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Sentite questa: “I fiorentini scelgono le Ibride, ma il Comune investe sulle Bev”

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Il Comune di Firenze punta sull'elettrico

Il Comune di Firenze vuole sostituire le colonnine del 2015 – buone per gli scooter – con stazioni di ricarica veloci. Bene, ma arrivano le critiche. Come mai? Il motivo più che discutibile è sintetizzato in questo titolo di Controradio: “I fiorentini scelgono le auto Ibride, ma il Comune investe sull’elettrico“.

Per criticare la scelta del Comune il sito della radio parte dai dati del Pra locale. Si registra «un importante calo d’interesse e di vendita dell’elettrico, un settore in crisi anche a livello Europeo, come dimostrano i dati sulle immatricolazioni di agosto, il 36% in meno rispetto al 2023».

Secondo l’emittente, i fiorentini «scansano l’elettrico puro per una questione di costi, ancora troppo alti e la poca autonomia dei veicoli tra un ciclo di carica e l’altro».  Mentre privilegiano le ibride full e mild (2.655 veicoli immatricolati) «libere in entrambi i casi dalla sosta alle colonnine di ricarica ma legate al pieno di verde». Dove sia il “pieno verde” nelle ibride non è dato sapere.

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La Tesla Model 3 di Laura in carica nel Supercharger di Firenze: “Un altro mondo”.

Che senso ha contestare le colonnine pagate da un privato?

Tuttavia scatta l’accusa agli enti locali: «La crescita dell’ibrido  non è stata facilitata da Regione e Comune, nessuna delle due infatti ha messo in atto politiche premianti su fronte di permessi e tassazione». Al contrario «l’amministrazione investe invece sull’elettrico. ll Comune di Firenze investe quindi sulla mobilità elettrica e lo fa con una delibera ad hoc». Uno scandalo, insomma, per Controradio.

Andiamo allora a leggere la “delibera ad hoc”: «La stessa gara (per il rinnovo delle stazioni di ricarica n.d.r)  prevede che sarà sempre Be Charge ad occuparsi non solo della sostituzione delle colonnine esistenti, ma anche dell’installazione delle nuove, della manutenzione e della futura gestione di tutto il sistema senza nessun costo per l’Amministrazione».

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Per la riduzione dello smog e delle emissioni le ibride sono solo un pannicello caldo

Per fortuna si cita pure il diesel: «Il vero sconfitto con appena il 12,6% delle immatricolazioni in sei mesi, tre punti percentuali in meno rispetto al 2023».

Con questi numeri si potrebbero alzare in alto i calici e brindare. Meno puzza e soprattutto meno malati da inquinamento atmosferico. Ma proseguiamo la lettura dell’articolo: «Il diesel paga il prezzo più alto a causa di norme anti-smog sempre più stringenti, come quelle del Comune che dopo la procedura Ue legata all’impennata di biossido di azoto sui viali, ha bandito i motori a gasolio da Euro 0 a Euro 5 immatricolati fino al 2015 dalle 8.30 del mattino fino alle 18.30 di sera». Dal punto di vista sanitario il minimo sindacale.

A questo punto visto che i soldi li mette il privato, visto che le auto elettriche contribuiscono a rendere l’aria pulita per tutti che problema c’è a investire sulla tecnologia più sana per i polmoni dei cittadini?

Ognuno è libero di scrivere quello che vuole. Ma ci sia permesso sottolineare che le misure premianti e gli incentivi sono dovuti a criticità ambientali e sanitarie. Su questo fronte full hybrid o mild hybrid aiutano ben poco rispetto alla scelta elettrica. In particolare sulle emissioni locali.

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11 COMMENTI

  1. Da utilizzatore delle colonnine di ricarica del comune devo dire che la necessità di passare da un gestore “semi-pubblico” come sillfi che però si appoggia a Enel X per la gestione della ricarica ad un operatore di mercato può portare vantaggi sul piano dei costi. Le colonnine presenti non sono poche ma spesso posizionate in posti raggiungibili solo da scooter e molte hanno ancora la presa Scame 3A.

    • Il fatto è che mettersi in mano a BeCharge equivale a mettersi in mano ai petrolieri e, viste le esperienze recenti, temo che non aiuterà molto a diffondere la mobilità elettrica.

  2. Il full hybrid comunque è un po’ più di un pennichella caldo, se parliamo di inquinamento locale. Una yaris riesce a fare tranquillamente un 40-50% di strada in elettrico nell’utilizzo urbano, preservando anche molto i freni, come avviene sulle BEV pure. Attualmente è la miglior tecnologia disponibile sul mercato, per tutte quelle persone che posdono avere difficoltà nell’utilizzo din BEV, ad esempio chi non ha la possibilità di ricaricare in casa. Quindi la vedo comunque come una tecnologia da incentivare, anche se non allo stesso modo delle BEV, ma di sicuro molto più di una mild.

    • Alfio grazie per il contributo le risponde così: L’ecobonus in Italia ha superato i 400 milioni, i 200 per l’elettrico si sono esauriti in meno di 9 ore. Oggi restano da spendere 84 milioni per l’ibrido (emissioni CO2 21-60)e 31 milioni per il termico (emissioni CO2 61 120) e quest’ultimo non ha neanche spinto il mercato che langue.

      Dal punto di vista ambientale e sanitario – le dimensioni oggi più importanti – sarebbe stato più utile concentrare sull’elettrico dove la domanda non manca vista la velocità di richiesta. Poi nessuno è obbligato – ma in diversi centri storici si entra solo con l’elettrico – a prendere le Bev però visti i differenti effetti sono da privilegiare, direi da corsia preferenziale. Questa la logica.

      Sul caso Firenze non si capisce la logica della contestazione. L’elettrico ha necessità delle colonnine, l’ibrido a parte il plugin no. Quindi è giusto investire in quella direzione

  3. Piú danno addosso all’auto elettrica piú mi convinco che la strada dell’elettrificazione dei trasporti è giusta

  4. Ormai il diktat attuale è andare contro alle BEV, non si conoscono, non si provano e vince sempre chi tira fuori la cosa più ignorante possibile quando parla/scrive. Avere meno del 20% di laureati in Italia fa davvero la differenza con i paesi dove queste percentuali sono ben diverse e stranamente un tale accanimento non esiste. No, non si tratta della dottrina che offrono le università, la cultura in quanto tale o almeno non è quello il fulcro, è conoscere le “cose”, come funzionano nel dettaglio e capirlo e avere un pensiero critico/logico. Io non sono laureato premetto, ma l’analfabetismo funzionale è statisticamente alto nei paesi con basso livello di istruzione.

    • Come mai allora le vendite dell’elettriche sono crollate nri Paese Europei? Germania – 27% Francia – 24%.

      • Sono crollate le vendite di tutte le motorizzazioni, non solo l’elettrico. Vediamo il trend dei prossimi mesi per trarre conclusioni, esiste anche la crisi economica e l’impennata dei listini delle automobili.

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