Batterie: la prima asta gestita da Terna per i sistemi di accumulo al servizio delle rinnovabili è stato un successo. E’ stato assegnato il 100% della capacità in gara, catalizzando oltre un miliardi di investimenti. Con una offerta che ha superato di quattro volte i 10gigawatt disponibili per gli operatori. Non solo: i prezzi offerti sono nettamente inferiori a quanto previsto.
Il segnale è chiaro. Come indicato dalla maggior parte degli esperti, il binomio rinnovabili-sistemi di accumulo si candida al ruolo di protagonista della transizione e per la decarbonizzazione dell’economia. Nonché per accelerare il declino dei combustibili fossili e per abbassare i prezzi delle bollette.
Batterie, che sorpresa: Italia al secondo posto in Europa per potenza installata
Il motivo è molto semplice: gli accumuli sono già fondamentali per supportare la crescente diffusione delle fonti rinnovabili non programmabili, garantendo la stabilità e la sicurezza della rete elettrica. Il risultato finale è ben spiegato dalla nota con cui Terna ha comunicato l’esito della gara, in quanto gestore della rete nazionale. “Gli accumuli permetteranno di integrare al meglio le rinnovabili, ridurre l’uso del gas e contenere i prezzi dell’energia“.

La grande partecipazione alla gara per i sistemi di accumulo ha fatto crollare i prezzi offerti dagli operatori, ben oltre la aspettative degli esperti
La grande partecipazione ha spinto al ribasso i prezzi. Come si legge nella nota ufficiale di Terna “il valore medio ponderato di assegnazione si è attestato a 12.959 €/MWh-anno. Un importo nettamente inferiore al premio di riserva fissato a 37.000 €/MWh-anno. I prezzi hanno registrato variazioni a seconda delle aree geografiche. Dai 14.566 €/MWh-anno per il Centro Sud, ai 12.146 €/MWh-anno per Sud e Calabria, 15.846 €/MWh-anno per la Sicilia e 15.029 €/MWh-anno per la Sardegna“.
L’amministratore delegato di Terna, Giuseppina Di Foggia ha voluto ricordare come Terna abbia contributo di suo allo sviluppo dei sistemi di accumulo: “Dal 2023 sono già entrati in esercizio oltre 17 GW di nuovi impianti da fonti rinnovabili e le prossime aste seguiranno l’evoluzione della generazione e lo sviluppo della rete”.
Tutti gli impianti che si sono aggiudicati i 10 gigawatt della gara per i sistemi di accumulo (batterie a ioni di litio) entreranno in servizio entro il 2028. Ma prima di allora Terna avrà già lanciato la seconda asta MACSE dedicata invece agli impianti idroelettrici.
Resta il fatto che , a maggio di quest’anno,
l’Italia produceva da Gas più del 40 percento di Elettricità
mentre la Spagna è scesa al 17% , la META’
l’installazione di BESS , è il famigerato piuttosto che niente , meglio piuttosto
stabilizzare la rete , prima di installare rinnovabili è cosa buona e giusta
comunque sarebbe bello sapere se questo miliardo in BESS in quanto tempo verrà installato / pagato ..
La Spagna ha stanziato una cifra simile ,800 milioni di euro ;
da SPENDERE IN UN ANNO
per i “maliziosi” lo stanziamento è avvenuto PRIMA del famigerato blackout
In California a maggio di quest’anno le BESS sono diventate prima fonte di approvvigionamento elettrico ..
il mondo va avanti , speriamo che l’Italia non rimanga attaccata alla canna del gas ancora a lungo che che ne dica il “pannocchia” americano e i suoi sostenitori nostrani
l’incentivo MACSE è spalmato in rate sui primi 15 anni di vita degli impianti Bess (sui pompaggi idroelettrici saranno invece 30 anni); purtroppo la data di consegna è 2028, cioè i 10 GWh assegnati in questa asta italiana entrano in funzione nel 2028.. l’asta italiana era stata rimandata e arriva con un anno di ritardo.. in compenso ci sono altri BESS che già ora vengono connessi in rete, spinti dai buoni proventi sul libero mercato
come dici tu, si potrebbe fare di più in Italia come installazioni di rinnovabili (specie utility, grandi taglie), o basterebbe non sabotarle a colpi di decreti furbetti come avvenuto con i decreti del 2024.. tribunali Tar e l’Europa hanno chiesto al nostro Governo fossile di correggere i decreti.. vedremo.. comunque faranno perdere un paio di anni, l’anno scorso abbiamo intallato 7 GW di rinnovabili e questo anno dovevano essere 15 GW, visto quanto scalpitano gli investitori privati per procedere e come stanno correndo altri paesi (Germania questo anno dovrebbe installare 22 GW), invece con i vari casini legislativi pare installeremo circa 6 GW
PS: Presa Diretta ha fatto una nuova bella puntata sulla transizione energetica, è la 2a parte della puntata del 28-09-2025
https://www.raiplay.it/video/2025/09/Blackout—PresaDiretta—Puntata-del-28092025-2314679f-e1b8-4d3f-b393-a61f9c6b1331.html
questa asta leggo era riservata agli accumuli BESS (a batteria) con un contingente di 10 GW, fornendo ai vincitori per 15 anni un incentivo deciso dall’asta competitiva al ribasso e indicizzato all’inflazione; e in questo caso l’asta ha funzionato bene, da 37.000 si è scesi a 13.000 euro annui al MWh di capacità installata
mentre una asta apposita verrà dedicata a nuovi progetti o agli up-grade degli accumuli a pompaggio idraulico (speriamo presto, al Sud Italia ci sono un po’ di nuovi progetti)
