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Sardegna: macché assalto, penultima per rinnovabili

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La protesta in Sardegna contro le rinnovabili

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Macché assalto e speculazione energetica, la Sardegna si muove a passo felpato verso gli obiettivi energetici del 2030. L’installazione di rinnovabili è lenta e fa indossare la maglia nera, insieme alla Puglia, all’isola. La denuncia è di Fimser, l’associazione italiana mediatori sociali energie rinnovabili – Sardegna.

Sardegna
I pannelli andati a fuoco in uno dei tre attentati contro le rinnovabili in Sardegna

L’associazione degli operatori del settore nega che vi sia un assalto di eolico e fotovoltaico: “La Sardegna è nelle ultime posizioni”

In questi mesi abbiamo documentato le numerose fake news sul tema rinnovabili in Sardegna, dove si è dovuto assistere a tre attentati contro gli impianti eolici e fotovoltaici. A cui si aggiungono una moratoria e una legge sulle aree idonee che hanno frenato e limiteranno l’avvio di nuovi impianti.

La denuncia è della  Fimser, l’associazione nata in questi giorni che raggruppa gli operatori del settore delle energie rinnovabili, per arginare la campagna di discredito contro la transizione energetica.

«Siamo partiti dai documenti Terna per verificare se l’isola sta riuscendo a stare al passo con le normative europee e ministeriali e quanto è in ritardo sulla tabella di marcia della transizione energetica».

In un comunicato pubblicato sul quotidiano La Nuova Sardegna si mettono insieme i numeri. «Il totale che resta da installare nei prossimi 5 anni è di 5.458 MW (5,4 GW). Solo 938 MW sono già stati installati tra il 2020 e il 2024». Un gran lavoro da fare.

«La Sardegna, nella classifica che delle regioni italiane che stanno al passo con la tabella di marcia green, ancora arranca nelle ultime posizioni».

La wind farm di Enel Green Power a Portoscuso, nel sud-ovest della Sardegna ( Sulcis-Iglesiente-Guspinese).

Il report dell’associazione: solo la Puglia ha un passo più lento

Rilevante la frenata dell’ultimo anno secondo la Fimser.  «Questo fardello ce lo ritroveremo nel 2025, perché ai 555 MW previsti per l’anno in corso, dovremo aggiungere i 192 non realizzati nel 2024».

Più indietro solo la Puglia a cui mancano 316 MW rispetto all’obiettivo fissato dall’Italia per ciascuna regione e secondo il target richiesto dall’Unione Europea.

La Sardegna non è sola in questo percorso rallentato, in diverse regioni italiane si assiste all’opposizione contro la transizione anche per l’agrivoltaico che consuma pochissimo suolo. Parlano i numero forniti da Fimser: Calabria (-163), la Basilicata (-128), l’Abruzzo (-88).

Gli operatori sardi sottolineano il movimento positivo di altre regioni. Come Lazio (+963 MW), Lombardia (+546), Veneto (+326).

La presidentessa della Regione Sardegna Alessandra Todde

L’assalto che non c’è. La Sardegna frenata dalla moratoria regionale

Il problema non è tanto il recupero del tempo perso, ma la possibilità di avviare una robusta transizione alle rinnovabili. Per gli operatori ha pesato la moratoria della Regione. E sul futuro pesano i limiti delle aree idonee.

«Se non ci si metterà al passo con il cronoprogramma – conclude la Fimser – entro il 2030 non si riuscirà ad installare e avere una potenza complessiva di 8.906 MW. In altre parole c’è il rischio di incappare nei poteri sostitutivi dello Stato, con possibile apertura di una procedura di infrazione, contro l’Italia».

Ci sono ben 700 milioni dedicati alle comunità energetiche, un investimento record in Italia, e ben venga. Ma non è semplice strutturare l’autoproduzione e autoconsumo in piccoli paesi e quartieri cittadini.

L’Emilia Romagna pur partita in anticipo – consta circa 120 progetti di comunità – ha dovuto rimandare i bandi per la complessità della materia. E può contare sul modello emiliano-romagnolo ovvero imprese, cooperative, associazioni con le “spalle larghe” – ne abbiamo scritto qui – che hanno più forza e risorse rispetto ai gruppi di cittadini, pur motivati.

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61 COMMENTI

  1. È imbarazzante il livello di stupidità raggiunto in Sardegna da tutti quelli contro le rinnovabili, in testa la pentastellata governatrice (che conferma l’incapacità dei 5 stelle a governare), che accusano di lobbismo ci vuole le rinnovabili e non riescono a vedere come le lobby oil& gas manipolano loro come fossero burattini. Inconcepibile.

    • su un portale web amico e su youtube ho visto le interviste più recenti ad:
      – Roberto Sannardo (Energy Manager per la Sicilia)
      – Alessandra Scognamiglio (ENEA, AIAS, e ora anche in un Action Group internazionale di IEA sull’Agrivoltatico)

      spiegavano aspetti dirompenti delle rinnovabili, specie l’agrivoltaico promuove un trasformazione positiva economica, agricola, energetica del territorio, aspetti ancora ignorati sui media e in politica, e che converrebbe diffondere

      – rinnovabili in Italia è un settore in grande crescita occupazionale (solida e qualificata, non temporanea come l’edilizia pompata qualche anno dai bonus)

      – 70 ettari di coltura agricola portano 1 posto di lavoro, e al Sud spesso non bastano ad avitare lo spopolamento e abbandono di paesi e territori;
      ma se messi ad agrivoltaico ospitano 50 MW di FTV e 20 (!) posti di lavoro

      – ogni MW di agrivoltaico se gestito in affitto, fornisce circa 4000e annui, e anche molti di più (calcolo che avevo già postato) se gli impianti sono gestiti direttamente dall’azienda agricola

