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Seat frena: niente elettrico, troppo caro per noi

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Qui e sotto tre immagini della Cupra Urban Rebel, in arrivo nel 2025.

Seat frena: per ora l’elettrico è troppo caro per noi. La marca spagnola, che è il brand low-cost di Volkswagen, aspetta che i costi scendano per lanciare sue EV.

seat frenaSeat frena e per le EV punta su Cupra (per ora)

Per i vertici Seat al momento è più prudente puntare sulla sottomarca sportiva Cupra, sulla quale è più facile spuntare prezzi più alti. “Per ora, l’elettrificazione è ancora un po’ costosa, ha detto a AUTOCAR Werner Tietz, capo della ricerca e sviluppo Seat. “Pensiamo di dover concentrarci sull’elettrificazione di Cupra. E, quando i prezzi dei componenti scenderanno, e batterie e macchine elettriche saranno più economiche, potremo discutere e parlare di Seat di nuovo“. Una scelta di prudenza opposta a quella fatta dal Gruppo Renault, che invece ha lanciato già da due anni la prima elettrica della sua marca low-cost, la Dacia Spring. È confermato quindi che anche la nuova citycar del Gruppo Volkswagen che sarà lanciata nel 2025 (costruita in Spagna) avrà una versione marchiata Cupra e non Seat.

seat frenaL’unico marchio generalista senza EV in gamma

Proprio in questi giorni la Cupra ha svelato la prima immagine di questa “piccola” in arrivo tra tre anni. Per ora il nome è Urban Rebel. Sarà il secondo modello elettrico della marca, dopo la Born, che nei piani iniziali doveva uscire con il marchio Seat, piani oggetto poi di un ripensamento. La produzione è prevista a Martorell (Barcellona) non appena sarà approvato il programma di finanziamento PERTE del governo spagnolo. “Cupra Urban Rebel sarà il più grande progetto per la nostra azienda nei prossimi anni, è la chiave per la nostra trasformazione come marchio completamente elettrico“, ha spiegato Tietz. “Stiamo guidando lo sviluppo del cluster, la famiglia di veicoli che democratizzerà la mobilità urbana sostenibile, per diversi marchi all’interno del Gruppo Volkswagen“. Ma sorprende che da questo cluster sia esclusa Seat, al momento l’unico marchio generalista a non avere un’elettrica in gamma.

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38 COMMENTI

  1. La chiave di lettera è qui : ” quando i prezzi dei componenti scenderanno, e batterie e macchine elettriche saranno più economiche, potremo discutere e parlare di Seat di nuovo“. Una scelta di prudenza opposta a quella fatta dal Gruppo Renault, che invece ha lanciato già da due anni la prima elettrica della sua marca low-cost, la Dacia Spring. Gira e rigira, è sempre una questione di prezzo, e non potrebbe essere diversamente. Oggi un BEV con caratteristiche accettabili ed un minimo di polivalenza, quanto a percorsi di utilizzo, come la Opel e-Corsa parte da 33.400 euro quando, a parità di allestimento e senza considerare gli incentivi, che falsano la realtà, con motore termico la posso comprare con 18.400 (75 cv) o 19.400 (101 cv), e simile è la differenza tra Clio e Zoe; la Spring, che pure rappresenta un tentativo coraggioso, ha rilevanti limitazioni per prestazioni e sicurezza, e comunque costa 22.850 euro contro i 12.550 di una Sandero della stessa marca. D’altra parte le attuali batterie al costo di 130-135$ a kwh rappresentano un fardello insopportabile per una compatta di segmento B. Possiamo solo sperare che il progresso tecnologico riduca drasticamente il costi delle batterie, altrimenti l’auto tornerà ad essere un privilegio per pochi. Temo che, vedendo la profusione di BEV dai 50.000 euro in su che compaiono anche su queste pagine , ci si stia avviando a ciò

  2. Fa pur sempre parte del gruppo WV forse vuole massimizzare i guadagni, ora vende e produce solo termiche e continuerà a farlo fino al 2035 ( sempre che per quella data ci siano acquirenti disponibili e con gran portafoglio visto l’andamento del combustibile) e poi al ultimo minuto passare al elettico, apre che il marchio sia ancora in piedi.
    Poi non è detto che i clienti scelgano le loro elettriche visto che fino a prima non esistevano.
    Ma solo il tempo lo dimostrerà 🤷

