si ridurrà ad una “libera volpe in libero pollaio”. Ed uno dei fondamenti della prosperità dell’Europa (basta guardare alla sua incidenza sul PIL di molti paesi) è l’industria dell’auto
Sicuro di quanto afferma?
Sono gli imprenditori, liberi imprenditori in libero stato, che hanno deciso fosse per loro più conveniente produrre in Cina. Non ho mai visto cinesi puntare il fucile alla tempia dei nostri imprenditori per fare aprire fabbriche altrove.
Avete un’idea dell’economia e dell’industria tutta vostra…. :/
Certo siamo stai noi a portare Know How , ma oggi la produzione viene venduta con ampio sostegno statale per acquisire valuta estera.
FAccio un esempio esterno al mondo dell auto .
Perche le unita esterne dei condizionari che sono un pezzo di ferro una ventola un compressore ed un radiatore , con poco lavoro manuale e tanto trasporto non vengono prodotti in Europa o in Africa ? Semplicemente per un dumping economico.
“Perche le unita esterne dei condizionari che sono un pezzo di ferro una ventola un compressore ed un radiatore , con poco lavoro manuale e tanto trasporto non vengono prodotti in Europa o in Africa ? ”
Perchè il consumatore vuole spendere meno.
Se fare un cellulare in europa te lo fa costare 1k e farlo in cina te lo fa costare 500 euro nonostante ci sia anche il trasporto…. il consumatore quale compra?
E non importa il discorso di cosa piace a me o a te. E’ il mercato.
E la stessa cosa che sta succedendo nel mondo del calcio , se vuoi prendere un mercato e sei un colosso lo fai e lo fai facendo Dumping Tecnologico / Economico ecc .
Se devi compare CISCO o Huawey e Huawey ti dice mneo 30 % su prezzo cisco tu cosa fai ?
Se poi scopri che alcuni prodotti sono aperti ed hackerabili per vedere le tue abitudini , ma costano poco tu cosa fai ?
Purtropp in una europa inesistente dobbiamo decidere se appogiare i nostri gioielli aggli Americani ai Cinesi o ai Russi .
/// sono gli imprenditori […] che hanno deciso fosse per loro più conveniente produrre in Cina \\\ Sí certo (e ci mancherebbe) ma la critica riguardava la “debolezza” dell’Europa nei confronti degli operatori cinesi sbarcati in Europa in contrasto con le condizioni “capestro” (sotto certi aspetti) imposte in Cina agli europei
Le aziende italiane , geniali, sottovalorizzate sono preda di riders stranieri.
Lo sappiamo che IDRA societa che ha aiutato Tesla con la gigapress è al 70% in mano ai cinesi ? E la campagna acquisti continua e noi svendiamo tecnologia a pochi soldi .
Certo che sono sicuro: si informi meglio. Per vendere sul mercato cinese in tutti questi anni i produttori esteri si sono dovuti forzatamente associare con aziende locali: SAIC, Geely e via dicendo. L’obbligo a quanto mi risulta è stato abolito solo da poco
Non sembra sia tutt’ora possibile avere il 51% di una azienda cinese . Non ci sarà mai un CEO europeo di una azienda cinese . Penso che sia da meditate.
Persino uno come Forchielli che per 20banni ha lavorato in Cina ha dovuto cambiare idea e con Cacciavillani ha scritto un libro che spiega gli ultimi 20 anni
Personalmente nessun pregiudizio.
Se fossero prodotti di qualità venderebbero come il pane.
Peccato che c’è una grossa eterogeneità nei loro prodotti.
Auto che non hanno problemi e auto piene di difetti.
Vorrei chiedere al sig.Bartolomeo del perché quando c’è un qualsiasi problema sulle auto MG ci vogliono mesi per avere risposte e soluzioni definitive.
Per non parlare dei pezzi di ricambio.
Dovrebbero fare una legge che costringe i costruttori ad avere magazzini completi di ricambi nel territorio nazionale o almeno EU.
Guardi che MG ha un deposito in Olanda. Non so se funziona, ma c’è
Grazie per l’info.