      – l’agricoltore potrebbe diventare un “agrivoltore”, cioè ogni azienda avere quote variabili di coltivazione di alimenti, pascoli ed energia, aiutato da nuove figure tecniche

      – la Sicilia, forse farà come ha fatto il Portogallo (e la Spagna), ha scelto di tentare una rinascita economica e un contrasto allo spopolamento dei territori grazie alle rinnovabili, nel 2024 anni già autorizzato per il 2025-2026 altri +11 GW di nuovi impianti rinnovabili

  2. Occhio che @Giovanni qui sotto ha fatto un pasticcio:

    – confonde le potenze nominale degli impianti FTV ed eolici, con le potenze medie effetive, ci balla un fattore 4 o 5; è un tormentone trito e ritrito della disinformazione
    (purtroppo riproposto anche dal Cna e da Rainews Sardegna, vedi come stiamo messi)

    – confonde un consumo medio della rete, con il consumio lordo e di picco, e si scorda anche che i consumi aumenteranno pure e di parecchio

    – mi pare anche abbia anche confuso le centrali a carbone e diesel (una è divisa in 2 blocchi con un blocco inattivo) con generatori turbogas

    che poi il gas implica portarlo con nuovi gasdotti che sventrano l’isola e costosi rigassificatori davanti alle coste, non proprio una furbata, è quello che si potrebbe evitare puntando sulle rinnovabili

    ==== DATI TERNA 2023 (quelli che qui sotto cita male Giovanni)

    PDF Terna
    https://download.terna.it/terna/08_TAVOLE_L'elettricit%C3%A0%20nelle%20regioni_8dd1f628889dc92.pdf

    A pagina 42 ci sono le potenze nominali degl impianti (dato ingannevole)
    A pagina 43 ci sono le energie in GW-h annui immesse in rete (dato reale)

    == Produzione lorda annua stata 12,4 GW-h annui

    – 9 GW-h lordi consumi Sardegna ( 8 GW-h netti)
    – 3 GW-h esportati altre Regioni
    – 0,4 GW-h esportati alla Corsica

    == Produzione rinnovabile circa 3,6 GW-h annui,
    appena più di 1/3 dei consumi attuali dell’ Isola

    – 1.9 GW-h eolica
    – 1,4 GW-h fotovoltaica
    – 0,3 GW-h idroelettrica
    ( + altri 0,2 GW-h idroelettrici da pompaggi)
    – vaghi ricordi una piccola quota di biomassa (penso inclusa nel termoelettrico)

    • Occhi che @ R.S. prende fischi per fiaschi…:

      DATI TERNA 2023

      Tabella 9 – Potenza Efficiente degli impianti elettrici installati per Regione:
      Sardegna (2023) Potenza Netta = 5182, 9 [MW]

      Tabella 27 – Produzione di Energia idroelettrica per Regione
      Sardegna (2023) NETTA = 478 [GWh]

      Tabella 30 – Produzione di Energia Termoelettrica per Regione
      Sardegna (2023) = 8020,4 [GWh]

      Tabella 35 – Produzione di Energia Impianti rinnovabli per Regione
      – Idroelettico – Sardegna (2023) = 303,9 [GWh]
      – Eolico – Sardegna (2023) = 1935,6 [GWh]
      – Fotovoltaico – Sardegna (2023) = 1520,9 [GWh]
      – Bio-energia – Sardegna (2023) = 527,3 [GWh]
      ——————————————————
      Totale Rinnovabili – Sardegna (2023 = 4287, 7 [GWh]

      Totale produzione energia – Sardegna 2023 = 12786 [GWh]

      Energia richiesta in Sardegna – Tavola 21 = 8144,7 [GWh]

      Questo ti dovevo….

      • Proprio non ci siamo eppure ho inserito i link agli articoli sui processi di elettrificazione in Sardegna che richiedono tanta energia e visto che dobbiamo per forze per fortuna liberarci del carbone, ma direi pure dal petrolio, ed evitare il gas il dato europeo e il minimo. E non basta.

        • Concordo… NON CI SIAMO PROPRIO.

          La mia risposta, DOCUMENTATA alle sue precedenti affermazioni è finita per un qualche motivo qui sotto.
          Se la legga, faccia le sue obiezioni (DOCUMENTATE) e si potrà valutare se quanto da lei, sostenuto nell’articolo, nella sua risposta con i ” link agli articoli sui processi di elettrificazione in Sardegna che richiedono tanta energia…” ed anche qui sopra…
          sta in piedi e in che misura

          • dai pasticci che fai con i dati e i concetti pur di sproloquirecontro le rinnovabili, e dal tono arrogantello,
            mi sembri Kendric con un nuovo nick-name

            mi presenti quel tuo conoscente che in una tesi di dottorato avrebbe scritto che i cavi HDCV disperdono 15 volte più del dato ufficiale? va bene anche un link alla sua tesi.. sono tanto curioso di leggerla..

      • ..sono gli stessi dati Terna che ho postato sopra,
        ma da te citati in modo un po ingannevole

        – citi energia consumata sardegna netta 8 GWh e non lorda 9 GWh

        – mischi potenza nominale (dato inganenvole) con energie effettive generate (il dato di interesse)

        – il dato dipriduzione dell idroelettrico chiamato netto 0,5 GWh,
        mi sembra contiene contiene 0,2 GWh di energia ricavata dopo 0,26 GWh di pompaggi, e allora la produzione effettiva vale 0,3 GWh e non 0,5 GWh

        per il resto i dati coincidono, io sopra non ricordavo a quanto ammontava la piccola quota di bioenergia, se aggiunta alle rinnovabili passiamo da 3,6 GWh annui a poco sopra 4 GWh

        non vedo abbondanza e nemmeno sufficenza di rinnovabili
        vanno sbloccati almeno agrivoltaico, eolico off/shore a 40 km dalle coste, e nuovi accumuli energia