il MACSE mi sembra effettivamente un incentivo (a differenza delle aste per FTV ed eolico, che io chiamo invece “tariffe per aquisto dell kwh a prezzo più conveniente del PUN”), che in questa fase aiuta a far evolvere la rete
per cui bene che l’asta sia stata molto competitiva abbassando le quote corrisposte, significa che sull’aiuto pubblico non ci stanno marciando troppo
al momento leggo che un BESS ben gestito sul libero mercato possa guadagnare sino a 12.000 euro al MWh di capacità al MESE, in questo senso i pagamenti del MACSE di 13.000 euro al MWh di capacità all ANNO
vengono ridimensionati; eppure sono utili per gli investitori che cercano di dimostrare la “bancabilità” dei loro progetti di Bess presso finanziatori o banche, avere vinto il MACSE fornisce una sicurezza agli investitori perché 13.000 euro indicizzati all’inflazione e corrisposti 15 volte (durata contratto 15 anni) in pratica ripagano quasi per intero il costo di investimento;
alle aste si partecipa anche con solo l’autorizzazione del progetto pronta, poi magari dopo l’asta si chiudono il grosso dei finanziamenti e si costruiscono gli impianti.. purtroppo l’anno di consegna di questa asta è il 2028.. tempi anche troppo lunghi visto che un Bess si installa in 6 mesi, ma forse il problema sono i tempi per la connessione alla rete e forse anche per la fornitura del relativo trasformatore di alta tensione, di cui ci sarebbe un pò di scarsità per via delle tante richieste
per fortuna ci sono altri impianti BESS già in attivazione adesso anche senza l’aiuto del MACSE.. la richiesta di autorizzazioni di nuovi progetti è tanta e crescente (se ricordo già ora sull’ordine dei 100 GWh), il collo di bottiglia restano le autorizzazioni che da noi al solito sono concesse al rallentatore
come costo di investimento,
secondo Terna per grosse installazioni dovremmo essere scese sui 220-250 euro a KWh di capacità installata, cioè 220.000-250.000 euro al MWh, compresi oneri di finanziamento (gli interessi sul capitale da pagare per 1-2 anni in cui hai già preso i soldi, ma il BESS non è ancora printo/connesso alla rete e quindi non sta fatturando e ripagando il debito); e il prezzo di un BESS installato scende ogni anno, chi ha vinto oggi il Macse, se paga i componenti tra un anno risparmia ulteriormente
come farebbero a guadagnare sino a 12.000 euro al MWh al mese? cioè in pratica a ripagarsi in meno di 2 anni? sommando le entrate da più servizi che offrono, e non so se ho capito bene le definizioni seguenti:
– Servizi accessori per stabilizzare la rete ( fast reserve, etc)
– Arbitraggio commerciale (spostamento orario dell’elettricità, pagato bene soprattutto sul mercato “intraday” del bilanciamento, ma anche sul mercato “giorno prima” spostando alla sera gli esuberi di energia diurna)
– Incentivo Macse
incastare al meglio più servizi e del tipo più redditizio instante per istante, nelle 8760 ore annue , usando per ognuno in un intervallo di tempo una frazione o tutta la capacità installata, sarà parte del “talento da trader” di chi gestirà l’impianto, impostando e supervisionando sofware dedicati, e questa parte ha un po’ il fascino dei film sui traders di borsa.. da considerare che questa altissima redditività vale ora per i primi BESS che arrivano, in una mercato energia ancora caro e stressato; quando i BESS saranno di più, i prezzi energia e la redditività dei servizi scenderanno al giusto prezzo
un altro modo per avere un’alta “bancabilità” presso gli investitori è il Mercato della Capacità, che assegna premi annuali (più alti del Macse, anche se stanno scendeno anno su anno) a impianti che si impegnano a fornire a richiesta una certa riserva di potenza (questo però se ho capito limità in parte l’aggiunta di altri servizi, il BESS “deve” essere disponibile secondo tempistiche e clausole sottoscritte per il capacity market)
il Capacity Market era il regno delle centrali termiche a metano, carbone, olio, che si mettono in tasca un incentivo piuttosto generoso sia che andassero sia che no (anche le famose centrali a carbone sarde, e ora non solo quelle sarde grazie a un recente decreto che le premia per altri anni per restare ferme) oltre alla eventuale vendita di energia, mentre ora (per fortuna dico io) arriva la concorrenza dei BESS
infine un Bess può avere bancabilità del progetto anche sottoscrivendo un contratto privato di fornitura a lunga scadenza PPA, tipicamente un rendimento più basso ma sicuro, e credo non impedisce di vendere in conteporanea anche altri servizi
ci sarebbero poi i BESS installati direttamente presso gli impianti utility fotovoltaici o eolici, ma al momento la normativa li penalizza, se ho capito non sono ben formalizzate le autorizzazioni per impianti idridi e forse c’è una gabola anche nelle possibilità di uso e di ricavi ottenibili (es. potrebbero vendere solo energia dell’ impianto, e non quella eventualemente prelevabile dalla rete nei momenti di esuburo in rete) speriamo ci si metta una pezza al prima possibile..
avro fatto qualceh svarione, e in generale se c’è qualcuno del ramo a spiegare meglio sarebbe interessante 😉
lapsus:
sono stati assegnati 10 GWh, non 10 GW;
se fossero stati 10 GW, con le configurazioni che vanno adesso avrebbero corrisposto a circa 30-40 GWh