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Servono nuovi stili di vita, più dell’elettrico

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Secondo Andrea non basta passare all'elettrico per migliorare la vita nelle città.

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Servono nuovi stili di vita, ancor prima di auto con motori a emissioni zero, con più sharing e utilizzo dei mezzi pubblici, scrive Andrea. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati alla mail info@vaielettrico.it

servono nuovi stili di vitaServono nuovi stili di vita: non è il motore, ma la macchina in sé il vero problema

“Leggo molte considerazioni sull’opportunità di costringere le case automobilistiche ad abbandonare il motore termico a favore del motore elettrico. Personalmente sono molto scettico su questa scelta per vari motivi: la transizione dovrebbe essere incentivata e non forzata. La scelta di passare all’elettrico comporta problematiche che non possono essere tralasciate e che periodicamente vengono rimarcate anche sulle vostre pagine. Costi elevati delle macchine, autonomia limitata, problemi con i punti di ricarica. Personalmente credo che il vero incentivo al passaggio dal motore a combustione all’elettrico sia un ripensamento generale della mobilità da parte dei sindaci e dello Stato in generale. Bisogna prendere atto che il modello per cui una famiglia ha due o più auto non è più sostenibile. E che gli spostamenti cittadini devono passare a modelli di utilizzo di risorse condivise (sharing) e dei mezzi pubblici (anche e soprattutto per le lunghe tratte). Utilizzare l’auto non dovrebbe essere più la prima scelta di spostamento cittadino. Questo farebbe venire meno la necessità di possesso per gran parte delle persone, annullando gran parte degli svantaggi di cui sopraAndrea Lai
servono nuovi stili di vita
Più sharing e mezzi pubblici, meno auto: è la ricetta giusta?

Servono entrambi e non è più necessario possederla l’auto…

Risponde Mauro Tedeschini. Noi pensiamo che siano utili entrambi: nuovi stili di vita, senza usare l’auto anche per fare pochi metri, e veicoli che non inquinano. Da questo punto il tanto auspicato passaggio alla Mobility as a service potrebbe darci un grosso aiuto. Basta con la macchina di proprietà, con un’unica app si usa (e si paga) il mezzo più confacente al nostro spostamento. Treno per i viaggi lunghi, bus e metro in città e, in alternativa, auto, scooter, bici e che altro, da noleggiare e restituire una volta usate. Da questo punto di vista le nuove generazioni, che non sono cresciute col mito di possedere e ostentare un’automobile, sono molto più attrezzate di noi. Aggiungo che in città sarebbe d’uopo usare macchine piccole: non a caso si chiamano citycar. E spesso, se elettriche, offrono spazi interni decisamente più accoglienti delle vecchie utilitarie a benzina.

–– Pochi secondi per saperne di più sull’elettrico? Guarda gli Shorts di Paolo Mariano sul nostro canale  YouTube ––

servono nuovi stili di vita

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25 COMMENTI

  1. Vedo che qualche commento ci si è già soffermato, vorrei stendere un velo pietoso (ma spesso parecchi centimetri) su questo “mezzo di trasporto”.
    Nella mia vita, fortunatamente, ho sempre studiato/lavorato abbastanza vicino a casa e ho usato i mezzi pubblici che in “caso di problemi” fornivano alternative (vivevo a Milano).
    La prima esperienza un po’ negativa è stata quando, durante il servizio civile, risiedevo a Bollate e svolgevo l’attività a Milano, per cui dovevo prendere le allora FNM: con pochi mm di neve già era un disastro.
    Ora abito in un paesino fuori MI (decisamente fuori MI) e mio figlio va a scuola in un centro grande a qualche km di distanza: in due mesi di utilizzo il bus non è passato (e dico proprio non è passato, è saltata la corsa) per ben 2 volte all’andata e 2 volte al ritorno… e qui dove sono non ci sono alternative, o lo porto io in macchina o prende la corsa successiva (che comporta entrare alla 3a ora). Se i mezzi pubblici sono questi, meglio lasciar stare, preferisco procuragli uno scooter quando avrà l’età giusta che ci costa pure meno dell’abbonamento.