  3. Basta con quest’elettriche rassomiglianti alle vetture del passato.
    Herr Diess deve guardare al passato di Volkswagen ed avere più coraggio per essere dirompente.
    Elettrica, aerodinamica e fotovoltaica.
    C’è già tutto in casa Volkswagen.
    Diess non deve fa altro che rivolgere il suo sguardo verso quell’ordigno da museo che è la Volkswagen ARVW, una vera e propria vettura laboratorio concepita agli inizi degli anni ’70 capace di conquistare diversi record di velocità. La sua peculiarità era ed ancora è, l’aerodinamica con un Cx record di 0,15. Basterebbe sostituire l’obsoleto motore diesel derivato da quello di un camion con un motore elettrico brushless a magneti permanenti APP 310 della ID.3 per avere l’elettrica iperefficiente a due posti in tandem, auto ideale per pendolari, agenti di commercio, coppie à la page. Una vettura performante in autostrada come non mai.
    Il siluro argenteo opera di Emil Pommer, Jürgen Nitz e dall’aerodinamico Klaus-Rainer Deutenbach è lì, pronto a fendere silenziosamente l’aria con l’apporto di una carrozzeria con fotovoltaico integrato.
    Herr Diess, il mercato è maturo e pronto ad acquistare un veicolo come la Volkswagen ARVW, decisamente sopra le righe della convenzionalità.
    Decisamente aeroelettrofotovoltaica.

  4. Un peccato, più concorrenza nel segmento basso sarebbe stato sicuramente meglio per noi, ma vabbè aspettiamo per una ibiza elettrica, per chi è disposto a spendere cifre sostenute comunque la scelta è ampia e la Cupra nuova, almeno come estetica, mi piace molto.
    Onestamente capisco poco le critiche, han fatto una scelta (magari con qualche spinta da VW per non disperdere i già scarsi numeri di vendita e poter tenere il margine), dal punto di vista tecnologico problemi ne han pochi, nel momento in cui decidono di iniziare han tutto pronto da VW Audi e soprattutto Skoda, adegueranno linee produttive, un paio di settimane di corsi fatti dai colleghi di VW e sono in pista.
    Si preannunciano comunque tempi in cui il termico farà fatica a vendere, oltre ai prezzi fuori controllo senza particolari motivi (il costo del barile già nel 2008 aveva raggiunto questi picchi ma di sicuro alla pompa non costava così) a comprare una termica oggi non sei così sicuro di rivenderla bene tra qualche anno, boh avranno fatto i loro conti auguriamoci siano giusti hehe

    • Sì.
      Ricordiamoci che, a differenza di chi scrive nei forum, le case costruttrici hanno fior di impiegati che studiano la fattibilità dei vari progetti, se cioè un modello da lanciare abbia più o meno probabilità di risultare remunerativo: non sempre ci prendono, ma di solito ci si avvicinano.
      Sulla tenuta del valore delle termiche, chissà, non sarei così pessimista: ci sono ancora 13 anni sino al blocco delle immatricolazioni (non della circolazione), ed allo stato attuale le BEV sono lontane dall’essere delle valide alternative come mero strumento di mobilità, questo senza contare il loro costo d’acquisto. Se domani dovessi prender un’auto io ci starei ben lontano, visto che non vedo modelli al di sotto dei 20000€ che mi consentano di far 450km di percorso autostradale in giornata senza ricaricare (o senza farlo in 10 minuti max), e come me son diversi coloro che devono far dei conti con paletti fisici di percorsi e disponibilità, quindi finchè l’offerta dell’elettrico non risulterà adeguata alle richieste, la domanda di strumenti di mobilità economici con autonomie adeguate rimarrà sostenuta.
      Si spera che la tecnica ed il mercato scavallino presto.

