Schiavi della spina, ansia da ricarica…Basta con questi luoghi comuni con cui si disprezza l’auto elettrica, suggerisce Christian, un lettore. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati alla mail info@vaielettrico.it .
Schiavi della spina, ansia da ricarica? Frasi che non hanno più alcun senso
“Vi scrivo per una proposta riguardo alcune trovate giornalistiche alle quali credo sia giunto il momento di non dare più sostegno. Premetto che l’auto elettrica richiede una gestione ed un utilizzo completamente differenti dalle auto termiche. È un po’ come paragonare il telefono fisso con lo smartphone: c’è qualcuno al mondo che li gestirebbe allo stesso modo? Quando si chiama qualcuno si chiede ancora “pronto, casa Rossi?“. Lo stesso vale per le BEV, sono diverse e diversamente vanno gestite (e questo lo sottolineate spesso). Veniamo al punto. Ci sono due frasi utilizzate spesso che sono fuorvianti e per le quali vi propongo di “censurarle” anche quando arrivano da un messaggio o da un commento. Non voglio zittire nessuno, ma forse sarebbe il caso di specificare sempre che non hanno alcun senso“.
Vi chiedo di abolire questi termini denigratori. Con la benzina invece…
“Ansia da ricarica? La maggior parte delle BEV (escluse le citycar e qualche modello più datato) hanno oltre 300km di autonomia, di cosa stiamo parlando? Di quale ansia? 300km permettono di coprire qualsiasi viaggio senza più soste del necessario o problema di trovarsi con la batteria scarica all’improvviso. Certo, occorre un minimo di accortezza nel pianificare le ricariche. Schiavi della spina? Ma quale schiavitù… semmai libertà, da quando ho comprato la prima auto elettrica. La cosa che mi scocciava di più era andare dal benzinaio con gli altri mezzi (auto a metano e scooter). L’elettrica è di una comodità assurda: arrivi a casa, la attacchi fai qualsiasi cosa (mangiare, dormire, jogging…). Mentre con le ICE devi obbligatoriamente fermarti lungo il tragitto, magari allungando perché un po’ più in là c’è quel benzinaio che fa qualche centesimo in meno al litro… Vi chiedo di abolire questi termini che sono solo trovate di qualcuno per denigrare le BEV e far passare l’idea che siano peggio... Invece sono meglio“. Christian
Risposta. In genere abbiamo notato tutti una cosa: che questi termini vengono utilizzati soprattutto da chi l’auto elettrica non la usa. Chi ce l’ha, come scrive Christian, capisce subito che è un oggetto diverso dalle auto tradizionali e si organizza in fretta. Senza sentirsi né schiavo della spina né affetto da ansia da ricarica.
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Il paragone con il telefono lo trovo perfetto e lo userò spesso! Però secondo me è meglio paragonare l’auto termica ai dumb phone. La batteria dura un sacco, li compri con 40€, li sa usare chiunque. Però nessuno si sognerebbe di dire che sono migliori dello smartphone e nessuno (quasi nessuno, vabbé) torna indietro.
Credo l’ansia da ricarica sia una sensazione ad oggi molto attuale. In un mondo reale la percorrenza kilometrica di un’auto elettrica è assolutamente inferiore a quanto leggo. Certo, se vai a 90 KM/h in autostrada fai parecchia strada ma se la usi per le performance che offre, guidando veloce e facendo sorpassi e frenate, l’autonomia scende clamorosamente. Con un’auto endotermica questo non è un problema perché ti fermi al primo distributore. Con l’elettrica rischi di rimanere a piedi. Oltretutto, se le elettriche offrono solo vantaggi, perché è stato necessario erogare incentivi e fissare un termine alle endotermiche anziché permettere agli utenti di fare la scelta???
Va bene, la trollatina solita l’hai messa in cima alla lista dei messaggi, contento?
Ps: testo scemotto, sembra un chat-gpt, finiti i fondi? hai 90 forum da postare in giornata?
Credo che scemotta sia definibile la tua risposta. Perché assoluti sostenitori dell’eletrico spostate sempre il focus e non rispondete mai puntualmente alle domande? Probabilmente mancano gli argomenti per dare risposte oggettive.
Così come con un’auto termica “ti fermi al primo distributore”, con un’elettrica ti fermi alla prima colonnina HPC. Pensa che la mia Kia e-Niro mi visualizza anche dove sono le colonnine più vicine e se sono occupate a meno. Ansia, tranne che i primi mesi per abituarmi, zero di zero.
Con “un auto elettrica rischi di rimanere a piedi” avrai letto in queste pagine di mille problemi con le colonnine (occupate e/o non disponibili) ma di quanti rimasti a piedi? Se vai a vedere i video di chi fa le prove di autonomia spremendo l’auto fino a fermarsi potresti scoprire che rimanere a piedi con un’elettrica potrebbe essere anche più difficile che con una termica perché il software è fatto in modo che allo zero percento ci sia ancora qualche chilometro residuo a basse prestazioni.
Le elettriche non offrono solo vantaggi, però i motivi principali per non acquistarle sono diversi:
1) Perché molte persone non si fidano e credono che le cose che ripeti anche tu siano vere
2) Perché attualmente l’offerta è concentrata su auto di segmento D e quindi sono molto costose.
3) Perché si vive in zone arretrate dove l’elettrificazione e quindi i punti di ricarica sono ancora pochi.
Ce ne sono sicuramente altre, ho scritto le prime che mi sono venute in mente.
Ecco, ho risposto nel merito, contento?
Resta il fatto che scrivere cose profondamente inesatte sia uno dei principali fattori che influiscono a creare paura, incertezza e dubbi sulle auto elettriche.
C’e’ una leggera differenza: con la mia auto (termica) mi basta fermarmi al distributore 3 minuti (…dai 4, ora che pago), fare da riserva il completo pieno e ripartire al volo per altri 300-400 KM di autostrada, ovvio nell misto meno. Con l’elettrica non mi sembra proprio così….
Io acqusiterei una elettrica solo per motivi di prestazioni ma ad oggi so che non posso minimamente sfruttarle, pena rimanere, appunto, a piedi!(le case automobilistiche, per questo “trend” dell’elettrico, stanno smattendo di produrre diesel ad alte prestazioni, es bi-turbo, purtroppo, che ad oggi sono le uniche a garantire costi, percorrenze, e prestazioni decenti).
Quindi, credo di non scrivere cose inesatte, ma decisamente oggettive.
