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Simon Kucher e l’anomalia Italiana: l’auto elettrica decollerà se…

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«In prospettiva 2035 noi scommettiamo ancora sull’auto elettrica; ma a condizione che gli italiani non la vedano come una costrizione, bensì come la convergenza di interessi collettivi e individuali». Sono parole di Francesco Fiorese, General manager Italia della società multinazionale di consulenza Simon Kucher. 

Serve la convergenza fra gli attori del cambiamento

Simon Kucher ha appena diffuso la ricerca “Global Automotive Study”. Rileva, tra l’altro, un aumento globale dell’attenzione per l’auto elettrica, con punte del 90% in Cina e livelli tra il 60 e il 70% in Europa. La contrazione del potere d’acquisto, tuttavia, induce la maggioranza degli intervistati a posticipare l’acquisto di una nuova auto, quindi anche la sostituzione con una BEV. Questo va di pari passo con un generale aumento dei prezzi, quantificato tra il 15 e il 20%.

Nella video intervista pubblicata sul nostro canale Youtube, però, abbiamo chiesto a Francesco Fiorese e  al responsabile Strategia e Marketing di Simon Kucher Giovanni Lovat di analizzare in particolare il caso italiano, un’anomalia nel panorama europeo. I motivi del nostro vistoso ritardo nell’adozione della nuova tecnologia elettrica, abbiamo chiesto, sono di tipo economico, infrastrutturale o culturale? E soprattutto: colmeremo questo gap da qui al 2035, quando le auto endotermiche saranno bandite?

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Simon Kucher ottimista “con prudenza” sul 2035 dell’auto elettrica: ecco perchè

 

Fiorese e Lovat sono “ottimisti, con prudenza“. Quel che ancora difetta, sottolineano, è una convergenza di intenti fra tutti gli attori del cambiamento: carmaker, istituzioni, fornitori dei servizi per la mobilità elettrica e infine (e soprattutto) potenziali utilizzatori.  La filiera dell’automotive, sottolineano i nostri interlocutori,  è spaccata fra chi lo cavalca, come molte medie aziende italiane della componentistica, e chi lo vede come «un male necessario, da affrontare il più tardi possibile». Ma se i brand europei cercheranno di rallentarlo, saranno i produttori asiatici ad approffittarne. E «le profezie più negative per il nostro settore automotive si auto avvereranno». La transizione è infatti  «inevitabile e irreversibile: solo chi abbraccia il cambiamento potrà guidare il futuro del settore»  commenta Fiorese.

I nuovi bisogni del nuovi (giovani) automobilisti

La sfida per i costruttori europei è intercettare più rapidamente i nuovi bisogni dei nuovi automobilisti, in particolare delle giovani generazioni. Un’ offerta più ampia nei segmenti di ingresso della loro gamma; un’ innovazione percepibile come valore aggiunto;  una maggiore attenzione alle abitudini di consumo emergenti (sostenibilità, condivisione, mobilità come servizio). I carmaker, insomma, dovranno impegnarsi a «generare domanda e convenenza».

Comunicare la cultura dell’auto elettrica, e non solo

Lovat aggiunge un altro must: la comunicazione. L’auto in se’ è solo un tassello del paradigma, spiega. A monte c’è la comprensione della transizione energetica come necessità improrogabile. Ma in Italia «pochi hanno le idee chiare sulla crisi climatica, su come si possa contrastare, su un nuovo sistema energetico basato sulle fonti rinnovabili e la produzione diffusa. E infine su come l’auto elettrica possa inserirsi in questo scenario con con grandi vantaggi per la collettività, ma anche per gli automobilisti».

Un’innovazione percepibile anche nei segmenti d’attacco rivolti ai giovani quella della nuova Panda elettrica se ricalcherà le linee del concept Centoventi

Torna in ballo il tema della cultura dell’auto elettrica, merce rara in Italia. Mancano gli ambasciatori  di questa nuova tecnologia, azzarda Lovat, come sono stati, e sono tutt’ora, gli installatori per le sempre più diffuse innovazioni domestiche, dalle pompe di calore ai piccoli impianti fotovoltaici. Li ha aiutati una generosa incentivazione, fra Superbonus e sconti fiscali del 65%.