  2. Anche io sarei propenso al utilizzo dei mezzi pubblici, no bollo, no assicurazione, no spese e acquisto auto, un risparmio elevato se consideriamo una vita di lavoro, purtroppo però i percorsi devono essere soddisfatti dai mezzi pubblici, qui da noi non esistono e quei pochi che c’erano sono stati soppressi, ad oggi ci sono solo quelli per gli studenti con i loro orari, sempre sottodimensionati come capacità di persone.
    Mio figlio per esempio lo devo portare alla stazione della città più vicina 15km e poi usa il treno e al arrivo ha 4 km da percorrere in bicicletta quasi tutti i giorni quindi 30km in auto e 8 in bici, in auto fino al posto di lavoro sarebbe non sostenibile 90km andata e altrettanti per il ritorno, per me invece non esiste nulla quindi i quasi 70km mi tocca farli, nelle città questo problema non c’è ma sicuramente ci saranno altri problemi magari più gravi come lo smog, ma vedo che anche qui non si scherza visto che passa l’unica statale di collegamento, e i serpentoni infiniti ci sono tutti i giorni, durante la settimana in prevalenza mezzi pesanti e i fine settimana auto a non finire per andare nei luoghi di villeggiatura o turismo, quindi ben vengano auto e camion elettrici e speriamo in breve tempo, quindi molto prima del 2035.

  3. Ciao a tutti!! sono un elettrico (Tesla M3) ed ho circa 50 anni vivo in provincia, a 5 km dal capoluogo dove lavoro; devo dire provincia perchè l’orografia è particolare e quindi per utilizzare l’autobus per andare a lavorare doveri prendere 3 autobus e quindi 2 coincidenze, mentre se andassi in bici sarei costretto, nonostante le ciclabili a fare circa 2 chilometri su una strada pericolosissima e con un forte dislivello (quindi alla lunga se non morissi arriverei in ufficio sudato). questo il mio background culturale con inevitabile incrostazione di mentalità. ma vorrei parlare del car-sharing.
    Sinceramente un conto è salire su un treno e venire a contatto con sedili e maniglie varie zozze un conto è un’auto. prendere a noleggio un’auto “pick and go” non la vedo praticabile.. pensare di stare in uno scatolotto dove devo entrare in contatto con le vite degli altri e dover essere costretto a condividere muco, grattate varie, e chi ne ha più ne metta (come ad esempio penso che potrebbe essere usata come alcova per fidanzate/i stabili come per findanzate/i on demand..) sinceramente sarebbe come dormire in un letto dove dormono (e vivono) sconosciuti h24. certo che qualcuno mi dira “perchè all’autoloneggio tradizionale pensi che sterilizzino tutto?”… certo che no! però almeno ho l’illusione di essere al pulito e comunque una pulizia da 20 euro tra un noleggio e l’altro lo fanno. scusate se non ho scritto un commento in un italiano lineare, ma la fretta e la tastiera non me lo permettono. ciao a tutti

  4. “Da questo punto di vista le nuove generazioni, che non sono cresciute col mito di possedere e ostentare un’automobile” Semplicemente non se le possono più permettere.

