Su SeaX1 si naviga con l’intelligenza artificiale. Quella di Power Cruise Control, già testato sulle auto (leggi qui), che permette di prevedere il grado di autonomia della barca calcolando più variabili come vento, intensità delle correnti marine ed irraggiamento solare sul sistema fotovoltaico. Uno strumento fondamentale soprattutto per chi organizza escursioni marine di gruppo.
Il progetto SeaX1 è già noto a Vaielettrico (leggi qui) dal lancio del crowdfunding. Lo strumento di raccolta fondi non ha funzionato, come spesso succede in Italia, ma i protagonisti hanno finanziato il retrofit di tasca propria e ora SeaX1 naviga sulla costa dove si affacciano Sapri, Maratea e altre affascinanti località balneari.
SeaX1 può raggiungere il saldo zero con il fotovoltaico da 3,4 kW

Vediamo i dettagli della barca. Iniziamo dalla lunghezza di 9,45 per 3,32 mentre il sistema di propulsione è composto da un motore di potenza nominale di 30 kW e un pacco batterie da 20 kWh per modulo. L’alimentazione è data anche dal pannello fotovoltaico da 3,4 kW. Non è ornamentale: “Raggiunge un massimo di ricarica di 2,7 ma può arrivare con il massimo irraggiamento a 3 kW”. Parole di Leonardo Spacone socio di Elettrovelocipedi Alberti e titolare di Power Cruise Control.
Spacone: “Convinti anche gli scettici, arriviamo in elettrico fino a Palinuro
“Stiamo ancora facendo prove in acqua che ci stanno dando ottimi risultati fra lo stupore degli scettici – sottolinea Spacone -. Siamo arrivati in autonomia a Palinuro da Sapri e sono circa 40 miglia”. Ci sono ancora dei test da completare. L’ex scialuppa di salvataggio convertita in elettrico e barca turistica entrerà ufficialmente in servizio ad agosto, ma i presupposti sono buoni secondo i soci dell’impresa.
Escursioni solo con l’energia solare navigando dai quattro ai cinque nodi

A bordo di SeaX1 c’è forte ottimismo sull’alimentazione solare tramite il fotovoltaico. “Contano le condizioni climatiche, ma in una bella giornata di sole garantiamo il saldo zero ovvero solo l’utilizzo dell’energia solare durante l’escursione. Le batterie si caricano in navigazione e quando si fanno le soste” Questo succede secondo i progettisti del sistema ad una velocità di crociera dai quattro ai cinque nodi. Il consumo è esponenziale quando si passa a sei o sette nodi.
Ansia a zero con Power Cruise Control
Leonardo mette in evidenza l’introduzione del sistema Power Cruise Control: “Permette all’operatore di pianificare la rotta ed avere tutte le informazioni utili come con quanta energia ritorneremo in porto. Noi assicuriamo il raggiungimento degli obiettivi indicando la velocità di crociera”.

Un esempio concreto: “Oggi il sistema ti indica che puoi coprire la tratta a cinque nodi invece che a quattro perché il vento è favorevole, c’è una maggiore produzione del sistema fotovoltaico oppure hai un livello di ricarica maggiore della batteria rispetto al giorno precedente. Riusciamo a far gestire al meglio l’energia a disposizione e quella che si produrrà”. Una serie di calcoli impegnativi che vengono forniti in tempo reale da Power Cruise Control.
Risparmi il carburante: “E zero rumore e gas di scarico”
Finiti i test il timone passerà ad un operatore turistico locale ovvero “Gite in Barca” di Mario Cafiero: “Ha altre imbarcazioni ma preferisce questa perché offre un’esperienza emozionale molto più elevata. Senza rumore, senza i gas di scarico e poi risparmia un bel po’di soldi rispetto alla consistente spesa del carburante”. Intanto Leonardo con il socio Alessandro Alberti stanno già pensando ad un alto progetto: elettrificare un ultra leggero. Così dopo terra e acqua Power Cruise Control spiccherà il volo.
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Buongiorno, sarei curioso di sapere qualche dettaglio su motore e batterie.
Bel lavoro, bravo.
Peccato che abbia dovuto farsi il reverse engineering, in realtà li sta aiutando a vendere i loro prodotti! Il solito ridicolo attaccamento a segreti che non esistono!
Stiamo solo lavorando sodo e seriamente, cercando di dimostrare che:
1) in Italia sappiamo creare innovazione
2) la mobilità 100% elettrica è possibile, conveniente e sicura anche in mare
3) non servono grandi strutture per sviluppare innovazione, ma soggetti competenti e motivati che amano il proprio lavoro
Un ringraziamento ad Alessandro Alberti ” l’Armatore ” perché grazie a lui la barca è diventata realtà !!
Leonardo
Non si capisce cosa vuole dire Massimo