Settimana elettrica in 4 notizie flash. Il crash-test della Honda e, la Porsche Taycan che va sempre più forte nelle vendite, la guerra dell’idrogeno in Germania e le targhe verdi in GB.
Settimana elettrica / I voti alla sicurezza della Honda e
Non ce l’ha fatta la Honda e, prima elettrica della Casa giapponese, a conseguire il massimo del punteggio nel crash-test ufficiale di EURO NCAP. La citycar ha ottenuto 4 stelle su 5, penalizzata da alcune carenze come la frenata automatica d’emergenza, non sempre sufficientemente tempestiva. Le principali valutazioni sono queste:
- Protezione del passeggero adulto – 76%
- Protezione del passeggero bambino – 82%
- Protezione degli utenti vulnerabili della strada (pedoni e bici) – 62%
- Dispositivi di Safety Assist – 65%

L’ultimo modello elettrico ad essere sottoposto ai crash-test Euro NCAP è stata la Volkswagen ID.3, promossa con 5 stelle . Punteggi alti, vicini al 90%, in tutte le prove: per la protezione degli occupanti adulti 87%, per i bambini 89%, per le dotazioni di Safety Assist 88%. Voto inferiore, 71%, solo nella protezione degli utenti deboli della strada (pedoni o ciclisti) in caso di investimento.

Clamoroso sorpasso in Inghilterra: i datii di vendita di novembre dicono che la Porcsche più venduta è stata la prima e unica (per ora) eletttrica. Ovvero la Taycan, che ha superato per immatricolazioni anche il Suv Macan, da tempo leader per la marca di Stoccarda nel Regno Unito. I dati sono stati pubblicati da AUTOCAR (qui l’articolo) e dimostrano che la Taycan sta aprendo un nuovo capitolo nella storia della Porsche. In tutto nei primi 11 mesi del 2020 sul mercato inglese se ne sono vendute 1.605, un’ottima performance per un modello i cui prezzi partono in Italia da 111 mila euro.
Non è la prima volta (e non è l’Inghilterra il primo mercato) in cui si registra un’ottima performance della Taycan. Ad agosto l’elettrica era stata la Porsche più venduta in assoluto (qui l’articolo). Recentemente il n.1 Oliver Blume ha confermato che nonostante la pandemia già nel 2020 si supera l’obiettivo di 20 mila Taycan vendute.
Mai dire idrogeno in casa Volkswagen.
Anche la stampa tedesca, dopo la frattura tra le principali Case auto, si divide sullo scontro elettrico-idrogeno. L’influente quotidiano economico Handesblatt ha pubblicato un editoriale a firma Stefan Menzel in cui si sposa in pieno la posizione della Volkswagen. Ovvero: per le automobili l’idrogeno è una soluzione sbagliata. Già l’incipit dell’articolo dice con chiarezza come la pensa la redazione di Handsblatt: “Gli obiettivi ambientali possono essere raggiunti in modo economicamente ragionevole solo con le auto a batteria. I veicoli a idrogeno offrono solo una soluzione fittizia“.

L’articolo è corredato da una vignetta in cui si vedono due auto dirette al traguardo “Klimaziel” (obiettivi climatici). Ma mentre l’auto a idrogeno è finita fuori strada, l’elettrica sta raggiungendo agevolmente la vetta. Sull’idrogeno a fine ottobre si era consumata una clamorosa spaccatura all’interno della VDA, la potente associazione che riunisce i big dell’auto. Da una parte Volkswagen-Audi, dall’altra BMW e Mercedes.
In Gran Bretagna le targhe “verdi” per le elettriche

Martedì 8 dicembre in Gran Bretagna è diventata operativa l’annunciata introduzione di targhe speciali per veicoli elettrici e a idrogeno. L’obiettivo è renderle immediatamente riconoscibili per facilitare la fruizione dei vantaggi riservati ai veicoli a emissioni zero, come l’accesso a ZTL e parcheggi gratis. Il colore della striscia verticale che contraddistingue le targhe è verde, identico in tutto il Paese Gran Bretagna. Lo sfondo della anteriore è bianca, di quella posteriore è gialla. Il governo di Londra è convinto che questa misura serva anche a dare maggiore visibilità ai mezzi “puliti” nel traffico stradale, una sorta di patente di sostenibile da esibire con orgoglio. Questo almeno sostiene il Segretario ai trasporti del Regno Unito, Grant Shapps.
Ottima idea da copiare subito, IMHO.
Quella delle targhe effettivamente mi sembra una modifica a costo abbastanza ridotto con un impatto a livello “marketing” non da poco.