Home Vaielettrico risponde Sicuri che vogliano venderle le auto elettriche? A me…

Sicuri che vogliano venderle le auto elettriche? A me…

29

Sicuri che vogliano venderle in Italia le auto elettriche? Se lo chiede (e ce lo chiede) Franco, un lettore che racconta qui la sua disastrosa esperienza. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati alla mail info@vaielettrico.it .

sicuri che vogliano venderleSicuri che vogliano venderle? Io ne avevo ordinata una, poi…

“Prendo definitivamente atto che in Italia comprare una vettura full electric è impossibile, siamo diventati invisibili alle Case auto. La sensibilità nell’aiutarci a limitare l’inquinamento da auto-trazione è pari a zero. Ci toccherà attendere anni e, dopo aver saturato i loro mercati, potremo acquistarla senza più bonus, pagandola al 100% Vi porto la mia esperienza disastrosa iniziata nel luglio 2021, scegliendo una vettura vista al salone di Ginevra e che mai avrei pensato di poter ordinare. Ma che l’incentivo di Stato e quello offerto dalla mia Regione mi permettevano di scegliere e che mi veniva data in consegna per novembre 2021. Giusto in tempo per farmi installare la wall-box con detrazione del 50 %. Purtroppo al gruppo tedesco di consegnare elettriche in Italia non interessava, bastava pubblicizzarle dappertutto, per strada, sui giornali, in tv, regalandole alle nostre brave sciatrici...”.

…ne ho ordinata una seconda, anche questa troppo in ritardo

Quindi, perso l’incentivo di Stato, davo disdetta e provavo a salvarmi in corner con una My 22 del concorrente svedese, ordinata a 3 giorni dalla data di produzione. Facendo il ragionamento: modello sì old style, ma tra 40 giorni smetto d’inquinare con la mia Euro 4. Ed invece no, perché a pochi giorni dalla consegna il gruppo svedese decide di annullare tutti gli ordini delle ultime My 22…. Passando, previo consenso del cliente, ad una My 23, il tutto con un delta costo a mio carico poco gradevole, nonostante gli sforzi della concessionaria. A questo punto mi aspettavo un occhio di riguardo, una sorta di priorità data dal disguido generato dalla casa-madre. Ma la consegna, slittata dall’11 maggio per la My22 al 15 luglio per la My23, dovrà slittare ancora. E probabilmente oltre la data prorogata dalla mia Regione e quindi annullerò l’ordine anche di questa vettura, che senza bonus risulta oggettivamente fuori portata. Per la gioia di chi si preoccupa a livello politico della situazione attuale.

sicuri che vogliano venderleSicuri che vogliano venderle? Io ho tre dubbi

Si potrebbero fare mille considerazioni su quel che mi è accaduto: pandemia, crisi dei chip, la guerra, i politici manovrati ed il mio ego. Ma allo stato dei fatti mi pongo tre semplici domande:
1) perché le case automobilistiche ci pubblicizzano un prodotto che in Italia non consegnano, mentre nel resto d’Europa fanno a gara ogni mese?
2) perché lo Stato italiano si mette a rischio sanzioni dando i fondi del PNRR per fare girare il più possibile l’economia locale, ma non per raggiungere obiettivi ambientali più importanti di ogni cosa in questo momento?
3) perché l’imprenditoria locale preferisce vivere in una bolla dove nulla deve cambiare? Ormai siamo come i polacchi, che non accettano i divieti della EU salvo poi chiederle aiuto/fondi. In quella bolla ci viviamo e respiriamo noi, cari Giorgetti, Cingolani e Giovannini.  Franco Silot

sicuri che vogliano venderle
La Polestar 2: in Italia non è in vendita.

L’Italia è un mercato marginale e le auto vanno altrove

Risposta. Mancando le macchine, Franco ci fa sapere anche che “la wall box, comunque venuta a mancare la detrazione, non l’ho più fatta montare”. Il suo racconto conferma un’idea che ci siamo fatti da tempi. Ovvero che l’Italia per ora è un mercato marginale per l’elettrico e i costruttori preferiscono concentrare le consegne sulle piazze più interessanti del Nord Europa. Addirittura c’è chi, come Polestar, qui da noi le sue auto non le vende proprio. Il paragone con la Polonia ci rattrista, ma purtroppo ha un fondo di verità. In questo benedetto Paese c’è tanta gente che vuole godere dei vantaggi della casa comune europea, senza però accettarne le regole.

sicuri che vogliano venderle—  Iscriviti gratis alla nostra newsletter e al nostro canale YouTube —

Apri commenti

29 COMMENTI

  1. Se cercate una elettrica nuovissima sta arrivando nelle concessionarie Solterra, la prima Subaru elettrica. So che ne avranno in pronta consegna da luglio poche unità, da settembre arriverà il quantitativo maggiore. Sono in attesa che arrivi, penso prossima settimana dal concessionario. Subaru dovrà immatricolarne, a causa delle leggi europee sulle emissioni hanno dovuto terminare di importare la mitica WRX-STI. Quindi avranno tutto l’interesse a venderne.