Auto elettrica: mini incentivi e un buon segnale

Come mai gli incentivi all’acquisto dell’auto elettrica sono molto più blandi e sono stati addirittura ridotti? Mantenendo inalterato l’ammontare del fondo, in gran parte inutilizzato, non valeva la pena di aumentare il singolo  importo, si chiedono Lovat e Fiorese?

Tuttavia, fa notare Lovat, «un buon segnale c’è: le nuove installazioni di wallbox, ormai il doppio delle auto elettriche circolanti: il cambiamento è nell’aria».

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46 COMMENTI

  1. Ma come è successo che questo thread si è riempito di troll complottisti che scrivono cazzate anticomuniste? Ma soprattutto, dove sono le discussioni sensate sull’argomento?

  2. “Come mai gli incentivi all’acquisto dell’auto elettrica sono molto più blandi e sono stati addirittura ridotti? Mantenendo inalterato l’ammontare del fondo, in gran parte inutilizzato, non valeva la pena di aumentare il singolo importo”
    Certo che varrebbe la pena ma un governo che si arrocca il diritto di decidere quanto sia il giusto guadagno delle aziende e di tentare di appropriarsi dell’eccedenza dubito che farà questa scelta, sarebbe vista dai suoi elettori come l’aiuto al perfido ricco che approfitta dei bonus, dimenticandosi che probabilmente buona parte di quel bonus, e di tutti gli altri in voga in Bonuslandia, lo ha pagato il perfido ricco, anche per chi le tasse non le paga.

  3. Adesso tante buone intenzioni per le auto, quando comunque fino a che esisterà il rotolamento della gomma esisterà l’inquinamento…ridotto ma pur sempre c’è, poi sempre per volere europeo anche le case green( probabile catasto unico con mettere le mani nelle tasche per ammodernare case e appartamenti). Mi sorge una domanda: ma i cittadini dove trovano i soldi visto che il sistema, neoliberismo, impone costi del lavoro sempre meno alti? Poi c’è questa lodevole corsa al green, bene…ma i tempi ns non sono quelli di madre natura, tutta questa corsa l’avremmo dovuta fare almeno una trentina di anni fa se i politicanti nel mondo fossero stati più lungimiranti, più etici. Guardiamoci in giro, aumenti di alluvioni, terremoti, ora l’Etna…e si pensa di sistemare tutto con un click? Ribadisco, lodevole correre per cercare di riparare, ci si ricordi che riparare ha un costo e a chi dovrebbe spendere per riparare. Non vedo politiche, almeno qui, per allargare il mondo del lavoro in modo che tutti possano partecipare all’economia. Si legga il libro di uno scienziato, Roberto Vacca, scritto anni 60 in tempi non sospetti: IL MEDIOEVO PROSSIMO VENTURO…profetico!!

    • L’Europa, infatti, ha iniziato la sua corsa alla sostenibilità 30 anni fa, rispettando alla lettera il Protocollo di Kyoto (-20% di emissioni rispetto al 1990, entro il 2020). Ora cerca di rispettare l’Accordo di Parigi 2016. Perchè lei si lamenta?

    • Oggi anche una bufala sul catasto

      a me sembra il solito convinto di fare campagna di disinformazione per un paio di partiti in vista delle europee

      Meditare se punire alle urne, cosi fanno meno danni, le formazioni che spingono questi tentativi di disinformare, sfasciare, invece che costruire

  4. La transizione è infatti «inevitabile e irreversibile: solo chi abbraccia il cambiamento potrà guidare il futuro del settore ….. A monte c’è la comprensione della transizione energetica come necessità improrogabile. Ma in Italia «pochi hanno le idee chiare sulla crisi climatica, su come si possa contrastare, su un nuovo sistema energetico basato sulle fonti rinnovabili e la produzione diffusa. E infine su come l’auto elettrica possa inserirsi in questo scenario con con grandi vantaggi per la collettività, ma anche per gli automobilisti».

