Saudi Aramco, colosso nazionale saudita del petrolio, spegne gli entusiasmi sulla transizione energetica, con una netta presa di posizione del n.1 Amin Nasser.

Saudi Aramco: “La transizione energetica sta fallendo su molti fronti…”
Quello di Nasser è chiaramente un punto di vista interessato e contrasta clamorosamente con la decisione della sua compagna di sospendere i nuovi investimenti sugli idrocarburi comunicata appena un mese e mezzo fa (leggi). Contrasta anche con quello che affermò in quell’occasione il ministro dell’Energia Abdulaziz bin Salman, sottolineando che “il futuro della sicurezza energetica risiede nelle energie rinnovabili“.
Ma vale comunque la pena di ascoltare che cosa pensa questo gigante degli idrocarburi. Secondo l’ad di Saudi Aramco, l’attuale strategia di transizione energetica sta fallendo. “Il mondo dovrebbe rinunciare all’idea di eliminare gradualmente petrolio e gas“, ha detto. Chiedendo un ripristino della strategia concentrata sulla riduzione delle emissioni, non sulla eliminazione graduale degli idrocarburi.
“Nel mondo reale, l’attuale strategia di transizione sta visibilmente fallendo su molti fronti poiché si scontra con 5 dure realtà“, ha detto Nasser durante la conferenza sull’energia CERAWeek by S&P Global a Houston, in Texas. “È urgentemente necessario un ripristino della strategia di transizione. E la mia proposta è questa: abbandonare la fantasia di eliminare gradualmente petrolio e gas e investire in essi, riflettendo adeguatamente ipotesi realistiche sulla domanda“.
“Eolico e solare forniscono meno del 4% dell’energia mondiale”
L’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) di Parigi ha previsto lo scorso anno che il picco della domanda di petrolio, gas e carbone sarebbe arrivato nel 2030. Nasser ritiene invece improbabile che si raggiunga il picco in tempi brevi, suggerendo che l’AIE si sta concentrando sulla domanda negli Stati Uniti e in Europa. Trascurando i paesi in via di sviluppo.
Il n.1 di Saudi Aramco ha aggiunto che le fonti energetiche alternative non sono state in grado di sostituire gli idrocarburi su larga scala, nonostante il mondo abbia investito più di 9,5 trilioni di dollari negli ultimi due decenni. L’energia eolica e solare, secondo Aramco, oggi forniscono meno del 4% dell’energia mondiale, mentre la penetrazione totale dei veicoli elettrici è inferiore al 3%.
“Nel frattempo, la quota di idrocarburi nel mix energetico globale è appena scesa nel ventunesimo secolo dall’83% all’80%. Nello stesso periodo la domanda globale è aumentata di 100 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno e quest’anno raggiungerà il massimo storico.

Saudi Aramco: “Puntare sull’efficienza, più che sulle rinnovabili”
“Il gas è cresciuto del 70% dall’inizio del secolo“, ha detto Nasser. Aggiungendo che la transizione dal carbone al gas è responsabile di due terzi della riduzione delle emissioni di carbonio negli Stati Uniti. “Questo non è certo il quadro futuro che alcuni hanno dipinto, si sta iniziando a riconoscere l’importanza per la sicurezza del petrolio e del gas. I paesi in via di sviluppo del Sud del mondo guideranno la domanda di petrolio e gas man mano che la prosperità aumenterà in quelle nazioni. Rappresentano oltre l’85% della popolazione mondiale. Queste nazioni ricevono meno del 5% degli investimenti destinati alle rinnovabili”, ha affermato il CEO.
I soli miglioramenti in termini di efficienza negli ultimi 15 anni hanno ridotto la domanda globale di energia di quasi 90 milioni di barili al giorno di petrolio equivalente. L’energia eolica e solare, nel frattempo, hanno sostituito solo 15 milioni di barili. “Dovremmo introdurre gradualmente nuove fonti e tecnologie energetiche quando saranno veramente pronte, economicamente competitive e dotate delle giuste infrastrutture“, ha concluso Nasser.
SECONDO NOI. Nessuno ha mai pensato di eliminare completamente gas e petrolio e forse ci sono stati entusiasmi un po’ esagerati sulle potenzialità a breve delle rinnovabili. Ma ora i petrolieri sauditi cavalcano l’estremo opposto, enfatizzando le difficoltà oggettive della transizione per disegnare un mondo legato mani e piedi a petrolio e carbone.
