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Servono ricariche per chi parcheggia in strada!

lampioni emissioni

Servono più ricariche e meno costose, anche nei lampioni: qui i charging-point di Ubricity a Londra.

Servono ricariche per chi parcheggia in strada. Se vogliamo che l’auto elettrica diventi per tutti, è necessario trovare soluzioni nuove. E queste non possono essere le colonnine come le conosciamo oggi: i costi non sono sostenibili, se l’obiettivo è saturare i posti auto. Servono nuove tecnologie, più semplici,  in grado di garantire che, se trovo un parcheggio, trovo anche una presa di ricarica.  Ma non basta: vanno ripensate le tariffe per la ricarica pubblica!

Servono ricariche…/ La disparità di costo tra casa e colonnina deve attenuarsi

Oggi chi ricarica l’auto a casa durante la notte, nonostante gli ultimi copiosi (ma temperanei) aumenti, spende in media tra i 22 e i 30 centesimi a kWh. Al netto dei costi fissi. E questo concorre a tenere basso il costo medio della ricarica, visto che è qui che si effettuano la stragrande maggioranza dei rifornimenti. Per alcuni il 100%. Se anche di tanto in tanto si effettuasse qualche ricarica alle colonnine pubbliche AC, questo non sposterebbe più di tanto l’ago della bilancia. Anche nel caso in cui il prezzo, come oggi avviene, oscillasse tra 45 e 60 centesimi per le ricariche in AC fino a 22 kW.

Ricarica in un palo dell’illuminazione pubblica: una soluzione?

Servono ricariche… / Non vogliamo guidatori di serie A e  di serie B

 

Ma immaginiamo ora una realtà in cui per legge (quasi) ogni singolo posteggio auto cittadino abbia un’infrastruttura di ricarica. Per chi acquista un’elettrica e la ricarica sempre e soltanto presso queste infrastrutture pubbliche, sarebbe senza dubbio necessario rivedere totalmente l’offerta. E il costo a kWh per l’utente finale dovrebbe avvicinarsi il più possibile a quello pagato a casa. Diversamente, finiremmo per avere utenti di serie A e di serie B. E questo non è certo inclusivo. Se vogliamo che tutti possano dotarsi di un mezzo elettrico dobbiamo rendere accessibili i costi di ricarica. Farlo in strada, nei tempi morti, dovrà costare quanto farlo a casa, o poco più. Ricaricare in garage si trasformerebbe in un’enorme comodità, ma non in un privilegio.

Servono soluzioni più smart ed economiche

Ovviamente una parte del prezzo di ricarica che paghiamo oggi presso le colonnine pubbliche è funzionale alla copertura dei costi di infrastruttura. E chi fa l’investimento, vuole poi recuperarlo. Ma, se ci pensiamo bene, questo allora è un motivo in più per cercare di semplificare al massimo la progettazione di un’infrastruttura di ricarica. Infrastruttura che, ad esempio, potrebbe in molti casi condividere il cablaggio già necessario all’illuminazione. Il gruppo Enel ha iniziato le prime sperimentazioni nel 2018, per le strade di Pescara. Lo stesso ha fatto Volkswagen a Verona. A Londra questa soluzione è da tempo una realtà. E questa è la visione di Azeco, azienda italiana operativa nell’ottimizzazione ed efficientamento energetico di grandi impianti elettrici e della mobilità elettrica. Secondo cui il sogno di città e paesi completamente coperti dal servizio di ricarica è meno lontano di quanto possiamo immaginare.

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