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Scooter elettrico Suzuki: e-Choinori mini e smart

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Scooter elettrico Suzuki e-Choinori. Stavolta la casa giapponese fa le cose in piccolo e pensa al sostituto di un cinquantino. Scordatevi le misure extra del Burgman, questo brevetto punta a battere il traffico caotico.

Vi avevamo parlato tempo fa del ramake elettrico del Suzuki Burgman 400. Il fortunato scooterone del colosso di Hamamatsu nato nel 1998, ha iniziato il suo iter green già nel 2020. E, tra aggiustamenti sul percorso (si parlava di idrogeno, poi si è virato sulll’elettrico) e nuovi brevetti depositati, questo 2024 sembra proprio il suo anno.

Suzuki Burgman elettrico

Scooter elettrico Suzuki: filosofia Kei

Nel frattempo però è iniziato il viaggio di un cinquantino che vuole andare lontano sia in strada che nel mercato delle due ruote elettriche. Si chiama e-Choinori, nasce da una collaborazione con Panasonic, e da qualche giorno sono spuntati sul web dei disegni piuttosto interessanti. Con e-Choinori torniamo a sondare la filosofia Kei, cioè quel tipo di auto ultra compatte che si vedono quasi soltanto in Giappone. Auto, ma pure moto e scooter che occupano poco spazio di parcheggio e aiutano a snellire il traffico, tornate in voga con il film “Perfect Days” di Wim Wenders tra l’altro.

ll nuovo scooter elettrico Suzuki e-Choinori è disegnato come un revival elettrico di uno scooter a combustione da 50 cc. Gli appassionati del Sol Levante hanno potuto vederne il prototipo già al Japan Mobility Show del 2023. E oggi, diversi mesi dopo, diamo il nostro primo sguardo ai disegni del brevetto per farci un’idea del funzionamento di questo mezzo.

Due batterie facili da estrarre

Il problema con molti veicoli elettrici dell’ultimo miglio elettrici, secondo Suzuki, è che le batterie sono alloggiate in un modo tutt’altro che facile da usare. O devi sollevare completamente il sedile per raggiungerli, oppure sono pesanti e scomodi da trasportare. Nessuna di queste cose sembrava particolarmente convincente per la casa di Hamamatsu.

Ecco quindi che le batterie sono sì ancora sotto il sedile, ma è abbastanza facile estrarle senza dover nemmeno toccare il sedile. Inoltre, ce ne sono due, montate a specchio e quindi estraibili ognuna da un lato della seduta. Quindi si è pensato alla semplicità di estrazione, ma pure a mantenere il baricentro basso e alla simmetria del sistema.

Il motore elettrico, per inciso, si trova sotto il pianale. Nel brevetto stesso, Suzuki descrive la pedana come una grondaia per aiutare l’acqua piovana a defluire ed evitare di colpire il motore in una situazione di guida durante una giornata piovosa. Va capito se Suzuki abbia considerato l’effetto che il posizionamento potrebbe avere di fronte a una pozzanghera. Questo dubbio non viene sciolto dai disegni. In ogni caso, il brevetto descrive anche diversi perni guida posizionati in ciascuna area di montaggio della batteria per aiutare il ciclista a posizionare facilmente le batterie nei punti corretti dopo la ricarica.

Sarà resistente alle intemperie?

Dato che al momento si tratta solo di un brevetto, non vengono forniti i pesi delle singole unità batteria. Ciò che sappiamo per certo è che qualunque sia il peso totale, esso sarà diviso in due unità distinte. Dunque ciascuna batteria sarà più leggera di quanto sarebbe una singola unità al netto di una eguale capacità.

La questione della protezione dalle intemperie è dirimente. Perché lo scooter elettrico Suzuki e-Choinori è pensato per essere un veicolo dell’ultimo miglio. Quindi non è sbagliato immaginare che venga distribuito alle catene di sharing pubblico e di conseguenza lasciato per lungo tempo all’aperto. Anche se i pacchi hanno un grado di protezione IP67, avranno anche una buona resistenza ai raggi UV per evitare di essere potenzialmente compromessi rimanendo esposti troppo a lungo alla luce solare diretta? Non rimane che attendere di avere in mano il prodotto finito, nella speranza che e-Choinori non rimanga solo sul mercato asiatico.

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