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    parole parole parole ma nessuno anche su questo sito che guardi in faccia la nuova realtà

    le aziende hanno investito nella guida autonoma, lo hanno fatto non certo per solleticare l’acquirente privato ma con l’obiettivo di offrire servizi di mobilità, molto più remunerativi della vendita e post vendita ai privati

    Musk è stato esplicito 4 anni fa, se proprio non volete sorbirvi l’intero autonomy day al posto vostro io darei un’occhiata alle 3 ultime immagini in questo link
    https://cleantechnica.com/2019/04/22/tesla-autonomy-day-video-is-live/

    non penserete sul serio che l’auto privata abbia un futuro, siamo oltre 8 miliardi sul pianeta, noi abbiamo 40 milioni di auto e siamo meno di 60 milioni, se tutti al mondo facessero come noi il parco circolante globale triplicherebbe
    io ho già un amico con una auto-immobile, nel senso che la tiene parcheggiata per paura di non trovare più parcheggio presso casa, la mette in moto due volte al mese per non far scaricare la batteria , col parco auto triplicato volete finire così ?
    o pensate che i governi proibiranno i servizi di mobilità con auto autonome continuando a preferire milioni di morti e feriti sulle strade ?

      • che le auto elettriche entro la fine di questo decennio non saranno più in vendita ai privati

        nessuno vuole sentirlo dire, tutti con la testa immersa nel terreno, lo so che vi tolgono il giochino ma è un atteggiamento puerile

        secondo me l’unico vero thread da avviare dovrebbe essere ‘come pensi che accetterai l’impossibilità di avere una auto tutta tua ?’

          • Musk (e tutti quelli che sopravviveranno al massacro dell’auto) vendendo a lei l’auto guadagna diciamo il 20%, se la tiene e porta a spasso a pagamento la gente per quanto dura l’auto (diciamo 10 anni) guadagna il 1.000%

            lei al posto di Musk cosa farebbe ?

          • Ripeto: cosa c’entra la guida autonoma con l’auto elettrica e percè tutti i costruttori dovrebbero ignorare il mercato dell’acquisto?

          • @L’Astuto ha visto qualche video di Tony Seba che parla di questo?
            Serve la convergenza di energia rinnovabile, batterie e guida autonoma per poter offrire servizi di mobilità a costi molto inferiori rispetto alla proprietà del mezzo (che sta fermo e quindi è capitale immobilizzato per il 90% del tempo)
            Stessa cosa che sa perfettamente anche Musk per cui oggi abbiamo già grandi opportunità sul lato produzione di energia, grandi opportunità sulle batterie ma manca ancora l’ultimo tassello che in molti stanno cercando di riuscire ad offrire.
            E non è un caso fortuito che Tesla sia impegnata su tutti e tre i fronti.

        • -come pensi che accetterai l’impossibilità di avere una auto tutta tua ?-

          Tipo votando anche Satana affinchè non succeda? 😂 ma mica per la macchina che fa brum, per il principio.
          Perchè si inizia con la macchina, poi si passa alla casa e alla fine uno non è nemmeno più padrone delle proprie mutande.🤭
          E se alla fine non bastasse il voto, non c’è problema. Vorrà dire che si passa al 7.62×51😉

          • beh, schwab l’ha detto chiaro e tondo che la proprietà privata è ‘insostenibile’
            d’altronde noi umani siamo quintuplicati lo scorso secolo nonostante guerre costanti ovunque, se continuiamo che tutti (da madre natura dotati di un unico baricentro) vogliamo una decina di case e almeno uno scatolone lungo 5 metri da 2 tonnellate in uso esclusivo per andare a zonzo da soli per il pianeta è dura reggere le nostre voglie
            si va verso la condivisione, che poi in pratica significa verso il comunismo, quella roba mai esistita nella storia (al massimo per certi versi l’esperienza di durruti) dato che non contempla un governo

          • -schwab l’ha detto chiaro e tondo che la proprietà privata è ‘insostenibile’-

            Beh , certo, detto da un miliardario svizzero la cosa mi solleva.
            Posto che citando klaus schwab il cerchio si chiude alla perfezione, credo che non le sarà sfuggito che parlando della fu Unione Sovietica ho detto testualmente “Tu non possiedi niente, ma sarai felice”.
            Per quanto mi riguarda schwab se ne può serenamente andare lei ha capito dove, e siccome l’anagrafe non fa sconti nemmeno ai miliardari svizzeri, quello prima se lo prende in cielo il Signore meglio è.
            Perchè schwab non dice solo cose sbagliate. Quello dice anche cose pericolose. Che ci viva pure lui nel suo 1984 se tanto gli piace.

            E incidentalmente, tra le varie cose, finisce col fare più danno che beneficio ad una transizione energetica che invece è necessaria.