@Roberto certo è oggettivo che si può fare il pieno in 4 minuti per ripartire al volo per altri 3-400 km, così come è oggettivo che dovrà rinunciare a tutte le altre comodità delle auto elettriche (prestazioni, silenziosità, assenza di manutenzione).
Fin qui sono scelte personali.
Poi c’è il problema dell’inquinamento e dell’emergenza climatica: se lei preferisce asma e tumor, la grandine come le arance, le trombe d’aria come negli USA e la casa allagata sono certo che i suoi 4 minuti per fare il pieno avranno sempre meno valore, sempre che si possa permettere di fare il pieno in un mondo che passa continuamente da un’emergenza all’altra.
Pensa te, in questo momento sto tornando da Anversa ( Belgio ) a Varese con la mia id3.
Con nessun problema durante il viaggio.
Son contento per te; prova a spingere a fondo quel pedale che ha a destra e fammi sapere se riesci ad arrivare in tempo alla prossima colonnina di ricarica
Mi dispiace, noi i limiti di velocità li rispettiamo.
Ma perché dovrei restare con la batteria scarica all’improvviso?
L’indicatore di carica residua c’è.
Vai in giro sempre in riserva?
Faccio davvero fatica a capire sta storia della batteria scarica.
Ho sulla schiena, anzi sul sedile 43000 km in due anni e mezzo, non ci crederai ma non sono mai rimasto a piedi.
Ma è solo fortuna lo so un giorno di questi guardando il cruscotto mi accorgero’ che incredibilmente la batteria è scarica.
E pensare che ho pure il piede pesante, va bè me ne farò una ragione
Il tuo punto di vista mi interessa, e, finora, nessuno ha ancora risposto ai miei dubbi. Io sono in procinto di cambiare auto, e ipotizzando una elettrica, anche se la dovrei prima provare, e, a “pelle” la guida non credo mi possa entusiasmare molto, ho davvero la fobia di pentirmene e rimanere a “secco”. La cosa che vorrei capire è: guidando NON in modo “eco” (e se hai il “piede pesante” mi puoi capire), realmente quanti KM riesci effettivamente a fare? So che dipende da tanti fattori, e non so che auto hai, ma se propiro io dovessi approcciare questo modo lo farei verso una Tesla M3, dato che ha un minimo di prestazioni che potrebbero fare al caso mio, e la trazione posteriore. Sembra che nessuno abbia una risposta e neanche un’idea di massima……non vorrei mai trovarmi con un mezzo che mi copra una quantità di KM irrisoria…
@Roberto: perché non ti noleggi una model3 per una settimana, così ti togli i dubbi?
Testala sulle tue caratteristiche di guida ed avrai in dato preciso su cui fare i tuoi calcoli.
Roberto tu arrivi, spari i soliti luoghi comuni e inesattezze e ti lamenti che non rispondiamo ai tuoi dubbi?
Cioè tu arrivi in una casa, sputi per terra e poi vuoi che ti spieghiamo come abbiamo realizzato il parquet?
Magari un po’ di umiltà e provare un po’ a informarsi? Internet è stracolmo delle risposte che vuoi. Le tue domande sono sempre le solite poste da tutti!
Avete stancato.
@Roberto: Non sono un possessore di EV, ma negli ultimi trent’anni ho noleggiato centinaia di auto termiche per lavoro. Non amo la velocità ma lo scatto e la ripresa, e sui tornati di montagna amo la prontezza, ah, dimenticavo non amo il sound dei motori, come qualcuno lo definisce. Di tutte quelle auto noleggiate per lavoro una piccolissima quantità soddisfa quello che cerco in un’autoveicolo, ma di quelle poche EV che ho noleggiato per diletto, di qualsiasi segmento fossero, quasi tutte mi hanno dato quello che cerco. Le prime volte non si capisce come condurla e quando ricaricarla, ma dopo la seconda o la la terza che provi inizia a diventare tutto chiaro. Normalmente le noleggio per un paio di giorni e non ci faccio meno di 1000 km. Solo con una sono arrivato al limite di autonomia senza però temere che non ce l’avrei fatta, ma la cosa bella è che io alla colonnina ci sono arrivato, ma delle due prese una era occupata da una EV in ricarica, la seconda da un catorcio termico, la fortuna vuole che avevo un cavo di ricarica in auto più lunga della media e quindi sono comunque riuscito a ricaricare quel poco che poi mi ha permesso di arrivare alla prima HPC. Come dice Andrea, dovresti noleggiarne una per provare come funzione il mondo EV, ma forse ci vorrà più di una settimana per poterla apprezzare, da quello che scrivi mi sembra di capire che non sei ancora pronto per il cambiamento. Non vorrei fare pubblicità, ma Europcar ha parecchie EV nel suo parco auto e devo dire a prezzi non economici ma a mio parere onesi.
Certo come no, adesso postare un commento sull’elettrico, che sempre più appare un fallimento in attesa di batterie più decenti, auto che non pesino quintalate in più e autonomie che non siano di quarant’anni fa, sarebbe trollare. Quando poi grazie a tale “Christian” scopriamo che un paio d’ore a una colonnina da cercare a chilometri da casa o sedici ore alla ricarica di casa sono la libertà, mentre due minuti al distributore la schiavitù, che fai? Sghignazzi e amen. Con auto che poi costano almeno 10k in più rispetto all’equivalente termico. Smettiamola di pigliare per i fondelli le persone e ingrassare i cinesi.
Certo, certo, come dici tu.
Ora da bravo torna a giocare con i tuoi amichetti. 🙂
Sai, ormai siete diventati di una noia mortale. Vi rode proprio un sacco non girare in elettrico.
Ma secondo te, io mi metto a guidare come se dovessi partecipare ad una gara in pista quando mi metto in autostrada sapendo di dover affrontare da 1 a 2/3 ore di viaggio prima di una sosta?
Sarei uno scemo (mi metto in prima persona, visto che in questi viaggi mi limito a max 130km/h da codice con piede molto leggero), visto che indipendentemente dal tipo di motorizzazione consumerei un botto e dovrei fermami prima. Con l’aggravante per i termici che in autostrada il costo dei carburanti è maggiore mentre per le elettriche (da buon guidatore di elettrico) mi rifornirei a costi accettabili avendo preventivamente fatto un abbonamento.
Bravo 😉
Risposta a: “Oltretutto, se le elettriche offrono solo vantaggi, perché è stato necessario erogare incentivi e fissare un termine alle endotermiche anziché permettere agli utenti di fare la scelta???”
Perché oltre ad una crisi climatica in atto, mettere un termine pone un obiettivo che si può leggere anche programmazione industriale che permette alle aziende di organizzarsi con un piano industriale da qui a 12 anni (direi più che sufficiente).