Onestamente mai sentito concessionari parlare di pezzi in attesa dall’Olanda, ma sempre dalla Cina.
Magari può essere uno sviluppo futuro.
Ma l’ideale sarebbe che MG cominci a costruire direttamente qui in Europa (come dicevano alcune voci in passato).
-l’ideale sarebbe che MG cominci a costruire direttamente qui in Europa-
Male non farebbe ovviamente.
Ma per esperienza direttissima come ex giornalista nel settore moto le potrei dire che quel che conta è la volontà di offrire un certo servizio.
Fuor di metafora: parlando di moto giapponesi, che producono tutto in patria salvo alcune importanti eccezioni (honda, Yamaha… comunque mai per tutta la produzione) i ricambi non sono mai stati un problema.
Per dire: Suzuki. Ne ho avute tre e una di esse ce l’ho ancora.
Non mi risulta che abbia grosse produzioni di moto in Europa.
Al di là dei prezzi, a volte diversamente economici, i ricambi bene o male sono sempre disponibili in breve tempo e quando non lo sono (esperienza personale) ti chiedono scusa e di avere un minimo di pazienza perchè comunque nella peggiore ipotesi entro un paio di settimane il ricambio dal Giappone arriva di sicuro.
Spesso anche per moto fuori produzione da parecchio tempo.
Quindi ripeto: è questione di volontà più che di produzione in loco.
Personalmente i modelli delle auto li trovo senza gusto, ma la cosa che mi lascia perplesso è la continua presentazione di marchi nuovi e modelli nuovi tutti molto simili tra loro. Avrò contato decine e decine di articoli su brand nati negli ultimi 3 anni che presentano un modello e poi non se ne sa più nulla.
Chi comprerebbe mai un’auto di una casa che nominalmente produce un solo modello? Senza rete di distribuzione adeguata, ricambi, assistenza.
La stessa Geely si ostina a prendere lo stesso modello Volvo e a presentarlo con marchi a noi sconosciuti come Zeekr o Link&co, poi basta. Un modello e stop. BYD è SAIC fanno lo stesso, 1000 marchi diversi e tutti che presentano all’anno zero modelli stratosferici di cui si vedono un paio di presentazioni e poi spariscono.
Quello che non hanno capito in Cina è che nell’auto mobile la tradizione fa tanto, quindi devono presentarsi da noi con pochi marchi e svilupparli nel tempo, fornendo i servizi relativi, invece di perseguire il modello dell’elettronica di consumo.
Mio unico pregiudizio su MG4 è la mancanza del 3′ poggiatesta posteriore. Anche se nella v2 lo hanno messo, una roba del genere non è ammissibile/omologabile nel 2022. su quello ho perso la mia fiducia. anche volvo è cinese ma sono molto più confidente nell’acquisto.
Sempre a lamentarsi noi italiani gli altri si svegliano e noi rimaniamo anni addormentati. C’è chi fa e subito e chi per sistemare una scala mobile in centro a Roma impiega anni,ma come si può pensare di andare avanti così
Però è un dato di fatto che un pezzo di ricambio della Fiat Grande Punto arriva in uno o due giorni, mentre un pezzo di ricambio di MG4 spesso richiede più di 3 mesi, con gravi disagi per chi ha bisogno dell’auto.
Semplicemente do meno denaro (potere) possibile a un regime autoritario
Quindi compra benzina e gasolio e dà denaro ad Algeria, Libia, Russia, Arabia Saudita… Bella coerenza
Mi congratulo, risposta breve e completa.
/// compra benzina e gasolio e dà denaro ad Algeria, Libia, Russia, Arabia Saudita \\\ Secondo me voleva dire di comprare veicoli elettrici per quanto possibile non cinesi (il che non mi sembra del tutto utopistico, vedi requisiti per i nuovi incentivi francesi)
Luigi, legga il bellissimo post di I Damiano sotto questo articolo . Spiega che le catene di fornitura nell’industria dell’automitive sono lunghissime, e in tutte le vetture, BEV o ICE, i componenti arrivano da centinaia di diversi fornitori, di decine di diversi Paesi. Quindi una quota consistente di prodotti cinesi la troverà su ogni automobile.