      • Si mancano 13 anni, ma una termica comprata tra quest’anno e il prossimo, se non la tieni fino alla morte naturale e usarla come rottamazione tra dieci anni o più, comunque la venderai tra 5 o 6 anni che se tenuta bene e non troppi km ha senso, ma appunto tra 5 6 o 7 anni le elettriche avranno fatto passi avanti sostanziali sotto tanti aspetti, probabilmente per gente più amante dell’indipendenza dalla ricarica come te e me (io ne faccio più un discorso di non voler essere obbligato ogni sera a attaccare per essere tranquillo di poter fare 200km il giorno dopo se mi dimentico o va via la luce o qualsiasi imprevisto che ti fa rientrare tardi per evitare di far un ciclo al giorno 20/80 e magari farlo massimo due volte a settimana o meglio ancora una sola nel weekend) quindi sarà appunto da vedere la convenienza o meno di un usato termico o un usato elettrico magari km zero o aziendale di un paio di anni etc, magari sarà presto per una prassi “legale” tipo obbligo certificazioni batteria alla vendita etc però insomma, in due anni già di cose si son smosse, soprattutto a promesse per i prossimi anni, se riescono a mantenerne la metà sarà cmq un bel passo avanti per le bev.
        Già oggi se non fosse che le attuali elettriche tra pochi anni varranno pochissimo avendo i nuovi modelli più avanzati e probabilmente a prezzo migliore, con sto giochino continuo dei margini su benzina e diesel assurdi farebbe gola una elettrica per risparmiare qualcosa, ma ahimè il risparmio che ne tiri fuori ci metti anni ad ammortizzarlo con un auto nuova piuttosto che tenere la tua sperando duri il più possibile magari tra 5 o 6 anni quei 10k in più sulle auto di fascia media saran spariti e saremo tutti in coda ad incazzarci perché le producono troppo lentamente

        • Io mi aspetto ancora diversi anni per le auto a benzina, pur con percentuali in calo. Il fattore della convenienza sarà certamente importante, ma altrettanto certamente rimarrà fondamentale la praticità intesa come utilizzabilità. Ora è indubbio che l’elettrica non sia per tutti proprio per le limitazioni dovute alla ricarica (conosco già un paio di persone che hanno rivenduto la loro elettrica per tornare al benzina), quindi credo la domanda di mezzi “facili” e dall’utilizzo a 360° resterà sostenuta ed eviterà il crollo dei prezzi. Questo fra l’altro varrà anche per l’usato, per tutti coloro cioè che non si potranno permettere delle elettriche.

      • L’auto non ai stata un investimento perché oggi la acquisti e domani la vendi ci hai già rimesso il 22% + messa in strada, poi le citycar tengono il prezzo meglio delle grosse berline che comunque costano da pari o più di un elettrica ma dopo 5/6 anni le potrò a casa a meno di un utilitaria.
        Per questo motivo io cerco sempre di portare a casa al prezzo più basso così se decido di vendere limito i danni, o come e successo con ammiraglia di famiglia che dopo 200’000km l’ho ricevuta allo stesso prezzo di acquisto ma è un caso più unico che raro.

  5. I commenti si sprecano…non li ho nemmeno letti tutti…
    Vorrei solo dare il mio contributo con qualche ricordo. Un tempo alla Fiat adottavano una particolare strategia. Era il momento della 127, della Ritmo, ecc. Ogni tanto usciva una “nuova” versione che consisteva in qualche modanatura o passaruota di plastica, una cornicetta qui, un particolare la, ed ecco una nuovissima fiat 127, o una super ritmo!
    Quello che ho sempre pensato è che in realtà tenevano i progetti dentro al cassetto e mungevano la vacca fino all’ultima goccia di latte, cioè guadagnavano vendendo per nuove automobili già passate e guadagnavano di più perché non investivano una lira per cambiare le linee di produzione! Solo qualche particolare estetico da appiccicare alla stessa carrozzeria.
    E ora perché non vogliono cambiare le linee di produzione? Per non spendere. Agli industriali non importa niente dell’ambiente e della inevitabilità della transizione energetica, vogliono mungere la gente con le solite vecchie auto col motore a scoppio.
    Son d’accordo con chi ha affermato che i prezzi son troppo alti e che non c’è la volontà di produrre e vendere a prezzi più accessibili. Gli industriali non guardano agli interessi di tutti, ma solo ai loro. E chi ha necessità di un’auto proprio ora, dovrà acquistare un mezzo adeguato alle sue tasche…una persona che guadagna quanto me si dovrà accontentare di una vecchia nuova utilitaria, con il solito vecchio, ma venduto per nuovo, motore.