La politica, spinta da ovvi motivi economici/climatici che ci stanno coinvolgendo ogni giorno di più, ha scelto una strada anche sotto la pressione di parte dell’opinione pubblica (non tutta).
Ora piaccia o non piaccia, visto che il tutto è stato fatto democraticamente dai ns rappresentanti nell’europarlamento, non ci resta che rimboccarci le maniche e lavorare per raggiungere l’obiettivo.
D’altro canto la stessa politica ha scelto l’obbliga della bonifica dall’amianto, l’eliminazione del piombo dalle benzine, il divieto di fumare nei luoghi pubblici al chiuso e per finire lo stop dei Cloro Fluoro carburi dannosi per lo strato d’ozono.
Guarda caso tutte scelte miranti a migliorare la ns salute.
Sinceramente non capisco perché noi italiani dobbiamo essere sempre degli “ultras” pro o contro qualcosa e non semplicemente capaci di accettare le diversità.
Tre anni fa per curiosità ho provato una auto elettrica, da allora ho comprato solo auto elettriche. Tutte le persone che conosco ed hanno fatto la mia scelta sono entusiasti. Ho anche amici che non la compreranno mai ed altri che valuteranno una bev al prossimo cambio auto. Oguno è libero di scegliere ed io rispetto le scelte degli altri. Quello che però ho capito che coloro che hanno una bev sono contenti, mentre le critiche più aspre arrivano da chi non ce l’ha.
Non voglio fare il solito pippone magnificando le doti delle bev, ampiamente raccontate in questo sito, ma smontare alcune frasi tipiche di “chi non ha una bev”.
Come direttore commerciale percorrevo circa 60/70k km anno, con auto adeguate a queste percorrenze. La mia velocità stradale erano 120/130. Col tempo e qualche capello bianco in più, mi sono reso conto che andare più veloce era stressante e pericoloso e il guadagno di tempo erano a volte una manciata di minuti. Oggi con l’auto elettrica viaggio in autostrada a 120/130.
“Con una ice mi fermo solo 5 minuti per il pieno”, nel mio caso sarebbero 5 minuti in più, perché da sempre ho L’abitudine di fermarni ogni 2 ore per necessità fisiologiche e pausa caffè che guarda caso è il tempo necessario per ricaricare la bev.
Una delle cose che non sopportavo era fermarmi a fare benzina (circa 3 volte la settimana), l’altra I tagliandi. Con la bev questo non succede (ho un impianto fotovoltaico).
“Le bev perdono valore” con le ice ho visto apportare modifiche a modelli venduti pochi mesi prima deprezzando dell’auto appena acquistata. La mia bev comprata 2 anni fa è identica a quella che viene venduta adesso, nonostante siano stati resi disponibili molti aggiornamenti.
“L’ansia da ricarica ” l’ho lasciata il primo giorno che mi sono recato ad un supercharger.
State sereni godetevi la vita
Bravo Claudio, hai toccato i punti principali in modo pacato ma anche molto preciso.
Da elettronauta mi ritrovo al 100% in quello che hai scritto. Purtroppo è facile perdere la pazienza con molti interventi che descrivono una realtà di fantasia che chi utilizza i mezzi elettrici tutti i giorni sa non essere assolutamente reale, eppure sono pensieri piuttosto radicati nella testa di molte persone.
Roberto, ti aspetti una risposta ad una domanda che ha poco senso. Innanzitutto pretendi di fare una valutazione “a pelle” dell’auto elettrica. Ora stiamo parlando di 2 tecnologie diverse che non sono minimamente raffrontabili. A causa della mia attività ho cambiato molte auto e tutte di alto livello. Quando 3 anni fa sono andato a provare proprio una model 3 (non a pelle) sono rimasto sbalordito e mi è sembrato di fare un salto nel futuro. Tornato in concessionaria ho firmato il mio primo contratto per una bev.
Cosa vuol dire piede pesante? Non si può dare una risposta a questa domanda. Il riferimento peggiore per una auto elettrica è il freddo e l’autostrada. Oltre a questi riferimenti i dati sono tutti migliorativi.
Mod 3 in autostrada, inverno ai 130 consumi tra i 19 e 20 kw per 100 km. Se vai ai 150 ne consumerai 25/26 (non riesco a darti un dato chirurgico perché rispetto sempre i limiti). Se hai una batteria da 75 kw anche con un piede pesante farai almeno 300 km.
I supercharger Tesla li trovi ogni 50/60 km e i tempi di ricarica 20/80 sono poco più di 20 minuti … dov’è il problema?
L’anno scorso sono partito da Budapest (centro storico) alle 9 di mattino sono arrivato nei pressi di Bologna (950 km) alle 19 …. ed era una mod y
Se avessi avuto una auto termica …. forse un’ora prima
Se fossi andato ai 150 forse 1,30 ora prima
Se avessi preso l’aereo…. ancora prima
La censura delle parole non è mai la strada giusta!
E in questo periodo di politcally correct estremo lo vediamo di continuo.
Non è che se non dici una parola, quel concetto “sparisce”. Stai solo buttando la polvere sotto il tappeto.
Ansia da ricarica? Io non la ho. Ma mentirei se ti dicessi che non mi pongo il problema di ricaricare. E’ un pensiero che faccio quando viaggio. Mi provoca ansia? No. L’unica ansia è che la colonnina non vada. Per come sono fatto io avevo ansia anche di impuzzarmi le mani di benzina o che il self non funzionasse quando andavo dal benzinaio. 😀
Schiavi della spina? Lo siamo. Perchè negarlo? Siamo schiavi dell’energia elettrica ogni giorno, 24 ore al giorno.
Se manca la corrente la nostra vita si ferma. A meno di non fare un lavoro che non la richiede (e sono pochi ormai). La nostra auto è schiava di una spina, come l’auto a benzina è schiava di un tubo e di un erogatore di carburante. 🙂
Quando vediamo la gente in attesa negli aeroporti nelle posizioni più scomode perchè c’è una presa di corrente e devono ricaricare il cellulare cosa sono? Schiavi della spina. 🙂 E molti di loro hanno un’auto termica. 🙂
Non preoccupiamoci dei termini. Preoccupiamoci di far passare il messaggio che la transizione va fatta. E basta.
A proposito di termini. “Politically correct”, come “buonista” o “eco chic”, sono termini velenosi che volentieri censurerei. Sottintendono la mistificazione che chi pratica correttezza, bontà ed ecologia sia solo un ipocrita.
