Effetto smog a Milano: riflessi lenti e più errori cognitivi

inquinamento

Che l’aria di Milano non fosse salubre lo sapevamo già, così come conosciamo da tempo gli effetti nocivi dello smog sulla salute, ovunque nel mondo. Ma ora, per la capitale economica d’Italia, arriva una conferma scientifica dettagliata da uno studio dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con l’ateneo di Padova, l’associazione Cittadini per l’aria e la rivista Epidemiologia e Prevenzione. Il biossido di azoto (NO₂) è un inquinante strettamente legato al traffico veicolare, soprattutto diesel.  Lo studio fa emergere l’incidenza sul benessere mentale quotidiano. I risultati sono preoccupanti.

L’inquinamento dell’aria e lo smog influiscono sulla salute cognitiva

L’esposizione al biossido di azoto (NO₂) potrebbe influenzare negativamente le funzioni cognitive dei cittadini milanesi, causando un rallentamento nei tempi di risposta ai test cognitivi (+4,4%) e un aumento significativo degli errori (+76%). Sono i numeri che rileva lo studio “Benessere mentale e inquinamento”, svoltosi tra il 16 gennaio e il 1° marzo 2024 e realizzato dall’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con l’Università di Padova, l’associazione Cittadini per l’aria e la rivista Epidemiologia e Prevenzione. Allo studio hanno partecipato 329 volontari, che per una settimana hanno indossato un campionatore personale di NO₂, compilato un questionario quotidiano e svolto un test cognitivo digitale (test di Stroop). Complessivamente sono state raccolte oltre 2.000 rilevazioni giornaliere.

Comparazione con Barcellona: a Milano effetti negativi maggiori

Un confronto tra lo studio milanese e una ricerca analoga condotta a Barcellona dal team di Florence Gignac (Instituto de Salud Global) mostra che i cittadini di Milano, più esposti al biossido di azoto, presentano livelli inferiori di benessere mentale. I test cognitivi rivelano tempi di risposta più lenti, più errori, maggiore stress percepito (+12%), qualità del sonno peggiore (-22%) e minore energia e benessere (-14%, -18%) rispetto ai barcellonesi.

smog
Coltre di smog sulla Pianura Padana

 

Le differenze potrebbero dipendere da vari fattori: l’età media più alta del campione milanese, ma soprattutto l’elevata esposizione all’inquinamento durante l’inverno. Milano ha registrato livelli di NO₂ e PM2.5 significativamente superiori rispetto a Barcellona.

Incide anche la qualità dell’urbanistica: secondo una ricerca IsGlobal (luglio 2025), Barcellona offre maggiori opportunità di camminare (63,86% vs 53,45%), più percorsi ciclabili (5,56% vs 3,04%) e migliore accesso al trasporto pubblico entro 300 metri da casa (78,73% vs 62,94%).

Eppure Milano investe sulla decarbonizzazione

Eppure  Milano nel contesto italiano emerge per la diffusione di autobus e emissioni zero, per l’estensione delle zone a traffico limitato e per generosi incentivi a favore della mobilità green. Anche se su questo punto prevale la scelta ibrida rispetto all’elettrica (leggi) con conseguenze rilevanti sulle emissioni. L’ibrido non offre le stesse garanzia del motore elettrico a livello di salute pubblica. La ricerca dovrebbe far riflettere gli amministratori regionali sulla destinazione finale degli incentivi.

L’esposizione è stata valutata sia come concentrazione di NO2 media della settimana di partecipazione misurata dal campionatore che tramite i dati di NO2 delle centraline di qualità dell’aria gestite dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA Lombardia) all’interno della città di Milano.

Foto Claudio Furlan LaPresse – Cartelloni della nuova zona a traffico limitato Area B

Silvia Fustinoni, responsabile dello studio, professore associato Dipartimento Scienze cliniche e di comunità dell’Università degli Studi di Milano, evidenzia come «la collaborazione attiva dei cittadini ha permesso di affrontare in modo rigoroso il tema della relazione tra qualità dell’aria e benessere mentale; la sinergia tra scienza e società civile è indispensabile per rispondere ai quesiti più complessi che riguardano la relazione tra salute e ambiente».

Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria, sottolinea che «Milano fa male ai suoi cittadini e causa danni iniqui. La qualità dell’aria innanzitutto, ma anche il livello di benessere che si flette sotto il peso di una città che non ha vera cura di chi la abita». Insomma si chiede uno sforzo maggiore.

  • LEGGI anche Stop ai diesel Euro 5? “Sacrosanto, la Val Padana soffoca” e guarda l’intervista

 

 

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