  2. non posso che confermare quanto raccontato dal lettore…ho fatto un giro in 3 concessionarie, arrivando con la mia auto euro 2 ben visibile dalle scrivanie dei venditori…
    Il risultato migliore che ho ottenuto è la possibilità di salire nella vettura usata per i test drive (solo per vedere la posizione di guida in un mezzo infuocato dal sole).
    Nel secondo caso ho ottenuto il depliant di una vettura a cui non ero interessato, mentre nel terzo ho potuto solo contemplare due vetture dei test drive da fuori…
    Il tutto è accaduto in un giorno infrasettimanale con saloni praticamente vuoti.
    Non molto tempo fa si faceva a gara ad accogliere il cliente in salone per accaparrarsi l’eventuale vendita e relativa provvigione…nel 2022 con gli incentivi operativi non ho avuto neanche il piacere del classico “la posso aiutare?”

  3. La cosa che mi stupisce di più è leggere alcuni commenti dove si critica chi compra auto a benzina o diesel, come se l inquinamento fosse causato solo ed esclusivamente da quello….. Ma ovviamente alcuni di voi professano la famosa teoria: io intanto cerco di fare qualcosa ed ho la coscienza a posto…… Secondo me vi stanno facendo il lavaggio del cervello…..e infatti ho acquistato una bella euro 2 iscritta asi, costa poco mantenerla e vedrai che non sono quelli come me che rovinano il mondo, aprite gli occhi e le ev. Lasciatele al concessionario…..

    • Io sono un appassionato di auto ed anche di auto d’epoca, ma spero finisca l’incentivazione per le auto semplicemente vecchie. Perché di storico o collezionistico una macchina usata ogni giorno non ha nulla, quindi non dovrebbe aver diritto a sgravi.

    • Quello che lei dice appartiene alla corrente del benaltrismo, anche se in misura lieve, individualmente.
      Ci sono cose che oggettivamente sono sbagliate, anche se minime.
      Se viene l’idraulico a casa sua e alla fine lei lo paga in nero, può ben dirmi che rispetto all’evasione che c’è in Italia è un niente, ma rimane evasione, si o no?
      La sua singola macchina non rovina il mondo. Però insieme ad altri 30 milioni di veicoli nella sola italia sì.
      Se ognuno non fa qualcosa nel suo piccolo (chi può, ovviamente! Chi non può, oggi, non deve fare niente; può darsi che ad un certo punto tutti si debba fare qualcosa, per forza), nel complesso non verrà mai fatto nulla.
      Per fare un formicaio serve ogni singola formica.
      Altrimenti, il problema è “ben altro”. E nessuno fa niente.
      Che le piaccia o no, le cose stanno così: una macchina EURO2, ASI o non ASI, inquina.
      Se è davvero un’auto storica e la tira fuori una volta al mese per andare ad un raduno, nessun problema. Se è la sua auto di tutti i giorni, la sua è elusione ambientale, che le piaccia sentirlo dire o meno.

    • Le auto d’epoca e parlo da possessore di una supercar d’epoca, hanno diritto a importanti sgravi fiscali, ma non dovrebbero essere “auto di tutti i giorni”. Dovrebbero permetterne l’utilizzo SOLO per manifestazioni motoristiche e durante i giorni festivi e prefestivi, come faccio io e tanti altri.
      Franco ha pienamente ragione, a mio parere questi Ministri dovrebbero dare semplicemente le dimissioni…

  4. Adesso faccio un sito che si chiama VaiGpl e scrivo un un articolo in cui descrivo la mia esperienza: decido di acquistare una Dacia GPL, improvvisamente decidono che il GPL è difficile da avere perché mancano dei componenti e quindi ci vogliono almeno 7 mesi di consegna. Inoltre nel frattempo cambiano anche il marchio e quindi costa anche di più. In più non tutti distributori hanno il rifornimento. Morale ma in Italia vogliono vendere questi GPL? Tanto per dire che il problema non è solo sull’elettrico, in che mondo vivete?