Le elettriche non sono ancora gradite per vari motivi, prima tra tutti il prezzo ancora troppo elevato ma anche per la difficoltà di ricaricarle, servono applicazioni da gestire, colonnine funzionanti da cercare (e trovare) spesso installate in luoghi sperduti senza servizi e senza un riparo, cavi con connessioni multiple ecc., c’è ancora gente che va in confusione alla pompa self service dal benzinaio (appena visto), credo che sia necessario semplificare tutto questo per convincere almeno gli indecisi
Si ma dopo un po’ basta.
Se la gente non è in grado di soffiarsi il naso puoi provare a insegnarglielo. Poi se continuano andranno in giro con il naso colante, che ti devo dire?
Hai mai pensato a quanto è complicato guidare l’auto? E’ più complicato guidare un’auto che ricaricare una bev. La gente non riesce a fare quello che non vuole fare. Stupidità selettiva?
Guarda i social. Pur di stare sui social una marea di gente che, a detta loro, non sapeva pigiare un tasto ha imparato ad usare uno smartphone!
Su. Non prendiamoci in giro.
Discutere di auto elettriche è un po’ come dare da mangiare gli spinaci a un bimbo di due anni.
Ma almeno il bimbo ha come scusante per il comportamento infantile di avere effettivamente due anni, e non si presuppone che debba rendersi conto che le verdure gli fanno bene.
Cavi con connessioni multiple?
Ma informarsi prima di parla ed evitare figure di palta no, eh?
Tutto questo dire che il passaggio alla BEV salverà l’ambiente è una grossa bufala. Infatti:
1) E’ vero che non emettono CO2 ma questa viene poi emessa dalla centrale elettrica che le ricarica a meno che questa non sia a fonti rinnovabili;
2) Per costruire le batterie le aziende minerarie dovranno estrarre metalli pesanti come il Cobalto e il Rame i cui sali sono altamente velenosi e inquinano l’ambiente. Per cui nel futuro avremo dei grossi problemi di inquinamento da metalli pesanti nei paesi come il Congo che hanno questo tipo di miniere.
3) Quando arriveremo al famoso 2035 avremo già una montagna di batterie esauste e vedremo se c’è chi le ricicla oppure se diventano una bella bomba ecologica.
4) La domanda di metalli come Cobalto e Litio ne farà impennare i prezzi per cui non credete che il prezzo delle BEV in futuro scenderà, anzi….
5) Nel futuro la crescente domanda di energia elettrica necessaria per ricaricare le BEV porterà a frequenti blackout a meno che non si aumenti il numero di centrali elettriche. Oltretutto andranno messi cavi elettrici più grossi e installati nuovi trasformatori.
6) Si incrimina tanto la CO2 che però viene assorbita dalla vegetazione per ricreare ossigeno. Quindi chi distrugge la vegetazione come i piromani fa aumentare i gas serra e contribuisce al cambiamento climatico.
7) I metalli pesanti invece non c’è niente che li assorbe. Inquinano e avvelenano il terreno e producono il cancro a chi li assume.
E questo è quanto
No Massimo, questo è il campionario di bufale che lei si ostina a propinarci. E che siamo stanchi di smentire punto per punto. Quindi d’ora in poi le cestineremo.
Ma se già oggi se in un quartiere ci sono n climatizzatori accesi insieme succedono blackout e si brucia la cabina rimanendo mezza giornata di un tranquillo fine settimana senza corrente .
Episodio successo una settimana fa nel mio quartiere pensa se tutte le auto del mio palazzo sono in ricarica il week end appunto visto che tutti si è a casa.
Finitela voi si dire bufale
Io uso l’auto elettrica e non uso il condizionatore. Lei faccia altrettanto: tenga acceso il suo condizionatore e venda la sua auto termica.
Quindi l’impianto elettrico del TUO quartiere era fatto male e sottodimensionato e il problema sono le auto elettriche…
Avete seri problemi con la logica, voi.
Del resto se casa mia crolla è giusto prendermela con chi fa i tortellini e ha una casa anche lui… non fa una piega.
Eh già, e se vengono le trombe d’aria in pianura padana sarà colpa del barbecue, mica delle auto termiche che si bevono tonnellate e tonnellate di petrolio tutti i giorni da un secolo ormai.
Ci sono poi diversi video su YT in cui alcuni americani hanno usato l’auto per alimentare la casa durante i blackout causati dagli uragani, ovvero esattamente l’opposto di quello che è stato teorizzato nel commento precedente.
Se fai un conto dei kwh ( e di come si concentranon in certi mesi e fascie orarie), scopri che i condizionati mettono sotto sforzi la rete peggio delle ‘auti elettriche
un utenza con auto elettrica, con percorrenza media italiana, sono 1800.kwh distribuiti su tutto l’anno..se parli di rete (es. una statistica su 100.000 urtenze) devi valutare i valori medi di ognuno, più che quelli picco
nei mesi estivi il concentramento dei condizionatori può essere peggio che ricaricare i km percotsri in auto elettrica
e comunque non ha grossa importanza, è un compito tecnico in carico al gestorre di rete, il quale fgurati prevede nei prossimi anni di potenziarte la rete 5-10 volte tanto il contributo delle auto elettriche, sono solo una porzione dei consumi previsti ( spostati da fossili ad elettrificati)
Massimo, libertà tua. I commenti pro elettrico ormai raggiunge i livelli dei no-vax o dei negazionisti del clima. Qui di comodo non c’è un bel niente, stiamo acquistando vetture che tra due o tre anni saranno dei dinosauri tecnologici. Qui si pubblicano mail di utenti che ritengono una schiavitù stare 2 minuti dal benzinaio, ma una libertà stare in un centro commerciale 2 ore attaccato a una colonnina. Ormai siamo al pensiero unico modello grillino.
Ha un’ottima alternativa, Paolo: smettere di leggerci e di commentare ogni cosa che legge. Con i suoi interventi non ottiene alcun risultato ma infastidice i lettori che sono qui per confrontarsi e discutere dei problemi veri della mobilità sostenibile.
“L’elettrica è di una comodità assurda: arrivi a casa, la attacchi”
Ecco.
È proprio qui il problema.
Molti “povery” (oddio, che oVVoVe, che schifo i poveVy!!!!) abitano in “palazzoni” da povery senza il box.
Oppure (me compreso) in condomini dove la rete elettrica e le spine presenti nei box sono legati all’utenza condominiale, che NON regge l’assorbimento.