Infischiandosene bellamente dell’emergenza ambientale. Più che con le parole, a queste dichiarazioni bisogna replicare coi fatti. Investendo ancor più sulle rinnovabili e soprattutto disegnando un mondo molto meno energivoro di quello attuale.
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Petrol China e Sinopec, non vorrei ricordare male, stimano fra il 2024 ed il 2025 IL PICCO di utilizzo di benzina in Cina, principale mercato mondiale dell’auto mondiale.
Nel 2023 la Cina ha installato 216GW di FV e nel suo mercato sono state vendute 7mln di auto BEV.
Anche io direi le stesse cose nei suoi panni. Scopriremo DE ha ragione a gennaio 2027, commentando i dati sulle emissioni cinesi del 2026. Non servirà arrivare al 2030.
solo a me suona inutile sentire l’oste dirmi che il suo vino è il migliore ?
no … penso siamo già d’accordo almeno in due 🤣🤣
Delle dichiarazioni del sig. Nasser (pensiero suo o reso professionalmente per Saudi Aramco) non me ne preoccupo… è il giudizio sul vino chiesto all’ oste.
Due riflessioni però mi vergogno (se errate…mi correggerete):
La prima dà ragione a Nasser: per quanto si cerchi di diminuire i consumi in tanti settori… emergono continuamente nuove necessità (futili o utili ?) che portano nuovamente all’ incremento della domanda di energia; cito ad esempio l’ enorme consumo causato da nuovi “strumenti” quali Intelligenza Artificiale e Monete virtuali…che da sole stanno consumando quanto mezza Europa (e siamo solo all’ inizio!)
La seconda (che potrebbero dare torto a Nasser) è basata sul fatto che, per effetto della competizione globale e della costante necessità di fare maggiori utili
tutte le aziende fortemente energivore saranno molto motivate a passare prima possibile a F.E.R. per non rischiare di finire fuori mercato a causa dei concorrenti che lo stanno facendo … I Mercati finanziari potrebbero punire duramente con fughe di capitali verso i prodotti più “virtuosi” (per mero interesse).
Personalmente tifo per la seconda… ma credo che si bilanceranno… Sempre!
Ho trovato su altra testata che il motivo di questa dichiarazione (che trovo terrificante) è dovuto al fatto che sono in procinto di mettere in vendita pacchetti azionari e quote della Aramco. Vedremo. Certo è che lascia sconcertati dopo aver firmato alla Cop28.
il fatto che han bloccato la ricerca di nuovi pozzi … e cerchino di disfarsi di importanti quote di ARAMCO è un segnale “positivo” … vogliono lasciare la “patata bollente” (ed inquinante) ad altri … visto che in tutti i paesi arabi stanno investendo forte su F.E.R. , BEV etc.
Ha ragione. Il male sta vincendo in tutto il mondo, anche in occidente.
I buoni sono a caccia di unicorni e non si accorgono della strada che abbiamo preso.
I pochi che comprano auto elettriche e pompe di calore non faranno alcuna differenza.
E vabbè!
Poi arriveranno gli extraterrestri e sotto le foreste o i deserti che troveranno si metteranno a fare gli archeologi per studiare una civiltà oramai estinta come oggi facciamo sull’isola di Pasqua.
Perché poi alla fine basta mettersi i paraocchi per credere di vivere nell’Eden.
