In settembre le vendite globali di veicoli elettrici (EV e ibridi plug-in) hanno raggiunto la cifra record di 2,1 milioni di unità, il massimo assoluto mai registrato finora. Il boom è stato trainato da spinte sincronizzate nei mercati chiave: Stati Uniti, Europa e Cina. E la Norvegia annuncia: missione compiuta, gli incentivi non servono più (e lo riduce).
Una spinta globale – i numeri che contano
Nel periodo gennaio-settembre 2025, le vendite globali di EV (BEV + PHEV) hanno raggiunto 14,7 milioni di unità, in crescita del 26% rispetto al 2024.
Suddividendo per area geografica:

Solo a settembre, Cina, Europa e Stati Uniti hanno registrato performance record:
- Il mercato cinese ha sostenuto l’onda con quasi 1,3 milioni di vendite su base mensile, pari a circa il 62 % dell’intero volume mondiale.
- In Europa, le vendite EV sono aumentate del 36% anno su anno, raggiungendo circa 427.541 unità.
- Negli Stati Uniti, un forte sbalzo nel mese è stato stimolato dalla corsa al credito d’imposta, con un +66% rispetto allo stesso mese del 2024. Ma gli analisti avvertono che la domanda statunitense potrebbe cadere nel quarto trimestre, con la fine dei vantaggi fiscali.
Prezzi in calo e più colonnine: i grandi mercati convergono
Il fenomeno è favorito dalla riduzione dei costi delle batterie, dalle economie di scala produttive e dal miglioramento delle infrastrutture di ricarica, che rendono l’EV sempre più competitivo. In Europa, anche dalla ricomparsa degli incentivi in molti grandi mercati, in Cina dai sussidi locali per il “trade-in” (rottamazione) e altri incentivi regionali in un mese stagionalmente favorevole.

Resta il fatto che i miglioramenti strutturali dei veicoli elettrici stanno generando ormai un trend che pare inarrestabile. Tanto che potrebbero essere le forze di mercato da sole a a far decollare la mobilità elettrica, anche senza la spinta di incentivi governativi.
Norvegia: missione compiuta, gli incentivi non servono più
Ed è quello che sta accadendo in Norvegia dove il Governo ha annunciato che la transizione è ormai arrivata al traguardo desiderato: un mercato in cui quasi tutte le auto nuove vendute sono elettriche. E raggiunto l’obiettivo del 100 % EV per le nuove immatricolazioni è ormai possibile un progressivo abbandono degli incentivi per “normalizzare” il mercato.
Attualmente, la esenzione IVA per veicoli elettrici viene applicata solo fino a un prezzo di 500.000 corone norvegesi (circa 49.000 USD). Il piano di bilancio propone di abbassare questa soglia a 300.000 corone nel 2026, e di eliminare completamente l’esenzione entro il 2027.
Parallelamente, sono previste maggiore tassazione sui veicoli a benzina e diesel per mantenere un divario di costo con le auto a combustione.
Buone notizia per l’auto elettrica globale, molto preoccupanti invece per l’Italia che rischia di diventare un paese sempre più marginale. Una nuova Cuba nel cuore dell’Europa.
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In Italia il problema è l’ignoranza. Tutti quelli che salgono sulla mia auto elettrica si stupiscono di quanto si viaggia bene, di quanto poco consuma e di quanto poco costa di seconda mano. Continuano a farsi consigliare dai concessionari e dai conoscenti al bar. Non si informano.
Il 2035 è stato un errore grossolano, soprattutto per l’Italia.
Le aziende l’hanno usato come scusa per fare poco e nulla avendo davanti tanto, tantissimo tempo per disinformare senza alcun obbligo.
In Italia il tutto si può decuplicare.
La diffusione limitata delle BEV in Italia (sebbene in crescita mese dopo mese) è causata principalmente da motivi economici (tante famiglie tengono la vecchia auto perché non ce la fanno a quadrare i conti e costi alle coloninne esagerato) ma anche culturali.. il classico commento è “noi non siamo ancora pronti per l’elettrico “.
Poi ci sono fake news a go go che girano e il governo che è notoriamente foboelettrico.
Un mix esplosivo perfetto.
Inoltre come giustamente ripete spesso anche questo sito l’auto elettrica non è per tutti ma, allo stato attuale, almeno per chi può ricaricare da casa (anche solo dalla rete).
Nel nostro paese le imposizioni sono viste male, tanto male e forse penso che alle nostre latitudini la cosa migliore sia lasciare le persone “libere” di “scoprire” l’auto elettrica, di godersela in maniera cosciente, di scoprire i vantaggi anche economici nel medio/lungo periodo evitando troppi divieti calati dall’alto.
Io sono possessore di una macchina elettrica, ne sono felice e sono favorevole ad una (graduale ma costante) transizione ecologica ma attorno a me molte persone mi vedono come un quasi alieno per non avermi comprato una termica… l’unica cosa che tanti dicono per dare una “senso” al mio acquisto è “eh, ma tu hai i pannelli”… vero, ma non si guarda al di là del proprio naso.
Puoi sempre rispondere che chi oggi non installa un’impianto fotovoltaico (ovviamente per chi ha un tetto libero a disposizione) è uno stolto e non ha bisogno di detrarre l’IRPEF che paga in busta paga o sulla pensione visto che un’impianto senza accumulo oramai si ripaga in pochi anni. Cosa aspetta questa gente, la prossima crisi energetica? E poi via tutti a lamentarsi per glia aumenti dell’energia come è successo nel 2022?
Il paragone con Cuba è azzeccato ma fa paura. Non dobbiamo lasciare il destino dell’Italia solo in mano ad una classe politica inadeguata ma devono essere gli italiani tutti a reagire ed a svoltare, per ridare una spinta al Paese verso una direzione di crescita sostenibile, energica, costante. Cominciare finalmente a prendere seriamente in considerazione anche le auto elettriche sarebbe un punto a favore
Peccato che gli italiani in maggioranza ormai non vanno più a votare — cosa che sta benissimo a parecchi partiti, soprattutto quelli più militanti, dato che così basta convincere la propria base senza dover fare la fatica di convincere elettori di altri partiti — e quelli che ci vanno votano in maggioranza a destra, per la quale auto elettrica, cambiamento climatico e transizione energetica sono come il fumo negli occhi…
“Ogni popolo ha il governo che si merita”, disse Aristotele già 2500 anni fa…
In Italia ormai le BEV sono viste come l’aglio per i vampiri…
Basti dire che in Danimarca che ha un decimo degli abitanti dell’Italia e non ha redditi 10 volte superiori , esagerando il doppio se vogliamo, ha venduto 102.000 BEV nel 2025 contro le 66.000 dell’Italia, la Spagna che sono più “poveri” di noi sono a quota 82.000 … la Germania 400.000 circa , un altro mondo…
Italia, da “Paese del Sole”, a “Paese della Sola”.