  5. Non sono contrario all’uso dei mezzi pubblici o dei servizi di sharing, però poi mi faccio due conti e scopro che fuori dai centri metropolitani i mezzi pubblici non coprono le mie esigenze.
    Mi spiego, vivo in provincia e mi capita di dover andare a Roma per lavoro. Per farlo uso un bus che per farlo impiega 2 ore e mezza più altri 30 minuti e altro tempo di attesa dei mezzi. Dimenticavo, prima di prendere il bus sono costretto ad usare la mia auto e percorre 15 km perché il bus davanti casa non passa.
    Alla fine il costo è accettabile (AR spendo circa 30€ e quasi 8 ore di viaggio).
    Ora ogni tanto prendo la mia auto, tra autostrada e carburante spendo all’incirca 80€ (Solo d’autostrada 35€) ma il tempo speso tra andata e ritorno si dimezza e non sono con l’ansia di perdere il bus.
    Passiamo agli spostamenti in provincia, praticamente esclusa una tratta e determinati orari (molti limitanti), non esiste servizio pubblico.
    Car sharing nemmeno a parlarne.
    L’ auto non è un capriccio, ma una necessità, che si è costretti ad usare con il contagocce.
    Per il mio portafoglio è convenuto acquistare un’auto diesel 1.9 diesel ed anche facendo 10.000km l’anno, alla fine mi è convenuto allungando la vita dell’auto (quasi 20 anni).
    Questo è il motivo perché al centro sud ci sono così tante auto ultra decennali.
    Un mezzo elettrico come lo vedo.
    Beh, è più efficiente, in generale dovrebbe consumare meno. Ha meno manutenzione, quindi mi costerebbe meno mantenerla. Per ora il costo d’acquisto dei mezzi medio piccoli costa quasi il doppio; questo non vale per le berline che oramai hanno un costo equiparabile, vedasi tesla model 3, bmw elettrica ed endotermica.
    Ecco, diciamo che per operai ed impiegati non è ancora possibile passare all’elettrico, ma dovremmo farlo per le nostre tasche, sostenibilità energetica ed ambientale (perché meno energia spesa per muoversi, significa meno inquinamento).
    Poi non dimentichiamo che è una opportunità anche economica e se i nostri politici non l’hanno ancora capito incentivando l’indotto industriale, prepariamoci a tornare ad un tenore di vita equivalente all’Italia di iniziò 1900.

  6. Bella cosa sarebbe…
    Quando i 7.596 abitanti di Loreggia (una località a 20 Km dal suo capoluogo, la prima che mi viene in mente qui attorno, simbolo di migliaia di altre in Italia) potranno disporre degli stessi servizi di un milanese in città, forse si potrà non aver più bisogno dell’auto personale. Sarebbe magnifico (anche se io, a non aver la MIA macchina… mi sembrerebbe strano, all’inizio. Ma se necessario, possibile e, soprattutto, pratico ed economico, si cambia testa, si deve farlo).
    Per ora, però, per andare nel capoluogo (dove molti lavorano) non avendo una stazione, hanno solo la possibilità di andare:
    – con la propria auto (23 minuti, senza contare il parcheggio e se non in orario di punta, altrimenti apriti cielo, vai dove devi ma devi anche parcheggiare, e non sempre è semplice),
    – con un autobus (45 minuti, sempre se non in ora di punta, ma poi devi prendere altri autobus per andare dove devi andare),
    – in taxi, il più comodo, il più caro (stesso tempo della tua auto ma col vantaggio di non dover parcheggiare, e la necessità di trovarti qualcosa per tornare),
    – in auto fino al paese vicino con stazione ferroviaria, e da lì col treno (56 minuti, ma poi devi prendere altri autobus per andare dove devi andare).
    Questo, due volte al giorno tutti i giorni di lavoro!
    Non è ovunque praticissimo, ad oggi, fare a meno della propria auto.

    ———————————————————————
    Dati riepilogativi vita auto (02/12/20-29/10/22 – h: 11:23)
    Giorni: 696 (Km/gg: 21,69)-h guida: 437:30-h viag: 1014:33
    Viaggi totali: 894 (Km/viag: 16,88) (2022: 398 – 16,21)
    Km totali: 15093 (2022: 6450)
    Km a ZeroEm: 12703 (84,2%) (2022: 5856 – 90,8%)
    Litri cons: 133,38 (2022: 34,61)-n.pieni: 4 -Km med pieni: 3773
    Num ricariche: 373 (al 100%: 77%) (2022: 164 – al 100%: 96%)
    kWh cons: 1910,1 (2022: 769) – Km/kWh: 6,65 (2022: 7,62)
    Cons WLTP: 113,16 Km/l (2022: 186,38 Km/l)
    Cons a ZeroEm: 15,04 kWh/100Km (2022: 13,13)
    Cons comb equiv: 20,52 kWh/100Km (2022: 16,7)
    Cons comb equiv: 43,37 Km/l (2022: 53,3)
    Emissioni di CO2: 21,03 g/Km (2022: 12,77)
    CO2 recup risp auto prec: 1,8 Tonn (-46% su emis x prod)
    Auton elett vita: 61,7 Km (69,4 cariche 100%) (2022: 71,5)
    Percorsi %: Urb 54,6%-Altu 2,5%-Autost 17,6%-ExtrUr 25,3%
    Percor Km: Urb 8241-Altu 380-Autost 2659-ExtrUr 3813
    %Viaggi: Sole 60,9%-Piog 7,6%-Neb 0,8%-Nev 0,3%-Altr 30,4%
    % Altro: Variab 21,8%-Nuvol 32,5%-Sera 45%-Notte 0,7%
    % Motivi: Commis 13%-Salute 23,3%-Spese 45,5%-Altri 18,2%