occhio perché i dati che cita (4%) non mi sembrano corretti
DATI PER ENERGIA ANNO 2022
>> nel 2022 il 30% dell’elettricità mondiale è da rinnovabili (dati report IEA e EMBER):
– 12,1 % dalla somma di eolico ( 7,6% ) e solare ( 4,5%)
– 15,2 % idrolettrico
– 2,4 % bio-energie
– 0,3 % altre rinnovabili
https://ember-climate.org/insights/research/global-electricity-review-2023/
>> questo 30% pare corrispondere al 14% dell’energia totale primaria (cioè includendo i carburanti bruciati senza generare corrente, per cui trasporti, riscaldamenti, industria);
poi c’è un altro 4% da nucleare, e il rimanente 82% da fossili
qui c’è un grafico a torta per ENERGIA PRIMARIA del 2022:
https://www.forbes.com/sites/rrapier/2023/08/06/global-energy-trends-insights-from-the-2023-statistical-review-of-world-energy/?sh=3bbafb5d3502
in attesa dei dati del 2023, che promettono bene, rinnovabili in crescita esponenziale
DIFFERENZA TRA “MIX ELETTRICO” E “MIX ENERGIE PRIMARIE”
la generazione di elettricità è solo una parte delle energie primarie totali usate, perché vanno aggiunti i carburanti bruciati senza generare corrente, che sono invece usati per trasporti a combustione, riscaldamenti a combustione, processi industriali che usino combustibili
ma calcolare le percentuali di rinnovabili rispetto al totale dell’energia primaria è ingannevole, perchè dall’esempio delle BEV e delle pompe di calore per le case, qui sul blog sappiamo bene che elettrificando un servizio che brucia fossili, l’efficenza aumenta di 3-4 volte, per cui servirà molta meno energia primaria per avere lo stesso risultato
cioè non è necessario che quel 14% di rinnovabili aumenti di 6-7 volte per aggiungere il 100% del fabbisogno attuale di energia primaria, ma basterà molto meno, perché in un certo senso è quel 100% che si riduce di parecchio
in questo senso trovo più indicativo della tendenza futura mondiale guardare le percentuali nel mix elettrico ( 30% di rinnovabili nel 2022)
il mix elettrico migliora ogni anno rapidamente (vedremo tra poco i dati del 2023), e allo stesso tempo aumenta la quantità totale di elettricità per sostituire ( ma in un rapporto 1 a 3) gli usi primari dei combustibili fossili
Lasciando stare l’interesse palese delle dichiarazioni, a mio avviso ha in parte ragione su una cosa, ma nel contempo si smentisce da solo: “I paesi in via di sviluppo del Sud del mondo guideranno la domanda di petrolio e gas man mano che la prosperità aumenterà in quelle nazioni. Rappresentano oltre l’85% della popolazione mondiale. Queste nazioni ricevono meno del 5% degli investimenti destinati alle rinnovabili”
é un punto di vista che merita di essere confutato; il sud del mondo ha la possibilità di costruire tutta la propria industrializzazione sulle rinnovabili, proprio perché deve partire da un foglio che è vicino all’essere bianco nell’industrializzazione, quindi basta investire su cosa è meglio e non su cosa conviene a pochissimi. Ricordiamoci che tra vento e sole nel sud del mondo di risorse ne hanno, quindi se si puntasse agli idrocarburi sarebbe solo per una questione politica, non di opportunità tecnologica.
Semplicemente questi territori si stanno legando tra loro nel BRICS, con legami politici ed economici e di corruzione neanche troppo velata, ed è questo il fattore trainante sulla scelta eventuale degli idrocarburi piuttosto che le rinnovabili.
Il quadro di insieme non lo conosco, ricordo solo qualche lettura di progetti oppure di influnze delle varie potenze estere
Nord Africa pare che ci siano parecchi progetti di parchi di rinnovabili, molto solare ma con integrate anche quote di eolico e di accumulo, praticamente arrivano a generare h24
il solare li da loro generebbe kwh a 0,5 cents ( già si sfiora 1 cents alla latitudine della Spagna)
nei progetti a volte integrano anche desalinizzatori, per avere acqua per fare agricoltura nei terreni circostanti, sottrarli all’aridità, e idrolizzatori (per produzione idrogeno)
investitori privati ce ne sono, poi devono riuscire ad accordarsi con i governi locali; ad esempio il Marocco e Mauritania pare siano già abbastanza tranquilli per procedere, parchi di energia rinnovabili, ma anche fabbriche di auto (europee e cinesi)
poi magari si impicciamno anche le potrenze straniere
gli USA forse lì sosterrebbero le multinazionali del petrolio ?
la Cina le rinnovabili e le auto elettriche ?
la Russia le sue milizie armate e i suoi reattori nucleari creando la dipendenza dalla propria filiera ? (mi pare ne ha installati un paio in africa, quelli vecchi che una volta metteva in europa dell’est)
Ho speso una buona parte della mia vita lavorando in APAC e Nord Africa/Sud Africa, e se posso affermare una cosa con certezza è che tutto quello che fanno sia a livello industriale, sociale e politico è guidato sempre da interessi di pochi. Interessi sempre bene o male sporchi.
