Test drive con una delle vetture che fanno capo ai cinque brand cinesi di auto elettriche che il Gruppo Koelliker importerà in Italia: la nuova Seres 5 (LEGGI QUI). L’abbiamo testata in occasione della Journalist parade in seno all’edizione 2021 del MiMo, il Milano Monza Motor Show, e all’Autodromo di Monza.
Seres 5, prime impressioni positive
Le prime impressioni sono decisamente positive: accelerazione improvvisa molto buona e ottima tenuta di strada. Abbiamo avuto la possibilità di provarla su un circuito inizialmente prettamente cittadino, poi in autodromo a Monza. Sarà molto interessante vederla anche sulle lunghe distanze. Piccola digressione sui consumi, perché la vettura che abbiamo avuto noi in dotazione aveva un motore benzina da 1500 cc che, all’occorrenza, serve per ricaricare la batteria da 35 kW (decidiamo noi quando farlo entrare in funzione): questo metodo, denominato EVR (reange extender), è sicuramente molto interessante soprattutto per chi si approccia all’elettrico da zero. Non è sostenibile come l’elettrico puro, è vero. Ma è sicuramente un primo passo perché il guidatore, in sostanza, non abbi l’assillo di dover sempre cercare una colonnina.
Autonomia: 120 km a batteria, 400 col range extender
La batteria ha un’autonomia reale di circa 120/130 km. Il motore da 1.500 turbo benzina in abbinamento, però, ci permette comunque di poter usufruire di altri 300 km circa di autonomia, durante i quali la batteria elettrica viene ricaricata. Quindi la nostra autonomia reale può arrivare fino a 400 chilometri. Molto interessante anche il quadro strumenti da 20 pollici, veramente enorme per l’abitacolo a disposizione (forse fin troppo, ricorda il modello Tesla anche se qui gli spazi sono differenti). All’interno abbiamo una serie di features per cambiare la tipologia di guida e tantissimi altri dati che ci permettono di gestire totalmente la vettura. Dalle luci alla guida assistita, fino alla possibilità di inserire una velocità massima di crociera.
Con quartieri generali in Cina e nella Silicon Valley, SERES è un brand 100% nativo elettrico che si avvale anche della collaborazione con l’Innovation Center dell’Università Mcity del Michigan per la trasformazione dei veicoli connessi e a guida autonoma.
Due i modelli full electric nei segmenti C e D
Debutterà in Italia con due modelli: SERES 3 nel segmento dei C-SUV, e SERES 5, un D-SUV elettrico o elettrico con range extender come quello che abbiamo testato. SERES 5 è equipaggiato con un motore elettrico sviluppato da Huawei. Le batterie, assemblate in-house usano celle Calb, Samsung e BYD.
SERES 3 ha una batteria da 53,6 kWh e offre una carica rapida (20%-80%) in DC fino a 50 kW in 30 minuti. L’autonomia è di oltre 300 km (ciclo combinato WLTP). È commercializzato in un unico allestimento Premium disponibile in quattro colorazioni esterne. Dotato di ADAS (come FCW, LDW), display da 10,25”, connessione con smartphone, Dashcam, telecamera a 360° e interni in pelle con tetto panoramico. SERES 3 offre, infine, un pacchetto di telematica di bordo in collaborazione con LoJack. La garanzia è di 5 anni e 100.000 km sul veicolo e 7 anni èer 120.000 km sul pacco batteria.
Una “bomba” da 347 cavalli a 40 mila euro?
SERES 5 in versione full-electric ha una batteria da 90 kWh per un’autonomia di oltre 500 km. Ricarica in DC (fast) a 100 kW in 30 minuti. Sportiva da 250 km/h di velocità e ripresa 0-100 km/h in 3,5 s, SERES 5 dispone di ADAS di Livello 2 (FCW, ACC, LKA, TJA). Diversi i livelli di allestimento, a trazione posteriore e integrale per potenze che vanno da 347 CV (520 Nm di coppia) per la RWD a 694 CV (1040 Nm) per la AWD.