          • Unione Sovietica ho detto testualmente “Tu non possiedi niente, ma sarai felice”.

            l’urss (unione repubbliche socialiste sovietiche , socialiste, non comuniste) è stato un tentativo verso il comunismo, come quelli portati avanti da tutti i paesi che qui in occidente noi chiamiamo comunisti, nessuno ha raggiunto l’obiettivo

            lei preferisce avere la proprietà privata , alcune cose sue in esclusiva che nessuno può toccare, ed eventualmente usufruire di roba altrui chiedendo il permesso e pagando, se qualcuno che non ha nulla vuole le sue cose vi sparate a vicenda

            noi abbiamo sperimentato una formazione politica comunista, il M5S, fecero pure un sistema operativo per consentire la democrazia diretta (io mi trovo a disagio a dover scegliere rappresentanti, preferisco esprimere la mia opinione direttamente, nel 2023 si può fare) e lo chiamarono Rousseau , lei sa sicuramente cosa diceva Rousseau della proprietà privata nel suo https://www.amazon.it/Discorso-sullorigine-fondamenti-dellineguaglianza-uomini/dp/8835981247 , che il m5s voleva eliminare la rappresentanza era evidente dal suo ‘non statuto’, un movimento politico destrutturato, senza presidente segretario direzione eccetera, il suo famoso ‘uno vale uno’, se avessero ottenuto la maggioranza assoluta probabilmente avrebbero eliminato la rappresentanza tutta (politici, sindacati, eccetera), come lei sa in Italia abbiamo 1,2 milioni di rappresentanti, secondo me tantini

            nel comunismo non esistendo la proprietà privata non esistono gli stati stessi, si può girare liberamente l’intero pianeta, nulla è dovuto a nessuno, lei usudruisce di tutto quello che esiste sul pianeta attendendo il suo turno negli stessi modi e in armonia con tutti gli altri umani

            lei preferisce difendere a fucilate il suo orticello, permessi, passaporti e pagare proprietà altrui e vedere morto chi dice che la proprietà privata è insostenibile

            sono scelte, punti di vista, magari un ragazzo sul barcone la pensa diversamente

          • Cari signori, rimettiamo i piedi in terra. Sharing, condivisione, noleggio, mobilità come servizio, trasporto pubblico e vi dicendo non c’entrano affatto con l’aboizione della proprietà privata e il comunismo. Tanto meno con la tecnologia dell’auto elettrica e il suo utilizzo.

          • non c’entrano affatto con l’aboizione della proprietà privata e il comunismo.

            non sono d’accordo
            a parte il fatto che il cosiddetto ‘grande reset’ è argomento di discussione pubblico al world economic forum per rimettere i piedi in terra bisogna aver presente l’evoluzione tecnologica in atto, intelligenza artificiale, robot umanoidi , progressi scientifici incredibili anche nella medicina con gente che parla di immortalità possibile

            tesla ha mostrato un video in cui il suo robot umanoide Optimus si riproduce, lei ha presente la storiella contadino-imperatore-chicco di riso-scacchiera ?

            il buon Musk parla sempre di società dell’abbondanza, ‘no shortages of goods and services … almost free’ , se le cose le fanno le macchine bisogna trovare un sistema alternativo al lavoro per ripartire la ricchezza

            si parla anche di AGI entro due anni e di singolarità tecnologica per il 2029

            secondo me il tempo per ridiscutere la società è ora, anzi siamo già in ritardo (ok, fortunatamente al wef ne parlano)

          • Forse ha ragione. Ma in questo caso le sue categorie, comunismo compreso, non hanno più alcun senso.

          • -fortunatamente al wef ne parlano-

            Non le punge vaghezza, come giustamente suggerisce Massimo, che in una riunione di gente tendenzialmente molto ricca dove si inneggia a forme più o meno esplicite di collettivismo ci sia un discreto cortocircuito logico?
            Pensi che io ci intravvedo addirittura malafede.