Se dovessero scegliere le rinnovabili sarà solo perché i governanti e gli industriali potranno intascare più che col petrolio. Ma considerando anche l’appartenenza al BRICS dove appunto Russia con Gas e Petrolio e Emiri con Petrolio, sarà praticamente impossibile che gl ialtri paesi che ne fanno parte non basino la propria industria sugli idrocarburi. Supponiamo che possano sfruttare la mobilità elettrica per accontentare la Cina, stai tranquillo che l’energia la produrranno inquinando.
Se ci fosse lungimiranza da quelle parti, sarebbero 300 anni avanti all’occidente o rispetto al Nord del mondo
Lo interpreto conte uno dei primi segnali di paura.
costui ragiona come putin , fumo negli occhi sempre e comunque
Le fonti rinnovabili in europa hanno fornito il 44% dell’energia in unione europea nel 2023, mi pare un dato un po’ diverso dal 5%
Bisogna anche capire quello che si legge, fazioso o meno che sia: il tizio in turbante dava percentuali a livello globale, non a casa nostra…
Ma io vivo qui e se riesco a non comprare petrolio con quei soldi ci faccio altro di più interessante.
Mettendolo a livello egoistico a me degli altri del mondo potrebbe non freg..e nulla.
Mettendolo a livello altruistico intanto mi godrei i benefici della transazione elettrica spendendo un po’ di più e pertanto favorendo lo sviluppo delle tecnologie che poi sarebbero a più buon mercato anche a quei paesi con meno risorse.
Come la si mette la transizione elettrica è sempre un affare senza contare quello che i detrattori continuano a citare nei loro discorsi come “idealismo green”.
Concordo, per qualcuno avere un Europa indipendente dal petrolio altrui e con città prive dei gas di scarico delle auto pare sia una brutta cosa…
Amin Nasser è nato nel 1958.
Quindi avrà 92 anni nel 2050.
Se non si può dire che se ne freghi del destino dei nostri figli, si può dire che avrà certamente già prenotato un rifugio sicuro per i suoi in una delle città per super ricchi nel comprensorio di Neom https://www.neom.com/ che sono come le città su Marte di Elon Musk, escluso il viaggio.
Grazie della dritta, mi sono guardato qualche video, fa impressione.. speriamo ridimensionino il progetto
Come chiedere all’oste se il vino è buono….
Perchè sicuramente quello che dice Saudi Aramco è del tutto disinteressato…
In realtà i dati non sono così negativi. Il problema che si è avuto negli ultimi anni è che la domanda di energia si è impennata ovunque e quindi in apparenza non c’è stata una riduzione del consumo da fonti fossili. Ma sia in Europa, negli USA e in Cina il paniere è cambiato. Poco interessante aggiungere il resto del mondo perché i 3 principali inquinatori sono Europa, USA e Cina. Qui a metà articolo potete vedere i progressi fatti dalla Cina
https://www.analisidifesa.it/2024/02/come-cambia-il-paniere-energetico-cinese/
Inoltre si è seminato per raccogliere. Nei prossimi anni, raggiunto il picco nel 2025, la domanda è destinata a calare. Ciò nondimeno è corretto porre l’accento sull’efficientamento energetico che dovrebbe avere la priorità su tutto il resto. La strategia di riduzione della co2 in base agli obiettivi indicati dagli scienziati va costruita su una base di fattibilità e non sul mondo dei sogni. Meglio ad esempio includere le plugin dal 2035 (tanto per rientrare in tema auto) che non correre il rischio che le persone continuino a guidare le loro vecchie auto a benzina, considerando che già oggi una Toyota Prius Active Plugin da 223 cv venduta con incentivi a 35000 euro emette 11 g di co2/km (11 !!!!!) [ https://www.toyota.it/content/dam/toyota/nmsc/italy/gamma/pdf/scheda-tecnica/Scheda%20Tecnica%20%20NG%20Prius%20Plug-in.pdf ], dichiara 200 km/l (grazie alla corrente, è ovvio) e fa lo 0-100 in 6.8″ risultando molto più rapida di una Volkswagen ID.3.