      • Vero, ma non mi sembra praticissimo. Poi, in tempi di Covid, un estraneo… mah!? Ed al ritorno? Di nuovo? Con lo stesso o con atro?
        Ma magari è solo perché son vecchio e diffidente!

        ———————————————————————
        Dati riepilogativi vita auto (02/12/20-30/10/22 – h: 12:49)
        Giorni: 697 (Km/gg: 21,66)-h guida: 437:42-h viag: 1015:50
        Viaggi totali: 895 (Km/viag: 16,87) (2022: 399 – 16,18)
        Km totali: 15097 (2022: 6454)
        Km a ZeroEm: 12707 (84,2%) (2022: 5860 – 90,8%)
        Litri cons: 133,38 (2022: 34,61)-n.pieni: 4 -Km med pieni: 3774
        Num ricariche: 373 (al 100%: 77%) (2022: 164 – al 100%: 96%)
        kWh cons: 1910,7 (2022: 769,5) – Km/kWh: 6,65 (2022: 7,62)
        Cons WLTP: 113,19 Km/l (2022: 186,49 Km/l)
        Cons a ZeroEm: 15,04 kWh/100Km (2022: 13,13)
        Cons comb equiv: 20,52 kWh/100Km (2022: 16,7)
        Cons comb equiv: 43,37 Km/l (2022: 53,31)
        Emissioni di CO2: 21,03 g/Km (2022: 12,76)
        CO2 recup risp auto prec: 1,8 Tonn (-46,1% su emis x prod)
        Auton elett vita: 61,7 Km (69,4 cariche 100%) (2022: 71,5)
        Percorsi %: Urb 54,6%-Altu 2,5%-Autost 17,6%-ExtrUr 25,3%
        Percor Km: Urb 8245-Altu 380-Autost 2659-ExtrUr 3813
        %Viaggi: Sole 60,9%-Piog 7,6%-Neb 0,8%-Nev 0,3%-Altr 30,4%
        % Altro: Variab 21,8%-Nuvol 32,5%-Sera 45%-Notte 0,7%
        % Motivi: Commis 13%-Salute 23,2%-Spese 45,5%-Altri 18,2%

    • Cara redazione, scusatemi se uso questo sito per divagazioni personali. Ma il mondo è piccolo.

      Caro Ivano,
      per caso lei abita a Loreggia?
      Io sono nato a Loreggia e ho vissuto lì fino all’età di 4 anni.
      Magari possiamo incontrarci la prossima volta che sarò dalle sue parti (viaggiando con la mia auto elettrica). Lascio a lei il compito di scegliere un bar/ristorante dotato di colonnina di ricarica :).
      Perché ha scritto che con il treno per andare a Padova servono 56 minuti? Quando ero studente all’università di Padova, a volte usavo il treno da Camposampiero e Padova e ci si impiegava molto meno.
      Tra le opzioni, avrei aggiunto che per promuovere la mobilità sostenibile ci sarebbe anche l’opzione di rimettere in servizio la stazione ferroviaria di Loreggiola, o mi sbaglio?
      Arrivederici a Loreggia :).