I prezzi delle SERES 3 e 5 non sono ancora stati ufficializzati. Si parla però di cifre da crack, stante il livello delle due vetture: fra 37 mila e 40 mila euro. Le prime auto saranno in vendita da luglio.
Il signor filantropo sapientone arisignor Moreno avrà sicuramente il suo box ma non sa che il 90 per cento degli italiani che vive in una città ..e sono la maggioranza ..non lo ha perché vive in palazzi che al massimo hanno un garage comune dove non puoi ricaricare ..ora uno si dovrebbe fare l elettrica quando non si trova una colonnina a pagarla oro..e poi dove stanno queste elettriche a parte due o tre modelli che si ricaricano in venti minuti? Ci vuole almeno un tre o quattro ore e devi prima sperare di trovare una colonnina e poi pregare che non sia occupata..gli faccio una precisazione ..a Roma..dico Roma con più di tre milioni di abitanti ad oggi ci sono solo due colonnine s ricarica veloce.. precisamente a corsi Francia..e oggi come oggi uno dovrebbe perdere mezza giornata di lavoro…minimo ..per ricaricare la macchina..ma prima mettete in grado la gente di poterlo fare e poi rompete con questo elettrico..io mi dovrei fare una elettrica per non poterla utilizzare…ma guardi la realtà caro signor Moreno …al momento non è una cosa fattibile e con o tempi che ci vogliono in Italia minimo dovranno passare altri dieci anni prima che si veda un po’ di luce..quindi non ragioni come tanta gente che siccome per lei non ci sono problemi se ne frega di quelli che questa cosa ad oggi causerebbe alla maggior parte delle persone..il solito menefreghista che pensa solo ai cavoli suoi..questo si desume dalle sue esternazioni
Ma secondo voi questa auto anche a benzina è buona?
Ha un efficienza imbarazzante: con 35 Kwh della batteria ci fa al massimo 130 km che vuol dire 3,7 km con 1 kwh!!!!
Ma siamo seri io con la mia M3 SR+ ci faccio il doppio nel misto ed il prezzo dell’auto pressapoco è quello…
Anzi vedremo quando esce davvero configurata con tutto quello che avete detto ha se davvero starà sui 40K, per me facile che supererà i 50K come accade con tutte le auto dove ti danno un prezzo solo teorico come entry level poi quando ci vai a mettere gli opzional “minimi” ti ritrovi subito con 10K € in più….
Per forza che serve il motore a benzina incorporato (per cui poi vai sempre a benzina inquinando tanto quanto con una termica…) sennò ti rendi conto di quanto sia poco efficiente questa auto….
Ed il colmo è presentarsi come marca 100% elettrica e poi vendere auto con dentro il motore a benzina!!!! È sinonimo di poca onestà e tanto mi basta, non dico che debba essere vietato questa tipologia di auto ma non ti puoi presentare come marchio 100% elettrico e se lo fai stai imbrogliando.
Che ragionamenti fa? Non può paragonare l’efficienza di una elettrica 100% con quella di una ibrida plug-in. Aspetti almeno di raffrontare la sua M3 con la SERES 5 100% elettrica e 90 kW di batteria.
Il mio ragionamento invece è proprio incentrato su questo confronto. Le ibride plug-in non hanno senso perché hanno sempre un efficienza dimezzata rispetto ad un elettrica pura perché è quel compromesso che lascia tutti i mali del auto termica senza aggiungere i benefici del elettrico puro… per quanto mi riguarda non vanno chiamate auto elettriche e non dovrebbero usufruire degli stessi incentivi perché non lo sono.
Moreno quella dei range extender è una lunga tradizione che parte con la Fisker Karma (ai tempi considerata rivale della Tesla) e arriva alla Mazda MX30 che è attesa per fine anno (a meno che Mazda non cambi idea). Non è detto che per l’ambiente sia una mannaia perché consente di risparmiare molta co2 e terre rare in fase di produzione della batteria per cui è un’auto ideale per chi ne fa un uso prevalentemente cittadino ma che non è disposto a sacrifici quell’unica volta l’anno che deve andare in vacanza: “inquinare” per 2 giorni l’anno non dovrebbe essere un’eresia.
