Scooter Askoll EVA arriva in aiuto un fondo degli Emirati Arabi. L’azienda di Dueville (Vicenza) ha firmato un accordo con Negma Group, che verserà 3 milioni di euro in obbligazioni convertibili in azioni.
Scooter Askoll EVA, la crescita continua, ma…
La Askoll continua a crescere, nel 2019 i ricavi sono aumentati di un altro 23% a quasi 17 milioni e mezzo di di euro. Ma la mobilità elettrica è una sfida impegnativa e anche nel bilancio appena approvato c’è una perdita significativa, 11,965. milioni. L’azienda vicentina non vuole certo mollare: il mercato comincia a dare buone risposte, con una quota del 6% sulle immatricolazioni complessive in Europa e del 50% in Italia.

“Gli scooter elettrici più venduti in assoluto si confermano essere l’Askoll eS1/2, sotto i 45 km/h, mentre oltre questa velocità massima il più venduto nel 2019 è stato l’Askoll eS3 con 1.045 unità“, si legge in un comunicato sul sito della Borsa italiana (l’azienda veneta è quotata). L’Askoll eS2, in particolare, ha conquistato il 3° posto della classifica assoluta tra tutti gli scooter, compresi quelli a benzina, con 1.369 pezzi. “Visto l’andamento del 2019, siamo fiduciosi, al netto di possibili ripercussioni causate dal Covid-19, di mantenere la leadership in Italia“, ha detto l’ad Gian Franco Nanni, “Così come di poter continuare a crescere in ambito internazionale“.
Nuovi mercati e altri prodotti oltre agli scooter
Il fatturato deriva da due fonti. Da una parte lo sharing, con le forniture di scooter a un grande cliente come Cooltra, che ha fruttato da solo oltre 7 milioni di fatturato (guarda l’articolo). Dall’altra i clienti individuali, il cosiddetto retail, con la prospettiva di aumentare la rete di vendita in Paesi come Israele, l’India e il Brasile. Ora poi c’è la prospettiva di divesrificare l’offerta, con la tecnologia già sviluppata nelle batterie al litio, con prodotti come hand push trolley, automatismi per cancelli e motori per la nautica. Che si vanno ad aggiungere al monopattino elettrico a tre ruote già presentato.

Ma è chiaro che servono risorse ed è per questo che è stato siglato l’accordo con Negma Group, un fondo specializzato nel finanziare aziende con business promettenti per sostenerne la crescita. Una strategia esplicitata sul sito ufficiale del Fondo degli Emirati: “Operiamo con clienti che hanno raggiunto i limiti della crescita organica e stanno cercando risorse finanziare esterne per guidare le strategie di espansione“. Nell’accordo siglato il 17 marzo è prevista la possibilità di attivare una seconda emissione di obbligazioni convertibili per altri 2 milioni, sempre riservata a Negma.