        • NON sono affatto “DATI CITATI IN MODO INGANNEVOLE” (questo è chiaramente CALUNNIA e DIFFAMAZIONE, anche per un LOBBISTA quale TU SEI)

          1 – Cito Energia Consumata in Sardegna NETTA 8 GWh il dato è GIA’ STATO DEPURATO da Terna dei consumi di produzione e degli autoconsumi

          2 – La Potenza NOMINALE e la PRODUZIONE NETTA EFFETTIVA sono stati riportati in MODO NITIDAMENTE DISTINTO

          3 – Il dato di produzione degli impianti idroelettrici è GIA’ STATO DEPURATO da Terna dei consumi per pompaggio (praticabile d’altra parte solo nel Sistema del Taloro — Gusana-Chucchinadorza)

          4 – I DATI REALI NON concidono proprio per niente con quelli su cui ti sei “esposto”. Potresti riprovarci con i numeri del SuperEnalotto… chissà… forse avresti uguali probabilità di “coincidenze”

          5 – Ho Opinioni nettamente e chiaramente diverse dalle tue…
          e soluzioni alternative radicalmente diverse, per quanto ritengo maggiormente sostenibili…
          ma questo è parte della mia Professione e non le vengo certo a raccontare a te.

          • Non puoi venire qui ed attaccare un lettore parlando di lobbismo, come se tu non lo fossi visto che eserciti una professione legata al tema. Ma l’assurdo e tenersi per se le miracolose soluzioni. La verità in ambito scientifico e data dalla valutazione plurale (il sociologo J Habermas ha traslato sulla società il metodo). Un principio minimo.

          • @ Gian Basilio Nieddu
            Non sono un lobbysta quantunque eserciti una professione legata IN VIA NON ESCLUSIVA al tema.
            Quella stessa professione in cui fra la terza e la quartariga del Codice Deontologico Nazionale mi sottolinea che la mia professione ha una valenza e delle ricadute di natura Sociale.
            Ergo, non me ne volere ma ritengo DOVEROSO intervenire allorquando arroganza, malaffarismo e/o semplice ignoranza producono “fenomeni” come quelli all’origine ANCHE di questo articolo

          • Quasi tutte le professioni hanno rilevanza sociale, ma uno che taccia gli altri di lobbismo, affarismo, ignoranza e non espone neanche la sua soluzione al tema ha sprecato solo parole.

          • vabbé siamo alla caciara;
            scrivo per chi legge:

            == 8 GW-h consumi “netti” annui,
            ma l’energia va trasportata agli utilizzatori, nella tabella si leggono anche queste voci agiuntive:
            – 0,5 GW-h pedite trasmissione di rete
            – 0,25 GW-h energia per i pompaggi idroelettrici
            – 0,64 GW-h autoconsumo delle centrali termiche
            e mi pare di capire Giovanni un pò più di centrali vorrebbe tenerle piuttosto che aumentare le rinnovabili,
            queste differenze tra lordo e netto vanno considerate

            == se si fanno le somme, il dato di produzione idroelettrico apparentemente consiste delle somma di 0,3 GW-h da acqua fluente e 0,2 GW-h da acqua pompata a monte (con i 0,25 GW-h di consumo delle pompe citati sopra)

            == rinnovabili hanno fornito circa 4 GW-h (comprese bioenergie); ne servono circa 9 GW-h;
            se l’economia dell’isola risale come anni passati, 12 GW-h;
            e se elettrificano i servizi, 24 GW-h

            == Giovanni ha esordito nel messaggio delle 13:29 paragonando ai consumi, i dati della potenza nominale delle rinnovabili installate (invece della potenza media o la energia effettiva) dando a intendere che erano già abbastanza;
            in altri messaggi ho risposto perché è concetto scorretto

            == idem sotto ho scritto perché non sta in piedi pensare di ricavare grandissime quantità di bioenergie (biomasse e biometano) da usare nelle centrali termiche, invece di installare un po’ di FTV o agriv-FTV, eolico off-shore, accumuli e scambi di energia tra regioni

        • @ R.S.
          la CACIARA stai TENTANDOLA tu…

          I dati esposti sono quelli indicati da Terna, autore del report, come NETTI.

          -> tu, per tentare di confondere qualcuno insisti con:

          – perdite trasmissione di rete, che nella Rete locale HVAC tendono notoriamente a valori marginali;

          – energia per i pompaggi idroelettrici – già “depurata” da Terna, autore del report citato;

          – autoconsumo delle centrali termiche -> come sopra con abbondante contorno di… patate e vino

          ==
          in merito al “dato di produzione idroelettrico… VEDI SOPRA (e ricordati che una MENZOGNA, anche ripetuta all’infinito NON diventa VERITA’

          ==
          -> nel messaggio delle 13:29, i dati della potenza nominale delle rinnovabili installate avevano il CHIARO FINE di mostrare come, in condizioni di operatività di progetto, già gli attuali “parchi” installati siano in grado di supportare il PICCO di MASSIMO ASSORBIMENTO delle utenze sarde (che si verifica, come specificato per un periodo LIMITATO nel solo mese di LUGLIO)… figuriamoci nell’ORDINARIO ESERCIZIO

          ==
          -> quanto ai tuoi riferimenti ai fabbisogni (del tutto presunti) motivati con un risibile (considerata la REALTA’ ECONOMICO-INDUSTRIALE corrente) “…se l’economia dell’isola risale come anni passati… ” quì siamo al livello di MERE ILLAZIONI, prive di uno STRACCIO di FONDAMENTO DIMOSTRATO/DIMOSTRABILE (con i NUMERI… non a CHIACCHIERE)

          ==
          Idem come sopra nel caso di biomasse, loro derivati e generazione connessa: NIENT’ALTRO CHE ELUCUBRAZIONI

          “Egregggio” Roberto… NON CI SIAMO…
          e mi pregio di ricordarti che un Tecnico ha il DOVERE di CREDERE UNICAMENTE a ciò che può:
          – VEDERE CON GLI OCCHI
          – TOCCARE CON MANO
          – MISURARE CON IL METRO (intendendo con questo qualsivoglia strumento idoneo al caso in questione)

          Quasi dimenticavo: Le tre condizioni DEVONO ESSERE VERIFICATE CONTEMPORANEAMENTE…

          In difetto di ciò, come nel tuo caso, si tratta di MERE CHIACCHIERE DA BAR o da SALOTTO ancorchè telematico.