Dovrei far portare un’altra linea, un altro contatore e sai le spese, le pratiche burocratiche… ma chi me lo fa fare?
dimenticavo…
leggendo il commento di un altro utente mi è venuto in mente che: non tutti hanno una casa di proprietà.
Molti stanno in affitto, vuoi per ragioni lavorative (che li portano in un’altra città) oppure per ragioni economiche (magari sono protestati).
Oppure il box ce l’hanno in affitto e non possono farci i lavori, perchè il proprietario semplicemente non vuole.
Il 70,8% degli italiani abita in una casa di proprietà. Fonte: https://www.censis.it/economia/casa-gli-italiani-un-popolo-di-proprietari#:~:text=Roma%2C%2012%20dicembre%202022%20%E2%80%93%20Gli,%2C5%25%20vive%20in%20affitto.
Ci sono anche i “povery” che abitano nei piccoli paesi con meno di 5.000 abitanti, casetta bifamiliare e giardino. Sono più di 10 milioni, il 20% della popolazione italiana
Molti “povery” (che poi spesso poveri non sono affatto) nell’area lombarda vivono in quelle che sono note come “case di corte”.
Per un simpatico vezzo del destino, in questo momento spesso sono statisticamente fra i più favoriti se volessero tirare un cavo dal loro contatore per mettere una wallbox o anche solo una presa industriale nel posto auto davanti alla loro abitazione.
Questo per dire come la vita è varia e molteplice. 😉
Non solo, stanno proponendo colonnine ‘condominiali’. Ma ti figuri arrivare a casa alle 21 dal lavoro, attaccare l’auto nel garage comune, per dover scendere alle 4 di mattina a liberare il posto? Qui siamo alla follia, quando mentre rientri nel tuo appartamento per restarci, e non per fare il cameriere alla tua auto, con due minuti a un distributore azzeri il problema. Suvvia.
“dover scendere alle 4 di mattina a liberare il posto?”
Giusto il punto interrogativo, infatti, a parte lei, chi l’ha scritto o detto o pensato?
Fallacia logica: argomento fantoccio piazzato li tanto per indignare.
Solo chi non ha NIENTE a che vedere con le BEV può sparare simili fesserie sesquipedali. E credete pure di essere più furbi. Che pena.
Dovete fare una pubblicità basica…….. Non tecnica per elettricisti appassionati ecc.
Abbiamo bisogno di auto dimensione Zoe e minori.
Che si ricaricano di 350. 400 km in 15 minuti.
A prezzi competitivi, e ovunque in zone strategiche.
Il target di confronto è la panda diesel/ metano
Dev essere competitiva con quella.
Zoe 400 km reali autostradali che si ricarica in 15 ovunque a prezzi pari gasolio.
Solo così l elettrico si diffonderà
Non vedo auto del genere al momento, di questo passo il disel verrà bannato nel 2060
L 80% vado a occhio degli italiani non ha e non può passare alla casa monofamiliare.
Solo colonne pubbliche. Solo colonne alta potenza 200kw in su
Model 3 non ho posto per parkeggiarla. Elon muoviti. Id2 muoviti. Fiesta elettrica muoviti
Saluti
propongo l’utente “Usiamo le stesse autostrade degli anni 60 Lol” presidente del mondo. io ti voto.
Io pure 😅
Il problema dell’Italia in questo momento è condensato nel vostro botta e risposta, si dicono banalità e inesattezze, senza nessuna proposta pratica sensata, cose che però piacciono alla gente perché riconducono al comfort quotidiano senza troppi sbattimenti o necessità di cambiamento.
E la gente li vota
Lo sai cosa penso, che a breve l’auto che proponi arriverà, non verrà prodotta in Italia ma in Cina, molti di noi perderanno il proprio lavoro perché la nostra industria automobilistica anziché prendere di petto il problema ci ha girato intorno pensando che gli altri competitor avrebbero fatto lo stesso, quindi senza lavoro, l’auto che ci saremmo potuti permettere non la potremo comunque comprare. Nel frattempo le auto termiche saranno sempre più ostacolate e quindi neppure quelle potremo usare.
Al di là della terminologia utilizzata credo che ognuno sia libero, per ora e per un bel po’ di anni ancora, di scegliere per se e per la propria famiglia l’auto che vuole. Se la stragrande maggioranza degli italiani, solo loro evidentemente, vuole ancore comprare spendendo un sacco di soldi auto vetuste, inefficienti e altamente inquinanti, dannose e fastidiose, con motore a scoppio, lo facciano serenamente e in assoluta libertà. Se invece qualche italiano vuole godere della piacevolezza di guida di un’auto elettrica tecnologicamente molto più avanzata, più performante, più confortevole, più risparmiosa e soprattutto più rispettosa della nostra salute e dell’ambiente in cui viviamo dev’essere altrettanto libero di poterlo fare serenamente e consapevolmente. Basta che nessuno venga a lamentarsi, a protestare, ad accusare chicchessia fra una decina d’anni quando la salute dei loro figli e dell’ambiente in cui vivono sarà in pessime condizioni e del fatto che non venendo nessuno in Italia ad investire nell’automotive per creare posti di lavoro le condizioni economiche dei loro figli saranno disastrose. Serve informarsi ora, di più e meglio, provare, paragonare, bilanciare le offerte e scegliere per il bene personale e pubblico, in prospettiva, scegliere quindi una mobilità più sostenibile sotto tutti i punti di vista. Il cambiamento deve essere ora.
Beato te che c hai na casa
Visto una prova consumi di Tesla M3 RWD tedesca ( 57,5 kwh netti di batteria, è il taglio batteria piccolo delmodello più economico)…efficenza impressionante
Aveva una gommatura più scorrevole del solito ( Michelin e-Primacy su cerchi 18, invece dei Michelin Pilot, invece più sportivi) ed ha fatto un nuovo “record” di efficenza (tra l’altro con climatizzatore acceso)
nel lungo tratto a 130 kmh fissi (di cruise controll, reali potrebbero essere qualcuno meno) ha consumato 160 wh al km ( 6,25 km per ogni kwh – da cui anche ottimo costo al km..)
significa che persino la versione con batteria piccola delle M3 arriverebbe a spremerla a 350 km in autostrada a 130 (con questa gommatura)
Per precisione, la Tesla M3 con altre gommature (ma sempre cerchi da 18) normarmente è sui 180 wh al km, che sempre con quesa batteria di taglio piccolo sarebbero circa 320 km a 130km/h, comunque anche questo molto buono per la “piccolina”
poi rifatto il percorso a 90 kmh fissi -> 105 wh al km ( 9,5 km a kwh ) -> 540km di autonomia
Guardando i dati della stessa prova ripetuta con varie BEV,
un’altra efficente (rimanendo nella fascia di prezzo, cioè escludendo la affilatissima Ioniq-6) è risultata la VW ID-3, si avvicina (entro 10%) ai consumi ridotti di Tesla, penso anche grazie a all’uso di gomme più strette ( 215 mm vs 235 mm)
Sono numeri notevoli (consumi/autonomia), il settore si è evolvuto più veloce della nostra percezione e dei luoghi comuni citati nella lettera
Sono passato dalle pilot sport 4 alle e-premacy ma non ho notato tutta questa differenza (entrambe su cerchi da 18) ed il record sul percorso casa-lavoro è sempre delle sport pilot. Sono molto più silenziose, questo sì.