Grazie Enzo, questa analisi per la Cina è la stessa che ho letto da altre fonti, il migroramento del “paniere” elettrico dovrebbe dare buoni risultati a breve anche lì, e li avrebbe già dati se non fosse che sono ancora in crescita industriale, con richiesta di più energia, anche con dei black-out sino a poco tempo fa
quest’anno hanno anche annunciato che anche per compensare la crisi immobiliare spingeranno ancora di più sule industrie di pannelli solari, batterie e auto elettriche, e faranno meno concessioni alla loro filera del carbone, cioè forse stringono la tempistica
se ho capito correttamente, molte delle centrali a carbone che sono state autorizzate sono in sostituzione di impianti più vecchi, meno efficenti e non più economicamente sostenibili rispetto alle rinnovabili, oppure avranno un basso fattore di utilizzo (cioè negli anni passano ad avere una funzione di back-up, alta potenza disponibile, ma usata sempre meno ore all’anno), oppure una parte di quelle autorizzate non verranno neppure costruite
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PS: per le ibride, auto di transizione, non è un po’ presto per preoccuparsi del dopo 2035? non vuoi aspettare di ragionarci al previsto check del 2026, vedendo cosa sfornano le BEV nei prossimi 18 mesi? 🙂
Sarà anche vero, ma se poi chi la compra la usa come una HEV allora è una bella presa per i fondelli!
È per questo motivo che ho comprato una BEV, mi sono messo nella condizione di non fare la cazzata di comprare una PHEV che avrei usato come una HEV.
Deve pagare lo stipendio a CR7, costruire un paio di piste da sci climatizzate nel deserto (per sopperire al fatto che a Gstaadt, St. Moritz ed Aspen la neve non si vedrà più)…. va aiutato poverino.
Se non sono notizie tristi e sconfortanti queste….
Quindi per continuare ad ingrassare Amin Nasser, quelli come lui ed i loro “simpatizzanti” estingueremo il genere umano (e non solo).
Che dire: COMPLIMENTI.
Ma loro hanno Musk che li porterà alla nuova Eden con la starship!
Al massimo avranno i loro rifugi climatizzati dove ridurre un ambiente confortevole.
Visti gli ingenti capitali che hanno accumulato negli ultimi anni.
Bhe se non lo volete ingrassare questi signori oltre all’auto elettrica organizzatevi a coltivare l’orto, a tenere i riscaldamento a 16 – 17 gradi max, e soprattutto basta viaggi in aereo ma solo con navi a vela e le vacanze tutti a rimboscare l’amazzonia e ovviamente niente più carne da allevamenti intensivi. A livello globale il risparmio di CO2 con l’automobile elettrica in l’Europa è intorno all’1%, questo risparmio in un anno è più o meno quanto inquinato dall’ultima fuga di metano in estrazione nel Kazakistan, di cui manco è giunta la notizia sui media. Se uno veramente tiene al futuro delle prossime generazioni è sui punti sopracitati che deve agire, pensare di acquistare un auto elettrica (magari spendendo 40 – 50000 euro) e credere che con ciò si è a posto bhe direi che è un lavarsene le mani non credete?
Lei ha la testa imbottita di fandonie, già smentite centinaia di volte. Smetta di spanderle su questo sito, o cestineremo i suoi insopportabili interventi
Distruggere sono capaci tutti, Lei in primis.
Cosa propone in alternativa ?
Coraggio, non è difficile se si è responsabili e convinti di quello che si scrive.
la fuga di metano in kazakistan per quanto pessima è una briciola rispetto al contributo delle auto europee
provi a prendere carta e penna e contare gli zeri delle due quantità, non è un grosso sforzo, invece di bersi le bufale
anche ipotizzando che il metano fuggitivo in buona parte non sia stato bruciato nell’incendio, e allora alla quantità va applicato un moltiplicatore tra circa 30 o 80 per equipararlo all’azione climalterante della Co2
Sul riscaldamento a casa ti posso garantire che sono anni che mantengo la temperatura a 16º C, tant’è che quest’anno ho acceso il riscaldamento solo 3 volte e vivo in Abruzzo.
Mia madre tiene le camere a 16º C e tra 18º e 20º C nell’area giorno con una semplice stufa a legna di nemmeno 7 kW che è accesa solo nel tardo pomeriggio fino al momento di coricarsi. L’impianto di riscaldamento a metano non l’ha mai stato acceso e non ci siamo mai influenzati.
Gli appartamenti sono del 1970.
una curiosità:
viaggiare in aereo ha emissioni al km solo di poco (ad esempio del 20%) superiori a farlo con un’auto termica in autostrada con un solo passeggero
però nel senso comune l’aereo è considerato “enormemente” inquinante, mentre l’auto termica per non è “percepita” altrettanto problematica