    • ci dai il link di “vaigpl”?

      così potrò leggere notizie sul tema, qui su “vaielettrico” si parla di mobilità elettrica, sul tuo sito potrò leggere dissertazioni diverse, sono curioso, dai dai

  5. 1. Polestar arriva in Italia nel Q2 2022
    2. Le consegne delle EV richiedono tempo in tutta Europa, VW consegna in tutta Europa dal 2023 in poi
    3. La storia che il produttore non vuole vendere in Italia è vera quanto quella dei microchip nei vaccini
    4. Mi fate venire in mente quelli che si ammassano nella stessa pizzeria e poi se la prendono col ristoratore perché devono fare l’attesa prima di avere il tavolo. E magari commentano con “ce l’ha con noi, ci discrimina perché non siamo vestiti bene”…

    • Dal punto di vista farmacologico è un perfetto ignorante, senza che si offenda, è stato il CEO di Pfizer un certo Bourla ad ammettere che stanno già sperimentando modi wireless per verificare che la medicina sia assunta dal paziente e uno di questi è inserendo dei microchip nei medicinali, anche quelli che si prendono per bocca. Poi se parliamo di chip sottocutanei allora la storia risale già a qualche decennio….
      Così per dire eh.

    • Ignoro come funzionano gli incentivi altrove ma qui in Italia uno dei problemi è che con questa situazione tocca disdire gli ordini perché non se ne può più usufruire.

  6. Sinceramente in questo periodo quando qualcuno mi chiede come mi trovo con la mia ev, gli rispondo che per me è perfetta.
    Nonostsnte gli aumenti delle bollette sono comunque in positivo.
    Per quanto riguarda l’acquisto, se possibile cosiglio di aspettare, se si tratta di auto sotto i 40k €.
    Ad oggi gli incentivi se li pappano i costruttori rimangiandosi gli sconti sui listini.
    Cosa diversa è se pensa di comprare una macchina di alta fascia.
    Credo che il momento migliore sia stato il 2020

    • Infatti. Mi sento un miracolato, a settembre 2020 ho deciso di comprare una Twingo ZE dopo che in attesa di un tagliando avevo fatto una chiaccherata col venditore, con la rottamazione di una mini del 2000 l’auto nuova la ho pagata 13000€ anziché 24400. Firmai subito, consegna prevista a metà dicembre, il 30 novembre l’avevo a casa. l’Italia è un paese strano, quando comprai la Niro eravamo l’unico paese europeo dove non si potevano avere sensori di parcheggio anteriori e tetto apribile

      • Sono stato tentato anche io, moltissimo, sostituire una Splash con la Twingo, ma anche se nel 2020 aveva già 9 anni e 120.000 km, è un Euro 6B benzina da 119 gr/km, fa più di 20 km/lt nell’uso medio che ne facciamo noi, prevalentemente urbano e tangenziale (prima che qualcuno mi dica che non è possibile: segno i pieni tenendo gli scontrini del self-service, il consumo che indico è stato misurato su oltre 60.000 km!!!), sarebbe stato uno sfizio più che una reale necessità… sia economicamente che ambientalmente.
        Ora economicamente non ha più senso, le percorrenze sono diminuite (anche perchè ogni volta in cui è possibile usiamo la Model 3) tanto vale portarla a fine vita.

        • Io invece sto facendo esattamente questo ragionamento, e non è uno sfizio ma conti alla mano un vantaggio sia economico che ambientale. La differenza è che non darò dentro l’attuale ICE, la Lodgy, ma le affiancherò una Zoe usata. Avremo sempre la id.3 di mia moglie, che ad oggi è usatissima, ma spesso
          – Entrambe sono già state prodotte e usate, quindi non c’è più il problema del costo ambientale della loro produzione
          – economicamente, mi servono 20.000 km all’anno. Se invece di farli tutti con la Lodgy li divido in 17 con la Zoe e 3 con la Lodgy (le volte in cui mi serve per capacità di carico o autonomia), a conti fatti di tutto vado al pareggio economico in 3 anni.
          – ambientalmente, risparmio 1400/1500 lt di benzina circa ogni anno. La Lodgy è grande ma con un motore piccolo, quindi consuma parecchio. Tradotti sono più di 3 ton di co2 all’anno e non so quanto particolato. Ed è risparmio netto perchè il mio contratto energetico è 100% rinnovabile garantito.