Ho letto, post interessante.. In effetti le complicate filiere della componentistica rendono difficile valutare la “cinesitá” di un’auto ma credo che sia necessario puntare comunque alla “riduzione del danno” con tutti i problemi del caso. Non per nazionalismo fine a sé stesso ma per un minimo di tutela dell’industria europea (o di ció che ne rimane / rimarrá)
Bene, cerco di limiatre il danno, non potendolo annullare.
Concordo: molto interessante la testimonianza degli effetti della globalizzazione anche sull’automotive e di fatto è impossibile comprare qualunque auto che non abbia qualcosa di cinese.
Premetto che ritengo i prodotti MG in sé davvero molto interessanti: in particolare MG4 è un prodotto indovinato, particolarmente appetibile per il cliente europeo ed italiano: piattaforma nativa elettrica, eccellenti dotazioni, non è l’ennesimo SUV, non è gigantesca, ha la trazione posteriore, garanzia di ben 7 anni, un rapporto prezzo/valore stratosferico.
E tuttavia ho almeno tre forti perplessità che personalmente mi hanno fatto scartare la scelta di MG così come di altri brand cinesi, provo a elencarle sinteticamente:
1) ritengo che un conto sia spendere per un’auto che ha ANCHE componenti cinesi, altro conto sia acquistare un’auto di 30k o più da un un’azienda statale (SAIC) che è direttamente controllata dal governo cinese. Governo che dall’invasione del Tibet alla repressione di Tienanmen, dalla stretta su Hong Kong al genocidio culturale degli uiguri, dalle mire annessionistiche verso Taiwan alla repressione dei dissidenti ha perseguito sistematicamente una politica autoritaria e repressiva, soffocando spesso nel sangue qualunque tentativo di dissenso civile e nonviolento.
Qualcuno potrebbe obiettare che anche i nostri sistemi democratici occidentali sono pieni di contraddizioni: certamente, ma vorrei ricordare che grazie al fatto che ho la fortuna di vivere in un paese democratico per quanto imperfetto posso approfittare serenamente di questa opportunità di conversazione offerta da VaiElettrico (grazie alla redazione!); se invece scrivessi queste righe nella Cina di oggi quasi certamente verrei tracciato e individuato nel giro di qualche ora, arrestato e rinchiuso in qualche prigione senza poter contare su nessuna tutela legale seria.
So bene che è la mia è una posizione minoritaria, ma mi piace citare quello che ha scritto una ventina di anni fa su Altreconomia Francuccio Gesualdi, alunno di don Milani: “la politica si fa in ogni momento della vita: al supermercato, in banca, sul posto di lavoro, all’edicola, in cucina, nel tempo libero scegliendo cosa e quanto consumare, da chi comprare, come viaggiare, a chi affidare i nostri risparmi, rafforziamo un modello economico sostenibile o di saccheggio, sosteniamo imprese responsabili o no; sosteniamo un’economia solidale e dei diritti o un’economia di sopraffazione reciproca.”
2) oggi, lo abbiamo letto tante volte anche qui su VaiElettrico, il paradigma delle auto elettriche è sempre più quello di “smartphone su ruote” a sottolineare la centralità del software di bordo e dei servizi ad esso collegato. E proprio su questo sarebbe molto interessante interpellare Andrea Bartolomeo per sapere: su quale cloud transitano e risiedono i dati generati dalle auto MG e dai loro utilizzatori? Stanno su cloud europei (per i quali vige la legislazione europea con tutte le tutele del caso) o vanno su cloud cinese? E SAIC può esibire una certificazione di terza parte attendibile che nel software di bordo non vi siano backdoor che potrebbero essere utilizzate dai servizi cinesi dipendenti dallo stesso governo proprietario dell’azienda? Che non si tratti di una paranoia, lo dimostra che il governo cinese stesso ha vietato l’uso in certe zone “sensibili” di auto Tesla esattamente per il timore speculare di backdoor utilizzabili dai servizi statunitensi.