          • per descrivere comunismo e società comunista bastano le prime 3 righe di wiki
            https://it.wikipedia.org/wiki/Comunismo
            https://it.wikipedia.org/wiki/Società_comunista

            i tentativi di applicazione dell’idea sono sempre falliti e c’è chi sostiene che la stessa natura umana la rende inattuabile
            si vedrà
            proseguire come si è sempre fatto è complicato, ad esempio io ho fotovoltaico accumulo e mi muovo esclusivamente elettrico alimentato dal sole, non credo enel e benzinai siano contenti della mia esistenza, se troppi faranno come me questo ‘abbraccio del cambiamento’ come si diceva nell’articolo per tanti sarà un problema

          • Pensi che io ci intravvedo addirittura malafede.

            il mondo è tutto un gombloddo
            si sa
            mi sorge il remoto sospetto che lei riguardo il covid ….
            🙂

          • -mi sorge il remoto sospetto che lei riguardo il covid ….-

            Mannaggia se è vero!
            Pensi che mi sono anche vaccinato, ma ho il sospetto di essermelo fatto comunque! È un gombloddo! 😂😂😂

  5. .I prezzi stanno scendendo.
    Stanno arrivando modelli meno costosi, almeno a parole, solo Tesla ha abbassato i suoi listini, per cui una Modello 3 ormai è pari al costo attuale di una media berlina.
    Ritengo ancora che per certe categorie, visti i tempi di ricarica delle colonnine in circolazione ancora lunghi, penso ai viaggiatori di commercio etc.
    Gli incentivi sono stati gestiti male, con la mia ho avuto 3000 + 2000 di rottamazione, contro i 10.000 che c’erano un paio di anni fa. In altri paesi oltre ad incentivi molto più consistenti, ci sono altre agevolazioni, es. esenzione IVA. (sarebbe un 22% di risparmio, e questo legato al costo del veicolo).

  6. Le auto elettriche sono come i miraggi in mezzo al deserto. Un business miliardario per assemblatori di auto e produttori di batterie, una iattura per i consumatori che si ritrovano a guidare un elettrodomestico a caro prezzo ma con diversi problemi progettuali e di durata.
    Nel 2035 voglio vedere come produrremo tutta questa energia pulita per alimentare auto esclusivamente elettriche? E il trasporto pubblico? Il trasporto sugli autoarticolati che circolano in ogni dove? I mezzi di soccorso? L’elettrico ad oggi è un grande inganno per fare soldi perché per abbracciare una politica ecologista e rispettosa dell’ambiente ci vuole ben altro. E l’Europa ad oggi è uno di quelli che inquina di meno!

    • Un’analisi corretta. L’elettrico è stato imposto da politicanti europei ignoranti ed ideologizzati Per la transizione ecologica occorrono due parole: neutralità tecnologica Lo scopo di chi sostiene l’elettrico è ridurre il diritto alla mobilità. Per obbligarci ad andare in bicicletta! L’articolo dice bene: saremo superati dall’Asia Si’, da Giappone e Corea, che credono nell’ibrido e negli e-fuels. Caro Savonarola, lei, come tanti sa che abbiamo l’ultima occasione con le Europee del 2024. Voi, amici di Vailettrico, seguite testate prestigiose (Quattroruote) che da sempre di occupa di mobilità di ogni tipo. In modo autorevole. La vostro onestà intellettuale vi condurrà a cambiare idea.

      • Temo che il suo commento non invecchierà bene.

        1) Neutralità tecnologica? Ma che vuol dire?
        2) ibrido? Veramente? È stato inventato nel 1997
        3) e-fuel? Certo, convenienti come l’acqua nel deserto.

      • Del suo commento condivido solamente che aumenteranno il numero delle biciclette a discapito delle automobili, e la lotta al cambiamento climatico si fa anche così. MA l’aumento delle biciclette sarà dovuto soprattutto all’aumento del costo di gestione di un’automobile, che , diciamocelo chiaro, per come la usiamo è un lusso che fino ad oggi ci siamo permessi per una congiuntira favorevole dei prezzi. Ma insostenibile nel lungo periodo!

    • se questo è il tenore mentale di questi trollaggi quotidiani in vista delle elezioni del 2024, come si è premurato di specificare Savonarola/Enrico (che posta tutti i giorni con nomi diversi qui e su altri siti con le stesse frasi), la parte politica a cui allude, con questi trollaggi mostra attitudine all’inganno, a sfasciare,e non saper costruire o amministrare

      bhe….meditare se punirli alle urne per ridurre il danno che fanno

  7. Io invece mi sa che ho calcolato male gli spostamenti qui a Zagarolo (RM). Ho affittato una mokka elettrica, e non riesco a trovare una cavolo di colonnina fast qui da i miei. Se la ricarico alla 20kw mi ci vuole troppo tempo, e aspettare per ricaricarla quasi a pieno mi passa la fantasia. Sto cercando una mappa che mi indichi bene se c’è una fast qui in torno, ma la vedo molto dura.

