Le Scuole guida italiane si stanno aggiornando in vista della diffusione di auto elettriche e assistenza alla guida. Così scrive Andrea Onori, vicesegretario nazionale di UNASCA in risposta al nostro ultimo articolo. Inviate quesiti e informazioni a info@vaielerttrico.it.
“Ho letto con interesse, e devo dire un certo dispiacere, il vostro pezzo “Auto elettrica, questa sconosciuta: nemmeno a scuola guida” e soprattutto la risposta data al lettore Alfredo, secondo cui «i programmi delle autoscuole non fanno cenno di elettriche, ibride e plug-in: un mondo per loro non esiste» . Vorrei offrirvi alcune integrazioni che forse possono dare un quadro più aggiornato.
Non tutte le autoscuole sono indietro (e molte sono già elettriche)
È vero: come in ogni settore esistono realtà più o meno al passo coi tempi. Ma ormai moltissime scuole guida in tutta Italia hanno inserito in flotta vetture elettriche o ibride e le utilizzano e propongono quotidianamente per formare i futuri conducenti alla mobilità sostenibile.
Lo fanno senza alcun incentivo pubblico dedicato alle piccole aziende artigiane come le autoscuole, nonostante i costi iniziali ancora elevati e, va detto, il numero di allievi che chiede esplicitamente la lezione su BEV o PHEV sia tuttora basso.
Il “maledetto” codice 78 sta per cambiare
Nella proposta di IV Direttiva Patenti attualmente in fase di approvazione definitiva a Bruxelles, è previsto un aggiornamento sostanziale del codice armonizzato 78 (quello che oggi limita alla scelta della guida di veicoli con cambio automatico, quindi anche elettrici). La Commissione europea ha già indicato la necessità di riformulare o superare quella limitazione per agevolare la diffusione delle trasmissioni automatiche e delle motorizzazioni zero-emissioni. Questo passaggio offrirà finalmente un quadro normativo più coerente agli sforzi che le autoscuole stanno compiendo.
Scegliere (bene) l’autoscuola fa la differenza
Invito i lettori a valutare i servizi offerti, la qualità didattica e la tipologia di veicoli disponibili, non solo il prezzo. Chi investe in formazione su elettrico/ibrido sostiene costi maggiori per attrezzare le aule di teoria, aggiornare i propri istruttori e acquistare vetture di nuova generazione: è un valore aggiunto che merita di essere riconosciuto.
Quiz ministeriali in aggiornamento
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta finalizzando il nuovo database dei quiz d’esame: conterrà domande specifiche anche su trazione elettrica, ricarica e uso in sicurezza dei sistemi di recupero energia. Anche i candidati “pigri”, abituati alle sole app dei quiz e formazione approssimata, dovranno quindi confrontarsi con questi temi.
L’esempio virtuoso di FIAT-UNASCA e non solo
Per citare un caso concreto: il 7 giugno scorso si è svolta la giornata “A Scuola di Elettrico” di FIAT in collaborazione con UNASCA, durante la quale istruttori qualificati hanno aiutato i cittadini a scoprire (e provare) la guida completamente elettrica in numerose concessionarie italiane . È solo una delle molte attività che le autoscuole “virtuose” organizzano da anni:
https://www.autotecnica.org/
Le autoscuole italiane non sono affatto ferme al palo: tante stanno investendo, spesso in silenzio e senza aiuti, per preparare i futuri conducenti alla transizione ecologica. Generalizzare rischia di oscurare gli sforzi di chi ci crede davvero.
Resto volentieri disponibile per approfondimenti e ringraziandovi per le attività di preziosa informazione che svolgete. Vi auguro buon lavoro„ Andrea Onori
Risposta-Ringraziamo Andrea Onori per averci letto e risposto. Prendiamo atto con piacere delle sue precisazioni e ci ripromettiamo di contattarlo per approfondire. Crediamo che le lodevoli iniziative delle autoscuole più lungimiranti meritino di essere segnalate e pubblicizzate, anche attraverso uno strumento on line che le elenchi tutte, città per città.
Quello che ancora ci lascia perplessi è la lentezza della politica nell’aggiornare i programmi didattici e la normativa che disciplina le prove d’esame. Incentivando, anche economicamente, gli sforzi degli operatori privati più virtuosi.
LEGGI anche “La transizione energetica è un buon affare, solo la politica non lo capisce” e guarda il VIDEO
// Nella proposta di IV Direttiva Patenti […] è previsto un aggiornamento sostanziale del codice armonizzato 78 […] La Commissione europea ha già indicato la necessità di riformulare o superare quella limitazione per agevolare la diffusione delle trasmissioni automatiche e delle motorizzazioni zero-emissioni \\
Non so in cosa consista esattamente l’aggiornamento del “famigerato” codice 78 ma perché dovrebbe agevolare cosí tanto la diffusione dei veicoli “automatici” e/o elettrici ? Se si è convinti della validitá di questi modelli, si fá la patente “limitata” e non ci si pensa piú, visto che le probabilitá di dover guidare un veicolo “manuale” scendono sempre piú..