      • Buona sera caro Ivone. Sono contento che lei sia “di qui”. Almeno abbiamo un “substrato” analogo.
        Però, no, io non abito a Loreggia. Sono al “primo capo” delle due città citate da Luca, qui sopra: Castelfranco!
        I tempi che ho citato li ho presi da internet, ovviamente non abitandoci, ed i 56 minuti che indicano credo che comprendano, oltre al treno da Camposampiero a Padova, anche l’auto da Loreggia (da anni priva di stazione) a Camposampiero (e come traffico non c’è da scherzare negli orari di punta).
        Io, ahimè per i soliti dannati problemi medici dei miei parenti più anziani (ma ormai anche i miei e quelli di mia moglie), sono spesso in auto sulla Regionale 308 per raggiungere il Policlinico o il Sant’Antonio (7 volte questo mese!), o altri ospedali e cliniche padovani (hanno ristrutturato e chiuso reparti qui nell’ospedale di Castelfranco, diventato principalmente centro oncologico (IOV), per cui capita di doversi “appoggiare” a Treviso e Montebelluna, ma spesso anche a Padova, per problemi di salute).
        E per Padova (e Treviso) la viabilità è spesso un disastro! La rete viaria è la stessa di 60 anni fa (i miei erano veneti (Verona e Treviso), per cui per me era abituale essere spesso qui, anche se io sono nato ed ho vissuto oltre 60 anni a Torino, poi, dopo la pensione, sono venuto a Castelfranco, vicino ai parenti di mia moglie, e non troppo distante dai miei parenti veneti, quelli rimasti).
        Il poco di nuovo che è stato fatto come viabilità (tipo la 308) l’hanno fatto con una miopia assoluta: strada da 90 Km/h che inizia a 2 corsie per senso di marcia, e poi diventa tutta ad una corsia per 25 Km (su 35). Quando “becchi” un trattore (non si può sorpassare), la velocità varia tra 30 e 40 Km/h, altro che i 90 concessi.
        E poi, con il traffico di punta, soprattutto dopo San Giorgio delle Pertiche e fin dopo Cadoneghe (idem al ritorno), si è obbligati a chilometri a passo d’uomo con continue fermate a causa dell’immissione di auto e camion (enormi e tantissimi) dalle rampe di accesso nell’unica corsia disponibile. Sono accessi di tipo autostradale, senza attraversamenti a raso e se solo le corsie fossero due per senso di marcia non ci sarebbe quasi nessun impedimento. Invece… Per fare i circa 37 Km da casa mia alla destinazione, ci si possono impiegare da poco più di mezz’ora ad anche più di un’ora e mezza. Idem al ritorno. E poi c’è Padova, una città non certo nata per gestire il traffico automobilistico odierno. Per me che vengo da Torino è un incubo! Dalla scacchiera torinese (cardo e decumano rispettati nello sviluppo della città) al caos assoluto di vie serpentine.
        E le altre strade da Castelfranco a Padova che fiancheggiano la 308 sono le stesse di 60 anni fa, con passaggi nelle varie cittadine sparse sul percorso. Purtroppo, se le strade sono quelle di 60 anni fa, il traffico è invece quello moderno. Si è parlato per vario tempo di una specie di metropolitana che doveva unire velocemente Treviso – Castelfranco – Padova. Sparito tutto! Ora hanno fatto la Pedemontana Veneta, carissima e, per ora, praticamente inutilizzata.
        Quanto alla vecchia stazione di Loreggia, credo che sia una specie di “museo a cielo aperto”: ci si gira attorno ma non ci si entra. Lei ne saprà certamente più di me!
        Da quando i servizi pubblici italiani sono stati obbligati ad essere remunerativi, e spesso non possono esserlo, hanno tagliato tutto il tagliabile (“servizio pubblico” e “remunerativo” per me non dovrebbero mai essere accostati, perché il “pubblico” dovrebbe essere uguale per tutti, indipendentemente dalla frequenza con cui lo si utilizza, perché i piccoli centri non possono avere il traffico di una grande città, ma i cittadini sono sempre italiani, anche quando sono pochi e rendono meno remunerativo quel servizio!). Quindi auto, auto, auto. E per la sanità, spostamenti, spostamenti, spostamenti. Che poi vuol dire auto! Non ci sono molte alternative per chi, dalla provincia, va verso Padova (e ritorna la sera).
        Un caro saluto! (e la redazione ci perdoni i fatti personali “in luogo pubblico”).

