Se il garage avvisa della “Presenza di auto elettriche”


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Se il garage avvisa con un cartello la presenza di auto elettriche, qual è lo scopo? È previsto da una normativa? Lo chiede Maria, una lettrice trentina. Vaielettrico risponde.  Ricordiamo che le vostra mail vanno inviate a info@vaielettrico.it

punto interrogativo“Sono un felice possessore di auto elettrica (BYD DOLPHIN) con cui ho girato tutta la Germania senza alcun problema. Vi scrivo per segnalarvi un cartello che ho visto fuori da un condominio passeggiando con il cane. Abito a Trento.
Sono rimasta molto stupita. Volevo capire se è una cosa prevista o meno da qualche normativa. Grazie mille, cordiali saluti. (P.s. Io parcheggio la macchina in strada, non ho il fotovoltaico, ma sono contenta ugualmente)“. Maria Casamichele. 
Se il garage avvisa

Non ci risultano prescrizioni o cautele di alcun tipo, forse…

Risposta. Non ci risulta alcuna normativa, tantomeno per un condominio privato e non aperto al pubblico. Ogni tanto ci viene segnalata qualche iniziativa che paventa pericoli d’incendio per la presenza di auto elettriche. Qualche anno fa, per esempio, un garage pubblico ha vietato l’accesso.
Al momento, però, né i Vigili del Fuoco né altre autorità hanno emanato norme restrittive o prescrizioni particolari. Il cartello questione ci sembra più che altro un segnale di estrema cautela da parte di un amministratore, che ha letto qua e là che le auto elettriche prendono fuoco.
In realtà non ci sono dati a sostegno di questa tesi (che però sui social viene venduta per oro colato), ma non si sa mai…. E comunque saremmo curiosi anche noi di capire che cosa ha indotto a esporre questo cartello che, peraltro, sembrerebbe il frutto di un ben riuscito fai-da-te.

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Visualizza commenti (42)
  1. Comunque, poichè ho un istante

    Questa è la circolare dei pompieri

    https://anniversario-sca.vigilfuoco.it/sites/default/files/testiCoordinati/COORD_C_05_11_2018_n_2_RICARICA_AUTO_ELETTRICHE.pdf

    il cartello che andrebbe affisso è leggermente diverso, lo trovate a pagina 7 della circolare postata.

    Detto questo, in base alle leggi vigenti (o meglio: in base al vuoto normativo vigente) una stazione di ricarica è considerata tale a partire dai 16,1 ampere. Poichè fino a 16 ampere COMPRESI, il “vuoto normativo vigente” dice a chiare lettere che FORMALMENTE non è un punto di ricarica.
    Ergo una wallbox limitata a 16 ampere, e pur collegata secondo tutti i sacri crismi, non essendo FORMALMENTE un punto di ricarica NON è assoggettata alla circolare dei pompieri che regola appunto i punti di ricarica.
    E quindi NON regola i NON punti di ricarica.
    A questa (vergogna) siamo in Italia.

    Il resto è fatto per complicare, far lievitare i costi e in ultima analisi scoraggiare la cosa.
    Voglio davvero vedere, se parte l’incendio di una batteria da 40 kw, uno che lo spegne o anche solo lo tiene sotto controllo con “l’apposito estintore”. No, ma lo voglio proprio vedere.

    Poi rimane sempre aperta la mia solita domanda a cui ancora non riesco a trovar risposta: qualcuno mi deve spiegare perchè in ambito produttivo da normative vigenti mi è concesso tenere attaccato a tempo indeterminato tramite una presa industriale, anche al massimo della potenza, per esempio un forno elettrico per le pizze o simile macchinario pesantemente energivoro mentre mi è vietato fare lo stesso identico lavoro (a livello elettrico) MA caricando la batteria di una automobile.

    Mistero.