  3. @Gian Basilio Nieddu
    Al di la degli “schiamazzi”…
    1) Non vedo per quale motivo la Sardegna dovrebbe “esportare energia” quando Studi Scientifici incontrovertibili (uno per tutti uno che fa parte di una Tesi di Dottorato di ricerca (PhD) in Ingegneria Elettrica dell’Università di Lovanio, supportato dalla Divisione Ricerca e Sviluppo di ABB-Asea Brown Boveri) DIMOSTRANO che le PERDITE ENERGETICHE DI TRASPORTO per sistemi basati su trasmissione con tecnologia HVDC sono dell’ordine del 5% ogni 100 km, ai quali vanno aggiunti 4% per perdite di conversione HVAC/HVDC in partenza e ulteriori 4% per perdite la riconversione alla S.E. di connessione alla RTN.
    Poichè la distanza minima Sardegna-Penisola (non potendo PER TECNOLOGIA superare la batimetrica dei -2100 m) è di 470 km (ai quali si aggiungono, nel caso dell’ultima “meraviglia tecnologica” di prossima realizzazione – pare lo chiamino Tyrrhenian Link – ulteriori 31 km in sotterranea in Sardegna ulteriori 11 km in Sicilia, fra Fiumetorto e Termini Imerese) la lunghezza (minima) complessiva del cavo è di 511 km il che IMPLICA UNA PERDITA MEDIA STATISTICA DI ENERGIA DURANTE IL TRASPORTO DEL 33,6%
    Se poi vogliamo tenere conto anche del tratto Sicilia-Campania di… SI DEVE AGGIUNGERE UN ULTERIORE 23,5%… PER UN TOTALE DEL 56,1% DI PERDITA COMPLESSIVA.
    Si tratta “solo” di 561 MWh ogni 1000 MWh di energia “esportata”… che verrà pagata al 100% ai produttori/conferitori… di cui sulla Penisola, alle utenze saranno distribuiti 439 MWh.
    “Fenomeno” che ripete ineluttabilmente e del tutto identico ANCHE per i 2 collegamenti già esistenti…
    Del tutto ovvio che però i costi dovranno essere (al minimo) equivalenti… quindi i malcapitati Utenti si vedranno addebitati come “perdite di trasporto” ONERI francamente IMPROPONIBILI E TALI DA RENDERE PALESE L’INSOSTENIBILITA’ di qualsivoglia ipotesi che si voglia definire “INDUSTRIALE” di produzione di energia elettrica in Sardegna a fini di esportazione, alla faccia delle trombonate condensate nel concetto di “Burden sharing” ed in tutta la “narrazione” delle “interessate” associazioni di pseudo-industriali cui si nota l’acritico, palese (e ridicolo) asservimento.

    2) In aggiunta a quanto appena esposto: visto che (al solito) ha tirato in ballo la pretesa per quanto presunta “decarbonizzazione”… La invito a voler cortesemente spiegare COME SI CONCILIA la stessa decarbonizzazione con le affermazioni di Terna SCRITTE nella simpatica tabella riportata alla pagina 27 nell’ultimo Report di approfondimento denominato “210803_report approfondimenti East & West Link” dove si tratta specificamente del CASO SARDEGNA.
    Invitandola a prendere visione del documento, qualora non l’avesse già convenientemente fatto, per completezza di informazione faccio notare che, alla citata pagina 27 è possibile leggere:

    “Nella tabella seguente si riportano gli esiti dello studio in termini di capacità termoelettrica necessaria da installare nelle due isole, di OG ((sovra-generazione – n.d.r.) differenziale tra i due casi analizzati e di costi complessivi per il sistema elettrico nell’orizzonte considerato”.

    Configurazione: Full
    Termoelettrico necessario nelle isole [MW] : 550
    Δ-OG (NT-IT 2030) [GWh]: 0
    Δ-OG (NT-IT 2040) [GWh]: 0
    Totale Costi Attualizzati [M€]: 2977

    Con l’ulteriore “simpatica” avvertenza che:
    “Per quanto riguarda gli impianti di generazione termoelettrica a gas necessari nelle diverse configurazioni sono stati utilizzati i dati presenti in Tabella 12, il costo unitario di 650.000 €/MW è riferito alla tecnologia CCGT estratto dal documento RSE5 “Energia elettrica, anatomia dei costi (Aggiornamento dati al 2015)”

    Quindi… la “transizione energetica” in Sardegna (e in Sicilia) non solo comporterà la realizzazione di NUOVI IMPIANTI TERMOELETTRICI (A GAS) per 550 MW ma comporterà ANCHE ulteriori oneri aggiuntivi (che finiranno a carico delle Utenze, manco a dirlo…) per ulteriori 2,977 Miliardi di euro, con un’ultima, beffarda avvertenza:
    “I costi fissi sono riferiti alla nuova capacità di generazione, mentre i costi variabili (che comprendono anche i costi di combustibile e della CO2) corrispondono al costo variabile unitario della tecnologia CCGT dello scenario National Trend Italia, senza considerare il differenziale di costo associato all’approvvigionamento a gas nell’isola.”