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        Dati riepilogativi vita auto (02/12/20-30/10/22 – h: 12:49)
        Giorni: 697 (Km/gg: 21,66)-h guida: 437:42-h viag: 1015:50
        Viaggi totali: 895 (Km/viag: 16,87) (2022: 399 – 16,18)
        Km totali: 15097 (2022: 6454)
        Km a ZeroEm: 12707 (84,2%) (2022: 5860 – 90,8%)
        Litri cons: 133,38 (2022: 34,61)-n.pieni: 4 -Km med pieni: 3774
        Num ricariche: 373 (al 100%: 77%) (2022: 164 – al 100%: 96%)
        kWh cons: 1910,7 (2022: 769,5) – Km/kWh: 6,65 (2022: 7,62)
        Cons WLTP: 113,19 Km/l (2022: 186,49 Km/l)
        Cons a ZeroEm: 15,04 kWh/100Km (2022: 13,13)
        Cons comb equiv: 20,52 kWh/100Km (2022: 16,7)
        Cons comb equiv: 43,37 Km/l (2022: 53,31)
        Emissioni di CO2: 21,03 g/Km (2022: 12,76)
        CO2 recup risp auto prec: 1,8 Tonn (-46,1% su emis x prod)
        Auton elett vita: 61,7 Km (69,4 cariche 100%) (2022: 71,5)
        Percorsi %: Urb 54,6%-Altu 2,5%-Autost 17,6%-ExtrUr 25,3%
        Percor Km: Urb 8245-Altu 380-Autost 2659-ExtrUr 3813
        %Viaggi: Sole 60,9%-Piog 7,6%-Neb 0,8%-Nev 0,3%-Altr 30,4%
        % Altro: Variab 21,8%-Nuvol 32,5%-Sera 45%-Notte 0,7%
        % Motivi: Commis 13%-Salute 23,2%-Spese 45,5%-Altri 18,2%

  7. Quello che posso dire è che c’è più sensibilità nei giovani che negli anziani, e che alla mattina alle 7.00 quando vado a prendere il pane di persone che lasciano l’auto fuori dal panettiere, giornalaio, bar con il motore acceso (avvelenando pure i poveretti che sono in coda per entrare nel piccolo negozio del panettiere).

    A volte vorrei avere il coraggio di salire e fargliela sparire, facendola ritrovare dall’altra parte del paese.

  8. Il concetto di condivisione va bene nelle grandi città, che in Italia sono meno di 10.. in provincia e nei paesi impensabile oggi..

    • Per fortuna il car sharing non è sempre limitato alle cittá piú grandi, vedi ad esempio E-vai in Lombardia (https://www.e-vai.com/) che è presente anche in diversi centri abitati sotto i 50/100000 abitanti. E’ vero che la densitá di popolazione ha favorito la dffusione del servizio ma penso che si possa fare qualcosa anche altrove..

      • avete presente quanto costa evai? oltre al fatto che la macchina su una città di 60000 abitanti si può lasciare solo in 2 parcheggi (a 700mt tra loro, in centro?)
        il servizio di per sé ha la sua utilità, ma per la “provincia” il modello non funziona, come non possono funzionare molto mezzi pubblici

        • Sí forse i prezzi di E-vai sarebbero da rivedere, o quantomeno si potrebbero prevedere delle tariffe agevolate per gli utenti abituali (da affiancare ai codici promozionali), peró le regole sul punto di riconsegna dell’auto mi sembrano abbastanza flessibili per la maggioranza delle situazioni (vedi FAQ https://www.e-vai.com/faq/)

  9. Buona sera Andrea – ” la transizione dovrebbe essere incentivata e non forzata”
    Sinceramente, quante possibilità crede possa avere che una qualsiasi scelta (in campo automobilistico) possa essere adottata spontaneamente se non si forzasse la mano? I vari passaggi a partire da euro 1 a euro 6 per i motori termici secondo lei è stata incentivata o forzata? Ma di questi esempi ne potrei fare a centinaia, per esempio l’adozione degli specchietti retrovisori, le cinture di sicurezza, i seggiolini per i bambini e cosi via. Crede che se non vi fossero stati messi dei paletti, l’industria automobilistica avrebbe fatto ricerca per migliorare la situazione? E poi diciamocelo sinceramente, quante auto e mezzi pesanti datati potrebbero circolare se i revisori non “addolcissero” i risultati dei test effettuati durante la verifica delle emissioni al tubo di scarico? La prossima volta che si recherà al lavoro, provi a contare quanti mezzi incontrerà che palesemente non rispettano le ben che minime norme anti inquinamento, si accorgerà che sono molti di più rispetto a quello che pensava. Sono pure convinto che in un futuro, i cittadini che hanno subito i fumi del traffico cittadino, faranno una class-action contro l’industria automobilistica che ha sempre dichiarato che dai loro motori usciva solo acqua e CO2, e verranno condannati come sono state condannate le industrie del tabacco.