    1. Per questo coacervo di lacune, commi e cavilli non riescono ad unificare le normative elettriche a livello UE. Non che si opponga solo il nostro CEI, ma tutti hanno i loro scheletri negli armadi e i loro cortili da “difendere” (ufficialmente per “difendere le specificità delle infrastrutture e dei mercati elettrici nazionali”, che evidentemente hanno nomi e cognomi e conti in banca che noi non conosciamo).

  2. Nel mio caso per l’installazione di una stazione di ricarica in un condominio di nuova costruzione (Monza) i vigili hanno richiesto che ci fossero:
    – cartello che avvisa della presenza di auto elettriche
    – pulsante di distacco di emergenza della linea elettrica dedicata alla stazione di ricarica con apposito cartello di indicazione
    – estintore dedicato (nota: è già presente un estintore condominiale a pochi metri, ma ne hanno voluto uno apposito e sovradimensionato per quando la mia tesla prenderà fuoco in ricarica…)

    Questo l’assurdo risultato: https://ibb.co/HpjK3cL

    1. Dubito sia una questione di “quando si incendierà la sua Tesla”, ma è una fattore legato al caso di incendio in quell’ambiente – quindi è corretto avere estintori adeguati.

      1. -quindi è corretto avere estintori adeguati.-

        Che però non servono a niente, salvo complicare le procedure e innalzare i costi.

      1. E’ un wall charger tesla collegato in trifase e impostato a max 10KWh… ma la richiesta dei vigili non era legata al tipo di impianto, secondo loro serve in generale se si ricaricano auto elettriche

        1. -secondo loro serve in generale se si ricaricano auto elettriche-

          Sopra i 16 ampere monofase senza dubbio, e il suo impianto in trifase lo è di sicuro.

  3. Antonio Guacci

    Sospetto che sia l’iniziativa di qualche condomino terrorizzato dal (finto) rischio d’incendio.

    Due miei conoscenti si sono visti negare, dalle rispettive assemblee condominiali, la possibilità di parcheggiare le loro BEV in garage (uno dei due, esasperato, è pure tornato al diesel).

    1. Antonio Guacci

      Ho letto solo dopo i commenti qua sotto, quindi sono gli stessi installatori di wallbox a installare o a indicare al proprietario di installare cartelli simili.
      Ma a questo punto, se c’è obbligo di legge, perché non vengono affissi automaticamente da tutti gli installatori né hanno grafica e dicitura univoche?

    2. L’assemblea condominiale non può negare il diritto di usufruire del proprio garage in ottemperanza alle leggi vigenti. In quel caso se fossi io il condomino vessato, avrei preso un avvocato e mi sarei fatto pagare dal condomino un indennizzo apri all’affitto di un garage equivalente piú le spese legali. Oppure pari al costo di una nuova auto a gasolio o benzina.
      Altrimenti passa il principio che l’assemblea condominiale può impedirmi di abitare a casa mia perchè cli sto antipatico.

        1. L’assemblea NON puó cacciarmi dal mio garage se manca il mio voto.
          Torno a ripetere, in questi casi occorre l’UNANIMITÁ (1000 millesimi) del voto laddove ci sia una limitazione del diritto di uso del proprio bene, in quanto questa cosa va a modificare il Regolamento di Condominio (contrattuale), ovviamente se il condomino interessato vota contro i propri interessi, mette la testa nella ghigliottina, e poi non puó lamentarsi. Se invece gli vogliono vietare il parcheggio ugualmente, il condomino interessato puó, entro 30 giorni, impugnare la delibera presso la Magistratura e attendere il responso del giudice.

        2. Al massimo l’assemblea può IMPEDIRMI di ricaricare il veicolo elettrico nel garage se questo:
          -non è a norma con l’impianto elettrico
          -se l’utenza elettrica appartiene al condominio o (si configura il reato di appropriazione indebita di un servizio o furto, nel peggiore dei casi).

        3. Scusate, pensavo ad un refuso, ma la frase era impostata in un modo alquanto bizzarro (difficile credere che un condomino con l’auto elettrica vada all’assemblea e votarsi contro per impiccarsi da solo).