    • Beh ma di cosa ci meravigliamo? Che le case costruttrici di autoveicoli non si comportino come delle onlus? Che non vendano sottocosto pensando al bene del cliente bensì al proprio? Sono tutte S.P.A., il cui scopo ultimo è di aumentare il valore delle azioni e distribuire dividendi; Tesla inclusa, che non fa di certo beneficenza vendendo delle Model3 base a 55000€.
      Se le auto elettriche costassero meno da produrre, fidatevi che le troveremmo al prezzo delle patate.

    • Le verità vanno sempre cercate e non sono mai quelle che ci raccontano…mai ! L auto a _ pile” costano quasi la metà alle case automobilistiche,le strategie di mercato poi sono un discorso a parte, i profitti che , speriamo di no, avranno sono incalcolabili con il preambolo di salvare il pianeta.

      • Partire dal presupposto che la verità è “sempre diversa”, cioè solo la tua, è il modo migliore per finire fra i terrapiattisti

      • La metà? Rispetto a cosa? Al prezzo di vendita? Alle corrispettive a motore termico?
        I dati di fatto sono che alle case, stante le attuali normative EU sulle emissioni di CO2, farebbe tanto ma tanto comodo vendere delle auto elettriche: una normale Clio a benzina ha un sovrapprezzo di circa 1000€ dato dalla sanzione per il suo sforamento di emissioni, il fuoristradino suzuki starebbe a quasi 8000€ di sanzione se non venisse venduto con l’escamotage dell’immatricolazione autocarro, diverse normalissime SUV a gasolio di fascia media pagano 4-6000€ di sanzione che viene condonata o ridotta, quando accade, dal vendere qualche elettrica o plugin. Com’è allora che ancora i prezzi restano così alti, mantenendo le BEV in un mercato per pochi eletti che possono permettersele?

  6. Io continuo a dire la mia opinione, vogliono continuare a prendere in giro le persone con la scusa del costa troppo etc etc quando sappiamo bene che i componenti sono molti meno la manodopera è estramemamente inferiore e ci si nasconde sempre dietro il fatto della batteria! A mio avviso l’interesse è molto, troppo alto e sanno che se dessero il “prodotto” già oggi in grandissima quantità il mercato sarebbe pronto o forse di più andando così a distruggere in poco tempo tutta la catena indiretta e diretta dell’automotive e devono rallentare per prendere la cosa più importante per loro il TEMPO.

    • Non c’è dubbio. CI STANNOH IMBROGLIANDOOOH. Potrebbero costruire auto elettriche a bilici guadagnandoci fior di quattrini ma non lo fanno perchè il TEMPO vale più dei soldi, PER LORO (costruttori di auto). Che notoriamente scambiano alla banca del tempo, non a quella del denaro.
      Sappiamo bene che i componenti sono molti meno la manodopera è estremamente inferiore e ci si nasconde sempre dietro il fatto della batteria! Perfetto, prendiamo una Opel Corsa a benzina ed un’altra a batteria e mettiamole sulla bilancia, chissà quale delle due pesa di più… Comodo fare i conti solo con i numeri che piacciono eh…

      • Certo certo una opel normale 15 circa una opel corsa e 30k certamente è tutto regolare, sicuramente tu sei una persona più adatta agli asini che volano… Vi farebbero credere che una twizy costa 30k e voi ci credereste…. per quello il mondo va come va soprattutto nell’itaglia!

        • Ma meno male che hai capito tutto…
          Corsa 1,2t 1100kg.
          Corsa E elettrica 1450kg
          L’elettrica avrà meno componenti ma pesa 350kg in più (vi lascio il calcolo in percentuale dell’aumento di massa..), direi che fra questo e dell’evidentemente non a tutti arcinoto problemino delle economie di scala e del diverso valore dei materiali (quanto costa 1kg di alluminio? quanto costa 1 kg di cobalto?), diventa perfettamente comprensibile che le BEV abbiano ADESSO costi di produzione MOLTO MA MOLTO superiori a quelli delle auto a propulsione tradizionale, senza doversi appendere a teorie complottiste da osteria di paese.
          Poi c’è gente che crede agli alieni, quindi non mi dovrei sorprendere a legger nulla.