I range extender sono delle evoluzioni delle ibride plugin perché dovrebbero essere ancora più efficienti in termini di consumi ma anche di costi: usato come range extender, quindi lavorando ad un regime di rotazione fisso e con un motore ottimizzato per fare solo quello, i consumi a benzina arrivano a sfiorare i 40 km/l su alcuni modelli, offrendo una guida tipica di una vettura elettrica, quindi estremamente silenziosa (facile annullare le vibrazioni e i rumori per un benzina con un regime fisso di rotazione), senza marce e con la coppia e la potenza di un elettrico.
Ad esempio in Giappone [ https://www.dday.it/redazione/21475/nissan-e-power-il-motore-elettrico-a-benzina-da-37-km-l ] la Nissan Note e-Power AWD, venduta a 22000, fa i 37.2 km/l con un motore benzina 1.200 3 cilindri che ricarica costantemente una piccola batteria al litio che alimenta ben 2 motori elettrici, garantendo la trazione integrale: inquinando meno della metà rispetto alle cugine a benzina, la co2 totale emessa da questo veicolo si avvicina moltissimo a quella di un elettrico puro. Questo motore, si vocifera, potrebbe equipaggiare il prossimo Qashqai europeo.
C’è solo un dubbio che ho su questo tipo di propulsione: a mio avviso le batterie si sforzano troppo e si degradano prima perché da un lato vengono ricaricate e contemporaneamente devono cedere potenza. Un effetto analogo lo si ha sullo smartphone quando giocate ad un videogioco con grafica pesante e contemporaneamente lo ricaricate: la batteria si surriscalda tantissimo. E’ vero che si possono adottare degli accorgimenti per limitare questo effetto ma ho ancora qualche riserva su questi rischi.
Sicuramente è meno nociva di un Mild-Hybrid…
Nel tuo ragionamento tralasciando solo un piccolo particolare che fa si che non regge più….
Intanto la maggior parte delle volte chi ha le plug-in anche in città non è vero che va solo in elettrico ma anche volendo annettere un utilizzo al 100% in elettrico nella quotidianità il tuo ragionamento sarebbe corretto se avesse gli stessi consumi rispetto ad una elettrica al 100% allora si che il risparmio di capienza di batteria (neanche esagerato perché qui una bella batteria c’è lo stesso) sarebbe un reale risparmio ecologico… peccato però che la realtà è che quando giri nella quotidianità consumi il doppio dell’elettricità rispetto ad un’auto 100% elettrica e visto che siamo ancora lontani dal produrre l’elettricità solo da fonti verdi il risultato è che inquini di più rispetto a metterci una batterie un po’ più grande e togliere del tutto la parte termica…. in più dal punto di vista economico la presenza di un motore termico riapre la porta all’esigenza di tagliandi continui perché con un motore termico è inevitabile che sia così….
No, Moreno, non credo. Mi spiego: questa auto della Seres, come tutte quelle col range extender, sono elettriche pure di default. Cioè tu accendi l’auto e l’auto non va un po’ a benzina e un po’ in elettrico come farebbe una ibrida: accendi l’auto e va solo in elettrico. Quando guidi per strada, quando vai a lavoro, a meno che non sia tu che ti metti a “smanettare” con le impostazioni, andrai sempre e solo in elettrico. La differenza è che se devi percorrere una distanza superiore a 120 km, anziché aspettare 30 minuti alla colonnina, non appena la batteria va “a riserva” ti si attiva il generatore. Questo, considerato il chilometraggio medio degli italiani, avverrà molto di rado, pochi giorni l’anno.
Ora è chiaro che se acquisti un’auto del genere è perché a casa hai una wallbox: chi la vuole usare solo a benzina sta totalmente sbagliando modello, meglio sarebbe per lui prendere una mild hybrid. Chiaro che se acquisti una elettrica con range extender è perché vuoi una elettrica e vuoi godere dei vantaggi della ricarica alla spina (arrivi a pagare fino al 70% in meno a parità di km percorsi) ma odi l’idea di dover dare la caccia alle colonnine o fare lunghe pause quelle poche volte l’anno che hai necessità di coprire distanze maggiori: ed è lì che interviene il range extender, consumando e inquinando pochissimo, ti consente di coprire anche quei giorni e addio ansia da ricarica.