E in uno scenario esterno di forte tensione Cina/Occidente come possiamo essere sicuri che i le auto MG non possano essere utilizzate a scopi di raccolta informazioni o magari semplicemente bloccate/limitate da remoto rendendole inutilizzabili?
3) infine, cosa accadrebbe in seguito all’attacco a Taiwan (purtroppo la domanda non è “se” ma “quando”)? Come già successo con il bando del commercio con la Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina, potrebbe scattare un bando anche solo parziale verso la Cina, magari solo per determinati settori merceologici come l’automotive. A questo punto il magazzino olandese di SAIC basterebbe per la fornitura dei primi ricambi, ma poi si svuoterebbe non potendo più ricevere rifornimenti. E’ così remota in caso di crisi prolungata la possibilità che le auto MG/SAIC bisognose di ricambi diventino almeno temporaneamente inutilizzabili?
Mi piacerebbe leggere altri pareri/controargomentazioni su questi dubbi che almeno per me sono stati bloccanti rispetto all’acquisto di auto SAIC/MG preferendo invece altri produttori di auto EV.
Mi piacerebbe capire quanto del progetto di Kia Niro e Kona troviamo in MG4 e Atto 3 ?
Una bella analisi in modo onesto
Uh? Kia e Hyundai sono coreane. Non cinesi.
Io sto semplicemente dicendo che , una volta di piu I cinesi hanno copiato ed in questo caso Niro e Kona.
Mi spiace ma non comprerei mai cinese ,anche per discorso geopolitico .
Hai già comprato cinese moltissime volte.
Si ma sempre di meno , sono sempre più attento .
Racconto una storia , qualche decennio fa una azienda veneta ha investito in Cina per produrre e vendere i suoi prodotti , ovviamente con la regola 49 51 dello stato .
3 Anni dopo 4 manage cinesi sono usciti , clonato i prodotti , presentandoli come originali nelle fiere di settore , ed ingiungendo all azienda veneta di chiudere . Esiste questo tipo di problemi in Europa ?
Vorrei continuare nei miei commenti sui pregiudizi .
Lo sappiamo che KUKA azienda leader nella robotica tedesca è Cinese che adesso vorrebbe acquistare Comau per lavorare con Nio.
Idra la fabbrica del gigacasting non è italiana ma Cinese .
Benelli, Lambretta sono brand Cinesi .
Il mio personale ranking di acquisto,anche a prezzi maggiori è
Italiano Europeo ,Americano, Coreano e alla fine Cinese .
Oggi ci troviamo di fronte a un dumping governativo nel supportare le produzioni .
I Cinesi pensano a 10 anni, gli Americani a 6 mesi ,gli Europei a un anno .
Grazie ai nostri ragionieri abbiamo delocalizzato ,venduto, svenduto o tollerato plagi importanti , ma è colpa nostra .
Se apri una azienda in Cina al massimo puoi avere il 49% ed il resto è dello stato , non mi risulta sia lo stessa reversibilità
Consiglio di leggere il libro il furto del millennio per poi capire se vi sono pregiudizi o ragioni
Ma come mai questi fatti indignano solo ora?
Perché i gli sciacalli verdi si sono svegliati solo ora?
Un grande nel mondo della auto Chris Bangle , che ho potuto ascoltare 10 anni fa diceva :
I cinesi ti tolgono il terreno da sotto la sedia piano piano e quando te ne accorgi è troppo tardi .
Come spieghi che le miniere africane e cilene sono in loro mani ? Ce ne siamo mai accorti ?
Entrano in un mercato ,fanno dumping. , uccidono la competition e poi aumentano i prezzi .
E successo con pannelli solari ,telefonini ecc .
E’ dalla fine degli anni 90 che per far quattrini i commercianti e gli imprenditori nostrani tanto difesi dall’attuale governo hanno iniziato ad acquistare materiale dalla Cina (e paesi simili) e trasferivi le lavorazioni.
Come mani nessuno si è indignato?
L’attuale compagine governativa in precedenti legislature ha pure fatto leggi su misura per permettere agli imprenditori di importare semilavorati e con qualche finitura etichettarlo made in Italy.
