La giovane startup americana Slate, finanziata anche da Jeff Bezos, ha annunciato che i suoi futuri veicoli elettrici avranno accesso alla rete Supercharger di Tesla. Siglata anche una partnership con la rete di officine RepairPal per assistenza e installazioni. Un esempio di approccio aperto e decentralizzato alla manutenzione.
Negli Usa, Slate Auto continua a far parlare di sé per la sua visione pragmatica della mobilità elettrica. A fine agosto, ha inaugurato la sua futura sede per la produzione di veicoli green, riqualificando una cartiera a Warsaw, nell’Indiana. Ora apporta novità al suo prodotto di punta, un pick-up completamente elettrico, personalizzabile con oltre 100 accessori, che si può trasformare in SUV a cinque posti.

Il pick-up Slate “abbraccia” Tesla
Slate ha infatti confermato l’adozione del connettore NACS (North American Charging Standard), per rendere i propri modelli compatibili con la rete di ricarica Tesla Supercharger, oggi la più capillare e affidabile negli Stati Uniti.
Una decisione che non sorprende. Il NACS è ormai lo standard di riferimento per i nuovi marchi EV americani e, nel medio periodo, potrebbe diventare una base comune anche per l’export verso l’Europa, dove la compatibilità con le reti CCS rimane comunque prioritaria.
RepairPal: manutenzione diffusa e libera
Un altro annuncio importante di Slate riguarda la collaborazione inedita con RepairPal, piattaforma che certifica officine indipendenti in tutto il territorio statunitense. L’accordo permette ai clienti di scegliere liberamente dove far riparare o personalizzare il proprio veicolo, purché presso un centro approvato RepairPal.
I tecnici saranno formati direttamente da Slate, per operare in sicurezza su sistemi ad alta tensione e per installare gli accessori ufficiali. L’azienda sottolinea inoltre il proprio approccio “open source” alla manutenzione, incoraggiando il fai-da-te dove possibile ma garantendo una rete qualificata per gli interventi più complessi.

Slate, il pick-up elettrico senza fronzoli che piace
Slate si sta facendo conoscere negli States come una startup anti-lusso, offrendo un pick-up-SUV dal design essenziale, prezzi accessibili e massima modularità. Una valida alternativa ai pick-up elettrici di fascia alta, oggi dominati sul mercato americano da Tesla, Rivian e Ford.
Secondo fonti interne, il modello – appoggiato da un nome “pesante” come quello di Bezos – sta avendo molto successo. Le prenotazioni sarebbero già oltre quota 100.000, sfruttando un deposito di appena 50 dollari. La produzione è prevista per il quarto trimestre del 2026.
Per ora, Slate concentra i suoi piani sul mercato nordamericano. Tuttavia, la sua filosofia di semplificazione, modularità e apertura tecnica potrebbe suscitare interesse anche in Europa, dove cresce la domanda di veicoli elettrici pratici, personalizzabili e facili da mantenere.


Slate anagramma di Tesla. È un caso?
Spero di poterne avere una, o qualcosa del genere tra qualche anno…. economiche e spartane, adatte all’uso lavorativo. Punto
“Una decisione che non sorprende. Il NACS è ormai lo standard di riferimento per i nuovi marchi EV americani e, nel medio periodo, potrebbe diventare una base comune anche per l’export verso l’Europa, dove la compatibilità con le reti CCS rimane comunque prioritaria.”
Non capisco il senso di questo frase. Il NACS è uno standard USA, fisicamente diverso dal CCS-2 europeo, e la frase si conclude proprio ricordando ciò. Dunque?