Io credo che questo modello non abbia 400 km di autonomia come scritto nell’articolo ma abbia in effetti autonomia “infinita” come le auto a benzina: a meno che non la si spinge alla massima velocità, anche con guida autostradale, prevedo che il range extender sia in grado di generare una potenza superiore a quella necessaria all’auto per muoversi. Non è un caso che la Note e-power ha un’autonomia dichiarata di 700/800 km pari al serbatoio a benzina: quando finisce la benzina, fai un altro pieno in 2 minuti d’orologio e via per altri 700/800 Km. In questo modo puoi viaggiare da Roma a Mosca con una elettrica con gli stessi tempi e la stessa user experience di un’auto a benzina, mentre gli altri 364 giorni dell’anno la usi in città o per andare a lavoro come fanno quelli con la Mini elettrica, stesse emissioni e stessi costi di gestione.
E’ il meglio dei 2 mondi, non devi sentirti in colpa per aver acquistato un’auto elettrica con la batteria da 120 kwh, non hai ansia da ricarica, non guidi con le dita incrociate sperando di incontrare una colonnina o sperando non sia occupata, ricarichi a casa come tutti e risparmi. Top.
Non hai capito ciò che ho detto evidentemente…. tu hai detto che nella vita quotidiana con questa hai gli stessi costi di gestione di una elettrica pura ed è li che sbagli perché l’efficienza di queste auto quando circolano in elettrico è ridicola…. ricordo che con 35 kwh ci fai solo 130 km che sono pochissimi per quella energia. Quibdi hai un costo di gestione più o meno doppio (io con la mia M3 SR+ con 1 kwh nella vita quotidiana ci faccio 8 km tranquillamente qui invece parliamo di meno di 4…. e con questa efficienza scarsissima anche farti bastare una ricarica casalinga diventa più difficoltoso perché ogni sera ti ritrovi a dover rientregare il doppio dei kwh…
Proprio perché penso anche io che per la stragrande maggioranza delle persone i lunghi viaggi sono l’eccezione e non ma regola la domanda che ti faccio io è la seguente: per risparmiare quei 20 minuti ogni 300 km (questo è il tempo che serve oggi per ricaricare 300 km di autonomia su di una elettrica fatta bene) nelle eccezioni dei viaggi lunghi vale la pena consumare (quindi spendere a livello economico e inquinare a livello ecologico) il doppio in tutto il resto dell’anno??
È proprio perché questo genere di auto sono pochissimo efficienti nella vita quotidiana (consumano il doppio) e danno dei vantaggi (neanche grandi perché 20 minuti ogni 300 km equivalgono alle giuste pause per chi vuole viaggiare in sicurezza a livello di stanchezza) solo nelle eccezioni che le rende poco sensate secondo me da tutti i punti di vista….
Servono solo a placare le paure irrazionali delle persone che ragionano poco con la testa… e ripeto che con l’auto elettrica poco c’entrano perché non ne hanno l’efficienza e neanche il vantaggio di non necessitare di tagliandi con tutti i costi che ne derivano….
Ho letto quello che hai scritto ma secondo me tu confondi i kw/km con l’autonomia: secondo quale criterio scientifico una EVR dovrebbe consumare più kw di una altra BEV?
E’ molto più probabile che il dato dell’autonomia dichiarata, se confermato, sia dovuto all’ “utilizzo” della batteria. Ecco una ipotesi: se la batteria elettrica si esaurisse del tutto, nel momento in cui parte il motore 1.5 la batteria andrebbe enormemente sotto stress perché quelle stesse celle che si ricaricano sono le stesse che devono cedere corrente e quindi si avrebbe un surriscaldamento enorme. E’ possibile (ma è solo una delle tante ipotesi) che in realtà, in elettrico, l’auto utilizzi solo il 50% della batteria (quindi è efficiente come tutte le altre elettriche): quando l’autonomia scende sotto il 50% l’auto continua ad andare in elettrico (usando il rimanente 50%) ma attiva il rigeneratore a benzina per caricare il 50% che si è scaricato. In questo modo, alternando ogni volta la metà della batteria da utilizzare, non si ha degrado perché le celle o si stanno caricando o stanno fornendo energia per avanzare.
