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Si chiama Aria e nasce per essere facilissima da riparare
“Se qualcosa si rompe, sostituisci solo la parte difettosa”
NIO sta tentando di espandersi anche in Europa (del nord)… Se riuscisse nell’impresa di farsi conoscere (magari anche grazie a qualche accordo con CATL, che pure produce sistemi di battery-swap) potrebbero pure riuscire….
Certo non da noi in Italia, dove abbiamo inventato lo “spauracchio elettrico causa di tutti i mali” oltre ai bizantinismi e lentezze varie nel rilascio di autorizzazioni per impianti di ricarica (e quindi cambi batterie).
Magari all’ultimo secondo il min. Urso si sveglia… fa una retromarcia nei confronti della Cina (che sta impostando fabbriche europee ovunque tranne da noi ) e riesce a portare uno stabilimento NIO in sostituzione dei morenti (o già sepolti) che abbondano… Dubito che Stellantis abbia capacità di far un ulteriore accordo (oltre Leapmotor) per aggiudicarsi anche la tecnologia di battery swap (che per altro avevano pure messo sul prototipo di “Panda elettrica”).
E pensare che il timore della durata della batteria è (forse immotivatamente visti gli ultimi studi) il pri
Continuo imperterrito la mia personale battaglie anche se in pochi su vaielettrico mi seguono: il battery swap risolve (tra i tanti) anche questo problema, la batteria NON è legata indissolubilmente all’auto ma anzi diventa una “commodity” che cambio quando voglio e di cui non mi devo preoccupare dello stato.
Un auto che sopravvive molto più della batteria è quanto di più sostenibile ci possa essere, e le batterie che perdono autonomia possono essere riutilizzate per i BESS e successivamente riciclate.
In Europa potevamo prendere al volo quest’occasione soprattutto nel segmento delle utilitarie, “bastava” una direttiva dall’alto o un accordo tra le case produttrici.
Invece no, tutti si stanno studiando la loro batteria superperformante e superintegrata con l’auto, la mia impressione è che cadranno come birilli
Il battery swap potrebbe essere una soluzione in alcuni casi – soprattutto veicoli leggeri – ma perché in Europa la relativa infrastruttura non prende piede (vedi Nio) e la formula dell’auto venduta con batteria a noleggio è stata abbandonata da anni ?
Il riutilizzo delle batterie da autotrazione per i BESS è possibile anche se esse sono “incorporate” negli EV..
Vedo difficile la battaglia contro le batterie proprietarie e super integrate perché, almeno secondo i costruttori, questo schema garantisce maggiore compattezza dimensionale e smaltimento del calore
https://chargedevs.com/whitepapers/driving-the-future-of-ev-battery-assembly-with-adhesives/
Il passaggio da prototipo a prodotto commerciale prevede il superamento di determinati test, anche distruttivi, chissà se con componenti facilmente sostituibili dall’utente verrebbero superati senza usare materiali compositi che porterebbero il prezzo fuori mercato.
” “Le batterie sono spesso integrate nel telaio, le parti non sono standardizzate e difficili da ottenere per i garage indipendenti”. E anche la UE, dopo elettrodomestici ed elettronica di consumo, dovrebbe emanare regole che agevoli la riparazione delle EV.” ”
in effetti in Europa è stato fatto un putiferio normativo per uniformare prese USB e cavi ricarica dei cellulari (per evitare sprechi di materiale e rischio rifiuti non gestiti RAEE) … andrebbe fatta una legiferazione per impedire la non riparabilità (per questioni tecniche o di costo improponibile pure su vetture semi-nuove), con batterie con moduli rimovibili, inverter e OBC riparabili etc etc … Anche se ciò rischierebbe di rendere eterne le vetture così concepite…
// segnale che arriva dalle nuove generazioni, sempre meno attratte dal fascino dell’auto \\
E allora perché progettare un auto dall’aspetto “sportivo” e con soli due posti ?? E con una batteria (quasi) da quadriciclo..
Peccato perché i principi di progettazione “sostenibile” sono condivisibili anche se forse non sempre applicabili.
Un gran bel segnale…però sappiamo come vanno le cose…