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Lo sharing elettrico è bello, ma non sta in piedi

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Lo scooter sharing
Uno scooter Gogoro 3

Lo sharing elettrico è bello, ma spesso non sta in piedi economicamente. Le aziende perdono soldi e i servizi vengono chiusi. La notizia dell’ultima vittima eccellente è arrivata ieri. Lo sharing di scooter elettrici Bosch Coup interromperà il suo servizio in Germania, a Berlino e Tubinga, entro metà dicembre. Anche le sedi di Parigi e Madrid saranno chiuse.

Lo sharing elettrico soffre ovunque, anche in Italia

Bosch Coup
Uno scooter Gogoro in sharing per le strade di Madrid,

Anche in Italia non è un mistero che lo sharing elettrico, auto o scooter che sia, soffre di più di un mal di pancia. Ora Bosch Coup dice basta. E lo fa con un comunicato-stampa in cui ammette che continuare è “economicamente impossibile nel lungo termine, poiché il mercato dello sharing è altamente competitivo e ha costi elevati“. Peccato, perché il servizio lanciato a Berlino nell’estate del 2016, con gli scooter nero e turchese Gogoro, si era subito affermato. Ed era stato esteso anche a Madrid e in Francia. Ma la gestione si è rivelata troppo costosa:  “Le operazioni quotidiane come la sostituzione della batteria e il servizio clienti sono costose, ma necessarie per rendere la flotta disponibile e in buone condizioni per i clienti“, scrive Coup nella nota in cui annuncia la resa. In effetti il cliente non vede il grande sforzo che c’è dietro: dall’investimento nella piattaforma informatica alla manutenzione continua dei mezzi.

 

Alzare i prezzi? Impossibile

L’unica alternativa, spiega il sito tedesco Electrive (qui l’articolo) era un deciso aumento dei prezzi. Ma la fedeltà dei clienti nel mercato dello sharing è piuttosto bassa e l’attenzione ai prezzi, invece, molto elevata. Col telefonino e le app di confronto farsi un’idea oggi è molto facile. Rincarare le tariffe avrebbe significato perdere utenti. Insomma: una strada senza uscita e i responsabili di Bosch Coup hanno deciso di prenderne atto, scendendo dagli scooter e spegnendo il motore.

 

scooter coupOvviamente i costi sostenuti per i pacchetti già acquistati e non utilizzati verranno rimborsati. Al momento Bosch Coup impiega un totale di 120 persone, 75 delle quali nella sola Berlino, la città in cui il servizio era più esteso. E anche questo è un problema. L’azienda dovrà far fronte a un supporto per consentire loro di trovare un altro lavoro, anche con una buonuscita di carattere economico.

— Leggi anche: i piccoli Me diventano grandi ed entrano nello scooter-sharing di GoVolt

 

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3 COMMENTI

  1. Parlano di mercato altamente competitivo, il che é positivo per la clientela se la loro offerta al pubblico sará compensata da altre societá per l´appunto piú competitive, non parrebbe quindi il modello della mobilitá elettrica in sharing in toto ad essere messo in discussione.
    Il problema sarebbe invece se i prezzi fossero troppo altri rispetto ad altri sistemi di mobilitá soprattutto a causa del frequente danneggiamento dei mezzi o il non riparcheggiarle in posti appropriati, come avvenuto in Italia per diversi servizi di bike sharing, in tal caso servono appropriati mezzi per prevenire l´inciviltá di certe persone

    • Tiziano, la verità è che a oggi stanno in piedi solo gli sharing foraggiati dal pubblico o comunque da chi ha interesse a far conoscere un suo prodotto, anche con un servizio in perdita. E questo è un problema, perché si tratta di una grande opportunità per tutti: per chi lo usa e per chi non lo usa ma trova meno macchine in circolazione.

      • Di quali incentivi si parla indicativamente?
        La mobilitá tramite endotermici non viene tassata in base ai danni che procura come si dovrebbe quindi se mezzi piú ecologici vengono incentivati non mi sorprende
        cosí pure vedo incentivati molti settori del trasporto pubblico pur non essendo spesso particolarmente ecologico

        La sharing mobility in questi anni ha avuto un vero e proprio boom, certo come normale non tutte le societá hanno avuto successo ovunque ma d´altronde si é ancora in una fase in cui sono necessarie importanti calibrazioni dell´offerta o di aggregazione tra societá, peró se una moltitudine di aziende sta investendo e crescendo in questo genere di attivitá é perché ci credono anche senza avere obiettivi di immediato guadagno, é normale che sul breve debbano prevalentemente fronteggiare dei costi, mi viene in mente Amazon o Tesla il cui obiettivo per molti anni é stato quello di crescere in dimensioni, anche per aumentare le economie di scala e nel loro modello di business, come é pure fisiologico che qualche altra societá chiuda o si dedichi ad altri settori che ritiene piú remunerativi

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