130 km per 35 kwh corrisponde a un consumo di ben 27 kw/100 km, consumo che una elettrica standard (la ID3) raggiunge solo a 130 km/h.
Negli USA le elettriche con range extender sono ben classificate, non credo lo siano qui in Europa. Essendo la Seres una società ex statunitense che ancora mantiene radici negli USA, scommetto che rispetta questi vincoli. Ecco quali sono le specifiche che devono rispettare [ https://en.wikipedia.org/wiki/Range_extender ] (che poi sono quelli che avevo anticipato nel commento di prima):
According to 2012 Amendments to the Zero Emission Vehicle Regulations adopted in March 2012 by the California Air Resources Board (CARB), a range-extended battery-electric vehicle, designated as BEVx, should comply, among others, with the following criteria:
– The vehicle must have a rated all-electric range of at least 120 km (75 miles). This is higher than the 80 km (50 miles) required of a zero-emission vehicle;
– The auxiliary power unit (APU) must provide range less than or equal to battery range;
– The APU must not be capable of switching on until the battery charge has been depleted;
– The vehicle must meet super ultra low emission vehicle (SULEV) requirements; and
– The APU and all associated fuel systems must comply with zero evaporative emissions requirements.
Leggo che il motore che ricarica le batterie non deve poter dare un autonomia superiore a quelle delle batterie.. quibdi se questa auto fa 130 km con le batterie quando si accende il motore a benzina per ricaricarle non può fare più di altri 130 km… se la matematica non è un opinione 130 a batteria più altri 130 con il motore a benzina acceso fanno un massimo di 260 km, altro che 400 km come detto nell,articolo….
Quindi in un lungo viaggio dove esaurisci la carica della batteria poi ogni 130 km devi fermarti a fare il rifornimento di benzina (perché il serbatoio è dimenzionato per non permetterti di fare più di questa percorrenza se deve rispettare queste regole)… altro che esperienza uguale ad un termico… ti devi fermare al distributore invece che alla colonnina quindi ogni volta ci metti di meno peccato che ti devi fermare ogni ora (a velocità autostradale 130 km sono 1 ora) e sai che 2 palke ogni ora fermarti a mettere 10 litri di benzina a volta….
Alla fine mi sa che ci si impiega come a ricaricare le batterie che ad oggi ormai siano nell’ordine di 20 minuti per ricaricare 300 km di autonomia…. con questa auto per fare 300. Km ti devi fermare 3 volte, ok che ogni volta sono pochi minuti ma anche con 5-6 minuti moltiplicati per 3 si arriva ai tempi di ricarica delle batterie
Io dico che la tecnologia con il supporto alla batteria della benzina, sebbene non sia carbon free, è sicuramente la migliore per chi si vuole approcciare all’elettrico. Noi qui siamo tutti amanti dell’elettrico, ma lì fuori c’è un mondo di persone che ha paura di rimanere a piedi, senza energia, senza una colonnina. Paure sacrosante, ci mancherebbe: questa tecnologia potrebbe essere l’inizio, per loro, di un percorso.
Totalmente d’accordo con te Luca. Appena avrò i dettagli dei prezzi, la prenderò seriamente in considerazione visto che è ideale per le mie esigenze.
Specifiche molto interessanti. È un brand poco conosciuto ma può avere certamente appeal, specie per il prezzo se confermato. Notevole l’approccio range extender, per chi ha ansia da ricarica.
Una cosa è certa: i prezzi della tecnologia sono in discesa, alla faccia di chi continua a gridare il contrario.
Comunque devo essere proprio strano io, perché ci sono fiammate di commenti per le Audi elettriche da 72000 euro e autonomia da city car, tutti entusiasti, tutti felici, tutti ad aprire bottiglie di spumante e poi quando il Gruppo Koelliker ci porta elettriche come queste, con un rapporto prezzo/qualità da fantascienza, state tutti muti. Questa Seres 3 elettrica costa la metà di un’Audi e probabilmente offre anche di più e neanche la degnate di uno sguardo o di un commento. Ma che vergogna, o siete proprio snob oppure siete tutti operai di Melfi che scrivono su questo forum solo per difendere il posto di lavoro.