  10. Faccio fatica ad applicare alla massa il concetto di condivisione delle risorse.
    Lo vedo difficile in città, impossibile in provincia.
    Qualche buona anima mi spiega come dovrebbe/potrebbe funzionare?

  11. Non è la prima volta che la posizione di VE sull’auto elettrica viene interpretata troppo negativamente (vedi articoli come https://www.vaielettrico.it/la-soluzione-non-e-convertirci-alle-elettriche/) ma gli autori delle critiche tendono a dimenticare che – escludendo le cittá medio grandi e le grandi conurbazioni – molte persone vivono in zone poco servite dai mezzi pubblici e con i servizi essenziali spesso lontani fra loro (mai sentito parlare di “sprawling” urbanistico ?) Speriamo che il divario con le zone densamente popolate venga gradualmente ridotto anche con una maggiore diffusione del car sharing e – perché no ? – di ebike e monopattini “intelligenti”.

  12. La risposta è di buon senso ma cosa si deve fare praticamente per arrivare a questo risultato?
    Quante sono le città con carsharing a prezzi e capillarità diffusa? Quelle che mi vengono in mente in realtà dispongono già di un servizio pubblico decente almeno urbano.
    Il problema spesso è nella periferia: una sola corriera ogni ora o anche meno e può significare passare un paio di ore al giorno ad aspettare… Da qui l’uso personale di auto.
    Che fine hanno fatto i fleet manager delle grandi aziende?
    Cosa possiamo fare noi privati di concreto se la PA è impegnata a litigare per sciocchezze ben più insignificanti?
    Davvero fatico a vedere un futuro concreto al di là delle buone intenzioni. Soprattutto ora.

    • Cosa possiamo fare noi privati di concreto …..
      ——-
      come dice il moderatore nella sua ottima risposta cominciare col rivedere l’affezione patologica all’auto di proprietà che porta ad accettare ore imbottigliati nel traffico
      lei ha una tesla di proprietà, appena sarà legalizzato il fsd tesla potrebbe aderire al servizio di ride hailing di tesla con la sua vettura condividendola guadagnando nelle ore in cui non la utilizza, anche il suo piccolo contributo è importante , ma chiunque con qualsiasi mezzo può già cominciare con i tanti servizi tipo blablacar esistenti
      per il ‘cosa fare di concreto’ c’è Oslo da 3 anni
      https://www.iconaclima.it/sostenibilita/vivere-green/oslo-prima-capitale-del-mondo-senza-auto/

      • Grazie. Conosco blablacar solo nel nome e non ho mai approfondito.
        Per lo sharinig di Yoda (la mia Teslina), non lo escludo a priori, non sono un fanatico dell’auto.

        • Ahimè, io sì!
          Non vorrei mai che la MIA Octavia la guidasse un altro o che ci salissero estranei!
          Sarà l’età!!! Altra epoca! Ma a me dà fastidio anche quando la guidano i meccanici!
          Psicopatico, eh!!! 🙄😕