Ed ora invece si straccia le vesti e va ad intortare facendo proclami gli operai fiat di Torino.
La campagna contro l’auto made in china dell’auto ha un solo motivo, il solito: toglie lavoro ai petrolieri (amici storici dei politici) in quanto in maggioranza arriveranno (come è giusto che sia) auto elettriche.
Invece l’abbigliamento, i telefonini, i p.c., le televisioni, i giocattoli ecc. vanno bene perché tanto non andando ne a benzina ne gasolio sono indifferenti.
Ed al contrario di certi proclami populisti e demenziali i posti di lavoro nel settore dell’auto in italia si perderanno proprio grazie a coloro che cercano di tenere il paese ancorato ad una tecnologia che appartiene al passato. L’italia non produce componenti solo per l’italia ma per tutto il mondo.
E QUESTO GOVERNO INVECE DI ELARGIRE 63 MILIARDI DI DOLLARI IN SUSSIDI A PETROLIERI (20 IN PIU’ DELL’ANNO PRECEDENTE) FAREBBE BENE A DARLI ALLE AZIENDE CHE PRODUCONO AUTO E COMPONENTISTICA DEL SETTORE PER AIUTARLE A DIVENTARE IL PIU’ POSSIBILE COMPETITIVE NELLA NUOVA TECNOLOGIA CREANDO COSI’ ANCHE NUOVI POSTI DI LAVORO.
Se negli anni tra il 2007 e 2011 non mi chiamavano in Cina a lavorare col cavolo che mi facevo casa nuova e mi compravo il macchinone made in usa 7,4l a benzina quindi tanto meglio , mi continuano a far guadagnare ancora oggi .
Sistema il singolo , ma non potrai mai diventare un top manager di una azienda cinese , americana o europea si .
Pensa un po’ di più anche a livello geopolitico .
Dopo aver letto “il macchinine made in USA 7,4l a benzina”, ho capito tutto.
Eh, sì, sempre più grande, perché si deve apparire.
Che sia la legge della “L” ?
Perché il capitalismo e la finanza occidentali, miopi, avidi e razzisti, non riuscirono a “vedere” che, spostando praticamente tutte le proprie produzioni in Cina, ne avevano sì un vantaggio nel breve periodo (produrre a minor costo sfruttando senza ritegno un popolo considerato “inferiore” mentre continuavano a rivendere a prezzo pieno in patria), ma che sul lungo periodo avrebbero reso sempre più capace quel popolo di produrre, gestire e talvolta migliorare le produzioni apprese dalle industrie occidentali in sempre maggiore autonomia fino ad essere capaci di essere loro a vendere a noi i loro prodotti.
Si chiama ipocrisia: finché i cinesi lavorano a poco prezzo per le industrie occidentali siamo tutti amici, altrimenti…
Chi è causa del suo male, pianga sé stesso.
si chiama mercato globale (o globalizzazione) ; mica puoi pensare di continuare a farti tutto a casa
Si chiama speculazione. Delocalizzo e licenzio i dipendenti locali per risparmiare qualche centesimo di produzione.
Pienamente d’accordo! Ma dicono che fanno dumping da decenni,senza rendersi conto che nessuno puoi fare dumping da decenni su tutte le produzioni crescendo economicamente a tal punto da lottare per il primato economico mondiale. Una volta si diceva che se l’allievo superava il maestro era bravo, ora non vale piu?
/// nessuno puo fare dumping da decenni su tutte le produzioni crescendo economicamente a tal punto da lottare per il primato economico mondiale \\\ Vero in generale ma non per nazioni come la Cina dove vige un sistema politico-economico che potremmo definire misto (“turbo capitalismo” intrecciato a statalismo altrettanto spinto in altri settori)
a Shanghai gli immobili al mq costano mooooolto di più che a Milano e quindiiiiiiiiii….
La Cina ha, da circa 30 anni, puntato tutto sulla tecnologia, accogliendo il cambiamento e diventandone parte di esso, cosa che non succede in Europa e figuriamoci in Italia, la prova lampante è l’auto elettrica, che in Cina hanno iniziato a circolare sin dai lontani anni 2000 mentre qui in Italia, ancora oggi, si hanno pregiudizi sulle nuove tecnologie, che siano cinesi, americane o africane poco cambia.