    E TANTI SALUTI ALLA PRESUNTA DECARBONIZZAZIONE”…

    • i dati e calcoli di dispersione sui cavi mi sembrano cannati, forse li sta citando male.. ma non importa, dispersioni ci sono comunque ed e’ normale

      i cavi e gli accumuli servono proprio a sprecare meno energia, e volendo fare sul serio, anche ad evitare di installare centrali a metano

      per ragionare di numeri e non avallare grossi sprechi nella programmazione del futuro sistema energetico dell’isola va prima metabolizzato questo concetto,

      fotovoltatico ed eolico hanno una generazione di potenza che nel tempo e anche nello stesse 24 ore puo’ oscillare molto sopra e molto sotto al loro valore di potenza generta media

      se si usano collegamenti tra aree geografiche e accumuli, e si differenzia il tipo di rinnovabili es anche eolico offshore, picchi e valli, le variazioni, vengono smorzati, il profilo di generazione complessivo diventa piu regolare e piu energia viene realmente sfruttata e non sprecata

      se invece non si usano tocchera’ sovradimensionare gli impianti rinnovabili basandosi sul valore della loro produzione nei momenti di potenza minima
      e o affiancarli con centrali termiche di una certa taglia importante

        • Suggerisco ti dedichi CON URGENZA alla lettura e ANALISI del sunto:

          “Economic comparison of VSC HVDC and HVAC as transmission system for a 300 MW offshore wind farm”

          by: B. Van Eeckhout , D. Van Hertem, M. Reza, K. Srivastava and R. Belmans

          Published online by Wiley InterScience (mica da Repubblica…)

          Sottolineo in particolare l’urgenza che ti dedichi ad acquisire il “meccanismo” di calcolo statistico delle predite REALI di trasmissione come desumibile dalla figura 5 a pagina 7 del sunto in parola.

          Poi potrai fare le tue obiezioni… unicamente se metterai da parte l’ARROGANZA e la PROSOPOPEA che sono tutte tue e che ti caratterizzano come LOBBYSTA.

        • Puntualizzazione: prima che tu ti affanni a dire che si tratta di un lavoro del 2009 e qundi “superato”…
          faccio “sommessamente presente” che i valori statistici delle perdite di trasmissione come desumibili dalla figura 5 a pagina 7 del Lavoro Scientifico in parola sono stati onfrontati con le “performances” statistiche contenute nel report ENTSO-E (la Confindustria Europea degli esercenti impianti di trasmissione) pubblicato nel 2022 (ultimo disponibile) e riportante i dati prestazionali 2021 dei principali impianti in Baltico e nel mare del Nord e CORRELATI ALLE LUNGHEZZE EFFETTIVE DEI CAVI DI CONNESSIONE, come riportate nelle schede-impianto allegate a tale report.
          I risultati, in termini di “perdita annuale di energia prodotta” (che nel caso del generico trasporto via cavo sottomarino “perdita annuale di energia trasportata”, dato che i cavi non producono ma solo trasportano, sono impressionantemente in linea con quanto desumibile dalla sintesi della Tesi di PhD di Lovanio…

          • @R.S.
            Le FALSITA’ unite all’insipienza & all’insistenza NON SPOSTANO di un “ette” i termini della questione

            vedi sopra… :-DD

          • Adesso basta. L’arroganza, spinta oltre un certo limite, equivale agli insulti

    • Sarebbe bello confrontare i titoli di studio di R.S. e Giovanni, procedere poi ad una tavola rotonda o una conferenza universitaria. Parlare di nozioni cosi’ tecniche annoia i lettori.

      • pipponi tecnici sono respingenti, da parte mia è un esercizio a cercare di essere semplice sui tecnicismi, poi non sempre ci si riesce, per andare oltre

        nei cavi HV-DC le dispersioni sono inversamente proporzionali al quadrato del voltaggio, sono le leggi di omh viste già a scuola; negli anni si è alzato il voltaggio per aumentarne drammaticamente l’efficenza

        cavi HVDC di una volta vedo erano 200 KV con dispersioni del cavo circa 2,6% per 100 Km, cioè 26% per 1.000 Km

        cavi HVDC recenti 500-800 KV hanno dispersioni 4% o 3% per 1.000 Km,
        se verifichi le proporzione seguono la legge del quadrato dei Volt

        ma se serve metto un link a una ingegnera simpatica, allegra e brava a spiegare in modo non pipposo 😉

  4. Un gran peccato, oserei dire una sconfitta. La Sardegna potrebbe decarbonizzare (letteralmente), ma c’è diffuso ostracismo verso le rinnovabili. Dal poco che ho visto,
    i quotidiani locali non aiutano di certo, anzi, remano contro l’eolico.

  5. @ ilariovs
    A titolo di mera PRECISAZIONE e per tua (e deggli altri lettori) informazione, mi pregio di comunicarti che:

    1) al 31.12.2023, dal report Terna, risultavano installati in Sardegna 1360,1 MW di generatori fotovoltaici;

    2) sempre al 31.12.2023, dallo stesso report Terna, risultavano installati in Sardegna 1168,8 MW di generatori eolici;

    3) sempre al 31.12.2023, dallo stesso report Terna, risultavano installati in Sardegna 467,9 MW di generatori idroelettrici;

    4) ancora al 31.12.2023, dallo stesso report Terna, risultavano installati in Sardegna 118,8 MW di generatori a biomasse rinnovabili;

    Ora… paragona (se ne sei capace) questi valori alla potenza massima di picco (diurna) richiesta dalla Rete Sarda, nel mese di LUGLIO; c.a 1450 MW… (quella nelle ore notturne mediamente la potenza rischiesta è di circa 750 MW)…