          ———————————————————————
          Dati riepilogativi vita auto (02/12/20-30/10/22 – h: 12:49)
          Giorni: 697 (Km/gg: 21,66)-h guida: 437:42-h viag: 1015:50
          Viaggi totali: 895 (Km/viag: 16,87) (2022: 399 – 16,18)
          Km totali: 15097 (2022: 6454)
          Km a ZeroEm: 12707 (84,2%) (2022: 5860 – 90,8%)
          Litri cons: 133,38 (2022: 34,61)-n.pieni: 4 -Km med pieni: 3774
          Num ricariche: 373 (al 100%: 77%) (2022: 164 – al 100%: 96%)
          kWh cons: 1910,7 (2022: 769,5) – Km/kWh: 6,65 (2022: 7,62)
          Cons WLTP: 113,19 Km/l (2022: 186,49 Km/l)
          Cons a ZeroEm: 15,04 kWh/100Km (2022: 13,13)
          Cons comb equiv: 20,52 kWh/100Km (2022: 16,7)
          Cons comb equiv: 43,37 Km/l (2022: 53,31)
          Emissioni di CO2: 21,03 g/Km (2022: 12,76)
          CO2 recup risp auto prec: 1,8 Tonn (-46,1% su emis x prod)
          Auton elett vita: 61,7 Km (69,4 cariche 100%) (2022: 71,5)
          Percorsi %: Urb 54,6%-Altu 2,5%-Autost 17,6%-ExtrUr 25,3%
          Percor Km: Urb 8245-Altu 380-Autost 2659-ExtrUr 3813
          %Viaggi: Sole 60,9%-Piog 7,6%-Neb 0,8%-Nev 0,3%-Altr 30,4%
          % Altro: Variab 21,8%-Nuvol 32,5%-Sera 45%-Notte 0,7%
          % Motivi: Commis 13%-Salute 23,2%-Spese 45,5%-Altri 18,2%

          • Ivano, diciamo che lei è l’esempio tipico di chi soffre di ” affezione patologica all’auto di proprietà che porta ad accettare ore imbottigliati nel traffico” che dicevo prima, lei è il mio problema ad arrivare rilassato e in orario ovunque io voglia andare
            fortunatamente le giovani generazioni non hanno questa sindrome, un conto è l’auto di proprietà ai tempi di Henry Ford con la popolazione mondiale 1/5 di quella odierna, un conto è oggi
            il problema è comunque in via di risoluzione, l’auto di proprietà è una moda ormai in disuso, d’altronde con la guida autonoma prima o poi obbligatoria (altrimenti un governo dovrebbe motivare la scelta di continuare ad avere morti e feriti sulle strade) avere in proprietà un mezzo che va da solo rispettando ogni norma di convivenza stradale per milioni di km dubito offra un grande appeal, senza contare che l’unica assicurazione per singoli proprietari di auto sopravvissuta offrirebbe tariffe lunari 🙂

      • L’articolo su Oslo, prima valutarne al mondo senz’auto, è veramente di ispirazione e così dovrebbe esserlo per i nostri amministratori locali.
        Purtroppo, la politica, che si fonda sul consenso, teme a volte di fare ciò è ritenuto scomodo da una minoranza rumorosa e così danneggia la maggioranza.
        Anzi, a volte si tratta di un interesse comune, come l’aria che respiriamo o la diminuzione del rumore, che avvolge le nostre belle città.
        Da un punto di vista della efficienza e della praticità e anche delle salute niente sarebbe meglio di una passeggiata o una pedalata, in caso di distanze maggiori anche su una bici a pedalata assistita.
        Non si spiegherebbe come il 60% degli spostamenti in una grande città come Amsterdam avvenga in bici, nonostante il clima piovoso, mentre nel Belpaese pochi rinunciano all’automobile, nonostante la ricerca del parcheggio a volte superi la durata del viaggio.
        Si devono cambiare le abitudini delle persone; noi adulti dovremmo educare i più giovani con il buon esempio.
        Buona domenica

      • Io sono favorevole all’auto come servizio (noleggio o car sharing). Ma i prezzi a volte non incentivano questo modello di mobilità. Cito un’esperienza recentissima. Per noleggiare una Fiat 500 termica all’aeroporto di Napoli durante la prima settimana di Dicembre dovrei spendere circa 65 EUR/giorno (società di noleggio Europcar). Durate lo stesso periodo ed utilizzando la stessa società di noleggio, all’aeroporto di Bruxelles potrei noleggiare una Fiat 500 termica a 35 EUR/girono, oppure una Zoe elettrica a 37 EUR/giorno.
        Probabilmente, come esistono incentivi per l’acquisto di auto elettriche probabilmente servirebbero incentivi per auto a noleggio/sharing e dis-incentivi per evitare l’uso del suolo pubblico (parcheggi in strada) per parcheggiare auto che sono più ferme che in movimento.

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