Finché non cambierà TOTALMENTE la mentalità del bel paese saremo sempre gli ultimi degli ultimi, e per come la vedo io non cambierà prima del 2050.
Il problema non è solo la tecnologia, anche con il nucleare, giusto per citarne un altro. In Cina è da sempre stato apprezzato e qui da noi è stato vietato perché si crede non sicuro e anche se dimostri che sin da quando è stato inventato ad oggi, ha portato più benefici che altro.
Insomma, siamo gli ultimi in tutto e fino a quando non cambierà mentalità, cosa che, ripeto, non avverrà prima del 2050 se non si più, resteremo gli ultimi della fila.
==== OCCHIO ALLE TRUFFE ====
Il nucleare è una ciofeca del passato,
non è innovazione da almeno 30 anni
è costoso e fallimentare, da decenni in tutti i paesi moderni è in via di abbandono per costi esagerati e tanti problemi,
con le eccezioni di chi deve ancora crearsi scorte militari di plutonio e MOX, come la Cina, ma che oltre alla quota simbolica necessaria per motivi militari, punta invece con decisione sulle energie rinnovabili
La filera nucleare insieme alle filiera petrolifera è parte del problema di mancata innovazione:
– marketing ingannevole foraggiato
– corruzione di politici malleabili alle maxi mazzette
– guardare al passato (non a caso da noi lo propone Salvino)
Invece che puntare con forza alle energie rinnovabili come fanno i paesi moderni e che realmente curano i propri interessi
C’è un gruppetto imbranato di lobbisti, venditori di pentole bucate il cui stile dei messaggi è sempre il solito, che impesta ogni angolo del web di decine di account Fake e fanno tante “collaborazioni” farlocche con canali You-tube per fare marketing ingannevole
Un singolo impianto caricato sul gobbone allo Stato, sono 20 milliardi di euro solo per inziare (ne serviranno altrettanti per dimetterlo e gestire la sorveglianza delle scorie)
Un bel magna-magna piramidale, vale la spesa di giocarsale con un po’ di pubblicità traffaldina sul web e quattro mazzette ai politici, giusto?
Peggio dei venditori delle agenzie immobilliare, direste la qualunque e vi vendereste la nonna per ingannare il prossimo
NUCLEARE COSTA UNA BARBARITA’
da 3 a 7 volte le energie rinnovabii
NON E’ NEMMENO ADATTO AI PARAMETRI 2050
perchè produce più CO2 delle fonti rinnovabili
DIPENDE DALL’ESTERO
per impianti, carburante, processamento del carburante
E’ UNA TRUFFA DEL PASSATO, RIPROPOSTA DA PIAZZISTI
seguono dati aggiornati dei più noti analisti finanziari
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CONFRONTO COSTI ENERGIA al KWh – “LCOE”
cioè ciclo completo impianti-filiera escludendo sussidi
GRAFICO COSTI ENERGIE dal 2009 al 2022
fonte: BLOOMBERG-NEF (noti analisti finanziari)
https://www.vaielettrico.it/wp-content/uploads/2023/07/LCOEfig1-768×520-1.png.webp
GRAFICO COSTI ENERGIE dal 2009 al 2019
fonte: LAZARD (storica banca di investimenti)
https://singularityhub.com/wp-content/uploads/2020/12/our-world-in-data-price-solar-electricity-10-years.png
L’articolo completo (con le proiezioni dei costi) di Bloomberg:
https://about.bnef.com/blog/cost-of-clean-energy-technologies-drop-as-expensive-debt-offset-by-cooling-commodity-prices
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INTENSITA’ CARBONICA – NON E’ BASSA
come per i costi, cosi per il conteggio CO2 x kwh, storicamente il dato dichiarato è una piccola parte del totale; anche oggi la Francia bara sui numeri nel suo conteggio, ti presentano il conto Co2 relativo solo a gestione ordinaria (es. 40-60 gr Co2 x kwh)
se guardi un conto LCA ( tutto il ciclo dell’impianto, includi ogni fase e anche estrazione e lavorazioni del carburante) il nucleare ha emissioni alte rispetto alle rinnovabili:
– 117gr Co2 x kwh – stima agenzia ambiente tedesca e confronto
https://static.dw.com/image/59710980_7.png
– 139-190gr Co2 x kwh – un famoso studio critico di consulenti minerari
https://wiseinternational.org/nuclear-monitor/886/co2-emissions-nuclear-power-whole-picture
E il suo conto CO2 aumenta ogni decennio, perchè il minerale di uranio estraibile è sempre meno concentrato (1/10, 1/20, etc), è il meccanismo chiamato “uraniun CO2 trap”
Al 2060 potrebbe superare i 400gr Co2 x kwh (=come bruciare metano, ma spendendo molto di più, e lasciando ai posteri quantità anomale in natura, create artificialmente, di plutonio e altri elementi transuranici) oltre che arrivare ad un indice energetico ( “EROI” ) negativo:
http://www.stormsmith.nl/Resources/m35Ecliff%2BCO2trap20191027F.pdf
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MARKETING INGANNEVOLE su SMR (impianti piccoli)
di recente i consorzi provano a pubblicizzare i reattori modulari di piccola taglia ” SMR ” (es. 150-300.MW invece di 1300-1600.MW), perchè presentano un “costo unitario” per reattore più piccolo da presentare all’opinione pubblica, ma quello che conta ovviamente è il costo x kwh generato, e per ragioni di Fisica (rapporto volume/superficie) i SMR hanno:
– costi al kwh ancora superiori a quelli già esorbitanti e fuori mercato dei reattori normali
– moltiplicazione (“aumento” non darebbe l’idea) della quantità di scorie (sia quelle più critiche che quelle meno critiche) prodotte, di un fattore che va da x2,5 sino a x30 a seconda di taglia e tipologia, come segnalato con allarme da più gruppi di scienziati di diverse nazionalità
GRAFICO moltiplicazione della quantità scorie radiottive con SMR
https://www.pnas.org/cms/10.1073/pnas.2111833119/asset/0c0e868b-a3e6-4932-86d9-08217ff34b6e/assets/images/large/pnas.2111833119fig01.jpg
PUBBLICAZIONE completa (in inglese), una delle tante:
https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.2111833119#fig01
Bisognerebbe mettere un limite alla lunghezza dei post.
I logorroici rendono illeggibile il contenuto.
I riferimenti scientifici li ho scritti sopra per chi vorrà leggerli
Ora potrei farle un riassunto senza dati tecnici:
sul web c’è pieno di propaganda per vendere la truffa, molti canali You-tube, Fb, Telegram, commentatori sui forum ogni volta che c’è un articolo ad alta visibilità, etc, legati all’attività di marketing ingannevole di un gruppetto di lobbisti finanziati, avevano fatto lo stesso l’anno del referendum e quella volta gli andò male
I consorzi dei costruttori stanno provando di nuovo a confezionare in italia la truffa del nucleare, hanno fiutato l’ultima occasione storica con questi politici malleabili
in questi gg Frattin & Soci stanno organizzando gli incontri, veda sui giornali, cercano dei modi per partire dei finanziamenti pubbllici, inutile dire c’è che aria di maxi-mazzette
è una tecnologia fuori mercato per costi astronomici dal almeno 20 anni, e che una volta inziata si tira dietro obblighi e dipendenze con costi crescenti per 150 anni, una volta entrati nel tunnel non si può uscire senza pagare per lo stesso per mezzo secolo i costi di smantellamento e a tempo indefinito i depositi, saremmo fregati
per questo dico che è una mega truffa finanziaria grande come poche, in grado di affossare uno Stato già debole come il nostro, e che già pende come una spada di damocle sui bilanci di francia e inghilterra
rischiamo di buttare un centinaio di miliardi per una paio di impianti che saranno dismessi ancora prima di partire, e ancora peggio frenare ancora di più le rinnovabili, con un danno ulteriore
sperando di essere stato utile, buona giornata
Bravo, io invece apprezzo chi ha voglia e tempo di documentarsi e poi condivide le fonti.