          1. Visto come votano ultimamente, non è da escludere che gli italiani votino anche per impiccarsi da soli.

  4. Aspettiamo solo il primo condominio distrutto da una macchina elettrica. I sistemi antincendio attualmente montati non sono in grado di spegnere un auto elettrica e nemmeno i pompieri in un interrato. Questa è un follia come al solito aspettiamo i morti o i danni milionari, speriamo siate assicurati. Alla fine i responsabili saranno i proprietari ed è un attimo ritrovarsi senzatetto

    1. Le probabilità di incendio di un’auto elettrica sono 66 volte inferiori rispetto a una termica. E 50 litri di benzina in fiamme non li spengono certo i “sistemi antincendio montati”. Quindi, si astenga dal veicolare fake news dalle pagine del nostro sito: la prossima volta finirà nel cestino.

    2. Quanta cattiveria, quanta ignoranza!?
      Servirebbe un test o uno strumento meccanico di misura diretta, alimentato magari a petrolio bianco, in modo che possa essere comunemente accettato, da qualunque genere di credenza.
      In modo che magari uno lo fa fa e poi decide se intraprendere un percorso personale per migliorarsi. (Che spesso basta davvero poco)

      Direi: I x W = C
      I= ignoranza
      W= cattiveria
      C= termine da coniare (tipo pagliacciaggine)

      … Ovviamente si fa per riderci su!

    3. Salve, in merito alla cartellonistica esposta (aggiungerei, utile ai soccorritori che eventualmente dovranno usare l’acqua per estinguere l’incendio) vi posso dire che è prevista dalla Circolare n. 2 del 05/11/2018, prot. n. 15000 – Linee guida per l’installazione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici, che prevede la segnalazione di una stazione di ricarica. Il cartello quindi secondo me, seppur non strettamente obbligatorio perché trattasi di circolare, è necessario per segnalare il rischio elettrico dovuto dalla stazione di ricarica, soprattutto se collegata all’utenza privata e non condominiale (che, di norma, è sezionata da un dispositivo di blocco esterno).

      1. Mai sentito parlare di bobine di sgancio per l’alimentazione dei box? OBBLIGATORIE PER LEGGE QUAUNQUE SIA LA SORGENTE ELETTRICA? i vigili del fuoco inoltre sanno riconoscere la sorgente di un eventuale incendio e come spegnerlo, non c’è bisogno che gli insegnano io lavoro.

  5. Éuna cosa sensata. Anche metterlo sul basculante del proprio box credo sia una cosa sensata. Nel malaugurato caso che prenda fuoco ( come qualsiasi altra auto) avvisi i VVF che dovranno usare delle tecniche diverse di spegnimento oltre che delle attenzioni maggiori se dovessero usare gli idranti.
    La vedo anche rispettosa nei confronti degli altri condómini.
    Per il suddetto motivo. Anche se sappiamo la statistica dice che hanno meno probabilità di prendere fuoco…
    Dovrò anche io affiggere il cartello..

    1. Il punto è proprio questo secondo me, avvisare chi di dovere che dovrà usare estintori adeguati.
      No prendere fuoco no, ma un incendio può capitare dappertutto a prescindere dalla causa – quindi va anche bene che ci sia il cartello

      1. Se il problema sono le batterie al litio, allora metterà un cartello sulla tasca posteriore dei pantaloni, dove metto lo smartphone e uno sulla borsa dove tengo il laptop. Quello per i pantaloni non sarà cucito, ma dotato di velcro, così potrò spostarlo sulla giacca nei mesi freddi.