    • In Via Giuseppe Lombardo Radice 52, 00030 San Cesareo c’è una DC 300 kW,
      in Via Madonna Dell’Aquila, 00036 Palestrina c’è una DC da 60 kW
      in Via L. Da Vinci 39, 00030 Labico c’è una DC da 75 kW
      tutte compatibili con abbonamento BeCharge.

      Di AC invece è pieno, ma deve aspettare.

      (usi l’app di BeCharge o quella di NextCharge per vedere le colonnine attorno).

  8. Quello che mi ha lasciato un po’ perplesso è stato, tra l’altro, il riferimento al battery swap, che non sarà certamente LA SOLUZIONE, ma solo uno dei tanti tasselli. Anzi, la soluzione delle batterie intercambiabili mi sembra già abbastanza superata dall’architettura a 800 volt che consente soste di 15 minuti già oggi, oltre al progressivo miglioramento della velocità di ricarica con l’introduzione di ulteriori chimiche innovative o anche e soprattutto con lo stato solido. Consideriamo poi che il cambio batteria presuppone, oltre ad una standardizzazione dei pacchi, anche una costruzione in forte sovrannumero, incompatibile con una politica di riduzione degli sprechi: in pratica per ogni auto si dovrebbero avere la media di 2 batterie circolanti, un abominio dal punto di vista ambientale oltre che economico

  9. -c’è la comprensione della transizione energetica-

    Ci stavo pensando in questi giorni guardando i pannelli fotovoltaici posti sopra le pensiline del parcheggio del camping dove sono.
    Massimo, sei con comodo quando torno ti scrivo due righe su quel che pensavo ti può interessare? 😀
    Una cosa fatta bene eh? Da professionista😂

  10. “una maggiore attenzione alle abitudini di consumo emergenti (sostenibilità, condivisione, mobilità come servizio)”

    Ricordo quando Beppe Grillo diceva che non serve possedere una lavatrice ma servono le sue funzionalità e che dovevamo passare dall’idea di possesso a quella di sharing a pay-per-use. Sì, certo, come no.

    Poi c’era Renault con la sua favolosissima idea di Mobilize. 10 a chi si ricorda di questa cavolata di idea (nella quale Renault continua a sperperare soldi).

    Buona fortuna a tutti e tutte …

    • -Ricordo quando Beppe Grillo diceva che non serve possedere una lavatrice ma servono le sue funzionalità e che dovevamo passare dall’idea di possesso a quella di sharing a pay-per-use. Sì, certo, come no.-

      Guarda, sembra di esprimere chissà quale strano concetto, ma il principio ricalca esattamente quello che sarebbe dovuta essere l’Unione Sovietica nei sogni e negli intenti.
      Tu non possiedi niente, ma sarai felice perchè per quattro soldi potrai disporre di tutto, perchè tutto appartiene allo stato e quindi un pochettino pure a te. A parole bellissimo, ci mancherebbe.
      Sapendo però com’è andata a finire, concordo con la tua chiosa.

      • Son od’accordo al 100%. Proprietà è libertà. Possesso è schiavitù. (e la miseria, mi sembra di leggere Orwell….)

    • Ricordo quando Beppe Grillo diceva che non serve possedere una lavatrice ma servono le sue funzionalità e che dovevamo passare dall’idea di possesso a quella di sharing a pay-per-use.

      Grillo aveva indubbiamente ragione
      tanti hanno investito miliardi nella guida autonoma, non lo hanno fatto certo per regalare qualcosa agli acquirenti privati, se io guidando faccio un incidente e sfascio l’auto la casa costruttrice è tutta felice perché devo ripararla o comprarne una nuova, se hanno speso tutti questi miliardi per la guida autonoma si vede che hanno fatto due conti e visto che portando la gente a spasso a pagamento è più redditizio, si è per caso perso l’autonomy day di tesla 4 anni fa ? li Musk mostrò a tutti i conti che aveva fatto

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