Aggiungo ai contro al nucleare ancora una cosa che fino a pochi anni fa sarebbe sembrata una sciocchezza: Una centrale nucleare diventa anche un bersaglio in caso di guerra.
La generazione diffusa, tipica del FV, è in questo caso molto più sicura.
Bravo R.S. insisti se uno solo al giorno sara giustamente informato Sara una vittoria.
Ho una MG4 da luglio di quest’anno e mi trovo bene. Sono contento che i cinesi abbiano prodotto questa auto, mi sarebbe piaciuta anche la nuova R5 elettrica, ma il sig. De Meo si è già rimangiato le promesse e della nuova Renault “elettrica per tutti che costerà meno della Zoe” non si sa ancora nulla. Il problema è questo: gli europei parlano, i cinesi fanno. Io avevo bisogno di un’auto per andare al lavoro, la Spring non era sufficiente, la mia auto aveva già più di 21 anni, l’ho rottamata e ho ordinato una MG4 Comfort con batteria da 64 kwh. Ha un’autonomia dichiarata di 450 km e in questa stagione li fa tutti, anche su percorso extraurbano. Non potevo fare un miglior acquisto!
Attualmente il parametro piu’ importante e’ la massa del veicolo, e la dacia spring vende giustamente di piu’.
Diciamo che più che la massa è il rapporto prezzo / autonomia, in questo la MG4 si piazza bene. Io vado a lavorare e tra andata e ritorno faccio quasi 100 km extraurbani, la Spring non era il mezzo adatto a me: avrei dovuto ricaricarla quasi ogni giorno.
Concorrenza sui prezzi ah ha ha come valicano i confini le auto cinesi fanno un per 2 di listino se non di più…
Eh ma se costano meno poi diciamo che sono dei vigliacchi che che fanno dumping. Decidiamoci.
@Marco : non possiamo pretendere di pagare un prodotto cinese che artrva in Europa al prezzo che ha in Cina, sarebbe contrario a ogni regola scritta e non scritta del commercio.. Quello che (forse..) possiamo pretendere almeno in parte è la concorrenza leale in generale
Personalmente non nessun pregiudizio. Ma senza stabilimenti SAIC in EU per il momento non ho grande slancio a comprare MG.
Il perchè? È presto detto perché i pezzi di ricambio arrivano dalla Cina e ci vuole tempo. Se li producevano in UE, spazio una settimana scarsa e arrivavano via treno.
Sindrome cinese ?
Secondo me c’è l’ ha il giornalista….che (molto probabilmente) ha scritto il suo articolo usando un Apple iPhone… progettato in USA..ma costruzione totalmente cinese in Foxxcpn (con componenti comunque prodotti solo in Asia)
Poi torna a casa ..ed accende il suo bel TV coreano (LG o Samsung): sindrome coreana ?
Sempre che non abbia ancora un TV “Geloso” (visto che tutti gli altri marchi europei sono stati acquisiti da gruppi asiatici…
Se sicuro vai a vedere i commenti sulla Peugeot incidentata su quello che affermi non ci scommetterei i co…..
c’è molta differenza tra un ricambio non disponibile “fisicamente” e un problema di codice (a parte la rottura di b… e l’auto ferma): non mandano il singolo pezzo in aereo dalla cina, ma aspettano di avere tot ordini e fare un’unica spedizione in nave. per questo dovrebbero essere obbligati ad avere un magazzino pieno di ricambi (e non uno per tipo, ovviamente).
Ps: non è un problema solo delle ev.
come fai a dire che non spediscono un solo pezzo; io ordino i miei ricambi dagli USA via UPS , 15 giorni con dogana arrivato presso il meccanico direttamente. Stessa toria anche per un ricambio dell’Honda arrivato direttamente dal Giappone
oramai nessuno crea magazzini ww di ricambi ma spesso si lavora con spedizioni on demand direttamente dal centro logistico della casa madre.