    Aggiungici poi che i 380 MW di termogeneratori citati nel msg. precedente come Intallati/Fermi-in-riserva sono Turbogas (che notoriamente hanno transitori inferiori ai 15 minuti d’orologio…
    Il fabbisogno della Rete di distribuzione sarda nelle ore in cui dovessero risultare FERMI tutti gli impianti ad energie rinnovabili è pertanto di 370 MW, facilmente attingibile installando alti 4 generatori Turbogas nelle altre quattro Provincie e…

    FATTI UNA RAGIONE del perchè TI SFIDO: SPEGNAMO LE CENTRALI A CARBONE…

    • L’articolo parla di obiettivi mancati al traguardo 2030. Premessa: come la Sardegna importa pure il formaggio (per fortuna ne esporta) così non vedo perché non dovrebbe esportare energia. Siamo in una nazione e dobbiamo prendere e dare. Punto. Detto questo bisogna fare i conti con una società decarbonizzata, un percorso che sta seguendo anche la Sardegna al di la degli schiamazzi. A iniziare dai porti – https://www.vaielettrico.it/elettrificazione-dei-porti-sardi-via-al-primo-cantiere/ – che saranno elettrificati per abbattere il veleno che fa prendere il tumore nelle città balneari. Ma si deve elettrificare la mobilità e anche qui siamo ben messi – https://www.vaielettrico.it/a-cagliari-pieno-di-ebus-sono-114-entro-il-2026-l80-a-batteria/ – e sempre per salvare i polmoni dei cittadini. A iniziare da quelli più fragili. Ma bisogna anche elettrificare le attività industriali – un’azienda ha vinto il ricorso e attiverà i suoi impianti a “casa” sua https://www.vaielettrico.it/fotovoltaico-area-industriale-edilizia-libera-tar/ – e il riscaldamento domestico.
      Chiaro che abbiamo bisogno di tanta energia, meglio pulita. Per i nostri polmoni, per l’atmosfera, per l’indipendenza energetica.

    • mi scusi @Giovanni

      le “Turbogas” che cita come “ferme/in riserva” sono sempre di tipo “gas da biomasse” (liquami da agricoltura/allevamento) o sono da gas importati ??

      perché nel primo caso rafforzate l’autonomia energetica… nel secondo NO.

      • Le turbogas citate due gruppi da 190 MW cad. ) si trovano a Macchiareddu – Z.I. CACIP – Cagliari.
        Essendo state realizzate per intervento “di riserva” sono ferme, “in disponibilità” da diversi anni.
        Originariamente l’alimentazione era a gasolio.
        Nulla vieta, sottoponendole ad adeguamento tecnico, di convertirle a biogas o ad olii estratti da idonee biomasse, certamente meno impattanti di di concorrenti distese di fotovoltaico e/o della “bufala” denominata agrivoltaico.
        Identiche considerazioni per le integrazioni ipotizzate.

        • se vuoi aggiungere generazione a bionergie ha senso,
          ma mi sembra argomento ingannevole se lo quantifichiamo

          perchè come quantità ci fai pochino rispetto alla quota consumi ancora da coprire della Serdegna, e ancora di più rispetto ai consumi elettrici futuri, poi se vuoi produrre uno studio (serio) lo guardiamo

          — resa energetica di un campo fotovoltaico per unità di superficie è 100 volte maggiore della resa elettrica (o se preferisci 40 volte la resa termica) di bio-oli combustibili derivati da coltivazione

          — fare biometano pure una buona idea in teoria, però costa, e inoltre scalare la produzione a grossi quatitativi è irrealistico

          significa che di ftv (o di agrivoltaico) ne basta una quantita infima, e a costi molto più convenienti; per riuscire a vedere una installazione di ftv, cosi rarefatte, dovresti usare googlemaps e poi viaggiare in auto per cercarla

          agrivoltaico crea rendite importanti e molti posti di lavoro permanenti che faranno la fortuna di un territorio altrimenti povero, e immette in rete energia meno costosa, anche aggiungendo i costi degli accumuli, che dal 2025 inizieranno ad essere quasi la norma presso grandi instalalzioni dio FTV

    • Fattene una ragione TU. Puoi scrivere quello che vuoi, alla alla fine sempre col carbone fate una fetta dell’elettricità e mi spiace per te, ma non puoi farci niente, ne sfidare nessuno.

      Buon proseguimento.

    • Scusi signor Giovanni, mi sono andato a spulciare i dati terna 2023.
      Facendo 2 conti ho che è vero che il 42,99% dell’energia prodotta in Sardegna è stata esportata. Ma è altrettanto vero che solo il 45,09% dell’energia consumata in Sardegna è stata coperta da fonti rinnovabili. In poche parole ben il 74,29% dell’energia prodotta era da termoelettrico (le rinnovabili coprono il 25,71% della produzione). Pertanto spazio per incrementare la quota di rinnovabili c’è anche in Sardegna. Il punto è chi in Sardegna ha interesse a produrre energia da fossili per poi esportarla? Non sarebbe meglio per i Sardi aver quel surplus da rinnovabili in modo da non avere la vostra terra inquinata dai residui della combustione?
      Le faccio un paragone con la mia regione, ovvero l’Abruzzo. Il 46,21% dell’elettricità è stato prodotto dalle rinnovabili, che però hanno coperto solo il 43,53% dei nostri consumi. Ecco, anche da noi c’è margine. In particolare un incremento delle FER potrebbe evitare l’importazione di quei 341,11 GWh che sono il 6,16% dei consumi avuti in Abruzzo.