Si può dire quello che si vuole ma certo non è “censurando” i media che la causa delle BEV può essere meglio promossa. Se le vendite delle BEV in Italia arrancano penosamente non è per i titoli dei giornali o dei social ma perchè la stragrande maggioranza dei consumatori italiani non trova convincente il rapporto costo/beneficio. Piuttosto sarebbe da promuovere una seria indagine demoscopica (presumo che le principali aziende auto le abbiano già commissionate e si tengano stretti i risultati) che illustri anche al grande pubblico i motivi dello scarso interesse per le vetture elettriche.
“i motivi dello scarso interesse per le vetture elettriche” sono solo uno: la poveranza.
mah.. non ci sono ancora molte elettriche economiche di piccola taglia (meno di 4 metri), auto importanti nelle nostre cittadine, stradine e garage piccoli.. e forse ancora poche colonnine al sud italia
non calcolando gli incentivi, c’è un “buco” tra i 7000e del quadriciclo leggero Ami (e qualche altro modello esotico come la renault Twizi) e i 24-27.000 della prime elettriche 4 posti serie
vediamo quanto ci vuole a popolare questa fascia con qualche modello..bho
mentre già oggi, se prendi il segmento alto, le tesla, da sole costano meno e vendono di più dell’intera alfa romeo anche da noi
Sui media, IMHO il problema c’è, ed è al contrario..non vengono censurati (?).. o forse con iltermine intendevi lamentarsi dei vari programmi fuffa 🙂
Vabbè si può provare, in piccolo, a diffondere informazioni corrette tecniche sull’uso delle BEV (e anche informazioni ambientali), almeno chi deve comprare un’auto nuova può scegliere meglio
Ai media resta comuque un alto potere in visibilità, e putroppo abbondano di disinformazione, finanziata, c’è una sproporzione di forze e risorse in campo notevole, i nuovi player in confronto ai vecchi player, per ora sono piccoli, contano più sul passaparola, non investono in pubblicità per difendersi, almeno non in italia, c’è un clima mediatico abbastanza compromesso e peggiorerà ancora in vista delle elezioni dellanno prossimo
Banalmente un paio di partiti politici usano i temi ambientali come bersaglio polarizzante, che è una follia se ci pensi, dovrebbero essere temi di interesse comune, eppure succede, sta li da vedere
quelle sui media sono banali campagne di marcketing economico e politico, in questo caso fatte in negativo, spargono bufale, alimentano dubbi usando distorsioni..
un po’ funzionano, magari meno su utenti come quelli che leggono qui.. IMHO in parte le sposti le percentuali di vendita o di altre scelte (solo una parte, ovviamente, non è la spiegazione che risolve tutto) se a forza di martellare dai una diversa percezione
in aggiunta, “censurano” o “rileggono/interpetano” abbastanza i dati della situazione europea, a me sembra per ritardare la percezione agli italiani che nel resto d’europa si sta passando all’elettrico, romprebbero una certa “narrazione”
un esempio alcune testate on line e in tv, quando danno i dati di vendita periodici della auto, ho notato più volte saparavano le classifiche per motorizzazioni o segmenti nei modi che rendevano meno visibile la crescita delle percentuali totali di BEV.. spero non lo facciano più.. ogni mese che passa i dati diventano piì evedenti, più difficile non mostrarli
PS: è uscita di recente una indagine purtroppo non ricordo la fonte, diceva che il 70% passerebbe all’elettrico, non è scarso interesse, potrebbe essere attesa di maggiori colonnine e listini più bassi, alla faccia degli scossoni ceh abbim preso negli ultimi anni e del clima mediatico (e amministrativo) avverso, che pure un po’ di ritardo lo sta causando
Per chi ricarica a casa la BEV è certamente più comoda di una ICE. Il prezzo lo fai col tuo contratto di casa e quando arrivi a casa attacchi la macchina e la metti sotto carica. Anche una 3,7KW con un contratto da 4KW (si può aumentare di 0,5KW a piacere fino a 6) ed una colonnina con carico dinamico e non devi nemmeno preoccuparti dei distacchi, consumando come un piano induzione alla fine.
Più complessa è la storia di chi NON ha ricarica casalinga. Lì per ora la vedo dura. Non siamo in Francia dove i supermercati ti offrono la DC 160KW a 30€cent a KWh. Praticamente il tempo di fare la spesa ed hai il pieno.
Infatti, esistono le flat dei principali gestori, che funzionano anche sulle HPC da 300kW e portano il prezzo a circa 0,35€/kWh.
Mah, io abito a Milano, eroicamente ho comprato una Model 3 pur non avendo un box, ho vicino casa una BeCharge da 110 kW e non mi sembra ‘sto ostacolo insormontabile, poi a Milano è pieno di stazioni di ricarica. E mi permetto anche di dire una cosa antipatica: ognuno c’ha le colonnine che si merita…
“Per chi ricarica a casa la BEV è certamente più comoda di una ICE”
Certo, anche io avendo il box privato potrei benissimo avere una ICE.
Peccato che le prese del corsello box sono sotto il contatore comune del condominio, che non regge il carico, che dovrei far installare un’altra linea, un altro contatore, con tutti i costi e gli sbattimenti burocratici annessi e connessi.
Ma chi me lo fa fare???
1) chi ha detto che non regge il carico?
Con quali dati?
2) non è necessario installare un’altro contatore, può benissimo tirare una seconda linea con quello di casa.
Posso fare notare che un altro lettore scrivendo una mail ha detto: “andare in giro con l’auto elettrica è diventato un gioco al massacro psicologico, in cui si teme sempre di non riuscire a tornare a casa o di arrivare puntualmente a un appuntamento o dover ricorrere a un carro attrezzi”?