          • Si sì questo è quello che ti fanno credere a te. È inutile lo so continua a credere che costino mille milioni in più. Ripeto anche a te e so che sia difficile capirlo senza incentivi ho visto la spring a 20k che facevano 5k di sconto senza incentivi vari anche la 500 per un periodo 5K euro di sconto senza nulla, e sicuramente se lo fanno hanno il loro buon guadagno quindi il prezzo può scendere ancora di più ma ripeto che sia difficile capirlo a chi accetta tutto senza farsi domande.

  7. Quindi Dacia vende la Spring in perdita? Io vedo spazio di inserimento per una citycar elettrica con prezzo indicativo sui 28-30 mila che faccia concorrenza a Zoe, Corsa, 208. Probabilmente il vero problema è che VW non ha una piattaforma dedicata a questo segmento

    • Macchè, ripeto ancora che senza incentivi e prezzi che erano al tempo di 20k si parlava di, udite udite, 5k di sconto portando il costo a 15k avendo ovviamente un buon guadagno per loro, i prezzi sono super gonfiati.

    • E’ possibile, anzi, probabile che la vendano in perdita, come anche altri modelli BEV o Plugin.
      Nel computo dei prezzi di vendita vanno messi un sacco di fattori fra cui uno, poco noto ma parecchio pesante, delle sanzioni UE sugli sforamenti CO2 a carico dei costruttori. Ovvero delle migliaia di euro per ogni esemplare a benzina o gasolio venduto, in base alle emissioni di CO2 omologate per quello specifico modello, sanzioni attenuate dalla vendita di esemplari a basse o nulle emissioni. Se in Renault ci rimettono diciamo 10000€ per ogni Zoe venduta ma, così facendo, risparmiano 12000€ di sanzioni ogni 10 Clio immatricolate, il gioco vale eccome la candela.
      I conti sono ben più complessi di quanto si immagini sfogliando i listini.

  8. Non fa una grinza: lasciamo che acquistino altre marche così perdiamo quote di mercato e poi quando i costi saranno scesi solo per noi … Ah, già, che sciocco: caleranno anche per gli altri che nel frattempo avranno fatto esperienza e mantenuto le quote.
    Commercialmente ineccepibile.

    • Ottima osservazione Guido, estremamente razionale e di buon senso.

      In effetti penso che sotto questa scelta di Seat ci sia qualcosa di irrazionale, alla italiana direi.

    • Seat fa parte del gruppo WV, le loro auto sono in sostanza delle WV con allestimenti più spartani. Quando le condizioni lo permetteranno, inizieranno a produrre EV basate su piattaforme e powertrain WV, esattamente come fanno oggi per le termiche

      • Io ho presente una certa sovrapposizione tra Skoda e VW, non con Seat, però non seguo molto le termiche da un po’, magari oggi hanno già in comune tanto, telaio compreso, onestamente lo ignoro.
        Rimane comunque la questione della disaffezione marchio: l’identità di brand è importante, più dei dati tecnici che interessano ad una minoranza.
        Vediamo cosa è successo con la ID.3, basta un passaparola a volte per uccidere un prodotto.

        • Guido a mio avviso occorre una maggiore differenziazione tra i brand: Skoda Enyaq 80, ID 4 Pro Performance e Audi Q4 e-tron 40 tutte identiche, stesso motore, stesso peso, stessa coppia, stessa potenza, stessa autonomia, stesso software, stessi optional, cambia l’estetica e un po’ gli interni. Anche la Cupra Born è la ID.3 col trucco.

          La Cupra UrbanRebel almeno è un progetto a sé, ma chiaramente i ricchi margini garantiti dalle elettriche non si possono applicare così su tutti i brand. Seat fa bene a tenersi in disparte e a restare agganciata al mass-market e a Dacia, strategicamente è corretto, quando i prezzi scenderanno davvero potrà dire la sua, ma oggi vedere l’ennesima ID dove cambiano solo i fari e il logo sul cofano non mi pare abbia molto senso.