          E il tutto calcolando la benzina a 2.0€/lt e caricando dalla rete. Appena avremo il fotovoltaico (spero a breve) i calcoli saranno ancora più vantaggiosi, così come se/quando il prezzo della benzina aumenterà ulteriormente.
          Quando poi in futuro esisterà un’auto elettrica paragonabile alla Lodgy (800lt di baule sono comodissimi per tutta una serie di attività che facciamo) allora potremo pensare a sostituire anche questa.

    • Vero, ho avuto la fortuna di incappare a fine 2020 in un incidente senza danni alle persone e dover demolire una vecchia diesel. Ho immediatamente trovato pronta a Sassuolo una Zoe pagata nuova soli 20mila euro. Da allora sono solo soddisfazioni e 38mila km lisci come l’olio. Pardon lisci come un elettrone.

  7. Con i proclami di certi personaggi nostrani;
    con la mancanza di voglia che le concessionarie hanno di vendere elettrico;
    con le difficoltà che ci sono in italia ad installare colonnine, FV ed eolico.

    Probabilmente il punto di vista italiano ha influenzato la gestione delle auto delle case automobilistiche.
    Con al gioia degli ostili all’elettrico l’italia diventerà il refugium peccatorum del termico scartato (giustamente) dai paesi maggiormente virtuosi.

    Quando poi si avvicinerà la scadenza non mi stupirebbe una proroga ad personam e l’arrivo di auto auto prodotte per i paesi in via di sviluppo (in fondo da certi punti di vista come la libertà di stampa siamo conciati pure peggio di alcuni, siamo al 58 posto).

    • Sono già arrivate quelle auto, vogliamo parlare della Spring, un’auto per il mercato indiano rimarchiata Dacia? Poi c’è gente che siccome è elettrica e costa poco se la fa andare bene, ma i test NCAP sono li da vedere.

      • Che poi è un “costa poco” relativo, altrimenti se costasse più o meno per quel che vale come scooter 4 posti col tetto la prenderei subito. Però rigorosamente con presa CCS. Ecco. ☝️

        • Non la comprerei nemmeno se costasse 5.000€, per i motivi già detti. Piuttosto cerco una e-Ep o una Zoe “non flex” usate (cosa che sto onestamente iniziando a fare, pensando magari di tenere la Lodgy solo per le volte in cui serve il suo bagagliaio).

          • Nei test NCAP la Zoe ha preso 0 stelle e la Spring 1. Non dico che sia un’auto super sicura, ma è adeguata per l’uso per cui è nata. È vero che è costruita sulla base della Renault Kwid indiana, ma ha evidenti migliorie per quanto riguarda la sicurezza. È sicura esattamente, se non di più, di qualsiasi citycar che c’è in circolazione.

          • Francesco vero, la Zoe 2021 ha effettivamente peggiorato i risultati , e il perchè è spiegato qui : https://www.euroncap.com/it/stampa-e-media/comunicati-stampa/renault-laguna-s-legacy-ruined-as-zoe-and-spring-debase-electric-car-safety/. Hanno modificato alcuni airbag e un altro paio di cose. La prima serie del 2013 aveva preso voti migliori.
            E comunque no, non sono sicure come altre citycar: la Up! ha 3 stelle (81-83-46-55 nei quattro punteggi) così come la 500 (66-49-53-27).

          • Il test della e-up! È del 2019, mentre quello della Spring è del 2021, molto probabilmente con i nuovi parametri non andrebbe oltre una stella anche la e-up, quindi a parte la 500, secondo me moltissime delle altre citycar in circolazione che siano elettriche e non hanno un livello di sicurezza pari se non inferiore alla Spring.

      • A quella gente non gliene farei nemmeno una colpa. Additiamo chi compra le termiche e adesso additiamo anche quelli che cercano di essere virtuosi ma che purtroppo non avendo stipendi “giusti” si devono accontentare della spring?

        • Non ho scritto che non andava comprata e non ho “additato” nessuno.
          Ma la scarsa sicurezza di quell’auto mi pare sia evidenziata bene dai test ncap. Appunto un’auto disegnata per il mercato indiano (senza offesa per gli indiani, ma li solitamente si vendono auto molto economiche anche perchè molto meno sicure).
          “io”, “per me”, avrei preso un’usato di altra marca piuttosto che una Spring.

          • Concordo con l’analisi di Franco. In Italia siamo al ridicolo. Quando poi sarà tardi, sia per la situazione inquinamento che per quella economica, perché che gli italiani lo vogliano o meno il mondo sta cambiando, allora si correrà ai ripari a scapito dei città che si ritroveranno divieti e altro dovendo pagare più di tutti gli altri. Senza contare che continuiamo a pagare miliardi di multe europee per le violazioni ai trattati sul clima.

Rispondi