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Singapore: navi alimentate da batterie auto riciclate

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Singapore navi eletttriche
Il sistema eco elettrico del porto di Singapore

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Il porto di Singapore vuole ridurre del 50% le emissioni delle navi portuali e del 20% il traffico marittimo. Un investimento che si basa su navi elettriche con batterie riciclate da auto e su stazioni di ricarica a terra ma pure galleggianti posizionate in acqua. Questo il progetto della Coastal Sustainability Alliance (CSA) creata nei giorni scorsi.

Il gruppo nasce dalla volontà di un grande operatore come Kuok (Singapore) Limited Maritime Group (KSL Maritime) che vede al suo interno PaxOcean, Pacific Carriers Limited (PCL) e POSH (PACC Offshore Services Holdings).

Le batterie delle navi saranno quelle riciclate delle auto

Il progetto di decarbonizzazione si basa sulla creazione di una flotta elettrica, almeno 10 unità entro il 2025. Lo ha sottolineato Tan Tai Yong, Ceo di PaxOcean e presidente del CSA Council, annunciando il varo delle navi elettriche e piattaforme galleggianti per la ricarica wireless offshore. In particolare si tratta di navi pilota, rimorchiatori portuali, navi passeggeri. petroliere, nonché piattaforme costiere mobili ovvero delle chiatte.

Singapore
La presentazione del progetto

Il progetto mira anche a ridurre i rifiuti delle batterie riciclando quelle dei veicoli elettrici  in “pacchi batteria modulari ottimizzati come sistemi di accumulo di energia (ESS) per uso marittimo“. La rete completa di punti di ricarica mobile e terrestre lungo la costa di Singapore vede  la ricarica interoperabile da terra a nave e da nave a nave delle navi e delle piattaforme PXO.

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Interessante l’approccio completo e integrato di Singapore attraverso la riprogettazione delle navi, di infrastrutture e servizi marittimi. “Una transizione verso l’economia circolare con minor utilizzo di risorse e ricorso a fonti di energia sostenibili come il solare e le maree“.

Ridurre il traffico del 20% anche con i droni

porto di singapore
Il porto di Singapore

La decarbonizzazione non è solo sostituire i motori. Infatti a Singapore si vuole anche ridurre il traffico marittimo del 20% con soluzioni logistiche e di ottimizzazione della flotta. Anche con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. “La riduzione della congestione sarà ottenuta anche attraverso droni marittimi e aerei per le consegne dell’ultimo miglio per migliorare la portata operativa e ridurre i tempi di fermo“. Insomma ottimizzare la catena logistica delle consegne delle merci.

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“La decarbonizzazione si raggiunge con l’elettrificazione delle navi”

Tan Thai Yong, amministratore delegato di PaxOcean e presidente del consiglio CSA, sostiene che “l’innovazione attraverso l’elettrificazione delle navi è uno dei modi significativi per decarbonizzare l’industria marittima costiera. Per avere successo, è necessario un solido partenariato pubblico-privato per costruire infrastrutture, tecnologie e servizi. Con Coastal Sustainability Alliance creeremo l’ecosistema costiero di prossima generazione di Singapore“.

C’è il sostegno di Maritime and Port Authority di Singapore, con l’Ad Quah Ley Hoon, che ha dichiarato: “Non vediamo l’ora di lavorare per sviluppare un settore marittimo sostenibile, in particolare, definendo standard comuni per le infrastrutture di ricarica e le imbarcazioni portuali elettriche“. Non ibrido, ma elettrico.

Fanno parte del gruppo degli operatori: PaxOcean, Pacific Carriers Limited (PCL) e POSH (PACC Offshore Services Holdings) – vede insieme Agency for Science, Technology and Research (A*STAR), GenPlus, Jurong Port Singapore, Sea Forrest, Technology Center for Offshore and Marine, Singapore (TCOMS), TES e PaxOcean del KSL Maritime Group.

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