    • Fosse un marca a se sarei d’accordo con te, facendo però parte del gruppo VW non può soffrire di gap tecnologico.
      Se, per esempio, fra 4 anni presenteranno la prima Leon (o modello nuovo equivalente) elettrica, avrà la stessa base tecnologica della ID3 che ci sarà in quel momento, non certo la ID3 attuale.
      Poi sicuramente avrà una connotazione più sportiva e magari qualche finitura meno “premium”, ma i pianali fra VW/AUDI/Seat/Skoda sono condivisi.

  9. L’articolo mi ha indotto a guardare il sito internet di Cupra. Siccome abito in Francia, il navigatore internet mi ha indirizzato al sito internet di Cupra Francia dove ho trovato una pagina utile per conoscere l’autonomia reale in diverse condizioni di guida:
    https://www.cupraofficial.fr/voitures/modeles/born
    Poi usando il menu “Point forts” scegliete “Calculez votre autonomie”.

    Sul sito internet italiano http://www.cupraofficial.it questa pagina non sono riuscito a trovarla (probabimente non esiste), mentre esiste sul sito in lingua tedesca http://www.cupraofficial.de. Non ho controllato i siti in altre lingue.

    A mio parere tutti i produttori di automobili elettriche dovrebbero creare una pagina internet tipo quella creata da Cupra (sito francese e tedesco) per permettere ai potenziali acquirenti di conocere l’autonomia reale.

    Saluti a tutti.

    • Ho provato a valutare l’autonomia in autostrada su entrambi i siti. Hai capito i furbetti!?! Sul sito tedesco non è scritto nulla sul calcolatore [ https://www.cupraofficial.de/fahrzeuge/born ] (e certo, con l’autobahn certe affermazioni non hanno senso), ma su quello francese, cliccando sulla (i), ti dice che è la velocità media calcolata in autostrada è di 95 km/h. In questo modo la Cupra Born, con i cerchi più aerodinamici, nell’allestimento con più autonomia (204 cv) e alla temperatura ideale di 20° (con clima acceso) avrebbe un’autonomia di 332 in un tratto totalmente autostradale (grazie al trucchetto dei 95 km/h) che scende a 245 km con temperatura esterna a -10° e clima acceso. Ma solo se c’è traffico!!!

      • Caro Enzo, confesso di non aver notato “la furbata”.
        Senza “furbate”, potrebbe essere un buon metodo per comunicare agli acquirenti l’autonomia reale.

        • Ivone la furbata c’è perché la voce è ben nascosta (anzi, presente solo su un sito) e perché il simulatore non ti offre la possibilità di conoscere l’autonomia massima quando viaggi con l’autostrada libera. Se dovessi viaggiare di notte o quando non c’è nessuno, con l’autostrada libera, a 130 km/h, quanto consumeresti? Te lo dico io, anzi, ce lo dice Matteo Valenza.

          Matteo Valenza ha misurato che a 130 km/h costanti il consumo in autostrada sale a 23 kWh/100 km [ https://www.youtube.com/watch?v=HbhI7VFjmuk&t=900s ]. Considerato che la batteria ha 58 kWh usabili, l’autonomia teoria a questa velocità secondo il noto YouTuber amico di VaiElettrico è di (58 * 100 / 23 =) 252 km. Col trucchetto della velocità media a 95 km/h in pratica il dato dell’autonomia viene innalzato del 32% senza che l’utente ne abbia percezione. Questo senza considerare inverno, climatizzatore invernale, pioggia, salite, etc.

          Se non hai notato la furbata del 32% in più, non ti porto con me a spendere all’outlet …

          • Caro Enzo, grazie per le spiegazioni.

            Andrò a spendere all’outlet insieme alla mia amatissima consorte, anche lei convinta sostenitrice della mobilità elettrica come il sottoscritto.

            Mi tolga una curiosità. Lei che modello di auto elettrica possiede e quanti modelli ha provato fino ad oggi?

        • Se durante un lungo viaggio i consumi dovessero superare le previsioni, invece del biglietto del treno per il ritorno, preferisco la carta di credito per pagare la cena, mentre l’auto si ricarica. Se sei con la tua ragazza, hai anche una bella scusa per allungare la serata in buona compagnia.

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