Potenze che schizzano fino a 694 CV, velocità massima di 250 km/h (non i 180 km/h della bici elettrica di tutte le Volvo), garanzie di 5 anni sul veicolo (la nuovissima Volvo XC40 Recharge si ferma a 3 anni) e una dotazione tecnologica completissima: non ve la meritate un’auto così, vi meritate la 500 elettrica tutta la vita.
Vai Koelliker, non ti curar di loro, la storia ti darà ragione …
Concordo: sulla carta è una “bomba”. Ma ricordati, Enzo, che il prezzo non è ufficiale e la SERES 5 full electric ancora non l’abbiamo provata.
Esatto! Rimaniamo in attesa che arrivi il listino ufficiale sia di questa (da Koelliker dicono già luglio 2021) sia della full elettrica, che sicuramente sarà la più interessante ai nostri occhi
Seres 3 costa 27.450 euro.
27450 ?!?!? Una bomba, se confermato, è davvero una bomba! Quando uscì la notizia dell’import dei brand cinesi, commentai così (9 Giugno): “E’ una notizia fantastica! Finalmente i brand stranieri, innovativi e competitivi arrivano in Europa! Si tratta di un’ottima notizia, brand pieni di tecnologia, investimenti e con un rapporto prezzo/prestazioni invidiabile. E’ davvero una delle giornate più importanti per l’elettrico in Italia, non tanto per quello che significa oggi (chiaramente all’inizio venderanno poco) ma per quello che significa domani.”. Altri auspici analoghi li avevo espressi in altri commenti.
Non vedo l’ora che Cina e USA distruggano i vecchi brand europei e le loro schifose politiche premium only. Mi spiace per i lavoratori che perdono il posto, ma preferisco la vera concorrenza del mercato ai brand che ti fanno pagare il posacenere in auto, il colore dell’auto e i sensori di parcheggio. Avessi soldi da parte, farei tutte vendite allo scoperto sui titoli dei brand europei.
La Seres è californiana, non cinese, è la seconda volta che lo scrivo.
Auto fantastiche le 2 elettriche, se fossero in formato berlina anziché suv le avrei acquistate subito.
Una domanda sul 1500 col range estender: perché l’autonomia è di 400 km? Perché poi finisce la benzina o perché il motore a benzina non riesce a caricare abbastanza velocemente la batteria mentre si usa l’auto? Perché in teoria l’autonomia dovrebbe “coincidere” con la dimensione del serbatoio, il che significa che per i lunghi viaggi nessun problema
Lo scriviamo anche noi, leggi l’articolo:sede in California, produzione in Cina
Veramente no Massimo, in questo articolo non l’avete scritto (forse in qualcun altro sì). Qui leggo: “elettrica CINESE a benzina fa rotta sull’Italia”, “vetture che fanno capo ai cinque BRAND CINESI di auto elettriche che il Gruppo Koelliker importerà in Italia: la nuova Seres 5” e poi aggiungete “Con quartieri generali in Cina e nella Silicon Valley”. Perdonami ma se un utente capita qui per caso, si convince che è un brand cinese che ha quartier generali anche nella Silicon Valley.
Il fatto che la produzione sia fatta in Cina non significa nulla: la Dacia Spring è prodotta in Cina, alcune Tesla Model 3 vendute negli scorsi mesi sono state prodotte in Cina ma nessuno definirebbe la Model 3 una “elettrica cinese” o un “brand cinese”.
Che sfinimento, Enzo! Abbiamo scritto: “Con quartieri generali in Cina e nella Silicon Valley, SERES è un brand 100% nativo elettrico che si avvale anche della collaborazione con l’Innovation Center dell’Università Mcity del Michigan per la trasformazione dei veicoli connessi e a guida autonoma”. Piantala di fare il pignolo, per favore.
Rettifico il mio commento: la Seres non è americana. Lo era (si chiamava SF motors) ma poi è stata acquistata dai cinesi. Quindi è cinese.