      • È doverosa una mia correzione. I dati erano del 2022.
        Per il 2023 ho solo i dati di produzione e volendo essere pignoli la produzione netta ha visto la Sardegna con un 32,61% di elettricità prodotta da FER. Considerando i consumi del 2022 avremmo avuto che sarebbero stati coperti il 50,82% dei consumi dell’anno prima.
        Analizzando la mia regione, nel 2023 il 58,37 della produzione netta è venuta dalle rinnovabili. Considerando sempre i consumi del 2022 avremmo avuto una copertura del 51,52%. In poche parole +19,62% da FER in Abruzzo e +14,26% da FER in Sardegna.

  6. @ ilariovs
    Mi sa tanto che il fumo del carbone piace a te ed agli altri italioti…
    Dai dati Terna 2024. la produzione di energia elettrica da fonti termo-elettriche in Sardegna è stata di circa il 53%
    al tempo stesso, nello stesso 2024, l’esportazione GLOBALE di energia elettrica dalla Sardegna verso la penisola italiota è stata di circa il 42%…
    Detto fuori dai denti… IO CI STO a spegnere immediatamente le centrali a carbone A CONDIZIONE CHE BLOCCHIAMO L’ESPORTAZIONE DI ENERGIA VERSO LA PENISOLA…
    “Mancheranno” (si fa per dire) circa 750 MW di potenza per coprire il livello di base dei consumi sardi ma… a quello, nelle sole ore notturne, provvederanno i 380 MW installati ma FERMI nel Sud-Sardegna ed un altro paio di impiantini da installare “opportunamente” (e rapidamente) nelle altre 4 provincie.
    E tanti… SALUDOS!…

    • E ti dico che IO sono d’accordo, Anzi d’accordissimo. Fatelo invece di parlare SE POTETE.

      A me NON arriva né la vostra energia né il vostro fumo.
      Spiaze, adios.

    • ha travisato i dati Terna, se le interessa in un commento sopra spiego perché

      === sui collegamenti ==

      se taglia i collegamenti con le altre regioni, per fare un dispetto come all asilo, non esportando energie nei momenti di esubero, sprecandola se non ha abbastanza batterie, non potrà neanche importare energia nei momenti di scarsità rischiando il black-out

      tradotto:
      invece di 6 GW di rinnovabili (sono potenze nominali, corrisponde circa a potenze effettive medie 1,3 GW ), alla Sardegna ne servirebbero 10 GW,
      e/o almeno 3/4 volte più batterie che sfruttando i collegamentio tra regioni,
      e/o continuare ad andare anche a centrali termiche importando navi di carbone o in futuro navi di metano liquefatto

      la sua idea porterebbe a 10 GW rinnovabili installati invece di 6 GW di rinnovabili, piu batterie, o a piu navi di combustibili

      un grande spreco di capitare monetario (con profitto di pochi soggetti per la parte dei combustibili fossili), e uno spreco di energia e di inquinamento, inoltre se vuole usare il metano sventreranno l isola per i gasdotti

      invece pare che un semplice terreno messo ad agrivoltaico produce 20 volte piu posti di lavoro dello stesso terreno usato solo per agricoltura

      • Eccome no!…
        Anche 35 km fatti in bicicletta apportano un “significativo contributo” al contenimento dei consumi da combustibili fossili…
        Tu invece ti fai 31 km in trno (diesel) e 4 in bici… poi sostieni di esserti fatto gli interi 35… in bici.
        Consentimi… ma va lah!…. (anzi vai a dai tuoi 3 MW di presunto per quanto preteso “agrivoltaico”… ti stanno aspettando per una pedalata… hai visto mai che “incrementi la produzione”… 😀

        • Potrei darti ragione , è vero ,perché esportare quando si potrebbe spegnere il carbone ? In questo senso di ragionamento seguirei la tua linea , ma non so il perché ma tu dai l’impressione che spegneresti le rinnovabili ed accenderesti fuochi ovunque dando alle rinnovabili un senso di demoniaco ed inutilità … Usando la bici 4km ed il treno diesel 31km che anche senza di te la corsa la farebbe ugualmente non avrai utilizzato il tuo mezzo privato auto , quindi il risparmio di inquinamento c’è .

  7. Giuro che se fossi alla presidenza del consiglio, io accontenterei i sardi e darei loro l’indipendenza. Tanto per le casse dello Stato sarebbe solo un risparmio!

    L’ignoranza che dilaga in alcuni luoghi è disarmante, e il fatto che la mentalità delle persone retrive non cambi mai è incredibile.

  8. La Sardegna si è sempre distinta per sentirsi “diversa” e con spinte separatiste (a volte anche con fondati motivi…viste le storture dei governi nazionali).

    Bisogna considerare che grandi estensioni di territorio “selvaggio” sono percepite Non come spazio inutile e da riempire con qualcosa ma come uno “spazio per l’ anima sarda”.

    Tante, forse troppe richieste contemporanee di grandi installazioni F.E.R. penso abbiano provocato spavento e rifiuto “tout court” abbastanza condiviso tra la popolazione, grazie anche a poca conoscenza in materia, molta mistificazione da parte di alcuni centri di potere locali..e continentali.

    La via d’uscita da proporre (se vogliono comunque dotarsi di risorse energetiche autonome) è magari aumentare ove possibile gli invasi di acqua , utile anche a rendere più resiliente il territorio a inondazioni periodiche e siccità sempre più frequenti, magari dotando i bacini creati con FV galleggiante (così da avere tutto in un solo spazio dedicato ed aumentare pure la resa del sistema=minori installazioni necessarie) ed anche il (più costoso ma meno impattante) eolico off-shore galleggiante in specifiche aree marine (che sarebbero poco o per nulla visibili dalle coste, così non si turba l’ aspetto naturalistico).
    I restanti piccoli impianti FV sarebbero da mettere solo su capannoni agricoli e industriali e GDO (ossia superfici già costruite) in modo da decentrate al massimo la produzione e rendere più resilienti le aziende a guasti o altri “fenomeni naturali o umani”.

