Emergenza siccità in diverse regioni italiane. Un problema drammatico per allevatori e agricoltori. Al punto che ormai soffrono la carenza d’acqua e le temperature elevate perfino i fichidindia. Un contributo positivo arriva dall’agrivoltaico che aumenta la resilienza dei sistemi produttivi agricoli al cambiamento climatico. Abbiamo già dato notizia di studi sul tema e progetti avviati sul campo. Un interessante contributo è quello firmato da Alessandra Scognamiglio ricercatrice Enea e presidente dell’Associazione Italiana Agrivoltaico Sostenibile (AIAS).
L’agrivoltaico ha effetti benefici sulla produzione di cibo in climi aridi e colpiti dalla siccità
I contrari all’agrivoltaico oltre la questione paesaggistica sottolineano il carattere sperimentale della tecnologia. E’ vero, ma solo in parte. Come scrive Scognamiglio, in un articolo del 2024, è forte l’attenzione del mondo della ricerca: «Una recente review sulle ricerche pubblicate negli ultimi 20 anni valuta in oltre il 18% per anno l’incremento di studi sul tema agrivoltaico».
Non siamo certo all’anno zero. E cosa dice la letteratura scientifica? «Sono ampiamente riconosciuti in letteratura i potenziali effetti benefici dell’agrivoltaico sui sistemi agricoli del futuro, specialmente legati alla possibilità di incrementare la produzione di cibo in climi aridi».

Ma attenzione non solo in zone marginali ma anche in quelli che «sperimentano problemi derivanti dalla siccità sempre più diffusa e frequente, grazie alla protezione delle colture offerto dai moduli fotovoltaici (condizioni climatiche meno variabili che senza protezione, protezione meccanica, ombreggiamento delle colture) ed alla conseguente potenziale migliore produzione (maggiore quantità e migliore qualità dei prodotti agricoli), anche in presenza di un significativo risparmio idrico».
Le evidenze nei vigneti: l’impiego dell’agrivoltaico ha incrementato le rese
Tra le evidenze sottolineate dalla ricercatrice Enea le applicazioni dell’agrivoltaico ai vitigni che «forniscono un chiaro esempio delle potenzialità di questo approccio. In paesi come la Francia e l’Italia, a fronte di una generale diminuzione della produzione agricola collegata anche agli effetti del cambiamento climatico (ondate di calore, gelate tardive ed eventi estremi), l’impiego dell’agrivoltaico ha consentito un incremento della resa dell’uva coltivata sotto i moduli fotovoltaici».

Il campo di ricerca è molto esteso e ha investito anche l’abbinamento tra agrivoltaico e dissalatori. Questo consente di recuperare risorse idriche preziose per l’agricoltura senza inquinare l’aria e consumare idrocarburi.
La ricerca sulla riduzione degli impatti visivi e l’agrivoltaico che alimenta un dissalatore
Non c’è tempo da perdere per decarbonizzare, elettrificare, ridurre le emissioni, tutelare le produzioni eppure in tutta Italia sono nati come funghi comitati per ostacolare l’agrivoltaico. In Veneto un produttore di uve pregiate è stato costretto a togliere i pannelli dal vigneto (leggi) perché oggi , oltre il vino, si vende il paesaggio dell’economia della vite. E gli impianti impianti fotovoltaici ed eolici non sono accettati.
Che fare? Ad Enea hanno studiato e individuato approcci per la riduzione degli impatti visivi. Il criterio individuato viene spiegato con la «visibilità minima e massima verosimiglianza» e diventa uno «strumento di dialogo con decisori locali che vogliano sviluppare sistemi agrivoltaici aderenti ad obiettivi di qualità sito-specifici».

Oltre l’attenzione al paesaggio è necessario valorizzare tutte le potenzialità di una installazione. Un esempio interessante è un progetto descritto da Scognamiglio realizzato a Scalea dove un impianto agrivoltaico con moduli fissi, della potenza nominale di 18kWp, «composto da quattro file di moduli fotovoltaici distanziati di 5m all’interasse, e collocati su strutture di supporto verticali ad un’altezza di circa 3m da terra circa», protegge una coltura di agrumi.
E l’energia generata dal fotovoltaico è impiegata in un sistema di dissalazione. In contesti dove si soffre la siccità legare la produzione di energia da agrivoltaico a queste opere facilita sicuramente anche la dimensione della sostenibilità sociale oltre che economica ed ambientale.
LEGGI Ammoniaca: il carburante quasi perfetto (automobili a parte) e guarda il video