Con il progetto Advanced Battery Storage in Francia e SmartHubs nel Regno Unito, il Gruppo Renault sta affrontando il grande tema della “seconda vita” delle batterie. L’obiettivo è stoccare energia per gestire il gap tra consumo e produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili discontinue. E’ infatti necessario mantenere l’equilibrio tra domanda e offerta sulla rete elettrica integrando diverse fonti energetiche con capacità di produzione intermittente.
50 MWh di scorta per le fabbriche Renault
Lo stabilimento Georges Besse a Douai, in Francia, ospita la prima installazione di Advanced Battery Storage fornita da NIDEC ASI, un partner integratore e fornitore di soluzioni di accumulo stazionario di energia. Si basa su batterie per auto elettriche a fine vita per uso automobilistico, o batterie nuove immagazzinate per un futuro utilizzo post vendita. Si sa infatti che Renault preve anche la possibilità di vendere le sue Ev cn noleggio di batterie. Il sito di Douai ha una capacità totale installata di 4,7 MWh di energia, ma l’obiettivo finale del progetto Advanced Battery Storage è una capacità installata di quasi 50 MWh, in diversi siti della Francia.
In UK 1.000 batterie ogni 1.695 case
Il progetto SmartHubs con Connected Energy è basato a Westsussex, nel Regno Unito. Le batterie di seconda vita dei veicoli Renaul saranno utilizzate, insieme ad altre tecnologie, come parte di un sistema energetico locale. Fornirà elettricità pulita e a basso costo per alloggi sociali, trasporti, infrastrutture, e imprese locali. Le batterie di seconda vita saranno incorporate nei sistemi E-STOR progettati di Connected Energy.
L’architettura del sistema prevede un grande impianto di stoccaggio centrale da 14,7 MWh che utilizza 1.000 batterie di seconda vita. A questo si collegheranno sistemi E-STOR più piccoli da 350 kWh su singoli siti industriali o commerciali. Saranno alimentati da impianti fotovoltaici e stazioni di ricarica per ev. Tutto il sistema sarà in grado di alimentare il fabbisogno energetico di 1.695 abitazioni per un giorno. Ne saranno installati quattro, in via sperimentale, nel Regno Unito.
Il progetto SmartHubs è realizzato da un consorzio guidato da Connected Energy con Moixa, PassivSystems, ICAX, Newcastle University, Westsussex County Council e Innovate UK.