  6. Massimiliano Bassani

    Semplicemente si mettono le mani avanti, meglio segnalare a scanso di equivoci, si riferisce più agli strumenti di ricarica che altro. Va detto che estinguere il fuoco di una batteria al litio sotto una tensione importante dentro ad un garage non è così da manuale come spegnere un incendio di auto con una diversa alimentazione, alcune autorimesse vietano l’ingresso di auto alimentare a GPL per motivi di sicurezza, il fuoco potrebbe provenire anche da una fonte terza e raggiungere il veicolo. Ci saranno molti ostacoli nei prossimi anni, molti condomini sono dotati di garage in cui é presente una presa elettrica 230 volt a 16 Ampere, e spesso vi è un unico contatore ed un solo differenziale per un gruppo ampio di garage ad esempio 12 garage, peccato se colleghiamo 10 auto, questi impianti non sono in grado di reggere il carico, la presa in garage è stata installata per collegare piccoli apparecchi ad usi saltuari, come ad esempio un aspirapolvere. Vi è chi ha collegato l’auto elettrica su quella presa peccato che il costo sia uniformemente ripartito su tutti condomini in possesso di un garage in quel settore.

    1. La ricarica molto raramente contribuisce all’ innesco dell’ incendio nelle auto elettriche, se eseguita con le normali protezioni della buona tecnica (magnetotermico, salvavita). Per quello che riguarda l’ alimentazione elettrica, mai sentito parlare delle bobine di sgancio nei box soggetti a CPI OBBLIGATORIE per legge? Scollegabili tutte insieme da un solo comando?

  7. Posso sbagliarmi ma credo ci sia una piccola difformità di interpretazione, ho recentemente installato la wallbox nel mio garage all’interno di un’autorimessa condominiale sotto CPI con progetto dell’ingegnere.
    L’elettricista che ha eseguito l’installazione ha affisso sulla porta del mio garage un cartello simile dicendomi che era necessario.
    Ora, leggendo questo articolo, ho provato ad approfondire e (ripeto potrei sbagliarmi) ho trovato che l’obbligo è di segnalare la presenza di “stazioni di ricarica per autovetture elettriche”, non la presenza di autovetture elettriche.
    Il mio cartello segnala infatti la presenza di “stazioni di ricarica per auto elettriche” all’interno del garage.
    Se corretto, spero di essere stato utile.

    1. In effetti l’obbligo di segnaletica per infrastrutture di ricarica è stabilito dall’allegato alla circolare VdF del 5 novembre 2018 (https://www.provincia.bz.it/sicurezza-protezione-civile/antincendio/services/novita.asp?news_action=4&news_article_id=625888) ma non mi risulta un analogo obbligo per le auto.. A meno che la norma sottintenda la potenziale presenza di un’auto elettrica (magari non visibile perché chiusa in un garage) che imporrebbe adeguate precauzioni in caso di incendio nell’edificio.

  8. Perchè quando si caricano le auto elettriche non bisogna far rumore, altrimenti si svegliano e ci mettono più tempo a caricare.

  9. Per non discriminare nessuno e per proteggere giustamente i legittimi proprietari di beni mobili ed immobili, andrebbe specificato che nell’autorimessa ci potrebbero essere anche numerosi veicoli con a bordo decine di litri di liquido altamente infiammabile e con alto potere detonante.

  10. L’unico motivo utile che posso “dare” a quel cartello di “libera espressione” è quello di avvisare utenti del garage e passanti che possono transitare veicoli elettrici che “cosa non chiara a tutti” sono silenziosi e pertanto è necessario prestare più attenzione.

    oppure l’hanno usato per coprire il segno sulla muratura, lasciato da un vecchio cartello dismesso… (ahahaha!)

  11. Abito in condominio, fatto impianto a norma dal mio contatore al box, messo wallbox, impianto certificato da ingegnere per sgancio di sicurezza centrale, alla fine mi ha detto di apporre appunto un avviso simile sul box, cartello fatto da me ovviamente, plastificato e simile a quello dell’articolo. Se esista una normativa o meno non saprei… tanto non costa nulla.

      1. A me pare una semplice segnalazione perché chi eventualmente si dovrà trovare a spegnere un incendio (indipendentemente dalla probabilità che accada) sappia che cosa sta bruciando, e possa utilizzare quindi mezzi estinguenti adeguati.

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