    Spero riescano a comprendere il destino che li attende in ognuno dei due casi (pro F.E.R. o Anti-F E R ) senza strani sogni di soluzioni miracolose ..

    • Ciò che scrivi è giusto ma considera che la sardegna si avvia ad una desertificazione cronica e le maggiori riserve idriche sono già private. Inoltre le ragioni dei sardi contro l’eolico sono SOLO sendrome NIMBY, non ci sono ragioni pratiche ma ideologiche e pure false. Socrate diceva che la sapienza rende liberi e l’ignoranza schiavi e il NIMBY è ignoranza e il livello di conoscenza in Italia è tra i più bassi dell’area OCSE

      • sai Emanuele, mia nonna diceva “la fame fa uscire il lupo dal bosco”…una metafora sullo stato di necessità che porta a cambiare comportamenti ed abitudini..
        Il continuo rincaro dei prezzi internazionali dell’ energia e la contemporanea (e conseguente) riduzione delle attività lavorative in Italia ed Europa devono portarci tutti a riflettere..

        Per me e la mia famiglia abbiamo provveduto a cercare soluzioni per essere un po’ più autosufficienti..a consumare un po’ meno… a ridurre le spese inutili… ( ovviamente c’è tantissimo ancora da fare); la stessa cosa lo devono fare anche le imprese…gli enti…

        Così come non si può morire di inquinamento, conseguenze dei cambiamenti climatici non si può neppure far crollare le economia ed il lavoro.. MA occorre trovare un bilancio possibile..ed ora come ora pure in tempi brevi.
        Difficile creare riserve idriche se non ci sono più precipitazioni costanti e sufficienti..
        Difficile pensare di poter continuare a stare bene .. “come una volta”.. se le condizioni globali cambiano così tanto e rapidamente.
        Giustamente sottolinei che la scarsa conoscenza (e grande indifferenza) delle tematiche collegate alla creazione ed uso di energia portano a fenomeni NIMBY..spesso però pilotati da gruppi di interessi contrari .
        La logica dovrebbe portare a sfruttare fonti pulite, veloci da installare..e che magari a fine ciclo tecnico possono essere sostituite o rimosse Senza costi esagerati in termini di danni ambientali ed economici..

        Io penso che se nell’ emergenza accetteremo di installare per qualche decennio pale eoliche e pannelli fotovoltaici su alcuni selezionati territori non li distruggeremo per sempre come avviene adesso con istallazioni di centrali ad idrocarburi… energia atomica attuale (in attesa di quelle futuribili).
        Sicuramente campi eolici off-shore non saranno mai così fastidiosi per la popolazione delle coste prospicenti…

        Comunque Senza dialogo tra le parti sarà impossibile comprendere i pro ed i contro di ogni soluzione proposta o imposta ..

        (NB stavo leggendo poco fa un articolo sulla nuova “posizione” positiva nei confronti della permanenza a Piombino della nave rigassificatore Italis LNG -ex Golar Tundra- che è stata avversata in tutti i modi prima dell’ installazione in porto, fatto pressioni per ottenere il trasferimento dopo 3 anni -per altro rifiutato dalla regione Liguria inizialmente candidata- che però adesso viene percepita come maggior capacità di portare lavoro nel porto e possibilità di sviluppo data la disponibilità di energia in loco… secondo SNAM una % importante dell’ energia consumata in Italia! ).
        Le opinioni cambiano.. le convenienze pure… E la politica è una banderuola al vento…

  9. Prezzi regionali e riforma del prezzo. OGNUNO deve pagare in base al proprio MIX.

    Ti piace il carbone? Goditelo, pagatelo e buona vita. D’altronde se è contento chi paga ed ha le ciminiere davanti, perchè dovremmo lamentarci noi?

    • Giusto! Fin tanto che il fumo delle loro ciminiere a carbone non arriva sul resto d’Italia, per me possono continuare ad auto avvelenarsi; mi dispiace solo per le (poche) persone che hanno buon senso e che saranno costrette a subire le conseguenze delle scelte scellerate dei più… che tristezza però…

        • Magari non arrivano le polveri direttamente ma se alteri il clima tutto il pianeta ne risente. Cacchio in Italia risentiamo dei cambiamenti della corrente del golfo del Messico!

      • Ti faccio delle domande …ho dei panelli solari a casa di note non producono energia? nella mia zona ci sono delle pale eoliche ho visto che a volte rimangono anche 4 -5 giorni ferme giorno è notte senza girare ?…. da dove la tiriamo fuori tutta questa energia che si consuma di notte!….… (Sé non vogliono rimanere senza energia )Tocca produrla Dale centrali fossili, o carburanti ……da…M.Z.

        • Carissimo quanto bello produrre energia dal buio… Qualche mese fa in Sardegna, sono andato in un’azienda da 70 milioni di euro che produce con le rinnovabili metà del suo fabbisogno, e c’erano delle pale eoliche. Erano ferme. Ho chiesto al sindaco e mi ha detto che erano sempre così. Al ritorno le vedo in azione. Insomma una balla.

          Basta vedere i dati di chi gestisce la rete in Italia e in Europa che oggi si produce più energia dal sole che dal carbone, più energia dal vento che dal gas (almeno a livello Europeo). Quando non c’è sole e vento, si usa quella accumulata o si prende quella di zone che sono in sovraproduzione. Il tema è complesso, ma senza interessi economici contrari la risoluzione è abbastanza alla portata di mano.

    • Spero che i prezzi premino davvero le regioni che hanno più rinnovabili nel proprio mix, sarebbe un esempio e soprattutto un bello sprone economico a lasciarsi dietro i fossili. E a mandare a quel paese i disinformatori interessati che stanno frenando la Sardegna e non solo

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