Non sono solo i denigratori a parlare male, troppo spesso sono i fan delle auto elettriche a darsi la zappa sui piedi.
Ogni volta che si invoca un “diritto alla ricarica” ci si pone su un piedistallo, da che mondo è mondo cinsi adegua al mercato non si pretende che il mondo si adegui a noi; ogni volta che di fronte a uno studio che fa storcere anche vagamente il naso si risponde con”sono teorie sbagliate” senza volerne discutere; ogni volta che si parla di lobby o gruppi con interesse a bloccare l’elettrico si concede a chi non la pensa in quel modo di pensare a lobby altrettanto potenti che vogliono fare perdere posti di lavoro e distruggere l’economia europea oltre alle lobby del nucleare (perché se ci sono potenze da una parte di sono anche dall’altra), ecc…
A mio parere la comunicazione di troppi utenti e anche di troppi siti, è eccessivamente lamentosa e autoreferenziale (“noi salviamo il mondo, voi siete delle bestie”) il che rende poco attrattiva la lettura dell’articolo o della mail.
In tal modo si fa solo un danno alla elettrificazione.
L’elettrico non è ancora per tutti per molti motivi (se uno con la Tesla mi si presenta a un appuntamento con la Clio diesel della moglie perché “la colonnina era occupata” si può dire che c’è un problema e che preferisco non correrlo per ora o sono un coglione? E dai!!!), la cosa va accettata ponendo sempre l’accento, in modo costruttivo e positivo, sulle qualità delle nuove auto, senza pretendere che l’intera Nazione si adegui alle necessità dei possessori del 4% delle vendite (un per cento del parco circolante), senza aggirare le risposte se sono scomode, senza mettere sul piatto lobby e poteri occulti perché è un’arma a doppio taglio.
Ve lo dice uno che pensava a una elettrica da tanti anni (almeno 10) e che per motivi personali ha preferito un’ibrida che però, di fronte a tante lamentele, piagnistei e discorsi da complottisti (che ci vuole un bel coraggio visto che la vendita di auto a combustione verrà vietata: da che parte sta il potere??? E dai!!!) ha difficoltà a fare parte del gruppo di chi vuole l’elettrico… Vi giuro, sono ecologista da molto prima di voi ma se devo fare parte di una setta preferisco prendere i mezzi pubblici
Ma pensa, proprio un “sostenitore” dell’elettrico
Il solito trollino presenza fissa anche qua..hai cambiato atavar di nuovo ma non il lessico, stesse frasi, che bamba, cambiale almeno..
Mischione tipico di:
– piagnistei vittimistici ( i tuoi ) mentre in modo maleducato offendi
– la bufala dell’appuntamemento in ritardo ( è stracotta.. cambiala)
– disinformazione solita immagini di disperazione e dubbi farlocchi
– aria fritta, allusioni non spiegate ( perché vuoto pneumatico)
– collezione di argogomenti fantoccio ( attribuisci ad altri concetti distorti per poi accusarli)
E’ un modo di argomentare che vorrebbe essere manipolatorio, ma risulta solo sciocchino, non ci ricavi niente se non figuracce, te lo scrivo ogni volta, qui non sei su Fb, ogni lettore di questo blog è molto più informato e intelligente di te
Ps.. a forza di rompere le scatole trollando sui forum, vi fate cattiva pubblicità, spero che l’1% lo prendete voi alle prossime elezioni..con questri modi da venditori di pentole e sfaciatutto non mi fiderei neanche a farvi fare la tosatura di un barboncino
Direi un quadro della situazione attuale, per quanto riguarda il ban del 2035 non ne sarei più così sicuro, in Germania stanno già pensando ad una proroga di 5 anni, e se lo pensa la Germania vuol dire che l’Europa si adeguerà.
A mio avviso il 2035 è fattibilissimo.
Anzi è auspicabile un’accelerazione perché a mio avviso i prezzi dei carburanti saliranno molto velocemente.
Non è questione di lobby o complottismo. Semplicemente i paesi produttori di petrolio se si vedono ridurre la richiesta di petrolio faranno diminuire le estrazioni per tenere alti i prezzi e più diminuirà la richiesta più faranno salire il prezzo per garantirsi gli stessi introiti, pertanto il prezzo alla pompa dei carburanti avranno una crescita a parabola.
Quindi, chi prima passerà alla mobilità elettrica meno risentirà dell’aumento dei prezzi dei carburanti, visto che la quota di rinnovabili peserà sempre più nella produzione di energia elettrica.
Allo stesso tempo in quei mercati dove le auto elettriche si venderanno, per effetto delle economie di scala, i prezzi delle BEV diminuiranno. Mentre in quei mercati restii al passaggio, sempre per una riduzione dell’economia di scala farà salire il costo delle ICE e allo stesso tempo le BEV non diminuiranno di prezzo perché i distributori non avranno i numeri per contrattare con i produttori di BEV.
Quindi opporsi alla transizione farà solo male al nostro portafoglio e non a quello dei produttori/venditori d’auto (ICE o BEV) e dei carburanti.
sempre che, lo Stato non sposti le accise dai fossili alle colonnine.
Per ignoranza mia non so se è possibile che il gestore elettrico capisca la differenza fra una ricarica casalinga di BEV ed un aspirapolvere.
Tranquillo, sono già compresi quando paghi la bolletta della luce, forse anche di più delle accise sui carburanti.
Ragionandoci su altre volte, mi sono fatto l’idea che le accise non saranno un problema
tradotte pari-pari in elettrico sarebbero circa 22 centesimi al kwh (se no ho sbagliato i conti) e applicabili solo sulle colonnine, non sui contatori a casa o in azienda (sennò sarebbe una tassa enormenemente regressiva che affosserebbe l’economia intera)
colonnine a regime, cioè già ammortziate, avrebbero 10 centesimi di costo della corrente, più quasi altrettanti di costi di rete, e i 22 centesimi di ipotetiche accise, saremmo comunque a un totale di 0,40 euro al kwh, ancora parecchio conveniente rispetto al termico anche per chi dovesse ricaricare solo da colonnine
mettici anche che le accise oggi portano 25 miliardi, ma che poi sono spesi in sussidi ambientalemente dannosi, una buona fetta va alla filiera petrolifera, quindi mi aspetterei un riordino e rimodulazione delle accise
Forse più influenti come fattor (?):
– maggiore diffusione delle colonnine (specie al sud)
– colmare il buco attuale nei listini tra la Ami da 7000e e le prime elettriche a circa 24-27.000e
– semplificazioni burocratiche e soluzioni per i condomini come dicevi tu
– io ci metto anche il solito martellamento sui media e social anti.elettriche, su cui si può fare poco, speriamo un po alla volta si svapori, però al momento potrebbe anche peggiore per via delle elezioni politiche dell’anno prossimo, ci sono partiti che usano i temi ambientali come bersaglio, per polarizzare le attenzioni..per me fanno populismo con scelte dannose per la comunità e cattiva amministazione in generale, non andrebbero premiati, ma capisco ognuno ha le sue preferenze ed appartenze anche ideologiche, mi fermo non aggiungo altro
Qualcuno mi può spiegare perché avete questa convinzione che i carburanti saliranno a dismisura di prezzo? Se andando avanti con la transizione ci sarà sempre meno richiesta il prezzo tenderà a diminuire, poi sicuramente i paesi OPEC diminuiranno la produzione ma proporzionalmente al calo della domanda. Altro discorso è se ci saranno interventi a livello legislativo con ulteriori tassazioni.
Per lo stesso ragionamento non credo alla diminuzione del prezzo dell’energia elettrica, se la domanda tende ad aumentare lo stesso farà il prezzo. Le rinnovabili ne abbassano i costi di produzione? State sicuri che gli unici che ne trarranno vantaggio saranno i produttori che aumenteranno i margini di profitto
Perché i costi per estrarre il petrolio sta aumentando essendo esauriti i pozzi di facile estrazione.
I produttori non rinunceranno ai loro profitti, semplicemente ridurranno l’offerta e quindi di conseguenza i prezzi non possono che salire anche se diminuisce la richiesta.
Mettici ETS2 dal 2027 (mi sembra se non un anno prima) che richiede l’acquisto dei certificati per compensare la CO2 anche ai distributori dei carburanti per autotrazione, per usi industriali e civili (vedi metano per casa, che per altro importiamo via nave ad un costo doppio).
Fatti 2 conti e vedi che il costo può solo che aumentare.
Esempio sulla frutta in questo periodo. A quanto è schizzata???
Dimenticavo, sì le rinnovabili abbasseranno i costi di produzione per l’elettricità.
Gli impianti fotovoltaici sono semplici, scalabili e poco costosi, tant’è che da questo momento in poi sarà sempre più conveniente fare gli impianti sulle ns case, soprattutto nei condomini dove l’impianto potrebbe essere fatto a livello condominiale e poi goderne tutti i benefici tra riduzione dell’acquisto di elettricità a livello condominiale e a livello dei singoli appartamenti se il tutto venisse fatto istituendo una comunità energetica.
Provo a rispondere
1) sopra ho fatto due conti su questo: anche se spostassero le accise, si contuerebbe a spenderebbe meno a girare in elettrico (ho usato il PUN atuale delle acorrenete elettrica e i costi attuali dei carburanti fossili)
2) che il costo di “produzione” dell’elettricità scenda in futuro aumentando le quote di rinnovabili è inevitabile, le rinnovabili hanno un costo al kwh stracciato rispetto ad altre fonti, anceh al netto degli adeguamenti della rete elettrica;
in europa le rinnovabili producono (tutto compreso ccosto LCOE vita compelta degli impianti) tra 60 euro (eolico-off-shore) e 45-25 euro (fotovoltaico ed eolico) al Mwh, cioè tra 6 e 2,5 centesimi al kwh.capisci che si tende a un costo zero.. basta volerlo invece di essere masochisti (non è scontato a quanto parre da noi)
per capirsi, le rinnovabili già da qualche anno costano meno che bruciare carbone, che era da sempre la materia più economica, e continuano costare sempre meno.. è la corsa all’oro installarle.. mezzo mondo sta correnndo
Questo risparmio arriva al prezzo del PUN del kwh, e alla fine anche in bolletta, sta già succedendo all’estero e in parte anche in italia;
per quanto un fornitore possa speculare su questo maggiore margine che si crae, una buona parte del margine arrva in bolletta, perchè esiste la concorrenza (borsa energia) ed equilibri anche con gli enti dello stato, che se possono favoriscono l’economia con costi più basi dell’energia (a meno che gli amministratori politici non siano corrotti, tengano le autorizzazioni degli impiati rinnovabili fermi per anni, e nonostante questo vengano eletti, a quel punto ognuno pianga se stesso )
3) non si sa per certo se i carburanti per autotrazione aumenteranno, è solo una ipotesi: è una filiera estremamente costosa e complicata ed energeticamente poco efficente, eppure riesce a far costare un litro di benzina meno di un litro di cocacola (esempio classico); questo è possibile perché lavora sui grandissimi volumi, diluendo una serie di spese, e anche perchè riceve sussidi, aiuti, dagli stati
cosa succede se i volumi di petrolio diminuiscono ma le spese della filera non nella stessa proprzione? mica lo stato potà alzare sempre di più i sussudi per sostenere la filiera petrolfera.. ci sono equlibri economici.. una ipotesi e che (non subito, eh, magari tra un po’) i costi possano dei carburanti raffinati per autotrazione possano salire
Probabilemnte chi avrà l’auto termioca vintage potra ancora farsi il suo giretto, pagando il carburante al costo che ci sarà, solo che il divario con il costo al km, per usi più estesi, rispetto auto elettrica, è un divario che già esiste ora, e negli anni povrebbe crescere (già succede in altri stati dove il prezzo della corrente ha già inziato a scendere..noi siamo un po piìù lenti.. problemi “amministrativi” si diceva)
Ottimo intervento molto ben strutturato. Non ti aspettare apprezzamenti da chi si scaglia contro presunti poteri occulti delle lobby petrolifere; cone hai giustanente sottolineato i motori termici sono già stati messi fuori legge, mentre leggendo articoli e commenti sembra il contrario. Peraltro, viene fatto passare il messaggio che una bev è sempre a zero emissioni, come vuole l’UE, indipendentemente da come viene prodotta l’energia elettrica (detto più volte nei commenti senza una chiara smentita della redazione che anzi quasi ribadiva l’enormità dell’affermazione).
Non tiri in ballo la redazione che ha sempre scritto che le elettriche emettono medimente metà CO2 delle termiche nell’arco di vita. Non se ne dimentichi nemmeno lei, però: la metà è sempre il 50% in meno. Lei butterebbe via un taglio alle sue tasse del 50% o uno sconto del 50% sul prezzo di una casa? Questo lo dico anche alla new entry Egli, sbucato dal nulla quindici giorni fa (ammesso e non concesso che sia davvero una new entry nel nostro sito e non una vecchia conoscenza sotto mentite spoglie).